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VETTORE VELOCITÀ DI ROTAZIONE
- significato fisico: rappresenta in generale l'orientazione del CR nello spazioà è caratteristico di un corpo rigido uno per ogni singolo CR nell’istante specifico di tempoà àdiventa la VELOCITÀ ANGOLARE del C.R. nello specifico caso in cui il C.R. in questione è vincolato aàuna cinematica cosi detta di MOTO RIGIDO PIANOCorpo che si muove per moto rigido piano non necessariamente sto parlando di un C.R. che è- bidimensionale, ma è possibile individuare un piano solidale al C.R., che durante l’evoluzione cinematicasi conserva parallelo a se stesso e a distanza x da un piano fissoUn C.R., che mantiene la sua tridimensionalità, si muove di MOTO RIGIDO PIANO, si può dimostrare- matematicamente che è sempre parallelo a un versore perpendicolare al piano fisso/ solidale:E []̇[ ]̇, con l’orientazione del C.R. rispetto ad un S.R.E =Il CR
dell' esercizio si muove di Moto Rigido Piano quando due punti sono tra loro ortogonali* + = * , -poiché è nulla, non c'è rotaz.( ) ` a Francesca Russo- Per ogni corpo rigido in modo rigido piano esiste sempre un punto del corpo con velocità nulla che è il suo CIR- polare fisso = base- polare mobile = rullettaOSSERVAZIONE:La base la rulletta sono solo dei profiligeometrici, solidali rispettivamente allo spaziofisso e al corpo rigido. L'esempio appenadescritto è solo un caso particolare nel quale la rulletta è fisicamente parte del corpo rigido, così comela base è una regione fisica dello spazio fisso. In generale questo non è detto che accada.- Il C.I.R. può essere individuato con relativa semplicità. In particolare, è sufficiente conoscere ledirezioni delle velocità di due punti distinti del corpo rigido (teorema di Chasles)Francesca RussoUn )(
Al momento t, l'istante in cui si dimostra il piano 9 piano rigido moto un, che dimostrazione no = wnI(E che istante Punto 9kt per coincide istante ci CeCt → con velocità µ Rotazione DI Ct P.tl FAMIGLIA DICI UNICOPUNTO tit w ①*r E CUÌ) G- •,-¥i• ) Per Questo ( ) Con c) ( cit costante Il ceCwnI coincide W = con - CASO) ( it ? I = "'it/ /// ) cit( War( µCta- w= - CIRll in ho nulla accelerazione generale non. Il CIR tecnica eseguibile calcolo del parlando è msempre,, velocità volta nato che delle il è campo una. CINEMATICA RELATIVA È ≤^ P↑ •-S e,%E ,9£è< Francesca RussoYHDa-v-tplr-VCPJITTLHTU-CPJa.ir del misurata osservatore dall'elocitoi PPunto E. ( ) del velocità P misurata P dall'I osservatore punto sR: .( Pli P del misurata il velocità da punto punto quando y E: P solidale si all'considera osservatore s. g(P)a=g(P)r+g(P)t+gÀTgmm~)( P del misurata osservatore dall'PPunto accelera E@
z:a . .( ) del Paccelera misurataP dall' osservatorepuntoZ@ sR : ..( Pli Pdel misurata ilda puntopunto quandoaccelerate Esa : .P solidalesi all'considera osservatore s .)( Pk() P9( 2nsAccelerazioneP ^ YDI CORIOLIS pari☒ =a: ec : ↓ didivettore rotorivelmisurato da ES , .eitherÈ ↑^ -è s ⑧%E .9tuoiai µw→=w_r-wTLtmÌ Francesca RussoDINAMICA= branca della meccanica che studia la cinematica del sistema in relazione alle cause che la producono.ANALISI VETTORIALE→ EQAUZIONI CARDINALI DELLA DINAMICA- 2 equazioni vettoriali (6 scolari nello spazio)- Elaborazione dei TRE PRINCIPI DI NEWTON- equazioni specializzate riguardano corpi macroscopici/particelle→- verificate sempre non influenzata dalla tipologia di corpo→- relazioni da verificare istante per istante- Le equazioni potrebbero essere limitanti quando trovandoci di fronte a carichi esterni questi sirelazionano attraverso il comportamento di un punto, il baricentro.
Consideriamo la massa costante. È derivato rispetto al tempo del momento risultante delle quantità di moto. Σ = (Σ - Σ) è derivato dalla definizione del MOMENTO DI UNA FORZA. Σ = (Σ - Σ) è il punto di applicazione della forza. Σ = Σ - Σ. 0 = • -(2) è QUANTITÀ DI MOTO. SCHEMA DI CORPO LIBERO S.C.L. = sistema pensato isolato dal resto dell'universo a condizione che sul sistema si pensino agenti le azioni esercitate dallo stesso universo circostante. Se S.C.L. è un CR, il moto è rigido piano, O fisso coincidente con il baricentro allora la II equazione: dove w noto e I è il MOMENTO DI INERZIA ASSIALE, rispetto a un asse perpendicolare al piano del moto passante per O. OPPURE dove C è la coppia, cioè pari al momento torcente che si rende disponibile. Quando si analizza un S.C.L. sisostituiscono i vincoli del CR con delle forze che nascono incorrispondenza dei GDL impeditià la REAZIONE nasce per impedimento del gdl dello spostamentoà la COPPIA nasce per impedimento del gdl della rotazione Francesca RussoEQUAZIONI CARDINALI DELLA STATICA- trascuriamo termini inerziali (=0)- quando il prodotto dx è di valori di modulo molto più piccolo del modulo di sx.PENDOLO= quando abbiamo un sistema isolato dal resto dell'Universo (S.C.L.)generico collegato al resto dell'universo attraverso le cerniere A, Bsenza alcun altro carico allora le reazioni dei punti A e B sono direttelungo la congiungete AB in direzione sempre opposteà dimostrazione attraverso equazioni cardinali della staticaàno condizioni inerziali x' assenza di carichi, se cosi non fosse stiamoviolando le ipotesi di partenza, cioè il sistema libero al di fuori delle duecerniereOSSERVAZIONESe il carico F si incontra con la retta di azione-reazione RNel punto K, allora la terza reazione (R) se esisteA o1diversa da zero dovrà necessariamente passare per il pt. k. È necessario che R passi per k perché se così nono1fosse ci sarebbe un pto nel piano (pt. k) rispetto al quale la seconda equazione non sarebbe verificata e con ciò violando la cond di equil. di questa parte di sistema.
LAVORO ELEMENTARE
Si consideri una forza F agente su una particella P e si supponga che questa particella abbia uno spostamento infinitesimo, allora il lavoro elementare è:
34 = / • 3)!è- se dW > 0 F: forza motriceè- se dW < 0 F: forza resistenteè- se dW = 0 F non lavora
POTENZA MECCANICA
Il gradiente del lavoro elementare rispetto al tempo rappresenta la potenza meccanica
Francesca Russo- OSSERVAZIONE: Nel calcolare la potenza meccanica vanno prese in considerazione tutte le forze che producono lavoro, che siano interne che esterne.
TEOREMA DELLE FORZE UNITE
Dato un sistema di punti materiali
In moto, caratterizzato da un certo campo di velocità, a quel sistema si associa dell'energia, cioè l'ENERGIA CINETICA. L'energia di movimento è derivante dal TEOREMA DELL'ENERGIA CINETICA.
Il teorema dell'energia cinetica lo possiamo anche scrivere come:
Nel caso di un corpo rigido:
dove I è il MOMENTO DI INERZIA del corpo rigido rispetto ad un asse passante per G e avente direzione parallela a quella del vettore velocità rotazione (w).
Dal teorema dell'energia cinetica con riferimento al caso di corpi rigidi si ottiene:
Forze di attrito:
ATTRITO SECCO = forze che insorgono al contatto tra corpi fra i quali non vi è interposta alcun mezzo ulteriore, estraneo ai due corpi medesimi.
Francesca Russo- Le reazioni vincolari insorgono nelle direzioni e nei gradi di libertà impediti dal sistema, mentre gli attriti insorgono nella direzione del gol concesso.
- Forze di attrito appartengono al piano del generico punto di.
contatto- DOM: E' necessario che esista una v 0 affinché esistano le forze di attrito? NO, quando abbiamo due corpi a contatto, esistono forze di attrito anche quando non c'è moto relativo- DOM: E' sufficiente che ci sia contatto affinché ci sia attrito? NO- Le forze di attrito potenzialm. insorgono quando due corpi si trovano a contatto.
CORPO POGGIATO SU UN PIANO
CORPO POGGIATO SU UN PIANO IN QUIETE àIl fatto che sia in quiete vuol dire che devono valere entrambe le equazioni cardinali la prima è verificata, mentre la seconda no; per far si che anche la seconda equazione sia verificata, e che quindi la coppia generata dalla forza attrito sia compensata, bisogna spostare il punto di applicazione (≠ da quello della forza peso) della reazione alla forza peso e in questo modo si genererà una coppia reazione opposta.
Una F in quiete non lavora mai, perché i rispettivi punti di applicazione sono fermi.
T CORPO POGGIATO SU UN
PIANO IN MOTO CON V COST (ATTRITO DI COULOMB)- Quando c'è moto relativo tra corpi in contatto allora esiste SEMPRE la forza di attrito
Francesca Russo- Se esiste una normale di contatto (N) e esiste una v 0 allora esiste la forza di attrito di≠Rmodulo: ""# " = % • '('!f: coefficiente di attrito dinamico, dipende dalla natura delle superfici di contatto- per far si che il blocchetto si muovi a v cost deve esisterci una F opposta a F t.c. si muova eTnon si fermi dopo na certa- se v cost esiste cmq la forza di attrito≠- La forza di attrito non può mai essere una forza MOTRICE. E' sempre una FORZA RESISTENTE (<0)in condizioni dinamiche è dissipativ