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LA CANZONE ANTICA

Origine

La canzone non nasce in Italia, ma è un genere metrico che i poeti siciliani desumono dalla tradizione provenzale delle ultime generazioni dei trovatori, immediatamente a loro precedenti o addirittura loro contemporanei, i quali risultano attivi alla fine del XII secolo e all'inizio del XIII.

Nella poesia provenzale la canzone è il genere metrico per eccellenza e tale rimane nei siciliani e nella tradizione successiva, trasferendosi in Toscana e in Emilia e dilagando poi nell'area centro-settentrionale dell'Italia. Non a caso, per tutto il '200 e il '300 la canzone resterà la forma più alta all'interno del canone dei generi lirici e così sarà, su spinta di Petrarca, anche nei secoli successivi, insieme a sonetto, ballata, madrigale e sestina lirica: infatti, con la sua lunghezza essa si presta benissimo ai momenti di maggior espressione narrativa e concettuale, attirando su di sé i

temi più nobili, quelli che Dante chiama "magnalia" (es. amore, salvezza, virtù, ecc.). È proprio Dante ad aver riconosciuto la centralità della canzone anche sul piano teorico a partire dal DVE: qui egli parla a un certo punto delle varie forme metriche esistenti in relazione al volgare illustre, identificandolo come la lingua perfetta e l'unica che possa essere usata dalla lirica siciliana e stilnovista nel genere della canzone, inteso come "genere tragico" (cit. Dante) e quindi come genere più elevato. Dunque, la canzone è il genere per eccellenza della poesia antica e quello che meglio di ogni altro sa attrarre su di sé il volgare illustre: in altre parole, all'eccellenza metrica corrisponde l'eccellenza linguistica e contenutistica. Il volgare illustre è cardinale (in quanto, come il cardine di una porta, su di esso girano tutti gli altri 14 volgari identificati da Dante, 7 nel nord Italia e 7 nel sud Italia) e la canzone è la forma poetica che meglio riesce a esprimere la sua grandezza.nel sud), aulicum (tale cioè da essere parlato in unavera “aula”, cioè in una reggia) e curiale (perché le sue regole andrebbero elaborate dalla “curia” d’Italiariunita attorno a un vescovo). Esso, dunque, va inteso come una sorta di stratificazione originariacomune a tutti i dialetti italiani, su cui ciascuna comunità linguistica locale avrebbe sovrapposto leproprie abitudini linguistiche municipali, creando differenziazione fra i diversi dialetti presenti nellapenisola. Quindi, il buon poeta è, secondo Dante, colui che toglie con un’opera di selezione leincrostazioni locali che si sono sovrapposte, facendo riemergere quel sostrato comune che è appunto ilvolgare illustre; così hanno fatto i poeti siciliani e i rimatori delle generazioni successive, i cosiddetti“poeti aulici”, ma non tutti: i cosiddetti “poeti municipali”, infatti, guidati dal toscano Guittone, si sonoinvecelimitandosi a scrivere nella lingua locale che parlavano. Esempi di canzone: Molte sono le canzoni pre-stilnoviste di Guittone d'Arezzo e di Guinizzelli col suo manifesto stilnovista. Al cor gentile rempaira sempre amore; fa eccezione Cavalcanti, caposcuola dello Stilnovo fiorentino, di cui ci è arrivata una sola canzone, Donna me prega, testo di massimo impegno dal punto di vista intellettuale e filosofico. Anche in Dante la canzone assume grande centralità nella Vita Nova, soprattutto negli snodi narrativi e nei momenti di svolta concettuale: inizialmente (fino al cap. 9) Dante tendeva a vivere la sua esperienza amorosa in modo cavalcantiano, cioè con sofferenza e dolore, come una sorta di schiavitù, in quanto la donna con la sua bellezza, il suo sguardo e il suo saluto prendeva possesso dell'uomo, che non era più padrone di se stesso. Successivamente (dal cap. 10) vi è un momento di svolta, nel quale Dante dialoga con le donne che hanno intelletto d'amore.amiche di Beatrice, le quali gli fanno capire che la sua prospettiva è completamente sbagliata, e così egli capisce che, per vivere positivamente l'esperienza amorosa, deve lodare la donna per quello che è; ecco che da quel momento inizia a comporre le cosiddette "poesie della loda" fino alla morte di Beatrice. Questo momento di svolta è rappresentato sul piano poetico dalla canzone Donne ch'avete intellecto d'amore. Altro momento cruciale è dato dalla morte di Beatrice anticipata da un sogno, rappresentato sul piano poetico dalla canzone Donna pietosa e di novella etate. Il Canzoniere di Petrarca è composto da 1 sonetto proemiale-introduttivo, Voi ch'ascoltate in rime sparse il suono, seguito da altri 365, che costituiscono una specie di diario che si distende in un anno (uno per ogni giorno), nei quali si sviluppa il racconto vero e proprio della storia d'amore di Petrarca per Laura. Di essi 317 sono sonetti.

Altri sono canzoni, che sono collocate strategicamente nei punti di svolta dellastoria d’amore per Laura e nei momenti di maggiore impegno intellettuale, in cui Petrarca riflette sullapropria vicenda amorosa, sul proprio stato d’animo e sul rapporto di se stesso con l’amore. Il suo è unamore psicologico, lontano da quello stilnovista, e Laura è per lui l’ “oggetto assente” (per usare le paroledella psicanalisi), un fantasma, e questo gli procura angoscia, dalla quale cerca di uscire creandosi dellecostruzioni mentali che nel presente non hanno corso (es. RVF 126, Chiare, fresche et dolci acque, parladi una delirante immaginazione di morte di se stesso e di pietà di Laura davanti alla tomba di Petrarca,quasi a dire che, se muore, lei finalmente si innamorerà di lui).

Struttura della stanza di canzone canonicaLa struttura della canzone appare già ben delineata all’epoca dei siciliani, ma nelle epoche

successive andrà incontro ad altri assestamenti fino a Dante e Petrarca, che assumono grazie alla loro eccellenza e autorevolezza un ruolo normativo, nel senso che fissano la forma-canzone più tipica, quella cioè che resterà canonica nella poesia italiana. Ciò si vede bene dall'enorme diffusione che tra '400 e '500 avranno gli schemi di canzone del Canzoniere: si pensi che nell'ultima generazione dei petrarchisti, quella napoletana di Cariteo e Sannazaro, vi è un'imitazione precisa e puntuale degli schemi petrarcheschi: Sannazaro sarà il primo poeta a presentare nel suo Sonetti et canzoni esclusivamente schemi identici a quelli di Petrarca, mentre in Cariteo, autore dell'Endimione, ci sono ancora dei casi, pochi, di canzoni che seguono strade diverse. Durante il petrarchismo quattrocentesco, infatti, i momenti di libertà nella costruzione delle canzoni continuano a esserci: si pensi al canzoniere

Amorumlibri tres di Boiardo, autore del poema cavalleresco L'inamoramento De Orlando, diverso da quello di Petrarca innanzitutto per la concezione dell'amore, ora fisico e passionale, e in secondo luogo per la reinterpretazione nella costruzione delle canzoni; si pensi anche agli stessi Dante e Petrarca, che non sempre scrivono canzoni che rispondono al canone da loro fissato ma che continuano a sperimentare sul piano della struttura.

La morfologia della canzone viene descritta in modo minuzioso da Dante nel suo DVE, da cui la metricologia contemporanea ha ricavato la terminologia con cui ancora oggi si descrive la canzone antica.

Es. stanza di canzone: P, RVF 125, st. 1

Se 'l pensier che mi strugge, acom'è pungente et saldo, b primo piede così vestisse d'un color conforme, C forse tal m'arde et fugge, a fronte ch'avria parte del caldo, b secondo piede et desteriasi Amor là dov'or dorme; C concatenati omen solitarie l'orme

cfôran de' miei piè lassi dper campagne et per colli, e quartinaa rima incrociatamen gli occhi ad ognor molli, e sirmaardendo lei che come un ghiaccio stassi, Det non lascia in me dramma f combinatioche non sia foco et fiamma. fP, RVF 125, st. 2

Però ch'Amor mi sforzaet di saver mi spoglia,parlo in rime aspre, et di dolcezza ignude:ma non sempre a la scorzaramo, né in fior, né 'n fogliamostra di for sua natural vertude.Miri ciò che 'l cor chiudeAmor et que' begli occhi,ove si siede a l'ombra.Se 'l dolor che si sgombraaven che 'n pianto o in lamentar trabocchi,l'un a me nòce et l'altroaltrui, ch'io non lo scaltro.P, RVF 125, congedo

O poverella mia, come se' rozza! ECredo che tel conoschi: f congedorimanti in questi boschi. fGuardando questo esempio si può vedere che:la canzone è un genere eterometrico che presenta istituzionalmente versi di due misure

diverse,§ l’endecasillabo e il settenario (nel ‘200 anche il quinario), distribuiti reciprocamente in modo regolare;

la canzone è una forma metrica isostrofica, cioè , quando nella prima stanza viene dato lo schema§ standard, questo schema si ripete identico in tutto il resto della canzone, tranne che nell’ultima parte, chiamata “congedo”;

la stanza della canzone è suddivisa in due parti, la fronte e la sirma, il che si può vedere dal cambio§ del sistema delle rime, per cui quelle della fronte non compaiono nella sirma e viceversa;

la fronte a sua volta è ripartita in due parti, i piedi, ed è molto raro trovare canzoni con fronte§ indivisa. Entrambi i piedi hanno la medesima formula sillabica, cioè hanno uguale numero di versi, stessa misura e identica collocazione (es. piede di 3 versi > 2 settenari e 1 endecasillabo oppure piede di 4 versi > 3 endecasillabi e 1 settenario, ecc.).

Come si

può vedere, questi vincoli sono rigidi ma, una volta adempiuti, il poeta ha una certa libertà di movimento; i piedi non devono obbligatoriamente avere lo stesso schema rimico, ma l'importante è che ciascuna rima che compare nella fronte trovi una corrispondenza all'interno della stessa fronte (nessuna può restare irrelata!). Una volta rispettato questo vincolo, il poeta è libero di costruire lo schema rimico che desidera, il quale può essere diverso nei due piedi (es. qui fatalità è identico ed è replicato, ma poteva essere anche replicato e invertito, ecc.); a differenza della fronte, la sirma è indivisa dal punto di vista strutturale; tuttavia, nel '200 e oltre ci sono rari esempi di canzoni con sirma divisa in due parti, le volte, che presentano la medesima formula sillabica. Dante nel DVE ci dice che questo è possibile solo quando la fronte è indivisa, ma ci sono casi di canzoni che.

presentano entrambi le parti divise (es. D, Vita Nova, Donne ch'avete intellecto d'amore).

Dettagli
Publisher
A.A. 2021-2022
24 pagine
SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-FIL-LET/10 Letteratura italiana

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Tonnina di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Stilistica e metrica italiana e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Verona o del prof Soldani Arnaldo.