In alternativa, alimentata dalla stessa turbina uso Il pompaggio consente di
aumentare il salto tra il livello del bacino e quello del mare. Considerando che
l’energia disponibile alla turbina è proporzionale al quadrato del salto, questo
porta ad un incremento significativo della potenza elaborata dal sistema.
Quindi il consumo richiesto dall’operazione di pompaggio è compensato dal
beneficio energetico che se ne ottiene.
Sistema a doppio bacino
Nei sistemi a doppio bacino parte dell’energia prodotta viene utilizzata per
pompare acqua in un secondo bacino, detto bacino ausiliario, il quale
costituisce un sistema di storage. Il bacino ausiliario, infatti, entra in funzione
solamente per soddisfare le richieste energetiche di picco, le quali non possono
essere soddisfatte dal sistema a singolo bacino in quanto la periodicità delle
maree non coincide con la domanda energetica. Tali sistemi hanno una
efficienza molto bassa: 30% (però garantisce flessibilità) contro il 70% dei
sistemi di pompaggio classici. Possiamo avere configurazioni differenti:
VEDIAMO GLI IMPIANTI ESISTENTI
La Rance, Francia: Aperto nel 1966, è il primo impianto mareomotore
realizzato al mondo. E’ situato sull’estuario del fiume Rance, in Bretagna, che
ha un tidal range medio di 8,2 m, e un picco di 13,5 m. Lo sbarramento è lungo
750 m. L’impianto è costituito da 24 turbine Kaplan a bulbo, per una potenza
nominale complessiva di 240 MW. L’impianto utilizza la tecnologia twoway
generation. Le turbine sono a pitch variabile: Le regolazioni garantiscono un
rendimento della turbina molto alto, con picchi del 90%
Sihwa Lake, Korea del Sud: Aperto nel 2011, è il più potente impianto
mareomotore al mondo, che con i suoi 254 MW (10 turbine a bulbo). È situato
in Korea del Sud e sfrutta una diga costruita nel 1994 per mitigare gli effetti
della marea sulla costa e per scopi agricoli. Il sito ha un tidal range medio di
5,6 m e un picco di 7,8 m. L’impianto utilizza la tecnologia flood generation
senza pompaggio.
TIDAL STREAM SYSTEM
Il periodico innalzamento e abbassamento del livello del mare comporta lo
spostamento di notevoli masse d’acqua. Le correnti che tale spostamento
genera possono essere sfruttate per produrre energia: in particolare si converte
l’energia cinetica contenuta nelle masse d’acqua in energia elettrica. La
velocità di tali correnti, per poterle sfruttare per la generazione energetica,
deve essere almeno di 2 m/s. Per sfruttare questa risorsa possiamo usare
turbine ad asse verticale o orizzontale (simile all’eolico). Essendo però la
densità dell’acqua 830 volte maggiore di quella dell’aria, posso usare rotori
piccoli di diametro.
turbine ad asse verticale riescono a lavorare bene con il flusso proveniente da
qualsiasi direzione e garantiscono una maggiore superficie del piano rotorico in
acque poco profonde. Le turbine ad asse orizzontale e ad asse verticale
possono essere eventualmente poste in un condotto, intubate, in modo da
aumentare la velocità del flusso che attraversa la turbina e quindi aumentare la
potenza estraibile.
Ancora in fase di sviluppo abbiamo:
Tidal kite turbine: Il sistema lavora come un aquilone in aria: il kite si
muove attraverso la corrente grazie all’interazione idrodinamica tra la
corrente stessa e le ali, che genera portanza e fa muovere il sistema. Sul
kite è montata una turbina che viene messa in rotazione dal flusso che la
attraversa e genera energia elettrica
Oscillating hydrofoil: Il sistema è costituito da un hydrofoil che oscilla con
moto verticale. Il moto dell’hydrofoil mette in movimento un pistone
tramite il quale si converte energia meccanica in energia elettrica.
ENERGIA DA MOTO ONDOSO
oscillating water column: La oscillating water column è una struttura cava e
parzialmente sommersa che contiene una colonna d’acqua collegata al mare.
Sopra l’acqua c’è aria. Il moto delle onde fa salire e scendere l’acqua dentro la
cavità, comprimendo e decomprimendo l’aria. Questa aria viene spinta
attraverso una turbina speciale, che funziona in entrambe le direzioni del
flusso. La turbina, girando, produce energia elettrica.
point absorber: Il point absorber è un sistema formato da una parte fissa,
ancorata al fondale con il generatore, e da una parte mobile, galleggiante o
immersa, collegata con cavi. La parte mobile sfrutta il movimento verticale
delle onde per produrre energia elettrica, indipendentemente dalla loro
direzione. È una delle tecnologie più diffuse e può usare generatori lineari,
meccanici o pompe idrauliche.
attenuator: L’attenuatore è un dispositivo galleggiante formato da più
segmenti uniti da giunti. Disposto parallelamente alle onde, si flette seguendo
il loro movimento e sfrutta questa flessione, tramite pistoni e motori idraulici
collegati a generatori, per produrre energia elettrica.
Oscillating wave surge: un oscillating flap si muove seguendo il moto ondoso
azionando un pistone idraulico collegato a un generatore. (una tecnologia da
moto ondoso presente in Italia – Pantelleria)
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