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LINGUAGGIO: IL PROBLEMA DELLE ORIGINI
Siamo l'unico animale che ha colonizzato ogni ecosistema e che non si è estinto, a differenza di tanti altri esseri viventi. E' quindi possibile che la capacità linguistica ci abbia dato un vantaggio evolutivo che nessun altro animale ha avuto. Ci sono domande però a cui non possiamo rispondere, come: lingue e linguaggio hanno origine comune? Le diverse lingue nascono da una stessa lingua originale? Non sapremo mai le risposte.
La concretizzazione del linguaggio nelle lingue verbali ha dei prerequisiti fisici, perciò possiamo capire quando i nostri predecessori erano in grado di parlare in base al loro tratto vocale. Ci sono stati ominidi in cui, per esempio, il tratto vocale era completamente incompatibile con la fonazione, per esempio i Neanderthal.
Perché l'uomo ha consolidato il linguaggio? Ogni cambiamento e mutazione è casuale. Ma alcune si stabilizzano e altre si perdono, in base al fatto
sesono evolutivamente vantaggiose o svantaggiose. Quali sono i vantaggi delle lingue verbali? Le lingue permettono lo sviluppo tecnologico perché grazie alle lingue sviluppiamo cultura "per accumulo di conoscenze", in quanto possiamo ereditare le conoscenze di tutte le generazioni precedenti (negli animali non è possibile). Dal punto di vista adattativo, ciò permette ad un homo sapiens di avere molte più chance di sopravvivenza rispetto ad un animale, che è come se fosse condannato ad una situazione di eterno presente.
PARADOSSI FONATORI
- Nell'uomo non esiste un apparato fonatorio specialmente dedicato. La nostra abilità linguistica è parassitaria, perché sfrutta il lavoro di altre strutture biologiche. La fonazione intercetta il residuo d'aria che è scarto della respirazione.
- Non nasciamo per parlare. Quando un Homo sapiens viene al mondo, è incompatibile fisicamente con la fonazione. Non sa governare
Il flusso d'aria per articolare suoni, ma è comunque predisposto all'apprendimento linguistico. Il cranio di un neonato è più simile a quello di un Neanderthal rispetto a quello di un adulto. Faringe e laringe sono molto alte e formano con la cavità orale un angolo retto; nei primi mesi di vita poi si abbassano, consentendo alla lingua più movimenti nella cavità orale e portando l'ingresso dell'apparato fonatorio sullo stesso livello di quello dell'apparato digerente. Per questo motivo, se il cibo entra nel canale sbagliato, si muore per soffocamento. Il rischio è elevato nei bambini proprio perché in loro è ancora in atto l'abbassamento, motivo per il quale durante l'atto del mangiare riescono a respirare, mentre un adulto può soffocare. Questo dà l'idea di una tensione evolutiva, ovvero che ci sia uno sforzo del nostro organismo ad essere compatibile con la fonazione.
(tensione tra dimensione naturale e culturale).- Si impara la propria lingua nativa per dimenticanza, scartando conoscenze. L'apparato fonatorio ci consente di articolare molti più suoni di quelli di una lingua. Dimenticare vuol dire quindi scartare i suoni che non fanno parte della grammatica.
- Linguaggio probabile conseguenza causale di una serie di eventi come il bipedismo. Un'ipotesi della causa di questo mutamento potrebbe essere un cambiamento climatico nel corno d'Africa da habitat a foresta ad uno più secco (savana). La posizione eretta era più rapida e permetteva una visuale più ampia su un eventuale predatore.
- Riduzione della superficie del corpo esposta al sole (solo la testa) e, di conseguenza, il raffreddamento del sangue nel cranio. Così il cervello, assai sensibile al calore, viene liberato dai vincoli di temperatura che ne condizionavano la crescita e cresce progressivamente.
- Liberazione degli arti
superiori che diventano così disponibili per altre funzioni, come la prensione e la gestualità, importante in quanto ulteriore stimolo per il cervello.
Riduzione della mandibola e rimpicciolimento dei denti; nell'arco dentale si crea quindi più spazio per i movimenti della lingua. Questo perché con la posizione eretta cambia l'alimentazione. Con le mani libere nasce l'artigianato, la costruzione di utensili, si può dividere la carne in pezzi più piccoli, tagliarla, in quanto non la si deve più strappare dalle carcasse. Si può cacciare direttamente, mentre prima si mangiavano gli avanzi delle prede dei grandi predatori. Attraverso le mani libere e la creazione conseguente di armi, l'uomo stesso può diventare predatore. La trasformazione in predatore fa nascere la necessità nell'uomo di creare reti sociali più complesse, collaborative (compaiono le prime scene rupestri di caccia in gruppo).
La complessità della rete sociale è direttamente proporzionale alla complessità del sistema comunicativo: più le necessità comunicative si fanno raffinate, meno utili sono i gesti deittici. Possiamo immaginare quindi un percorso evolutivo che va dalla pragmatica (comunicazione legata al contesto) alla grammatica (indipendente dal contesto, convenzionale); dal livello iconico-motivato a quello arbitrario e astratto. Con questi elementi un'origine gestuale di tutte le lingue umane è uno scenario plausibile. Il gesto era quindi l'elemento comunicativo primordiale. La fonazione poteva essere inizialmente un supporto alla gestualità, che poi hanno sostituito, con vari vantaggi (essere uditi a distanza, al buio ecc..) Da notare la sorprendente somiglianza tra il percorso filogenetico (come il linguaggio è comparso nella storia dell'uomo) ed uno più ontogenetico (ovvero il modo in cui l'uomo impara a parlare).storia di ognuno di noi riproduce suscala ridotta e velocità accelerata la storia della nostra specie. 3-5 mesi il bambino produce pianti, sorrisi e gridolini, ma non intenzionalmente, generalmente per reazione istintiva a stimoli corporei, come la fame. 6-8 mesi FASE DELLA LALLAZIONE il bambino comincia ad usare l'apparato articolatorio e gioca con i primi suoni della lingua. Fino ai 10 mesi circa non c'è alcuna differenza tra i bimbi del mondo, parlano tutti la stessa lingua articolando le stesse sillabe: la, ma, pa, ba. L'unica vocale è la /A/ (vocale bassa centrale, perché la lingua rimane bassa e centrale), articolatamente suono semplice, perché basta aprire la bocca ed emettere aria. Tutte le altre vocali sono più complesse in quanto determinano movimenti della lingua avanti e indietro. Le consonanti invece sono /L/, /M/, /P/; /m/ e /p/ sono bilabiali, si articolano muovendo le labbra. Sono le prime perché le labbra sono laLa prima cosa che un bambino impara ad usare in modo consapevole è l'allattamento. In seguito impara a utilizzare la lingua per la deglutizione. Tra i 9 e i 12 mesi il bambino dimostra di comprendere le parole rivolte a lui, ma non è ancora in grado di ripeterle. Indica e mostra oggetti, li prende e li consegna agli altri. La vocalizzazione in questo periodo funge da supporto, come nel processo evolutivo.
Successivamente, la dimensione della cultura entra in gioco. Il bambino acquisisce la posizione bipede, in corrispondenza con l'acquisizione della posizione eretta nel processo evolutivo.
Intorno ai 16-18 mesi, il bambino capisce che le cose attorno a lui hanno un nome. È in grado di imparare velocemente nuove parole, ma per comunicare si avvale ancora molto della gestualità.
All'età di 18-24 mesi, il vocabolario del bambino comprende circa 50 parole e inizia a produrre micro frasi per raccontare.
Intorno ai 2-3 anni, il bambino costruisce frasi in modo più raffinato e il suo vocabolario si arricchisce.
Ai 3-4 anni...
Usa parole astratte, pronomi e preposizioni. Acquisisce l'agrammatica e l'uso dei suoni del linguaggio è completato. Poi ci sarà un incremento progressivo del lessico e affinamento nell'organizzazione sintattica delle frasi.