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IFLESSO E ONDA EVOCATI DA STIMOLO ELETTRICO
Il riflesso monosinaptico: evocandolo elettricamente si chiama riflesso H.
Si stimola in nervo tibiale posterie nel cavo publiuteo, il quale attiva il muscolo soleo
(nel mezzo), ponendo elettrodi per misurare l'attività elettrica del muscolo: a basse
intensità di stimolazione in tempi brevi vedo il riflesso: si stimolano solo le fibre di
diametro maggiore (fibre 1a)
Aumentando l'intensità vedo che a latenza di 6.10 ms, mi compare un'altra onda, che
aumenta aumentando I, mentre il riflesso H rimane costante. L’onda M è la risposta
motoria diretta.
Il riflesso H è considerato un indice di eccitabilità dei motoneuroni e viene usato per
questo: si studia l'ampiezza e latenza di questo riflesso in condizioni stabili e con
patologie.
Se produco riflesso H con gamba distese ho certe info, se lo faccio con gamba piegata
le info sono diverse, e così in altre posizioni.
Analogamente, per produrre il riflesso H, quando la persona è rilassata da una
risposta, mentre se lo faccio quando se lo aspetta magari la risposta aumenta: le
condizioni emotive variano l'ampiezza del riflesso.
Si stimolano fibre 1a che mandano info a motoneurone, ma con intensità maggiori si
stimolano anche le fibre alpha che provengono dal motoneurone, che conduce
direttamente info a muscolo: a livello del motoneurone eccita la membrana.
Fibra 1A effettiva solo per motoneurone.
Si attivano più motoneuroni, che non sono in grado di rispondere all'attivazione
riflessa.
L'ampiezza massima dell'onda M è > di quella del
riflesso: alla fine ha un plateau perché sono esaurite
le fibre alpha attivabili.
Questo si spiega col fatto che sui motoneuroni si esercitano tantissime influenze, che
nel complesso riducono la massima eccitabilità di un pull motorio, non modificano la
risposta diretta.
N EUROTRASMETTITORI IMPLICATI NEL RIFLESSO MIOTATICO
Si rilascia glutammato nel vallo sinaptico (tra pre e post-sinaptico). La fibra 1a che
contatta il motoneurone contatta anche un interneurone, chiamato 1a, che contatta il
motoneurone del muscolo antagonista, inibendolo.
glicina: trasmettitore inibitorio
Connessioni centrali delle afferenze di gruppo Ia.
L’interneurone Ia inibisce i motoneuroni dei muscoli
antagonisti. presinapticamente
La via Ia viene inibita dalla via Ia
proveniente dai muscoli antagonisti e dalla Ib omonima.
C G ( I ) ( )
ONNESSIONI DEGLI ORGANI TENDINEI DI OLGI VIA B RIFLESSO MIOTATICO INVERSO
Interneurone 1b, attivato dalla via 1b che proviene da organi tendinei di Golgi, che si
trovano nella cute e nei tendini: il loro funzionamento è opposto a quello 1a, ovvero
attivano l'antagonista, e inibiscono l'omonimo. Se ho contratto molto il muscolo, causa
1a, c'è un sistema che impedisce di contrarlo ulteriormente.
Gli organi tendinei sono attivati dalla compressione esercitata su di loro, che abbiamo
prima dell'attivazione muscolare.
Se non vengono stimolati per compressione, rimangono silenti anche durante
contrazioni intense.
C R ( )
IRCUITO DI ENSHAW FEEDBACK NEGATIVO
Interneuroni, cellula di Renshaw, attivata da una collaterale della fibra alpha, che
proviene dal motoneurone -> inibisce il motoneurone della fibra che l'ha attivata ->
l'effetto è limitare nel tempo e nell'intensità la scarica del motoneurone.
Non ci sono nelle regioni che controllano i movimenti delle dita: in questo modo si
gradua la forza delle dita senza ostacoli da queste cellule.
R IFLESSO FLESSORIO
Origina dai nocicettori, ma anche da recettori cutanei e muscolari - midollo spinale
>
dove rapportano con interneuroni e motoneuroni -> producono flessione dell'arto
stimolato ed estensione dell'arto opposto. Questo riflesso è interessante perché, se
abbiamo lesione del midollo, questo riflesso è evocabile anche a stimoli meno intensi
(non nocivi) siccome mancano i controlli discendenti inibitori.
Evocabili con stimoli elettrici: a bassa intensità la risposta del midollo a una certa
latenza, aumentano l'intensità se aumenta anche la risposta; si presenta anche
un'altra risposta che si intensifica aumentando I: dovuta al fatto che l'info nocicettiva
viene inviata ai centri superiori da cui parte il comando per un'ulteriore risposta.
R3: ha ampiezza proporzionata
all'intensità di stimolazione e del
dolore
-> un modo per valutare l'efficacia
di una terapia antidolorifica è la
valutazione di questa risposta.
I motoneuroni e interneuroni ricevono info periferiche e discendenti sovraspinali: la
popolazione di interneuroni 1b sono coinvolti nel riflesso degli organi tendinei e nel
riflesso flessorio -> ricevono info da cute, articolazioni, da Golgi, via di gruppo 1a che
la attiva attivando anche i motoneuroni.
Una parte dell'integrazione per il controllo motorio avviene a livello spinale: la sua
risposta tiene conto di tutte le informazioni che sono già integrati perché gli
interneuroni ricevono le stesse info -> un movimento è collegato a una serie di
attivazioni e inibizioni, programmate per renderlo più fluido e più facile.
Movimento volontario programmato: la corteccia manda info a motoneuroni,
interneuroni e sensoriali per ridurre il dolore.
R ( )
IFLESSO CONSENSUALE ALLA LUCE MIOSI
Attuato da strutture del SNA; sono riflessi che sfruttano l'attivazione di fibrocellule
muscolare lisce.
Riflesso consensuale alla luce. La luce innesca attività parasimpatica (ganglio
ciliare) che riduce il diametro pupillare.
Valutazione luce-occhi, per vedere dilatazione o meno delle pupille
R IFLESSO DI MINZIONE Vescica con sfintere interno ed esterno: la distensione viene
monitorata da nervi sensitivi che conducono informazioni
sullo stato di distensione a neuroni preganglari parasimpatici
a livello sacrale e simpatici a livello lombare. La risposta è
opposta, orto-inibitorio, para-eccitatorio: promuove
attivazione.
Controllo sullo sfintere esterno è volontario
controllo discendente sui i sistemi orto e para che
controllano le condizioni della vescica
Lesioni:
- lesione a livello alto: no controllo volontario.
- lesione para: non riflesso della minzione, non si
svuota.
- lesione orto: minzione frequente.
F LESSO DI DEFECAZIONE
Transito influenzato da:
sesso (tempo transito F>M)
caratteristiche del contenuto
attività SNA
La distensione del retto innesca il riflesso della
defecazione attraverso neuroni NANC (non adrenergici
non colinergici) del sistema enterico.
Lo sfintere interno (m. liscio) è mantenuto contratto
dal simpatico (recettori alfa1). Il parasimpatico induce il
suo rilasciamento (nervo pudendo). Lo sfintere esterno
è costituito da fibre muscolari striate sotto il controllo
volontario (nervo pudendo).
Lesioni:
- La lesione spinale sotto S1 abolisce il riflesso
- La lesione sopra S1 mantiene il riflesso ma non il
controllo volontario dello sfintere esterno
Il retto può adattarsi fino a un riempimento massimo di 2 litri.
S HOCK SPINALE
riflesso di Babinsky: lesione del midollo o neonato ha un
riflesso contrario a quello fisiologico -> punta che stimola il
piede, si ha iperflessione.
R -
IFLESSO VESTIBOLO OCULARE
Cosa succede al movimento degli occhi quando la testa ruota vs sx? Fisso qualcosa
davanti a noi e giriamo la testa (o si ruota il corpo) -> gli occhi deviano dal lato
opposto al movimento per mantenere il punto di fissazione precedente
Movimento sx: il sistema dei canali semicircolari viene attivato e attiva il nucleo
vestibolare, da dove partono fibre che inibiscono il nucleo motore di un nervo
adducente (inibizione movimento vs parte laterale, eccitazione muscolo retto mediale)
e eccitano il nucleo motore del nervo oculomotore.
Rotazione della testa a sx -> movimento coniugato vs dx
L’integrazione tra movimenti degli occhi e della testa è controllata dal lobulo flocculo-
nodulare del cervelletto.
N ISTAGMO OPTOCINETICO
Nel riflesso vestibolo osculare la stimolazione raggiunge direttamente il nucleo
vestibolare.
I nuclei vestibolari sono 4: da nucleo laterale parte il fascio discendente che si
distribuisce ai motoneuroni estensori dal proprio lato.
- Nucleo vestibolare laterale
- Nucleo vestibolare superiore
- Nucleo vestibolare mediale
- Nucleo vestibolare inferiore
In questo caso la stimolazione è visiva: si sviluppa quando la testa è ferma e l'oggetto
che fissiamo si muove.
La stimolazione visiva raggiunge la corteccia visiva (striata), da qui l'info raggiunge il
lobo frontale oppure torna indietro a una struttura sopra il lobo, e da questa si dirige al
cervelletto e i nuclei vestibolari (da questi è uguale al riflesso precedente).
Neuroni vestibolari codificano la velocità e la direzione dello scivolamento retinico e la
integrano con le informazioni sul movimento della testa.
L’afferenza del riflesso è la stessa del r. vestibolo-oculare.
L’afferenza passa per:
- via sottocorticale
- via corticale
Queste afferenze servono anche per i movimenti lenti di inseguimento. Nell’adulto
funziona solo la via corticale
L ABIRINTO VESTIBOLARE
I nuclei vestibolari sono coinvolti in tante funzioni fisiologiche: riflessi prec., riflessi
vestibolo-spinali, percezione dello spazio intorno a noi, della posizione e spostamento
nello spazio.
Le informazioni provenienti dal labirinto, che si trova nella rocca petrosa dell’osso
temporale, posteriormente al labirinto acustico, servono:
- alla percezione spaziale
- alla percezione della posizione e dello spostamento del corpo
- alla generazione di riflessi vestibolo-spinali, vestibolo-collici e vestibolo-oculari.
In assenza delle info (per lesioni) da questi nuclei, l'ippocampo (struttura corticale che
monitora la posizione e movimento e velocità nello spazio) è alterato nelle sue
funzioni.
CELLULE RECETTORIALI
Come sono fatti i recettori dell'apparato vestibolare?
Due tipi di cellule che si trovano nell'utricolo e nel sarculo: cellule diverse per forma,
frequenza di scarica, adattamento. Ma la fibra che
raggiunge i recettori del tipo 1 la avvolge la cellula,
mentre nel tipo 2 si ferma in un punto.
T 1
IPO
- frequenza di scarica bassa e irregolare –
- risposta fasica - alto adattamento
- prevalentemente implicate nei riflessi vestibolo-
spinali
2
TIPO
- frequenza di base più alta
- attività tonica- scarso adattamento
- prevalentemente implicate nei riflessi vestibolo-
oculari
l'efficacia è maggiore nelle cellule di tipo 1.
Le ce