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MECCANICA CORPOREA PER LA MOVIMENTAZIONE MANUALE DEI CARICHI.

Per movimentazione manuale dei carichi (MMC) si intendono tutte le operazioni di trasporto o

di sostegno di un carico effettuate da uno o più lavoratori, comprese le azioni del sollevare,

deporre, spingere, tirare, portare o spostare un carico che potrebbero comportare rischi di

patologie da sovraccarico biomeccanico, in particolare dorso-lombari.

Le lesioni dorso-lombari riguardano lesioni a carico delle strutture ossee tendinee nervose e

vascolari a livello dorso-lombare. Le vertebre lombari sono quelle destinate a sopportare il

carico maggiore. Il disco intervertebrale è a diretto contatto dei corpi vertebrali e ha la

funzione di ammortizzatore idraulico. E’ formato da due parti distinte: Una parte centrale, il

nucleo polposo formato da una sostanza gelatinosa costituita per oltre l’88%di acqua; Una

parte anulare esterna, l’anello fibroso , caratterizzato da strutture fibro- cartilaginee disposte

in strati concentrici attorno al nucleo centrale. La parte anteriore diretta verso l’addome è

abitualmente più spessa e forte della corrispondente parte posteriore. La funzione del nucleo

polposo è quella di ridistribuire le forze di compressione nei vari segmenti del rachide,

permettendo alle vertebre significativi micro-movimenti in ogni direzione che sommandosi si

traducono in quei movimenti di grande ampiezza che caratterizzano la nostra colonna

vertebrale. L’anello fibroso, invece, ha funzione di mantenere a stretto contatto i corpi

vertebrali, di contenere il nucleo polposo e di resistere alla tensione.

Tra le patologie più frequenti a carico del rachide si evidenziano: Artrosi: malattia cronica di

tipo degenerativo che colpisce le articolazioni; è caratterizzata dalla perdita della cartilagine

articolare che viene sostituita da nuovo tessuto osseo. Ernia del disco: è determinata dalla

fuoriuscita del disco intervertebrale dalla sua sede. Entrambe possono comprimere un nervo

determinando irritazione e dolore - lombalgia o sciatalgia - quando il nervo più colpito è quello

sciatico. A livello lombare, per esempio, è tipica l’irritazione del nervo sciatico (radice L4,

L5, S1).

VALUTAZIONE DEL RISCHIO: Per la valutazione del rischio relativo alla movimentazione

manuale dei carichi è necessario far riferimento ai seguenti aspetti: Caratteristiche del carico,

Sforzo fisico richiesto, Caratteristiche dell’ambiente di lavoro, Esigenze connesse all’attività,

Fattori individuali di rischio.

CARATTERISTICHE DEL CARICO: è troppo pesante, è ingombrante o difficile da afferrare, è

in equilibrio instabile o il suo contenuto rischia di spostarsi, può, a motivo della struttura

esterna e/o della consistenza, comportare lesioni al lavoratore, in particolare in caso di urto.

SFORZO FISICO RICHIESTO: è eccessivo, può essere effettuato solo con un movimento di

torsione del tronco, può comportare un movimento brusco del carico, è compiuto con il corpo

in posizione instabile.

CARATTERISTICHE DELL’AMBIENTE DI LAVORO: lo spazio libero, in particolare verticale, è

insufficiente per lo svolgimento dell’attività richiesta, il pavimento è ineguale, quindi presenta

rischi di inciampo o è scivoloso, il posto o l’ambiente di lavoro non consentono al lavoratore la

movimentazione manuale di carichi ad un’altezza di sicurezza o in buona posizione, il

pavimento o il piano di lavoro presenza di dislivelli che implicano la manipolazione del carico a

livelli diversi, il pavimento o il punto di appoggio sono instabili, la temperatura, l’umidità o la

ventilazione sono inadeguate.

ESIGENZE CONNESSE ALL’ATTIVITÀ: sforzi fisici che sollecitano in particolare la colonna

vertebrale, troppo frequenti o troppo prolungati, pause e periodi di recupero fisiologico

insufficienti, distanze troppo grandi di sollevamento, di abbassamento o di trasporto, un ritmo

imposto da un processo che non può essere modulato dal lavoratore.

FATTORI INDIVIDUALI DI RISCHIO: inidoneità fisica a svolgere il compito tenuto conto delle

differenze di genere e di età, inidoneità fisica a svolgere il compito per patologie (preesistenti

o intercorrenti), indumenti, calzature o altri effetti personali inadeguati portati dal lavoratore,

insufficienza o inadeguatezza delle conoscenze o della formazione o dell’addestramento.

Limite di peso da sollevare da soli (tabelle linee guida): Maschi adulti 25 Kg, Femmine adulte

18 Kg1, Maschi adolescenti 20 Kg, Femmine adolescenti 15 Kg. Peso limite al di sotto del

quale, di norma, non vi è alcun rischio per il lavoratore è: 3 Kg.

L’ EQUILIBRIO – IL BARICENTRO: Nel corpo umano l’equilibrio è un insieme di aggiustamenti

automatici ed inconsci che ci permettono, contrastando la forza di gravità, di mantenere una

posizione o di non cadere durante l’esecuzione di un gesto. L’unico momento in cui il corpo

umano non resiste alla forza di gravità è quando si è sdraiati. Il baricentro, o centro di gravità,

è il punto di applicazione di tutte le forze peso su un corpo, la verticale passante per il

baricentro è detta linea di gravità. La posizione del baricentro cambia in relazione alla forma e

alla posizione di tutte le parti che compongono un corpo. Questo avviene anche nel corpo

umano che è paragonabile ad una struttura formata da più segmenti sovrapposti; nell’uomo

fermo in piedi è situato anteriormente allo spazio intervertebrale L2 -L3 (ombelico).

Il baricentro si proietta sul terreno all’interno di una zona detta base d’appoggio. Fino a

quando la proiezione del centro di gravità si mantiene all’interno della base di appoggio si è in

una condizione di equilibrio, quando tale proiezione si sposta verso la sua periferia si perde

progressivamente stabilità e si è costretti, per mantenere l’equilibrio, ad un aumento di lavoro

muscolare o auna veloce variazione della base di appoggio. La grandezza e la forma della

base di appoggio sono fattori che influenzano la stabilità. Quando siamo in piedi con base

instabile possiamo aumentare la base di appoggio: allargando le gambe, con l’uso di un

supporto esterno ( es. un bastone) appoggiando un ginocchio su una superficie (es. sul letto).

CARICHI: Per assumere una atteggiamento corretto nella movimentazione manuale dei carichi

occorre applicare alcuni principi che si acquisiscono sia in campo formativo sia

nell’addestramento a cura dei datori di lavoro. Per eseguire in maniera corretta la MMC

occorre: Non superare mai i limiti di peso sopra riportati, Evitare la flessione del rachide

sfruttando il massimo equilibrio, Evitare di sottoporre la colonna vertebrale ed il resto del

corpo a tensioni nocive.

1° CASO – SE IL CARICO E’ PESANTE: prendere posizione vicino al carico con i piedi su una

base stabile e leggermente divaricati a circoscrivere parzialmente il carico (foto 1),flettere le

anche e le ginocchia e non la colonna (foto 2), allungare i muscoli della schiena prima di

spostare il carico ed afferrarlo con una presa sicura (foto 3), portare l’oggetto verso sé stessi e

sollevarsi allungando le gambe (foto 4), eseguire il movimento con gradualità (foto 5).

2° CASO – IL CARICO E’ MOLTO PESANTE: Se il carico è molto pesante e l’ausilio di altre

persone non risulta sufficiente è necessario seguire le seguenti manovre: far scivolare il carico

senza inarcare mai la schiena in avanti o indietro, spingendolo anziché tirarlo; preferibilmente

aiutarsi mettendo sotto il carico da spostare un carrello.

3° CASO – IL CARICO E’ LEGGERO: Il carico leggero – superiore a 3 kg (al di sotto di questa

soglia il rischio di lesioni è irrilevante) – deve essere movimentato correttamente secondo

quanto di seguito indicato: suddividere il carico in 2 contenitori diversi per bilanciare il peso,

se l’oggetto è munito di manico, si può portare lungo il corpo (se non è molto pesante) con

l’accortezza di cambiare frequentemente il lato, se devono essere trasportati vari carichi con

manico, è opportuno prenderne uno per ogni lato facendo in modo di dividere equamente il

peso.

Se si deve riporre un oggetto in alto è consigliabile utilizzare uno sgabello o una scaletta per

evitare di inarcare la schiena. Se si devono spostare degli oggetti da una parte ad un’altra è

necessario girare tutto il corpo e non ruotare soltanto il tronco.

OBBLIGHI DEL DATORE DI LAVORO: Il datore di lavoro adotta le misure organizzative

necessarie e ricorre ai mezzi appropriati, in particolare attrezzature meccaniche, per evitare la

necessità di una movimentazione manuale dei carichi da parte dei lavoratori. Qualora non sia

possibile evitare la MMC, il datore di lavoro adotta le misure organizzative necessarie, ricorre

ai mezzi appropriati e fornisce ai lavoratori i mezzi adeguati, allo scopo di ridurre il rischio che

comporta la MMC. In particolare il Datore di lavoro: organizza i posti di lavoro in modo che la

MMC assicuri condizioni di sicurezza e salute, valuta le condizioni di sicurezza e di salute

connesse al lavoro, evita o riduce i rischi, soprattutto di patologie dorso-lombari adottando le

misure adeguate, tenendo conto in particolare dei fattori individuali di rischio, delle

caratteristiche dell’ambiente di lavoro, delle esigenze che tale attività comporta, sottopone i

lavoratori alla sorveglianza sanitaria costante e scadenziata.

Uso di attrezzi ausiliari: Per il trasporto o lo spostamento di carichi particolari o in posti

particolari come le scale, è a volte necessario fare uso di appositi strumenti ausiliari; occorre

inoltre fornire ai lavoratori sufficiente informazione e formazione sull'uso di tali strumenti, che

devono essere a norma di legge e possedere la marcatura CE.

PERCHÉ È IMPORTANTE VALUTARE IL RISCHIO ? Obbligo di legge il decreto legislativo 81/2008.

Un eventuale rischio che si trasforma in infortunio o malattia professionale per il datore di

lavoro compromette notevolmente la produttività. Il datore di lavoro deve: 1. Organizzare i

posti di lavoro in modo che la movimentazione sia sicura ed esente da rischi 2. Valutare le

condizioni di sicurezza 3. Adottare misure atte ad evitare o ridurre i rischi di lesioni dorso-

lombari considerando: i fattori individuali di rischio, le caratteristiche dell’ambiente di lavoro,

le esigenze connesse all’attività.

Un metodo di analisi del rischio molto utilizzato in Italia è l’ indice MAPO: Movimentazione e

Assistenza Pazienti Ospedalizzati. L'indice MAPO permette di dare una valutazione

quantitativa del livello di rischio degli operatori sanitari, accertando diversi livelli di rischio in

funzione delle condizioni ambientali presenti nel

Dettagli
Publisher
A.A. 2022-2023
11 pagine
SSD Scienze mediche MED/42 Igiene generale e applicata

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher lorab di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Scienze della prevenzione e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Milano o del prof Dalmonte Rossana.