L’ENERGIA MAREOMOTRICE
Le maree sono onde caratterizzate da periodo e lunghezza d’onda elevati. Si
manifestano attraverso periodici e regolari movimenti di innalzamento e
abbassamento del livello della superficie del mare rispetto al livello medio.
(sono forme di energia prevedibili!).
Si parla di:
Alta marea quando il livello del mare raggiunge la massima elevazione rispetto
al livello medio.
Bassa marea quando il livello del mare raggiunge la minima elevazione rispetto
al livello medio.
Tidal range (escursione di marea, quello che a noi interessa): differenza del
livello del mare tra un’alta marea e una bassa marea consecutive. Mediamente
è dell’ordine di grandezza di qualche metro. Solo in alcune zone del globo il
tidal range raggiunge valori superiori a 10 [m]. (max 10 metri)
per avere un tidal range buono deve
essere > 5.
Un ciclo mareale (alta marea e successiva bassa marea) ha generalmente un
periodo di 12 ore e 25 minuti circa; quindi, complessivamente si verificano due
alte maree e due basse maree al giorno.
Ogni 8/9 giorni ho i migliori picchi, mentre dopo 17/18 giorni ho i migliori
restringimenti
La teoria dell’equilibrio delle maree è stata formulata da Newton e considera la
terra-luna sotto le seguenti ipotesi:
terra completamente ricoperta da mare uniforme
assenza di inerzia
coriolis e attrito trascurabili
orbite assunte circolari invece che ellittiche
Così facendo possiamo definire un sistema rigido tra terra e luna che gira
intorno. La forza che genera la marea è inversamente proporzionale al cubo
della distanza tra i centri dei due pianeti che interagiscono tra loro ecco
perché la luna influisce più del sole (conta la distanza non la massa)
L’equilibrio che il rigonfiamento dell’idrosfera raggiunge (equilibrium tide) è
dovuto al bilanciamento tra la forza centrifuga agente sulla Terra e la gravità
esercitata dalla Luna.
La forza generatrice di marea dovuta al Sole è il 46% di quella dovuta alla Luna
a causa della maggior distanza dalla Terra. Quando Terra, Luna e Sole sono
allineati (condizione di «sizigie») i contributi di Sole e Luna si sommano. Queste
maree sono dette spring tides. Quando le congiungenti di Sole e Luna con la
Terra formano tra loro un angolo retto (condizione di «quadratura») i contributi
di Sole e Luna si sottraggono. Queste maree sono dette neap tides.
Fino ad ora le maree le abbiamo viste sotto ipotesi stringenti. Vediamo cosa
succede nella realtà
Effetto della rotazione della Terra attorno al proprio asse ogni alta marea
avviene circa 12 ore e 25 minuti dopo la precedente. (La terra non è
ferma ma ruota con la Luna).
Effetto della rotazione del sistema Terra - Luna attorno al Sole: una
sequenza completa di fasi lunari copre un intervallo di 29,5 giorni.
Effetto delle orbite ellittiche: l’intensità delle maree varia di circa il 20%
in più o in meno rispetto al valor medio, rispettivamente quando la Luna
è nel punto più vicino o più lontano dalla Terra.
Effetto della declinazione: l’inclinazione del piano di rotazione della Luna
rispetto al piano equatoriale genera la disparità diurna: le due alte maree
giornaliere non si ripetono uguali, stessa cosa per le basse maree.
La teoria dell’equilibrio fin qui esposta permette di classificare le maree sulla
base della loro periodicità giornaliera e della loro ampiezza. Troviamo quindi:
maree diurne: quando si verificano una sola alta marea e una sola bassa
marea al giorno;
maree semidiurne: quando si verificano due alte maree e due basse
maree al giorno di ampiezza poco diversa;
maree miste: quando si verificano due alte maree e due basse maree al
giorno di ampiezza molto diversa.
I limiti della teoria dell’equilibrio delle maree è che le ipotesi sono troppo
stringenti e non si tengono conto degli effetti metereologici nasce la teoria
dinamica delle maree (molto più precisa)
Questa teoria considera la marea come somma di tante componenti mareali,
ciascuna con la propria componente armonica rappresentate tramite funzione
H(t). F invece è il rapporto delle ampiezze e mi permette di definire le varie
tipologie di maree.
Inoltre, le maree hanno una distribuzione globale molto limitata; hanno un
potenziale energetico minore rispetto alle altre rinnovabili ma sono più
prevedibili
Un'altra tipologia di risorsa sono le ONDE
Per onda si intende una perturbazione che si propaga nel tempo e nello spazio
e che trasporta energia attraverso un mezzo, senza generare un complessivo
spostamento del mezzo stesso. Esistono vari tipi di onda: quelle di nostro
interesse in questo contesto sono le onde di superfice. Infatti, le onde che si
generano all’interfaccia tra il mare e l’atmosfera sono onde di superficie,
causate dal vento che soffia sul mare.
Il vento trasmette energia, generando uno spostamento limitato della massa
d’acqua da cui si ha una sovrapressione sulla superficie che porta alla
generazione di una prima cresta. Impattando, il vento si separa generando una
depressione che dà la direzione di propagazione dell’onda.
L’ipotesi fallisce nello spiegare la formazione di onde piccole ma sembra
funzionare quando la velocità del vento è maggiore di quella delle onde e
maggiore di 1m/s.
L’onda non compie un effettivo trasporto di massa, ma le particelle si muovono
intorno a una posizione d’equilibrio alla quale ritornano grazie alla tensione
superficiale ed alla forza gravitazionale
Le onde di superficie possono essere approssimate con un andamento
sinusoidale:
Quando la rapidità è elevata si ha un andamento trocoidale:
c
La velocità di un’onda è pari a c = L/T. Ma per i nostri interessi è
importante trovare una relazione che leghi la velocità alla profondità del mare
d. Dunque, è più opportuno esprimere c in funzione di d e di L (lunghezza
d’onda).
In funzione della profondità del mare d la relazione scritta sopra si modifica nei
modi seguenti:
-
Mareomotrice - seconda parte
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Farmacoterapia - prima parte
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Riassunto esame Microeconomia, prof. Orsini, libro consigliato Microeconomia, Pindyck, Rubinfeld - parte prima
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Storia dell'impresa - prima parte