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IL MODELLO ECOLOGICO:
1) PRIMO LIVELLO−MICROSISTEMA: Tutti gli ambienti di vita che coinvolgono l’individuo
cioè la famiglia il gruppo dei vari la scuola
2) SECONDO LIVELLO−MESOSISTEMA
le interazioni tra membri che appartengono a microsistemi diversi, ad esempio scuola
e famiglia, avvengono all9interno del mesosistema.
Queste relazioni hanno un influenza indiretta sullo sviluppo dell9individuo.
3) TERZO LIVELLO−ESOSISTEMA
A questo livello si hanno le influenze che agiscono sui membri dei microsistemi a
cui appartiene un individuo e che non hanno un impatto diretto su di lui/lei.
4) QUARTO LIVELLO−MACROSISTEMA
Costituito da leggi, tradizioni, religioni e linee politiche.
Le norme che costituiscono la nostra cultura e regolano la nostra socialità hanno
un forte impatto su tutti i livelli del sistema.
Secondo Bronfenbrenner il contesto è una dimensione complessa caratterizzata da
numerose relazioni.
Quindi per la prospettiva ecologica i comportamenti dell’individuo e il suo sviluppo
si basano sul contesto E quindi assumono un loro significato.
Così questo approccio si definisce anche persona -processo -contesto
Meccanismi di Il cambiamento di uno solo
autoregolazione (equilibrio, degli elementi modifica
adattamento e anche gli altri e modifica
sopravvivenza) l’intero sistema
INDIVIDUO=SISTE MA
MODELLO ECOLOGICO:
I. Un sistema può essere compreso solo a partire dalla sua totalità − l9insieme è
qualcosa di più della somma delle sue singole parti.
II. Tutte le parti del sistema sono interconnesse.
III. Esiste una relazione reciproca tra il sistema e l’ambiente esterno.
SESTO PRINCIPIO: LO SVILUPPO È RADICATO NEL CONTESTO STORICO E
CULTURALE
Nel sesto principio enunciato da Baltes e colleghi il concetto di ambiente è molto
ampio e comprende anche la cultura e la società.
Nell9analizzare questo principio possiamo tenere a mente il contributo sociologico di
Elder e possiamo parlare di un paradigma contestualista.
Il processo di sviluppo di ogni individuo puo essere visto come il risultato di
interazioni dialettiche fra differenti sistemi di fattori legati all9età del soggetto, al
contesto storico in cui vive e a fattori non normativi.
NORMATIVI Sono cambiamenti relativi a tappe condivisibili da tutti o quasi gli
individui poiché regolamentate da norme comuni (es. sviluppo biologico/fisico).
QUASI NORMATIVI Si tratta di cambiamenti che seppur non normativi vengono
sperimentati dalla maggior parte degli individui nel loro ciclo di vita.
NON NORMATIVISono quei cambiamenti che riguardano pochi individui e
possono essere riferibili anche ad un caso singolo.
Le influenze normative tipiche di un determinato luogo e momento storico
cambiano in seguito alle modificazioni storiche e culturali che interessano quello
specifico contesto in uno specifico momento storico. Stiamo parlando sia di grandi
stravolgimenti come la grande depressione studiata da Elder, ma in generale guerre,
carestie e disastri naturali come terremoti o tsunami, sia di mutamenti più limitati
nella loro ampiezza.
Stewart e Healy (1989) hanno indagato come i cambiamenti storici e culturali
possano arrivare ad influenzare le strutture di personalità degli individui lavorando
sulle loro credenze.
L9influenza dei mutamenti sociali, culturali e storici ha un impatto differente in
relazione all9età in cui viene vissuto e uno stesso evento puo dare origine a coorti
differenziate dal punto di vista psicologico.
ESEMPIO: Alcune responsabilità che noi potremmo attribuire senza alcun dubbio a
degli adulti in altre culture potrebbero essere attribuibili ad individui di età differenti.
Con un po9 di attenzione agli studi antropologici, ad esempio all9accudimento dei
bambini che nella nostra cultura è responsabilità dei genitori adulti in alcune culture
è invece affidato ai fratelli maggiori.
ETÀ IN CUI VIENE SPERIMENTATO L9EVENTO
Infanzia
Tarda adolescenza
Formazione
dell'identità Prima
età adulta
Mezza età
Processo di revisione dell9identità
FOCUS DELL'IMPATTO DELL'EVENTO
Valori fondamentali e
aspettative Opportunità e
scelta di vita
Comportamenti
Nuove opportunità e scelte di vita
SETTIMO PRINCIPIO: LO SVILUPPO È UN CAMPO DI STUDIO
MULTIDISCIPLINARE
A questo punto in questo ultimo principio ci vuole uno studio multidisciplinare del ciclo di vita
Tali fattori si riconducono a sistemi specifici associati a campi di studi ben definiti.
Importante È il contributo di Sigelman & Shaffer (1995) che prendono in considerazione 6
discipline.