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ICTUS
Malattia molto invalidante e frequente
Presenta una prevalenza maschile
Esistono delle condizioni comuni tra i 2 sessi come: ipertensione, diabete, obesità... dove però la donna ha più rischio (a parità di malattia).
Inoltre, la donna ha dei fattori di rischio che l'uomo non ha e la maggior parte di questi sono legati alla sua vita riproduttiva.
I sintomi comuni tra i 2 sessi sono:
- deviazione della lima boccale
- debolezza di un arto
- difficoltà nel parlare
- problemi alla vista
- confusione o rallentamento nei movimenti
- mal di testa violento
Nella DONNA si aggiungono altri sintomi:
- confusione di orientamento o di memoria
- nausea, vomito
- stanchezza
La sintomatologia nella donna risulta avere un minor recupero post-ictus e una maggiore mortalità, dunque essere donna significa essere estremamente svantaggiate.
PREVENZIONE
Dobbiamo lavorare molto sulla prevenzione e la conoscenza dei fattori di rischio:
FATTORI DI RISCHIO TRADIZIONALI, cioè...
quelli che entrambi i sessi condividono MODIFICABILI o comunque controllabili attraverso delle terapie:
- diabete
- ipertensione
- obesità: nel mondo la percentuale è maggiore nella donna rispetto all'uomo, in Italia il contrario. Nella donna l'obesità condiziona fortemente la funzione ovarica, limitando la sua fertilità
- fumo
- sedentarietà: le donne sono più pigre (33%) rispetto all'uomo (26%). Basta fare 150 minuti di attività fisica a settimana.
- dislipidemia
NON MODIFICABILI:
- familiarità: avere nella famiglia un componente che con noi condivide il 50% del patrimonio genetico (genitore, fratello o sorella).
- età
- sesso
- etnia, ognuna delle quali differenzia per il patrimonio genetico. Questa diversità genetica condiziona la predisposizione genetica a certi tipi di malattie.
FATTORI DI RISCHIO & MALATTIE CARDIOVASCOLARI
L'età è il principale fattore di rischio non modificabile.
Per le malattie cardiovascolari, ma c'è una differenza sostanziale tra i 2 sessi:
- Negli uomini il rischio va crescendo linearmente con l'aterogenesi, cioè con quel processo che va a formare la placca all'interno del vaso.
- Nella donna sia l'aterogenesi che il rischio cardiovascolare si mantengono bassi fino a 55 anni circa, cioè al momento della menopausa. Raggiunta questa età, il rischio per la donna cresce significativamente a tal punto da raggiungere e superare quello maschile.
IL DIABETE, è il 1° fattore di rischio modificabile per le malattie cardiovascolari. In tutto il mondo ha una prevalenza maschile e si ammalano anche da più giovani rispetto alla donna. Però la donna diabetica ha il rischio di avere un'evoluzione verso una malattia cardiovascolare più elevato (44%), così come quella cerebrovascolare (27%).
La mortalità è maggiore negli uomini rispetto alla donna.
Età più giovanile, quando la donna raggiunge la menopausa allora la percentuale si inverte. L'IPERTENSIONE, rappresenta uno dei fattori di rischio modificabili per le malattie cardiovascolari. Nella donna comincia ad essere più impattane nella salute una volta superata la soglia della menopausa.
Il FUMO è un fattore di rischio cardiovascolare molto importante, è una brutta abitudine di vita, molto frequente e che va ad impattare la salute. La DONNA fumatrice ha un rischio di avere un problema coronarico del 25% più alto rispetto all'uomo.
In Italia gli studi ci dicono che, i fumatori: - sono maggiormente gli uomini fumatori rispetto alle donne (di una piccola % maggiore) - i giovani fumatori superano di gran lunga la percentuale degli adulti fumatori - la percentuale di fumatori è più elevata tra i residenti del centro-sud - tendono a fumare di più le persone che sono economicamente svantaggiate
Il fumo, nella donna, è nocivo.
Non solo perché scatena meccanismi infiammatori, ma perché va ad interferire con la funzione ormonale della donna, provocando un calo di estrogeni e quindi andando ad impattare sulla salute riproduttiva della donna. Nonostante ciò c'è meccanismo biologico grazie al quale le donne smaltiscono prima la nicotina, quindi sentono prima il bisogno di fumare e per questo fumano di più. Nella donna in gravidanza il fumo è un potente vasocostrittore e porta ad aborti spontanei o a malformazioni nel feto e più piccolo.
DISLIPIDEMIA
Le dislipidemie sono uno dei principali fattori di rischio per le malattie cardiovascolari. Con dislipidemia si intende una serie di alterazioni della quantità di lipidi nel sangue, in particolare trigliceridi e colesterolo (LDL, HDL).
HDL: high density protein, il colesterolo buono. Sono appunto le proteine ad alta intensità che svolgono la funzione di protezione.
LDL: low density protein, il colesterolo cattivo.
Sono le proteine a bassa intensità che, se in eccesso, si depositano sulla parete arteriosa dei vasi provocando un loro progressivo indurimento e ispessimento, causando l'aterosclerosi (diminuzione del flusso sanguigno). Le prime differenze che possiamo trovare sul profilo lipidico sono già visibili in età adolescenziale, al momento della PUBERTÀ, i cui valori si differenziano tra i due sessi: - Le HDL risultano essere maggiormente presenti nelle bambine, viceversa nei maschietti. - Le HDL nelle bambine risultano essere più grandi e quindi sono sottoposte a meno ossidazione, cioè sono più protettive. Viceversa nel maschietto. - LDL e i trigliceridi, con l'avanzare dell'età e soprattutto dopo la menopausa, tendono ad aumentare maggiormente nella donna rispetto all'uomo. Nella donna ci sono delle condizioni importanti, in cui noi osserviamo una modifica dell'assetto lipidico che è fisiologico. Una delle condizioni.più classiche è la GRAVIDANZA. Prima del concepimento i valori sono pressoché regolari e rientrano nei valori standard dopo il parto. Durante la gravidanza notiamo un aumento dei valori dei trigliceridi e del colesterolo, perché: all'inizio della gravidanza il metabolismo è di tipo anabolico, cioè che deve prepararsi a fare delle provviste di energia intorno al 3° semestre vengono utilizzate le scorte preparate precedentemente dal metabolismo della madre, per la crescita del feto. Allo stesso modo, un'alterazione dei valori di dislipidemia è regolare anche durante la MENOPAUSA, dove notiamo i valori dell'LDL crescere e viceversa le HDL.
PATOLOGIE ONCOLOGICHE
I tumori più frequenti in Italia si distinguono in base al genere: -nei maschi la prevalenza è verso i tumori alla prostata e polmone, in tutte le fasce di età. La prevalenza di questi tumori che causano mortalità riguarda quella causata
daltumori ai polmoni e segue quello del colon-retto. La probabilità di guarigione è del40%.-nelle DONNE la prevalenza è verso quello della mammella e tiroide, in tutte le fascedi età.La maggior percentuale di mortalità è data dal tumore alla mammella e segue quellodel colon-retto. La probabilità di guarigione è del 50%.
TUMORE ALLA MAMMELLA DONNA
Nonostante la sua alta prevalenza è caratterizzato da un’elevata sopravvivenza che siaggira attorno all’88% dopo 5 anni dalla diagnosi.
I principali fattori di rischio di questo tumore sono:
-la familiarità
-l’età 9
-fattori riproduttivi e ormonali
-stile di vita
TUMORE ALLA MAMMELLA UOMO
Il tumore alla mammella è possibile ritrovarlo anche nell’uomo, non si tratta di uncarcinoma possibile esclusivamente per il genere femminile, infatti l’1% riguarda ilgenere maschile.
Generalmente questo tumore nell’uomo insorge in una fascia