Anteprima
Vedrai una selezione di 5 pagine su 17
Malattie infettive dell'apparato respiratorio Pag. 1 Malattie infettive dell'apparato respiratorio Pag. 2
Anteprima di 5 pagg. su 17.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Malattie infettive dell'apparato respiratorio Pag. 6
Anteprima di 5 pagg. su 17.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Malattie infettive dell'apparato respiratorio Pag. 11
Anteprima di 5 pagg. su 17.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Malattie infettive dell'apparato respiratorio Pag. 16
1 su 17
D/illustrazione/soddisfatti o rimborsati
Disdici quando
vuoi
Acquista con carta
o PayPal
Scarica i documenti
tutte le volte che vuoi
Estratto del documento

Inoltre, l’influenza ha un andamento epidemico stagionale, con un’eziologia

abbastanza particolare, associabile all’origine stessa del virus, appartenente

alla famiglia degli Orthomyxoviridae, che possiedono una elevata variabilità

genetica. I virus influenzali possono essere caratterizzati in base alla

Neuraminidasi (N) e all’emoagglutinina (H), due proteine comuni ai virus in

questione. Si sono osservate combinazioni di N e H diverse a seconda della

natura del virus, che esso sia umano o animale; tuttavia, è vero che si possono

trovare delle uguaglianze in entrambi i tipi di virus. Infatti, i virus influenzali

possono essere definiti virus “intelligenti”, in quanto capaci di sostare in un

serbatoio animale e penetrare comunque nell’organismo umano in modo da

provocare epidemie. All’interno della categoria dei virus influenzali, si

differenziano tre diversi sierotipi in base alle loro nucleoproteine.

Essi sono:

Sierotipo A

 Sierotipo B

 Sierotipo C

Le combinazioni di diverse varianti generano virus diversi, specialmente nel

caso di serbatoio animale. Il virus A, in particolare, interessa tantissime specie

(volatili, mammiferi acquatici e altri) ed è quello più impegnativo dal punto di

vista epidemico. Il virus B ultimamente sta causando varie epidemie e

interessa tendenzialmente gli esseri umani, mentre il virus C ha un andamento

piuttosto sporadico e raro (interessa umani e suini). Negli individui sani

abbiamo quadri clinici che comprendono la classica sindrome influenzale,

mentre in pazienti anziani, bambini, gravide, immunocompromessi o pazienti

defedati vediamo polmoniti interstiziali, quadri di ARDS, fino a manifestazioni

simil-difteriche; mentre nei bambini si possono osservare otiti, Miocarditi e la

sindrome di Reye (caratterizzata da una forma di encefalite e fegato grasso,

secondaria all’uso di aspirina).

Per quanto riguarda i dati sull’andamento dell’influenza, in questi ultimi tempi il

picco epidemico è molto più importante rispetto agli anni passati, specialmente

a causa degli strascichi da CoVid 19. Abbiamo per cui epidemie stagionali della

durata di 5-6 settimane, causate da variazioni antigeniche minori, i cosiddetti

DRIFT, e delle forme pandemiche legate a variazioni geniche maggiori, cioè dei

veri e propri SHIFT, entrambi causati dal virus A.

I morti per epidemia influenzale sono stati da 1 a mezzo milione circa, anche se

la trascrizione di questi dati varia in base al metodo di raccolta, fattore che ha

influenzato persino la conta dei decessi per Covid-19. Al giorno d’oggi ci

Post-Pandemica,

troviamo in una fase detta cioè una fase che ha visto il virus

circolare per anni, fino a diventare in alcuni casi anche un virus stagionale (con

un andamento che ha il suo picco durante il periodo invernale per poi

riscendere in primavera).

Lo stato italiano ha a disposizione un sistema di raccolta capace di tracciare la

situazione di diffusione del virus; tuttavia, non è infrequente che il soggetto

colpito dal virus influenzale non si rivolga direttamente al medico, ma assuma

farmaci antiinfiammatori e antipiretici per scongiurare la sua condizione (risulta

per questo motivo difficile constatare il reale numero di casi). Quando parliamo

di sintomi influenzali, non parliamo necessariamente di virus influenzale,

perché per averne la certezza bisognerebbe fare il tampone; in gran parte dei

casi, inoltre, questi sintomi sono riconducibili anche ad altre patologie infettive

(SARS CoV 2, virus sinciziale, e simili).

La Patogenesi

Il virus entra per via respiratoria, generando l’infezione delle cellule ciliate dei

turbinati, aderendo alle all’epitelio respiratorio tramite l'emoagglutinina (questo

ne genera in seguito il danneggiamento).

Dopo la lisi ed il rilascio dei virioni, il tessuto respiratorio va incontro a necrosi,

iperemia e edema (il tessuto si rigenera con la risoluzione del quadro). È

possibile inoltre la sovrapposizione batterica che comporta, poi, il rischio di

infezioni alte batteriche e forme di polmonite. Il quadro si risolve solitamente

con una risposta cellulo-mediata.

Il classico quadro clinico prevede:

Periodo di incubazione che dura te le 18 e le 72 ore

 Sintomi aspecifici o influenza-like illness come:

 Febbre o febbricola

o Spossatezza

o Dolori muscolari

o

Manifestazione di almeno un sintomo respiratorio tra cui:

 Tosse

o Mal di gola

o Respiro affannoso

o

Possibile comparsa di sintomi gastro-intestinali, quali:

 Nausea

o Vomito

o Diarrea (soprattutto nei bambini)

o

La manifestazione dei sintomi dura circa 3-4 giorni

 La risoluzione della sindrome influenzale si manifesta dopo circa una

 settimana

Le Complicanze

Con l’enorme quantità di dati raccolti, possiamo stilare un elenco delle

principali complicanze dovute a Virus Influenzali:

SARI o Infezione Respiratoria Acuta: Può portare all’ospedalizzazione,

 soprattutto sa ai sintomi respiratori presenti se ne manifestano altri, come

l’astenia (condizione che si manifesta con la generale riduzione o perdita di

forza muscolare che non si risolve a riposo), perdita di peso e anoressia. La

vetro

radiografia del torace in una SARI evidenzia il tipico quadro a

smerigliato, dato dalla presenza di infiltrato interstiziale.

ARDS o Sindrome da Distress Respiratorio Acuto: È una grave condizione

 clinica che comporta la presenza di liquido a livello degli alveoli (e quindi

caratterizzata dall’incremento di permeabilità all’interno degli alveoli

polmonari), processo che implica gravi problemi respiratori e lesioni

alveolari diffuse. L’ossigeno terapia o anche l’intubazione con respirazione

assistita non mostrano alcun effetto, poiché il liquido impedisce di fatto gli

scambi a livello della barriera.

Polmoniti

 Miocardiopatie

 Complicanze Neurologiche

 Problematiche di carattere autoimmune, come nel caso della Sindrome di

 Guillain-Barrè (una forma di paralisi flaccida ascendente da trattare con dosi

massicce di cortisone).

Convulsioni febbrili nei bambini

Quelle precedentemente elencate sono tutte situazioni molto rare, ma che si

possono manifestare in caso di pazienti fragili (anziani, bambini o anche gli

individui affetti da SARS CoV-2 e simili).

Alla polmonite virale, ad esempio, può sovrapporsi un’infezione batterica,

soprattutto nel caso di pazienti anziani o con plurimorbilità. Succede, in questi

casi, che in seguito a una sindrome influenzale contraddistinta dalla classica

tosse secca si arrivi ad una tosse produttiva con emissione di muco purulento

(solo in quest’ultimo caso si può attuare un’efficace terapia antibiotica). I

pazienti a rischio sono principalmente donne gravide, anziani, bambini e

individui affetti da patologie croniche, per cui l’atteggiamento clinico riservato

a questi soggetti dovrà essere particolarmente attento, soprattutto nella

rapidità di esecuzione degli iter diagnostici e nella prescrizione della terapia.

Nei pazienti anziani, in particolare, i sintomi di rado sono chiari e potrebbero

fare pensare a diverse condizioni, tutte tipiche dei pazienti geriatrici

(specialmente quando non si riesce a trarre informazioni utili dall’anamnesi).

Per quanto riguarda la diagnosi dell’influenza, la sua natura è prettamente

clinica, a meno che non si vada ad effettuare un tampone per tracciarne il

contagio (come nel caso del SARS CoV-2), per cui si possono andare a ricercare

anticorpi, analizzare la PCR e simili…

I Farmaci

Generalmente non si prescrivono farmaci per contrastare il virus influenzale, a

meno che il suddetto non sia particolarmente aggressivo nel paziente o

quest’ultimo tenda a peggiorare drasticamente.

I farmaci antivirali che possono essere utilizzati in queste situazioni sono:

Amandatina e Rimantadina (nonostante il loro utilizzo sia abbastanza

 raro)

Inibitori delle Neuraminidasi, farmaci che ostacolano la diffusione del

 virus lungo l’albero respiratorio. Tra questi citiamo l’Oseltamvir (in cps.) e

il Zanamavir (a inalazione). Questi vengono utilizzati anche per profilassi,

come nel caso del Remdesivir per il CoVid-19 (utilizzato ai primi sintomi

nei pazienti a rischio, donne gravide, durante l’allattamento e anziani).

È bene sottolineare che l’uso degli antivirali è piuttosto scarso e sporadico,

specialmente perché vi è il rischio che il virus crei delle resistenze.

La Prevenzione

In tempi piuttosto recenti, l’ECDC (European Centre for Disease Prevention and

Control) ha analizzato evidenze scientifiche su misure di protezione personali

(quindi non farmacologiche) utili per diminuire la trasmissione dei virus

influenzali. Di seguito le raccomandazioni:

1. Lavaggio delle mani con acqua o gel alcolici (fortemente raccomandato)

2. Buona igiene respiratoria e, quindi, coprire la bocca e il naso quando si

starnutisce/tossisce, trattare i fazzoletti e simili (raccomandato).

3. Isolamento volontario a casa dalle persone con malattie respiratorie

febbrili, specie se in fase iniziale (raccomandato).

4. Uso di mascherine da parte di persone con sintomatologia influenzale,

specialmente se in ambiente sanitario come negli ospedali

(raccomandato).

Il sistema migliore per ridurre morbilità e mortalità rimarrà però la

vaccinazione, specialmente per certe categorie di individui, quali: personale

sanitario, donne gravide, anziani, persone con patologie pregresse. Affinché si

possa avere la protezione ottimale, si dovrebbe avere il 95% di copertura

vaccinale negli over 65; mentre in Italia se ne ha soltanto il 75% (seppur con

importanti differenze tra le regioni).

Ad oggi, il vaccino antinfluenzale è quadrivalente e comprende:

Virus A H1N1 pandemico

 Virus A H3N2 stagionale

 Due tipi di Virus B circolanti negli ultimi tempi.

La campagna vaccinale ha come obiettivo:

Ridurre il costo sanitario generale

 Limitare il serbatoio animale del virus

 Ridurre la mortalità

 Ridurre la trasmissione del virus

L’Influenza Aviaria (virus

H5N1)

Il Virus H5N1 è un virus aviario, abbastanza aggressivo, noto per provocare

epidemie anche molto importanti. Questo virus vive negli uccelli, ma è capace

di contagiare altri animali, come i maiali.

H5N1 ha iniziato a circolare nel 2003 e fin dal principio ha mostrato la

preoccupante capacità di mutare molto velocemente. La sua aggressività

impone che la mortalità arrivi anche fino al 50% di tutti gli individui infetti;

sebbene allo stato attuale l’uomo possa essere contagiato tramite carni di pollo

crudo infette, sangue di pollo, carcasse o animali vivi.

Dettagli
Publisher
A.A. 2023-2024
17 pagine
SSD Scienze mediche MED/17 Malattie infettive

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher f.coiana3 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Malattie infettive in ostetricia e ginecologia e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Cagliari o del prof Chessa Luchino.