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Effetti collaterali dei TCAE
Gli effetti collaterali dei TCAE dipendono da azioni diverse dall'inibizione della ricaptazione di noradrenalina e serotonina:
- Anticolinergici, M1 legati all'antagonismo sui recettori muscarinici - bocca secca, visione confusa, stipsi, difficoltà di minzione, effetti cognitivi, deliri
- α-adrenolitici, recettori α1 adrenergici legati all'antagonismo - ipotensione ortostatica, tachicardia, vertigini, problemi eiaculatori
- Anti-istaminici, H1 legati all'antagonismo sui recettori - sedazione, sonnolenza, vertigini, aumento di peso
- Cardiotossicità membranare per alterazione della conduzione - ritardo di conduzione, turbe del ritmo
Farmacocinetica:
- Rapidamente assorbiti, si legano fortemente all'albumina dopo somministrazione orale e plasmatica (per il 90-95%)
- Grande volume di distribuzione, si legano anche ai tessuti extravascolari e questo è alla base del loro distribuzione (= tanto farmaco nei tessuti)
altoindica minore a nità. Queste molecole hanno numeri molto grossi riguardo l’a nità —> minore a nità nel regale il recettore. Amitriptilina reagisce anche su altri recettori. Paroxetina —> numero un po’ più piccolo per blocco muscarinico —> ci si può aspettare qualche effetto antagonista muscarinico. Reboxetina è NRI (inibitore di reuptake di noradrenalina) —> numero più piccolo è riferito a noradrenalina. SNRI —> serotonina e noradrenalina. Cetalopram è racemo. Suo enantiomero S (escitalopram) è ancora più efficace nel bloccare il trasportatore di serotonina. Effetti collaterali rispetto ai TCA. Ultime tre molecole hanno minori effetti a causa della scarsa attività bloccante per i recettori dei neurotrasmettitori adrenergici, istaminergici, colinergici. Ci sono comunque effetti collaterali perché serotonina non è coinvolta solo nell’umore.
- disturbi gastrointestinali (nausea, vomito, gastralgia) moderati e transitori;
- disturbi della sfera sessuale —> impotenza, anorgasmia, riduzione della libido;
- modesti e etti da blocco colinergico e lieve sedazione se presente attività antistaminica—> es. paroxetina. Quindi alcuni disturbi sono farmaco-specifici. Ridurre il più possibile etti collaterali si parte assumendo dose minima e cacePer —>minori rischi di provocare eccesso di serotonina.
Serotonina ha tanti recettori diversi. Possibili etti clinici dell'interazione con i recettori serotoninergici:
- recettori 5-HT —> etto terapeutico;
- recettori 5-HT —> agitazione, ansia, insonnia, disturbi della sfera sessuale, perdita dell'appetito, tremori (EFFETTI COLLATERALI);
- recettori 5-HT (unici recettori ionotropici della serotonina) —> nausea, disturbi gastrointestinali.
tempo.Il trattamento con SSRI determina un aumento della concentrazione di serotonina non solo al livello delle terminazioni, ma anche a livello dei corpi cellulari localizzati nei nuclei del rafe. Infatti a una iniziale attivazione dei recettori 5-HT, che riduce l'attività dei neuroni serotoninergici, segue una progressiva desensibilizzazione dei recettori somatodendritici e la conseguente disinibizione della trasmissione serotoninergica. La ritardata comparsa dell'effetto terapeutico degli SSRI potrebbe derivare proprio dal tempo necessario all'instaurarsi della desensibilizzazione dei recettori 5-HT somatodendritici.
Ruolo degli autorecettori sinaptici
Un altro effetto della somministrazione prolungata degli SSRI è la desensibilizzazione di autorecettori presenti sui terminali di neuroni serotoninergici. Questi recettori (5-HT nel ratto, 5-HT nell'uomo) svolgono normalmente la funzione di inibire il rilascio di serotonina, limitando così la
quantità di neurotrasmettitore liberato in presenza di una stimolazione sostenuta. Dopo il trattamento con SSRI la loro desensibilizzazione provoca una facilitazione del rilascio, che contribuisce all'aumento dell'efficacia della trasmissione serotoninergica. I vari antidepressivi differiscono quindi per il loro profilo farmacologico. Sempre maggior peso acquisiscono anche aspetti farmacocinetici e metabolici -> quadro in continua evoluzione. Efficacia dei farmaci antidepressivi nel tempo. Trattamento con antidepressivi promuove neurogenesi. Metabolismo degli antidepressivi e citocromi + indicano metabolizzazione. Fluoxetina metabolizzata soprattutto da CYP2D6. CYP1A2 metabolizza non solo la fluvoxamina, ma anche altri farmaci (caffeina, teofillina, ecc.) -> attenzione a interazione con altri farmaci. Studio su 227 pazienti in terapia con antidepressivi. Analizzati due citocromi in particolare. Analisi di questi citocromi ha portato a cambiareterapia nel 64% dei pazienti —> un farmaco antidepressivo potrebbe non funzionare per problemi di metabolismo legati ai citocromi. Trasportatori per serotonina? A seconda del polimorfismo risposta ai farmaci può essere più o meno lenta. Gli antidepressivi sono una terapia efficace, ma non risolutiva nella totalità dei casi. Occorre ricordare che la scelta della terapia non può essere generalizzata, ma va individualizzata.
Fasi del trattamento:
- inizio —> 2 settimane
- remissione sintomatologica —> 2 mesi
- trattamento di stabilizzazione —> 4 mesi
- sospensione graduale —> 1 mese
Quasi il 50% dei pazienti si autosospende il trattamento nei primi 3 mesi di terapia. Si arriva al 70% nei primi 6 mesi.