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PROMESSI SPOSI:

Manzoni, figlio di Giulia e Pietro Manzoni, conosce successivamente il compagno della

madre Carlo imbonati; si sposa con una calvinista (Enrichetta blondel) e si convertono al

cattolicesimo (dopo l episodio della chiesa), si avvicina alla fede che diventa una delle

tematiche principali del romanzo. Nelle illustrazioni della terza edizione il

corpo di Lucia viene protetto dall angelo

1821-23: «Prima minuta» (Fermo e Lucia) custode o dalla provvidenza divina(mano di

dio)

1827: prima edizione dei Promessi sposi

1840-42: edizione definitiva, illustrata, dei

Promessi sposi

Trama: 1600, Milano sotto il dominio spagnolo, invasa dalla peste, c è la credenza degli

untori (che andassero a diffondere il contagio); Federico Borromeo (il cardinale)

aumenta il pericolo della peste tramite processioni

I promessi, Renzo e Lucia, non riescono a sposarsi perché don Abbondio viene

minacciato da don Rodrigo; Renzo è infuriato, vorrebbe fare qualcosa; sostiene che sia

colpa di don Rodrigo per quel che è successo e della reazione che ha scatenato (l ira di

Renzo) —> tema del torto,vittima viene ripreso da Manzoni nell Adelchi

Capitolo II: Renzo infuriato

Renzo intanto camminava a passi infuriati verso casa, senza aver Il vero protagonista

determinato quel che dovesse fare, ma con una smania addosso di far dell'episodio è Renzo, che entra

qualcosa di strano e di terribile. I provocatori, i soverchiatori, tutti in scena nel romanzo e

coloro che, in qualunque modo, fanno torto altrui, sono rei, dimostra subito il suo carattere:

non solo del male che commettono, ma del pervertimento giovane impulsivo e alquanto

incline alla collera, intuisce che

ancora a cui portano gli animi degli offesi. Renzo era un giovine il curato lo sta imbrogliando e

pacifico e alieno dal sangue, un giovine schietto e nemico d ogni insidia; poi fa abilmente leva

ma, in que momenti, il suo cuore non batteva che per l omicidio, la sua sull'ingenuità di Perpetua per

mente non era occupata che a fantasticare un tradimento. Avrebbe farla parlare

voluto

correre alla casa di don Rodrigo, afferrarlo per il collo, e... ma gli veniva

in

mente ch era come una fortezza, guarnita di bravi al di dentro, e

guardata

al di fuori; che i soli amici e servitori ben conosciuti v entravan

liberamente, senza essere squadrati da capo a piedi; che un artigianello

sconosciuto non vi potrebb entrare senza un esame, e ch egli sopra

Renzo torna infuriato a casa di Agnese e Lucia, sconvolto per l'accaduto e

meditando vendetta contro il suo nemico don Rodrigo: egli è un giovane pacifico che

non commetterebbe mai violenze, ma in questo momento fantastica di uccidere il

signorotto e immagina di correre al suo palazzotto per afferrarlo per il collo. Poi

pensa che non potrebbe mai penetrare in quell'edificio, dove il signore è circondato

dai suoi bravi, quindi progetta di tendergli un'imboscata e di sparargli col suo

schioppo, per poi correre al confine e mettersi in salvo riparando in un altro Stato.

Ma Lucia? Il pensiero della sua promessa sposa tronca questi pensieri sanguinosi e

lo induce a pensare ai genitori, a Dio, alla Madonna, rallegrandosi di aver solo

pensato un'azione così scellerata. Tuttavia il giovane è preoccupato all'idea di dover

informare la ragazza dell'accaduto e sospetta che Lucia lo abbia tenuto all'oscuro di

qualche cosa, il che lo riempie di dubbi e di sospetti.

’ ’ ’ ’ ’ ’ ’ ’ ’ ’ ’ ’

Capitolo II: il sospetto

— E Lucia? — Appena questa parola si fu gettata a traverso di La giovane Lucia alla fine fa

quelle bieche fantasie, i migliori pensieri a cui era avvezza la poi capire a Renzo che è a

mente di Renzo, v entrarono in folla. […] E insieme a tutto questo, conoscenza dei motivi che

non un sospetto formato, ma un ombra tormentosa gli passava hanno spinto il signorotto a

per la mente. Quella soverchieria di don Rodrigo non poteva esser impedire le nozze, per cui

mossa che da una brutale passione per Lucia. E Lucia? Che l'episodio si chiude con

avesse data a colui la più piccola occasione, la più un'atmosfera di attesa per le

leggiera lusinga, non era un pensiero che potesse fermarsi un rivelazioni che Lucia farà

momento nella testa di Renzo. Ma n era informata? Poteva colui all'inizio del capitolo

aver concepita quell infame passione, senza che lei se seguente.

n avvedesse? Avrebbe spinte le cose tanto in là, prima d averla

tentata in qualche modo? E Lucia non ne aveva mai detta una

Manzoni fa due ipotesi: 1981: legge del matrimonio riparatore in

-sospetto formato (narratore) —> non è che Lucia abbia vigore fino a quell anno, se una ragazza

dato occasione a don Rodrigo di provarci con lei, dato il veniva abusata da un uomo e poi l avrebbe

consenso sposato, non sarebbe stato perseguito

-ombra tormentosa (personaggio)—> (Renzo non formula

questa ipotesi,per lui è innocente ma sa che nasconde

qualcosa); Manzoni utilizza il discorso indiretto libero

(pensieri di Renzo che il narratore comunica senza metterli

tra “)

Capitolo III: il tentato ratto

“Santissima Vergine!” esclamò Lucia: “chi avrebbe creduto che le cose

potessero arrivare a questo segno!” E, con voce rotta dal pianto,

raccontò come, pochi giorni prima, mentre tornava dalla filanda, ed era

rimasta indietro dalle sue compagne, le era passato innanzi don

Rodrigo, in compagnia d un altro signore; che il primo aveva cercato di

trattenerla con chiacchiere, com ella diceva, non punto belle; ma

essa, senza dargli retta, aveva affrettato il passo, e raggiunte le

compagne; e intanto aveva sentito quell altro signore rider forte, e don

Rodrigo dire: scommettiamo. […]

“A chi hai raccontato?” domandò Agnese, andando incontro, non

senza un po di sdegno, al nome del confidente preferito.

“Al padre Cristoforo, in confessione, mamma,” rispose Lucia, con

un accento soave di scusa. “Gli raccontai tutto, l ultima volta che siamo

andate insieme alla chiesa del convento: e, se vi ricordate, quella

mattina, io andava mettendo mano ora a una cosa, ora a un altra, per

indugiare, tanto che passasse altra gente del paese avviata a quella volta,

e far la strada in compagnia con loro; perché, dopo quell incontro, le

strade mi facevan tanta paura...

” […]

Viene fatto un interrogatorio a Lucia (vittima) dove racconta

dell incontro con don Rodrigo

Confessione: sacramento cattolico dove c è assoluta privacy,

segreto confessionale;

Lucia si sente colpevole, riteneva quell episodio come

qualcosa di cui vergognarsi.

Padre Cristoforo dà dei consigli: stare chiusa in casa,

pregare, affrettare le nozze, sperando che don Rodrigo non

vedendola si sarebbe dimenticato di lei.

’ ’ ’ ’ ’ ’ ’ ’ ’ ’ ’ ’ ’ ’ ’ ’ ’ ’

Capitolo III: il silenzio I «consigli» di padre Cristoforo

“E che t ha detto il padre?” domandò Agnese. -Matrimonio rapido (simile al concetto

“M ha detto che cercassi d affrettar le nozze il più che di «matrimonio

potessi, e intanto stessi rinchiusa; che pregassi bene il riparatore»)

Signore; e che sperava che colui, non vedendomi, non -Silenzio, anche per evitare

si curerebbe più di me. E fu allora che mi sforzai,” pettegolezzi in paese e la

proseguì, rivolgendosi di nuovo a Renzo, senza alzargli però reazione negativa di Renzo

gli occhi in viso, e arrossendo tutta, “fu allora che feci la -Preghiera e sopportazione

sfacciata, e che vi pregai io che procuraste di far presto, -Allontanamento geografico per non

e di concludere prima del tempo che s era stabilito. Chi sa istigare ulteriormente

cosa avrete pensato di me! Ma io facevo per bene, ed ero stata Don Rodrigo

consigliata, e tenevo per certo... e questa mattina, ero tanto -Sacramento della confessione come

lontana da pensare... dinamica della

” Qui le parole furon troncate da un «volontà di sapere» e di disciplinare i

violento scoppio di pianto. corpi (della

Ah birbone! ah dannato! ah assassino!” gridava Renzo, religione e poi della medicina e dello

correndo innanzi e indietro per la stanza, e stringendo di Stato)

tanto in tanto il manico del suo coltello.

Oh che imbroglio, per amor di Dio!” esclamava Agnese.

Capitolo II: Lucia promessa sposa

Lucia usciva in quel momento tutta attillata dalle mani della madre.

Le amiche

si rubavano la sposa, e le facevan forza perché si lasciasse vedere; e Lucia: dalle illustrazioni Lucia

lei s andava viene ritratta con dei bazzi

schermendo, con quella modestia un po guerriera delle contadine, lombarde sulla testa che

facendosi scudo alla faccia col gomito, chinandola sul busto, e possono essere interpretate

come una aureola divina o come

aggrottando i segno di tortura; il nome evoca

lunghi e neri sopraccigli, mentre però la bocca s apriva al sorriso. I luce,grazia, trasmette serenità,

neri e calma Renzo. Tiene gli occhi

giovanili capelli, spartiti sopra la fronte, con una bianca e sottile abbassati= segno di umiltà. La

dirizzatura, si figura si inserisce nel quadro

manzoniano del 800

ravvolgevan, dietro il capo, in cerchi moltiplici di trecce, trapassate (risorgimento) —> lotta

da nazionalista contro lo straniero

lunghi spilli d argento, che si dividevano all intorno, quasi a guisa de (al tempo di Manzoni erano gli

raggi d un aureola, come ancora usano le contadine nel Milanese. austriaci) (illustrazioni di

Intorno al Francesco Gonin) —>descrizione

dettagliata personaggi femminili;

collo aveva un vezzo di granati alternati con bottoni d oro a filigrana: Manzoni insiste sull aspetto della

portava bellezza (“quella modestia un po

un bel busto di broccato a fiori, con le maniche separate e allacciate guerriera” = ossimoro,

da bei personaggio non abituato alla

nastri: una corta gonnella di filaticcio di seta, a pieghe fitte e minute, grazia,all eleganza); la modestia

si vede attraverso le sue

due calze espressioni (sguardo

vermiglie, due pianelle, di seta anch esse, a ricami. Oltre a questo, abbassato);

ch era Manzoni non descrive le scene

l ornamento particolare del giorno delle nozze, Lucia aveva quello amorose in modo

quotidiano espansivo( probabilmente

perchè durante la sua infanzia

d una modesta bellezza, rilevata allora e accresciuta dalle varie era privo di affetti); “turbamento

affezioni che leggiero”= sentimento di amore

le si dipingevan sul viso: una gioia temperata da un turbamento di Lucia

leggiero, Quest lunga sequenza di dettagli

quel placido accoramento che si mostra di quand in quando sul volto fisici e estetici viene troncata

dall

Dettagli
Publisher
A.A. 2024-2025
18 pagine
SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-FIL-LET/10 Letteratura italiana

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher cherolz di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Letteratura italiana e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi di Torino o del prof Bertolio Jhonny.