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K
T W u u f
Sia un sottospazio di e siano e
) ) (T ).
↵, ,
1 2
f
Poiché è lineare, allora
f u f
(↵u + ) = (u ) + (u )
↵f
1 2 1 2
f T T W
con , essendo un sottospazio di .
)
(u ) + (u )
↵f 1 2
Pertanto, 21
u f
)
+ (T )
↵u
1 2
Applicazioni lineari
Definizione 3.49 (Nucleo) K-spazi
f V W
Sia un’applicazione lineare tra gli vettoriali
2
: nucleo
V W f V
. Il di è il sottoinsieme di definito da:
, ✓
✓
V f 0
{x ) }
ker (f ) = (x) =
✓ W
Segue dal Lemma 50 che 0 Inoltre, dalla Proposizione
) ker (f ).
V
f V
52(2) segue che è un sottospazio di poiché
ker ◆ X
21
f 0
ker (f ) = .
W
Applicazioni lineari
Proposizione 3.50
f V W x x V
Sia un’applicazione lineare e siano , allora
)
: ,
1 2
f f x x f
1. .
⇥ 2 )
(x ) = (x ) ker
1 2 1 2
f f
2. è iniettiva 0 .
⇥ ker =
Dimostrazione
Proviamo (1):
f f 0 f f f x x x f
⇥ 2 2 ⇥ 2 )
(x ) = (x ) = (x ) (x ) = (x ) ker .
1 2 1 2 1 2 1 2
L’asserto (2) è immediata conseguenza dell’asserto (1).
Applicazioni lineari
Definizione 3.51 (Immagine) K-spazi
f V W
Sia un’applicazione lineare tra i vettoriali
2
: Immagine
V W f
allora l’ di è il sottoinsieme
, Im(f W V f y
{y ) | ⇢x ) }
) = : (x) =
Siccome Im(f f
) = (V ), Im(f
segue dalla Proposizione 52(1) segue che è un sottospazio
)
W f Im(f W
vettoriale di . Si noti che è suriettiva se, e solo se, .
) =
Applicazioni lineari
Definizione 3.52 (Rango di un’applicazione lineare)
rango di un’applicazione lineare f
Si dice da uno spazio
V W
vettoriale di dimensione finita in uno spazio vettoriale , e si
rg Im(f
indica con la dimensione di
(f ), ).
Lemma 3.53 K-spazi
f V W
Sia un’applicazione lineare tra i vettoriali
2
:
V W , allora
, U u f f
L(u L(f
= ) =⇥ (U) = (u ), (u )).
, . . . , . . . ,
1 1
h h
La dimostrazione è lasciata per esercizio.
Applicazioni lineari
Teorema 3.54 (Teorema del Rango) K-spazi
f V W
Siano un’applicazione lineare tra i vettoriali
2
:
V W V
e . Se è finitamente generato, allora
f Im(f V
dim ker + dim ) = dim .
Dimostrazione
n V p f q Im(f
Siano , e Dobbiamo
= dim = dim ker = dim ).
provare che p q n.
+ =
p n, f V f Im(f
Se allora e quindi 0. Pertanto, 0 e
= ker = = ) =
q Im(f
quindi 0.
= dim ) =
Applicazioni lineari
Dimostrazione
p n, u f v
Se sia una base di . Allora sono
{u } {v }
ker
< , ..., , ...,
p p
1 1
V
vettori linearmente indipendenti di e per il Teorema della Base
n p v v V
Incompleta esistono vettori di tali che
2 , ...,
p+1 n
u v v V
sia una base di .Quindi,
{u }
, ..., , , ...,
p p+1 n
1 f f f
{f (u ), (u ), (v ), (v )}
.., ..,
p p+1 n
1 Im(f
è un sistema di generatori di per il Lemma 57. Siccome
)
f f 0 , allora
· · ·
(u ) = = (u ) =
p
1 W f
{f (v ), (v )}
...,
p+1 n
Im(f
è un sistema di generatori di ).
Proviamo che quest’ultimo è anche linearmente indipendente.
Applicazioni lineari
Dimostrazione K
Siano tali che
)
, . . . ,
p+1 n
f f f v v
0 · · · ···
= (v ) + + (v ) = ( + + )
p+1 p+1 n n p+1 p+1 n n
v v kerf u
Pertanto, . Siccome è
· · · ) {u }
+ + , . . . ,
p+1 p+1 n n p
1
K
f
una base di , allora esistono tali che
)
ker ↵ , . . . , ↵ p
1
v v u u
· · · · · ·
+ + = + +
↵ ↵ .
p+1 p+1 n n p p
1 1
Pertanto, u u v v 0
· · · 2 2 ··· 2
+ + =
↵ ↵ p p p+1 p+1 n n
1 1
e quindi 0 e 0. Pertanto,
· · · · · ·
= = = = = =
↵ ↵ p p+1 n
1 f Im(f
è un sistema di generatori di ed è
{f (v ), (v )} )
. . . ,
p+1 n Im(f
linearmente indipendente, cioè una base di Quindi
).
q Im(f n p, che è l’asserto.
2
= dim ) =
Isomorfismi
Dfinizione 3.55 (Isomorfismo) K-spazi
f V W
Un’applicazione lineare e biunivoca tra due
:
isomorfismo. V W f
vettoriali si dice Se, inoltre, allora si dice
=
automorfismo.
f V W
Se è un’applicazione biettiva tra spazi vettoriali distinti e ,
21
f W V W V
l’applicazione inversa è l’applicazione di in
2
:
tale che 21 21
f f Id f f Id
6 6
= =
V W
Id Id
dove e indicano l’applicazione identica nei relativi spazi.
V W
Isomorfismi
Proposzione 3.56 21
f V W f
Se è un isomorfismo da su , allora è un isomorfismo da
W V
su .
Dimostrazione
21 21
f f
Siccome è chiaramente biunivoca, è sufficiente provare che
2 2
K y y W
è lineare. Quindi, siano e . Allora, esistono e
) )
~, µ ,
1 2
2 2 2 2 2 2
x x V y f x y f x
sono unici tali che e
) = ( ) = ( ).
,
1 2 1 1 2 2
f
Siccome è lineare si ha
2 2 2 2 2 2
1 1 1
f y y f x x f f x x
(~ + ) = (~f ( ) + ( )) = (~ + )
µ µf µ
1 2 1 2 1 2
0 B 0 B
2 2 2 2
1 1
x x y y .
= + = +
~ µ ~f µf
1 2 1 2
V
L’insieme degli automorfismi di è un gruppo (in generale non
commutativo) rispetto all’operazione di composizione tra
Gruppo Generale Lineare V
applicazioni, detto di ed indicato con
GL(V ).
Isomorfismi
Definizione 3.57 (Spazi vettoriali isomorfi)
K-spazi isomorfi,
V W
Due vettoriali e si dicono in simboli
(
V W f V W
, se esiste un isomorfismo .
:
=
Teorema 3.58 K-spazi
V W
Siano e due vettoriali di dimensione finita, allora
(
V W V W
\ dim = dim
=
Isomorfismi
Dimostrazione (
V W f V W
Supponiamo sia , allora esiste un isomorfismo .
:
= 2
f f
Dalla iniettività di segue 0 e dalla suriettività segue
ker =
Im(f W . Per il Teorema del Rango si ha:
) = V f Im(f Im(f W
0
dim = dim ker + dim ) = + dim ) = dim
V W n
Viceversa, supponiamo che e siano
dim = dim =
@ 1 @ 1
2 2 2 2
0
v v V w w
una base di e una base di
B B
= =
, ..., , ..., n
n 1
1
W f V W
. Allora esiste una unica applicazione lineare tale che
:
2 2 0
f v w i n. Im(f
per 1, Pertanto, e quindi
B
( ) = = )
...,
i i 2 2
W L( w w Im(f W
= ) )
, ..., .
n
1
Im(f W f
Quindi, , cioè è suriettiva,
) =
Isomorfismi
Dimostrazione
e quindi Im(f W V n.
dim ) = = dim =
f f
Per il Teorema del Rango si ha 0 e quindi è anche
dim ker =
f V W
iniettiva. Pertanto, è un isomorfismo da su .
Isomorfismi
Esempi 4.59 K,
V n
i) Sia uno spazio vettoriale di dimensione su allora
( n
K
V v V
. Infatti, una base di , l’isomorfismo
B {v }
= , ...,
= n
1
n
K
V x V
tra e è quello che al generico vettore associa le
)
x
sue coordinate rispetto alla base B:
(x )
, ..., n
1 n
K
C V x x
7
: (x )
, , ..., n
1
B n
ii) Lo spazio dei polinomi di grado al più
@ 1
n
2
K K
p(t) a a t a t a t a
| )
[t] = = + + + +
...
n n
0 1 2 i
n+1
K
è isomorfo allo spazio vettoriale tramite l’isomorfismo
n+1 n
2
K K
F p(t) a t+a t t a
7
: [t] = +a +...+a (a )
, , ...,
n n n
0 1 2 0
Applicazioni lineari e matrici
In questa sezione vedremo come le applicazioni lineari tra spazi
vettoriali finito dimensionali sono rappresentate da matrici e,
quindi, come le diverse operazioni tra applicazioni lineari sono
traducibili nelle operazioni tra matrici studiate nel Capitolo 1.
K-spazi
f V W V
Sia un’applicazione lineare tra i vettoriali e
: @ 1 @ 1
2 2 2 2
0 0 0
W e e e e
aventi come base e ,
B B
= =
, ..., , ...,
n
1 m
1
f
rispettivamente. Per la linearità di risulta che:
2 2 2 2 2 2
x x e x e f x x f e x f e
· · · · · ·
= + + =⇥ ( ) = ( ) + + ( ).
n n n n
1 1 1 1
2
f e i n
Quindi, conoscendo per ogni 1, siamo in grado di
( ) = ...,
j V f è
calcolare l’immagine di un qualsiasi vettore di . In altre parole,
completamente determinata noti i valori che assume sui vettori di
una base di V .
Applicazioni lineari e matrici 2
j n f e
Per ogni 1, vale che si esprime come combinazione
= ( )
..., j
0
lineare dei vettori della base :
B
C 2 2 2 2
0 0 0
f e a e a e a e
· · ·
( ) = + +
A m1
1 11 21 m
1 2
A
A
A 2 2 2 2
A 0 0 0
f e a e a e a e
· · ·
( ) = + + m2
2 12 22 m
1 2 (2)
..
A
A .
A
A
A 2 2 2 2
0 0 0
f e a e a e a e
···
( ) = + +
m m2
12 22 m
1 2
j n
Equivalentemente, per ogni 1, vale che
= ...,
m
n
2 2 0
f e a e (3)
( ) =
j ij i
i=1
Applicazioni lineari e matrici f
Quindi possiamo rappresentare l’applicazione mediante la matrice
K
a coefficienti in o <
a a a
···
11 12 1n
8 :
a a a
···
21 22 2n
8 :
A (4)
. .. ..
= 8 :
..
.. .
> . .
a a a
· · ·
m1 m2 mn 2
j-esima f e
in cui nella colonna ci sono le componenti di rispetto
( )
j
0 matrice associata ad
A f
alla base . La matrice è detta
B 0
0 B
rispetto alle basi e A M
e si indica con o,
B B = (f ),
B
A M(f
semplicemente, con se le se