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PUNTI DI NON DERIVABILITÀ PUNTI DI DISCONTINUITÀ
lim () = +∞ lim () =
1
0+
→ 0+
→
e
√ lim () =
lim () = +∞ 2
Punto di flesso a →
→ 0− 0−
due limiti finiti
lim () = −∞ Discontinuità
tangente verticale 0+
→ e di I specie ≠
lim () = −∞ (a salto) 1 2
→ 0− lim () = ∈ ℝ
0+
→
lim () ma diversi
o
0+
→
|[. ]| ≠ lim () = ∈ ℝ
lim () →
→ 0−
0−
Punto angoloso due limiti diversi ma uno dei due è
finito
Ricordando il concetto di derivata:
La derivata rappresenta la pendenza della retta tangente nel punto
Esempio
Supposta una porzione di trave, vediamo cosa avviene in un determinato intervallo:
Sulla porzione di trave possono essere applicati dei carichi esterni:
- ();
Un carico distribuito trasversalmente (carico trasversale)
- ();
Un carico distribuito lungo l’asse (carico assiale)
- ();
Un momento flettente ()
() ()
()
Giuseppe Carlomagno
39
Considerato un punto generico, si effettua una sezione
0 ()
()
()
Isolando solo una porzione, ad esempio la porzione di destra, avremo:
Nasceranno:
- sforzo normale
- sforzo di taglio
- momento flettente
Analogamente sulla porzione di sinistra, avremo:
, ,
Noti
Si vuole determinare l’andamento che governano , ,
Spostandoci da per un infinitesimo
0 ()
()
+ () Giuseppe Carlomagno
40
Le porzioni di destra (o di sinistra) avranno ampiezza proprio a
Per cui, si indicano le due porzioni come concio infinitesimo di trave,
Per cui, per la porzione di destra, avremo:
+
+
+
Analogamente sulla porzione di sinistra
L’equilibrio di un corpo deve essere garantito punto per punto e con continuità.
- All’equilibrio globale partecipano i carichi esterni (carichi attivi e reattivi)
-
All’equilibrio locale partecipano i carichi esterni e le azioni interne , ,
In termini infinitesimi, considerando il concio infinitesimo di piano che è un punto:
( ) ( )
+ = +
( ) ( )
+ = +
( ) ( )
+ = +
- Equilibrio alla traslazione assiale per sforzo normale
( ) ( ) ( )
+ − + = 0
Essendo che la risultante di p(x) sarebbe l’area della distribuzione di carico,
( )
= ∙
che in questo caso è infinitamente piccola, per cui ()
( ) ( ) ( )
+ − + ∙ = 0
( ) ( ) ( )
+ − + ∙ = 0
∙
( ) ∙ =
( ) =
Per cui la dipendenza tra il carico assiale interno e quello esterno è
Per cui il carico q assiale esterno distribuito sul concio è pari alla derivata dello sforzo normale interno.
Giuseppe Carlomagno
41 () =
In assenza di carichi assiali distribuiti,
() = 0 =0
Se allora
Per cui lo sforzo normale è costante
- Equilibrio alla traslazione trasversale per sforzo di taglio
( ) ( ) ( )
+ − + = 0
Essendo che la risultante di p(x) sarebbe l’area della distribuzione di carico,
( )
= ∙
che in questo caso è infinitamente piccola, per cui ()
−( ) ( ) ( )
+ + − ∙ = 0
−( ) ( ) ( )
+ + − ∙ = 0
∙
−( ) ∙ =
( )
− =
Per cui la dipendenza tra il carico assiale interno e quello esterno è
-
Il carico q trasversale esterno distribuito cambiato di segno è pari alla derivata dello sforzo di taglio interno.
Per cui, in generale: () =
- In assenza di carichi assiali distribuiti,
() = 0 = 0,
Se allora per cui lo sforzo normale è costante
() =
- In assenza di carichi trasversali distribuiti,
() = 0 = 0,
Se allora per cui lo sforzo di taglio è costante
() ()
- Avendo un carico trasversale uniformemente distribuito ,
l’andamento del taglio sarà lineare (lo sforzo di taglio è lineare);
()
Avendo un carico trasversale linearmente distribuito
- (
inteso come funzione
),
lineare
l’andamento del taglio sarà quadratico (lo sforzo di taglio è parabolico).
()
- Avendo un carico trasversale linearmente distribuito (inteso come funzione quadratica),
l’andamento del taglio sarà cubico (lo sforzo di taglio è di 3° grado).
Giuseppe Carlomagno
42
- Equilibrio alla rotazione per momento flettente
È necessario definire un polo su cui effettuare la rotazione: il punto di applicazione A
+
+
+
Stabilito il sistema di riferimento con verso orario come positivo:
( ) ( ) ( ) ( ) ( )
+ ∙ − ∙ ∙ − + − ∙ = 0
2
−
( ) ( ) ( ) ( ) ( )
+ ∙ − ∙ ∙ − − ∙ = 0
2 2
−
( ) ( ) ()
∙ − ∙ − ∙ = 0
2
trascurabile poiché ha un ordine di grandezza superiore
quindi, MOLTIPLICANDO E DIVIDENDO per :
∙
−
( ) ( )
∙ − ∙ = 0
Per cui, si può concludere dicendo che:
− =
( ) ( )
(),
A meno della distribuzione del momento il taglio è pari alla derivata del momento flettente.
Nelle forze di taglio, nasce anche un momento flettente, e questo vale sempre!
Una forza di taglio, nelle teorie di travi, non implica mai un taglio puro
(ad eccezione del momento torcente) Giuseppe Carlomagno
43
Per cui riepilogando:
( )
=
-
La derivata dello sforzo normale è pari alla distribuzione di sforzo
normale applicato sul corpo
( )
− =
-
La derivata del taglio è il carico distribuito
− =
( ) ( )
-
La derivata del momento flettente è il taglio
facendone la primitiva
carico taglio momento
Carico ()
concentrato costante lineare (retta)
0 funzione di grado 0 funzione di grado 1
o distribuito nullo
distribuito quadratico
lineare (retta)
funzione di grado 0
costante (parabola)
funzione di grado 1 funzione di grado 2
distribuito quadratico (parabola) cubico
funzione di grado 1 funzione di grado 2 funzione di grado 3
lineare facendone la derivata Giuseppe Carlomagno
44 Metodo diretto per il calcolo delle azioni interne matematiche
È necessario partire dal diagramma di corpo libero,
quindi bisogna aver determinato tutte le forze esterne o interne che siano:
Esempio 1
Data una trave a mensola incastrata soggetta a:
- Una forza assiale p;
- Una forza trasversale F.
1. Conversione dalla rappresentazione grafica al diagramma di corpo libero
=∙
Secondo il metodo diretto per il calcolo delle azioni interne matematiche
Sezionato il corpo in 2 porzioni, ad una certa quota x
essendo che l’equilibrio deve essere garantito punto per punto,
allora vorrà dire che l’equilibrio è garantito per qualsiasi porzione considerata
Per cui, definito come sistema di riferimento il concio infinitesimo di trave così:
Consideriamo:
- positivo quando è uscente (sforzo di trazione);
- positivo quando impone una rotazione oraria;
o quando tende a mettere in trazione le fibre inferiori.
- positiv
Giuseppe Carlomagno
45
Per cui, applicato nel nostro caso A: () ()
()
= =
∙
() ()
()
=
∙
Fissato un punto di origine x, detto sistema di riferimento
Essendo che l’equilibrio deve valere punto per punto,
è possibile definire l’equilibrio di una delle due porzioni di trave:
in questo caso si considera la porzione di sinistra,
per la quale si definiscono le 3 equazioni di equilibrio.
()
=
∙
= ()
()
∙
2. Dominio
0<<
3. Stabilire l’equilibrio
a. alla traslazione assiale
( ) − = 0
b. alla traslazione traversale
( )
− = 0
c. alla rotazione rispetto al punto B, punto in cui è stato sezionato il corpo
( ) − ∙ + ∙ = 0
Definendo gli equilibri di forze e momenti, si è arrivati ad ottenere un sistema,
il seguente:
( ) =
( )
{ =
( ) = ∙ − ∙ Giuseppe Carlomagno
46
Difatti: ( ) = () → In assenza di carichi assiali distribuiti
→ In assenza di carichi trasversali distribuiti
( )