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AFASIA
Disturbo a livello della comunicazione. Perdita parziale o totale di una o più abilità comunicative già strutturate a seguito di una lesione organica delle strutture cerebrali deputate alla produzione e/o comprensione di messaggi. Disturbo del linguaggio dovuto alla lesione cerebrale generalmente a carico dell'emisfero sinistro che di solito investe, anche se in diversa misura, tutti gli aspetti del linguaggio stesso.
Scambio di informazioni fra due o più individui. Mantenere il contatto e cercare di catturare gli elementi importanti. Frasi brevi, chiare e semplici. Multicanale: linguaggio, voce, aspetti paralinguistici, gesti, grafica, mimica facciale e contatto visivo, atteggiamenti del corpo, comportamenti. Vari livelli di complessità. Realizzabile con segni arbitrari (simboli) raggruppabili in codici (condivisi). Dettato da necessità o desiderio. Area del linguaggio nell'emisfero sinistro (per le persone destre). La comprensione
èin entrambi gli emisferi; la produzione è esclusivamente nell’emisfero di sinistra.
I pazienti con ictus possono vedere intaccato sia la produzione che la comprensione della parola (sia scritta che orale), per la parte orale sono disabilitanti sia la comprensione che la produzione. I livelli di gravità possono essere tanti.
Quando si perde il linguaggio c’è una fase di recupero, perché il nostro cervello è plastico, con un determinato aiuto. Anche per il linguaggio ci si può aspettare un aiuto, in cui a volte l’emisfero sano aiuta mentre altre dove non aiuta (la parte del linguaggio compresa tra i due emisferi è più facilmente recuperabile perché la parte sana aiuta il recupero).
In quanto tempo si può recuperare? Molti studi si fermano a sei mesi, massimo un anno. Ci sono studi che sostengono che si possa recuperare anche a tanto tempo dall’ictus.
Denominazione/naming -> associazione
dell'oggetto con il suo nome. È la prima forma di produzione verbale spontanea che mi fa avere una conversazione efficace. Parafasia semantica -> capire l'immagine ma sbaglia a indentificarla, sbaglia a dire il nome. Classificazione dell'afasia. Anni '60 -> non fluenti: minore tasso di produzione verbale rispetto alla norma; disturbi articolati e della prosodia; frasi brevi spesso agrammatiche; comprensione meglio conservata, alta correlazione con l'emiplegia. Fluenti -> alto tasso di produzione verbale rispetto alla norma; parafasie (verbali e fonemiche), neologismi; comprensione più deficitaria; bassa correlazione con l'emiplegia. Classificazione di Boston. Anni '70. Afasie non fluenti. Afasia globale -> compromissione gravissima di tutti gli aspetti del linguaggio. Afasia di Broca -> disturbi articolati, cattiva ripetizione, agrammatismo, linguaggio scritto compromesso, comprensione relativamente conservata. Afasiatranscorticale motoria -> eloquio spontaneo ridotto, inerzia verbale, buone comprensione e denominazione, spesso agrammatismo. Afasie fluenti.
afasia di Wernicke -> parafasie verbali e fenomeniche, cattive la comprensione, ripetizione e letto-scrittura.
afasia di conduzione -> buona comprensione, pessima ripetizione.
afasia transcorticale sensoriale -> gergo, gravissimo deficit di comprensione, buona ripetizione.
afasia amnestica (o anomica) -> frequenti anomie.
Iter riabilitativo logopedico.
Presa in carico: il paziente considerato come unità biopsicosociale.
Relazione di aiuto. È centrata sulla comunicazione (principalmente sul colloquio di aiuto), con particolare attenzione all’ascolto attivo e alla comprensione empatica. È un processo che si basa sull’incontro di due o più persone, tra le quali si sviluppa un rapporto che è vivo, che cambia o può cambiare nelle varie fasi di un incontro all’altro. Fa leva
Il counseling si concentra principalmente sulle risorse e i punti di forza dell'individuo, della situazione o del gruppo, nonché sulla fiducia nelle possibilità di cambiamento per fronteggiare e superare i momenti di crisi. Tende a favorire la consapevolezza di sé, del proprio sentire e della propria situazione da parte del cliente. Consiste nell'aiutare rispettando comunque i valori e le capacità di autodeterminazione del cliente.
Il counseling logopedico si svolge prima e durante il trattamento. Durante questa fase, si informa il cliente sui deficit, le conseguenze, gli obiettivi e gli outcomes del problema comunicativo. Si raccolgono informazioni su come il problema viene vissuto, sulle abitudini e sui desideri del cliente. Si accoglie l'espressione delle difficoltà e si propongono comportamenti comunicativi alternativi e corretti. Si rafforza l'alleanza terapeutica e, se necessario, si rimanda ad altre figure professionali.
La valutazione, anche in forma di test, riguarda la capacità della persona di comunicare linguisticamente e non verbalmente.
Tipo e grado di afasia. Quale deficitsottostante nel sistema. Aiuti comunicativi utilizzabili. Arofilo comunicativofamiliare/sociale attuale. Deficit associati e loro influenza.Elaborazione di un progetto riabilitativo.Obiettivi a breve e lungo termine. Problema comunicativo più urgente. Aspettilimitanti associati di cui tener conto. Intervento combinato con altre figureprofessionali. Stabilizzazione della fase clinica. Disponibilità di tempo e possibilità dispostamento del paziente. Tipi di esercizi e materiali. Previsioni su rivalutazione.Suggerimenti per familiari e caregivers. Un atteggiamento sensibile e costruttivoverso la persona afasica.Non trattarla come se sia un bambino. Non trasformarsi in insegnanti. Incoraggiarlia fare da soli. Non isolare. Aspettarsi ed affrontare con calma i momenti di rabbia esconforto. Apprezzare i suoi sforzi.Favorire la comunicazione.
PARKINSON
La malattia di Parkinson è una patologia neurodegenerativa,
è legata ad unadegenerazione di alcune parti del cervello in modo irreversibile, superata perfrequenza solo della malattia di Alzheimer e costituisce il più comune disordine delmovimento dopo il tremore essenziale. Essendo una malattia neurodegenerativanon si sa quali sono le cause che hanno portato lo sviluppo della malattia. Vi sonoancora dei dubbi sui meccanismi per cui si instaura la patologia. C'è una lunga fasedi incubazione della malattia.Altro motivo d'interesse è nell'essere parte di un gruppo di patologie, quelledegenerative, che presentano ancora dubbi etiologici e patogenetici che rendononon sempre appropriata la catalogazione dei quadri clinici.L'interesse che suscita è sostenuto in primo luogo dalla sua crescente distribuzione:malattia prevalente in una fascia d'età intorno ai 60 anni sempre più numerosa.Aspetti clinici cardine: lentezza neimovimenti (bradicinesia), rigiditàmuscolare (aumento del tono muscolare), tremore a riposo, instabilità posturale (espone il paziente a cadute, molto pericolose perché c'è una carenza di vitamina D, per le ossa). Sono presenti disturbi motori e non motori, come disturbi dell'umore o disturbi urinari (solitamente i disturbi non motori compaiono prima). Solitamente il movimento peggiora quando il paziente fa due cose contemporaneamente. La malattia comincia molto prima della comparsa dei tre segni cardine (lentezza, rigidità, tremore) la persona può presentare dei segnali non motori. Nella fase iniziale sono presenti solo dei disturbi motori. Nella fase intermedia possono comparire dei disturbi che sono legati alla malattia e alla terapia. Nella fase avanzata, solitamente si manifesta con l'istituzionalizzazione della persona, c'è un elevatissimo rischio di caduta. Levodopa -> medicinale per il Parkinson. Il problema è a livello di strutture nervose che siChiamano gangli della base. L'eziologia della malattia di Parkinson è da considerare come il risultato di una complessa e misteriosa interazione tra fattori di tipo genetico e ambientale. Conseguenza di una perdita selettiva e specifica dei neuroni che producono dopamina nella pars compacta della substantia nigra. Perdita della dopamina, che determina un'alterata attività di altre aree del cervello che sono connesse al movimento e anche il sonno, digestione e dolore.
Bradicinesia -> iponimia (espressione facciale), fissità dello sguardo con riduzione dell'ammiccamento, ridotta capacità di convergere lo sguardo, ridotta capacità di volgere lo sguardo verso l'alto, perdita della melodia del linguaggio, ritardo nel movimento, rallentamento nel movimento.
Rigidità -> aumento del tono muscolare, riguarda i muscoli della braccia, gambe e schiena, disturbi assiali (alterazioni della postura), camptocormia (inclinazione in avanti del tronco),
antero-collo (collo piegato in avanti in modo molto marcato, influisce con la respirazione e la deglutizione), sindrome di Pisa (inclinazione laterale del tronco), scoliosi. Sono molto dolorosi, si accentuano quando la persona fa delle attività. Hanno una risoluzione nel primo periodo quando il paziente si pone supino (a pancia in su), è reversibile nelle fasi iniziali.
Freezing -> blocco del movimento, se il paziente non riesce a sbloccare il movimento è fonte di cadute, non permette al paziente di fare il passo.
Due gruppi:
- alterazione della postura e del cammino, ma non tremano (hanno disturbi più severi e sono più anziani, rischio di progressione e di disabilità, rischio di caduta maggiore, hanno una prognosi peggiore).
- Prevalentemente un disturbo di tremore (sono solitamente più giovani e hanno un basso rischio di caduta, hanno una prognosi migliore).
Ogni paziente deve essere considerato come speciale, capire i disturbi motori.
co benigno della malattia, mentre la presenza di rigidità e bradicinesia indica un andamento più grave. La terapia farmacologica è fondamentale per il controllo dei sintomi, ma la riabilitazione e l'educazione del paziente sono altrettanto importanti. Le strategie posturali, come il movimento della caviglia, dell'anca e del piede durante il passo, sono compromesse nella persona con la sindrome di Parkinson a causa dell'abradicinesia e della rigidità. Anche la terza strategia, che consiste nel fare un passo sufficientemente lungo per evitare di cadere, è deficitaria a causa della lentezza dei movimenti. La riabilitazione può prevedere l'utilizzo di stimoli esterni, come il battito delle mani o l'utilizzo di nastri a terra, per favorire l'inizio del movimento, migliorare l'abradicinesia e risolvere episodi di freezing. Attività come il Nordic walking, il tai-chi e il tango possono contribuire al miglioramento della velocità, della lunghezza del passo e dell'equilibrio nel paziente con Parkinson. I sintomi iniziali della malattia di Parkinson possono fornire indicazioni sul suo andamento futuro. La presenza di tremore è spesso indicativa di una forma più benigna della malattia, mentre la presenza di rigidità e bradicinesia indica un andamento più grave. La terapia farmacologica è fondamentale per il controllo dei sintomi, ma la riabilitazione e l'educazione del paziente sono altrettanto importanti.