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IS LM,

dato dall’intersezione della curva e della curva dove con la curva IS si intendono

mercato dei beni,

tutte le combinazioni tra Y e i che portano in equilibrio il mentre con

la curva LM si intendono tutte le combinazioni tra Y e i che portano in equilibrio il

mercato monetario. Da come si può ben capire le due teorie, neoclassica e keynesiana

convergono in un’unica (vd. Tabella sopra per capire). L’intersezione tra le curve ci

permette di individuare un punto a cui corrisponde un tasso i e un reddito Y, capaci di

mettere in equilibrio contemporaneamente sia il mercato dei beni, sia il mercato della

equilibrio interno.

moneta o finanziario; si parla di

Alla di questo ragionamento però vi è la convinzione che il reddito Y individuato non

necessariamente corrisponda al reddito di massima occupazione. Dunque si chiamerà

politica fiscale espansiva/restrittive quell’azione che tramite: l’aumento/diminuzione

della spesa pubblica (G), e la diminuzione/aumento delle imposte, permetterà alla

politica monetaria

curva IS di traslare in alto destra/sinistra. Si chiamerà

espansiva/restrittiva quell’azione che tramite l’aumento/riduzione dell’offerta di

moneta permetterà alla curva LM di traslare in basso a destra/sinistra. Le suddette

curve diventano così le protagoniste di politiche economiche: in base ai proprio

obiettivi infatti si è in grado, per esempio, di aumentare il livello del reddito Y

mantenendo il sistema economico in equilibrio. Ciò ovviamente è reso possibile dagli

spostamenti causati dalle politiche fiscali, monetarie e fiscali/monetarie,

precedentemente trattate. Derivazione curva IS

Per ottenere la curva IS rappresentante gli equilibri nel mercato dei beni si osservano

4 step.

1. Nel primo quadrante osserviamo la curva di equilibrio che nasce dalle possibili

combinazioni tra interessi e investimenti. Gli interessi saranno inversamente

proporzionali agli investimenti: con un alto tasso di i, I sarà basso; aumenterà

man mano che i diminuirà. Si

vede chiaramente lo stampo

neoclassico dalla relazione

inversamente proporzionale

tra le variabili che ci fa

pensare alla teoria della

flessibilità del tasso di

interesse.

2. Individuato un punto

appartenente alla curva, viene

trasportato verticalmente

sulla curva del secondo

quadrante, rappresentata da

una bisettrice che mette in

relazione gli investimenti con i 16

risparmi I=S. Anche in questa seconda curva è chiaro lo stampo neoclassico:

per la teoria della flessibilità degli interessi tutti i risparmi (S) verranno investiti

(I) e dunque i due valori si equivarranno (ecco il perché della curva bisettrice

dell’angolo).

3. Riportato il punto iniziale sulla seconda curva, si procede a trasportarlo

orizzontalmente nel terzo quadrante dove vi è disegnata la curva del risparmio

una funzione al reddito. In questo caso lo stampo è puramente Keynesiano e si

rifà alle curve precedentemente studiate nei vari mercati di riferimento. Data

due componenti, una autonoma (C+I+G) e una dipendente dal reddito, e date

0

le due curve da esse dipendenti, ovvero una C=Y bisettrice ed una C=C +CY

avente pendenza pari alla propensione al consumo, individuiamo due aree ben

precise: una a sinistra del punto di equilibrio dove i consumi>reddito/risparmio

(loss area) e una a destra dove i consumi<reddito/risparmio (profit area). Ciò

vuol dire che la parte dei componenti autonomi del consumo ricadrà sul

pubblico in maniera indipendente al reddito: anche con Y=0, C=C+I+G. Questa

situazione implica, nella ‘’loss area’’ la presenza di un investimento negativo

dato da, per esempio un prestito (-S). Tale curva, speculare alla curva

0

C=C +CY, avrà origine nella parte negative delle ordinate ed avrà pendenza

0

pari a 1 – valore di propensione al consumo della curva C=C +C e avrà

equazione S=(-S) x (+S x Y). Il punto in cui incrocerà la retta delle ascisse

determinerà il punto in cui i risparmi saranno pari a 0 (S=0).

4. Individuato quest’ultimo elemento, lo trasporteremo verticalmente fin quando

non incrocerà la trasposizione orizzontale del primo punto osservato nel primo

quadrante. Si determinerà il punto di equilibrio nel mercato dei beni dato

l’interesse i e il reddito Y.

Ripetuta un’altra volta la

stessa procedura con dei dati

iniziali diversi otterremo

nell’ultimo quadrante una retta

che rappresenterà la curva IS

del modello di sintesi neo

classica. Tutti questi passaggi

ci permettono di capire come,

per questa nuova corrente, gli

investimenti (I), gli interessi (i),

i risparmi (S) e anche il

moltiplicatore (nella funzione

risparmio su reddito) sono

strettamente correlati alla

curva di equilibrio del mercato

dei beni (IS) in funzione del

reddito e degli interessi. Con la curva IS si possono dedurre tante cose, per esempio:

un aumento della spesa pubblica comporterebbe un aumento degli investimenti al 17

quale è legato una riduzione degli interessi e di conseguenza un aumento del

risparmio, con risultato finale la traslazione verso destra della curva IS; un

cambiamento del moltiplicatore e dunque un cambiamento dei valori relativi alla

predisposizione al consumo e al risparmio causerebbero un cambiamento di

inclinazione della curva IS che in base ai dati potrebbe diventare più ripida o più flat.

politiche fiscali

Tramite questi ragionamenti si vanno a impostare le sopra citate

espansive e restrittive. Derivazione curva LM

Per ottenere la curva LM rappresentante gli equilibri nel mercato della moneta si

osservano 4 step.

1. Nel primo quadrante osserviamo

una curva di origine Keynesiana

che determina tutti i punti di

equilibrio tra la variabile i e

quella della Ms. Come osservato

in precedenza con la progressiva

riduzione del tasso di interesse la

domanda di moneta speculativa

andrà a aumentare.

2. Determinato il punto iniziale

nella curva del primo quadrante

lo si trasporta verticalmente nel

secondo quadrante dove

troviamo una curva di vincolo di

bilancio che mette in relazione la

domanda di moneta transattiva

(Mt) e la domanda di moneta

speculativa (Ms), ipotizzando un

caso Mt=Ms. In questo modo

diventa facile, conoscendo Ms, ottenere il valore di Mt (con Ms = 80, Mt sarà 20)

che come vedremo ci servirà nel prossimo quadrante.

3. Conoscendo dunque il valore di Mt, lo trasportiamo orizzontalmente nel terzo

quadrante di origine neoclassica, dove si intersecherà con la curva

rappresentante la domanda di moneta transattiva, la cui pendenza dipenderà

1 ×Y

dall’inverso della velocità di circolazione (Mt = ). Di conseguenza

V

l’aumento di V comporterà una riduzione della domanda di moneta (a Y

costante) e una conseguente riduzione dell’inclinazione della curva.

4. Determinato il punto nel terzo quadrante, visto che a noi interessa il reddito Y,

lo trasporteremo verticalmente verso il quarto quadrante dove intersecherà la

proiezione del punto iniziale che ci indicherà l’altra variabile che ci interessa per

la LM, ovvero l’interesse i. Si determina il punto di equilibrio nel mercato della

moneta dato un interesse i e un reddito Y. 18

Si ripetono gli stessi passaggi in modo

da ottenere un altro punto in grado di

formare la retta LM.

Ipotizzando una riduzione della velocità

di moneta quello che otterremo sarà un

aumento della pendenza della curva

della domanda di Mt che, come vediamo

dal grafico, comporterà la traslazione

della curva LM verso destra: siamo

davanti una politica monetaria

restrittiva, dovuta ad una riduzione del

moltiplicatore causata dall’aumento

delle riserve, dal cambio delle abitudini

ecc. I valori finali di i rimarranno

inalterati a differenza dei valori Y che

retrocederanno. In caso contrario ci troveremo davanti una politica monetaria

espansiva.

Ipotizzando invece una traslazione verso

l’alto della curva del secondo quadrante,

rappresentante il vincolo di bilancio, si

nota come nonostante il moltiplicatore

sia costante varieranno i valori di Mt,

ovvero quei valori utili per la

determinazione del reddito. I valori Y

così ottenuti saranno maggiori a

differenza dei valori i che rimarranno

costanti: LM trasla verso destra grazie

ad una politica monetaria espansiva. In

caso contrario ci troveremo davanti una

politica monetaria restrittiva.

Le tre varianti della LM

La curva LM dispone di tre varianti

utili per meglio capire gli effetti di

politiche fiscali e monetarie nelle

tre scuole di pensiero. 19

Nel caso Keynesiano puro, per via della forte presenza di domanda speculativa la

curva LM sarà orizzontale come osservato nel precedente caso della trappola della

liquidità. Nel caso neoclassico invece per via della forte presenza di domanda di

moneta transattiva la variazione dell’interesse non avrà nessuna ripercussione del

reddito Y. I casi appena citati rappresentano dei casi estremi in cui si considera solo un

tipo di moneta. Il caso normale invece rappresenta una sintesi delle due scuole di

pensiero.

Effetti delle politiche monetarie e fiscali nelle tre scuole di pensiero

Avendo i presupposti sopra

fornitoci possiamo

identificare gli effetti delle

politiche monetarie e fiscale

nelle tre fattispecie riportate.

Nel caso keynesiano puro, la

politica fiscale produce per

intero i suoi effetti (aumento

Y) per via del moltiplicatore,

a differenza della politica

monetaria che risulta

inefficace per via della

trappola della liquidita. In

altre parole la curva LM sarà

piatta (causa trappola

liquidità) e un aumento della

spesa pubblica, per esempio,

comporterà una traslazione della IS verso destra, ottenendo degli effetti sul reddito più

che proporzionali.

Nel caso Neoclassico, lo spiazzamento è totale e la politica fiscale è inefficacie, visto lo

scopo transattivo della moneta che garantirà sempre la stessa domande e dunque lo

stesso reddito al variare dell’interesse. In altre parole la curva LM sarà verticale ed è

per questo che ad un aumento della spesa pubblica, per esempio, lo spostamento

della curva IS non avrà alcun effetto sul reddito ma comporterà solo un aumento del

tasso di interesse e una relativa diminuzione degli investimenti; il c.d. fenomeno dello

spiazzamento.

Nel caso normale la politica fiscale non produce per intero gli effetti, essendoci

parziale spiazzamento. Gli effetti sul reddito non saranno e

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Scienze economiche e statistiche SECS-P/01 Economia politica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher IceGirl99 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Macroeconomia e politica economica e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Messina o del prof Ofria Ferdinando.
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