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Infine, altri meccanismi di morte cellulare fisiologica sono la catastrofe mitotica e la senescenza.
Apoptosi
La morte per apoptosi potrebbe essere chiamata tranquillamente frammentazione cellulare in quanto
è un processo attivo di frammentazione in cui la cellula si. In particolare, nel nucleo si ha la
formazione di cromatina addensata che successivamente va incontro ad una vera e propria
frammentazione del dna che dà luogo al cosiddetto “DNA laddering”, inoltre, le membrane cellulari
vanno incontro a delle invaginazioni per la formazione dei cosiddetti corpi apoptotici quindi la cellula
si frammenta in tante piccole vescicole che prendono il nome di corpi apoptotici. Così è un
meccanismo di morte cellulare programmata che ha una duplice funzione quella di difendere
l'organismo da infezioni oppure dalla generazione di tumori. Questo perché se c'è un danno al dna
irreversibile la cellula che ha subito quel danno può diventare tumorale. Tra l'altro la cellula possiede
già un meccanismo di salvaguardia del dna di cui fa parte il citocromo p53 anche detto guardiano del
genoma, infatti, quest'ultimo quando c'è una mutazione del dna induce la copd Tosi e quindi la cellula
che presenta quella determinata mutazione non riesce a sopravvivere e muore senza avere il tempo di
degenerare in senso neoplastico. Il processo si può dividere in tre fasi:
1. Induzione; in questa fase agenti fisici, chimici o citochine endogene possono indurre la morte
cellulare programmata di una cellula bersaglio
2. Attivazione; questo meccanismo può essere se sia mitocondrio dipendente, attraverso il
rilascio di molecole pro-apoptotiche, oppure può essere attivato da recettori di morte cellulare
di membrana
3. Esecuzione; questa fase può essere mediata da una cascata di segnalazione delle cosiddette
caspasi, principalmente la caspasi 3 e 7 Che attivano la frammentazione cellulare in particolar
modo attivano la degradazione del dna e delle membrane cellula.
Questi meccanismi sono presenti all'interno della cellula costantemente e quindi potrebbero attivarsi
e determinare la morte cellulare in qualsiasi momento per questo esistono dei meccanismi
biochimici anti apoptotici che difendono la cellula dall'innesco inappropriato del processo questi
meccanismi anti apoptotici sono tre :
1. Molecole appartenenti alla famiglia delle Bcl, proteine che determinano la formazione di pori
sulla membrana del mitocondrio per il rilascio del citocromo C.
2. Enzimi che inattivano le caspasi
3. Recettori per fattori di crescita come il pathway degli Akt
Vediamo nello specifico questi meccanismi:
- Il primo meccanismo riguarda le proteine della famiglia Bcl, in particolare Bad.
La cascata di segnalazione inizia a
partire da un fattore di crescita che
è l’EGF che quando si Lega al suo
recettore EGF-R, innesca un
segnale anti ecco poiché attiva la
via detta PI3K/AKT. Il PI3K va a
fosforilare il PIP2 in PIP3 che a sua
volta va ad attivare l’AKT.
Quest'ultimo va a sua volta ad
inattivare fosforilata indolo il fattore
BAD che viene sequestrato nel
citoplasma e non può andare ad
inattivare proteine anti apoptotiche
come Bcl-2 e Bcl-Xl, questo in
ultima istanza blocca l'attività di promozione della portosi da parte di BAD. La Bcl-2 e Bcl-Xl
vanno ad inattivare due proteine dette Bak e Bax che altrimenti andrebbero ad indurre il
rilascio del citocromo C mitocondriale.
Quando invece la via antica apoptotica viene superata come accade nel caso di assenza del
fattore EGF o in caso di mitocondri danneggiati, l’akt non viene attivato, BAD non viene inibito
cosicché quest’ultimo non inibisce Bcl2 e Xl che a loro volta non inibiscono Bak e Bax che sono
in grado di liberare il citocromo C. Una volta che il citocromo c viene rilasciato nel citoplasma
questo si Lega con un'altra proteina che è Apaf-1 una condensazione che è ATP-dipendente
con una terza proteina che è la procaspasi 9 formando l’apoptosoma, un complesso che
agisce sulle caspasi attivando la caspasi 9 e inseguito le caspasi 3 e 7. Queste ultime
rappresentano caspasi esecutive che iniziano la frammentazione del DNA e riducono la cellula
a corpi apoptotici. La seconda via attivata dal recettore dell’EGF (EGFR) è la via MAPK/ERK,
nota anche come via delle chinasi MAP (Mitogen-Activated Protein), e si occupa
principalmente di promuovere la proliferazione, la sopravvivenza e la differenziazione
cellulare.
1. Attivazione dell’EGFR: Quando EGF si lega al recettore EGFR sulla membrana cellulare,
provoca la dimerizzazione del recettore. Questo induce un’attivazione della sua attività tirosin-
chinasica, che autofosforila specifici residui di tirosina nel dominio intracellulare del
recettore.
2. Reclutamento di Proteine Adattatrici: I residui fosforilati di tirosina nel recettore EGFR
creano siti di ancoraggio per le proteine adattatrici, come Grb2 (Growth factor receptor-bound
protein 2). Grb2 si lega a una proteina chiamata Sos (Son of Sevenless), formando un
complesso Grb2-Sos.
3. Attivazione di Ras: Il complesso Grb2-Sos si avvicina alla membrana plasmatica, dove
attiva Ras, una piccola proteina GTPasica. Ras scambia il GDP con GTP, passando nella sua