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NEXT OK.
Schiacciamo (dalla barra della home) e
Il simulatore ha eseguito prima il caso base e poi ha eseguito la sensitivity e ci riporta
nel control panel tutti i punti che ha valutato, ovvero i valori differenti delle variabili
indipendenti. model analysis tools->sensitivity->results:
Andando in ritroviamo la tabella che
avevamo richiesto di costruire. custom,
Possiamo anche diagrammarli, scegliendo sulla barra home nella sezione plot:
X axis: temp; y axis: vap/feed results
(compare quando clicchiamo su della voce
sensitivity model analysis tool).
in
Otteniamo questo tipo di grafico:
Da questo possiamo individuare l’intervallo di vaporizzazione che va dalla Teb alla
temperatura di prima rugiada. In questo caso è tra 378 e 398 K, ovviamente al di sotto
della prima T non abbiamo vaporizzazione dopo la seconda abbiamo vaporizzazione
completa.
Questa è una curva di flash, possiamo anche zoommare il grafico partendo da valori di
T più alta e terminare a T più bassa.
sensitivity->S1->input->vary->manipulated variable limits; start
Andiamo quindi in in
point end point increment
mettiamo 375 e in 400. Possiamo variare anche mettendo
1. custom,
Possiamo rifare la procedura con selezionando le variabili in x e y.
format axis
Nella scheda e nella sezione possiamo variare l’intervallo di valori nelle x.
Lo strumento dell’analisi di sensitività ci consente di evitare di fare tante simulazioni e
vedere l’effetto della variazione della variabile sulla nostra unità di riferimento o sulle
nostre unità.
Dal diagramma posso definire la T più opportuna per far vaporizzare la miscela ed
ottenere il grado di vaporizzazione più adeguato.
Sullo stesso grafico non posso vedere i risultati di variazioni successive, per far questo
conviene esportare i dati.
LEZIONE 2.11
LEZIONE 6.11
(R-plug multitubolare)
Possiamo fare il bilancio di energia sul fluido di servizio, in forma monodimensionale:
esso avrà un termine convettivo e un termine di scambio tra il fluido di servizio e
quello di processo.
In questo caso, diversamente dall’altra volta, abbiamo un fluido di servizio che
scambia calore: lo inseriamo come corrente materiale rispetto alle frecce vicino
all’unità operativa segnata in blu.
Nell’esempio a lezione, viene fornito il fluido di servizio e le sue caratteristiche; in fase
di progetto invece dobbiamo sceglierlo e abbiamo dati gradi di libertà: innanzitutto la
natura del fluido di servizio e le condizioni operative in ingresso (p, T), poi un altro
grado da saturare o la portata o la Tout.
Scriviamo un bilancio di energia: Q=mcp(t2-t1) sul fluido di servizio. Il bilancio è più
complesso di così.
Se volessi fare una stima, il grosso del calore che dovrei rimuovere è il calore generato
dalla reazione possiamo uguagliarlo a Fcao(-DHr)x:
Ovvero il calore del fluido di processo, x è il grado di avanzamento della reazione. Così
scritto, ho due gradi di libertà per il fluido di servizio: o Tin e Tout, o Tin e portata.
Se ho un fluido sottoraffreddato è necessario che Tin e Tout siano minori della Teb del
liquido.
Se invece ho un liquido bollente, devo scrivere Q in maniera diversa e il bilancio su
questo fluido sarà:
I gradi di libertà in questo caso è la temperatura alla quale faccio avvenire la
vaporizzazione (la temperatura del DH sarà funzione della pressione.
properties: components
Inseriamo in il fluido di servizio della traccia (nella voce di
boiling point nella finestra di find possiamo osservare che il punto di ebollizione sia
basso e che il fluido sia liquido per le temperature considerate).
simulation: S3
Ritorniamo in e inseriamo le specifiche del fluido di servizio (pressione,
temperatura, portata e frazione molare). Per i sali fusi tipicamente si usano miscele.
B1:Setup:Specification reactor type
Nel blocco avevamo impostato nella voce reactor
Next
with constant thermal fluid temperature: in questo caso premendo ci
accorgiamo non vada bene (avviso finestra component status).
in controcorrente in equicorrente
Impostiamo allora un nuovo tipo di reattore o
(scegliamo equicorrente).
Abbiamo le seguenti equazioni differenziali ordinarie: equazione di continuità che tiene
conto della variazione di pressione, bilanci di materia per n-1 specie e bilanci di
conservazione dell’energai per il fluido di processo e quello di servizio.
Abbiamo bisogno di condizioni iniziali per risolvere il sistema: nel caso equicorrente, le
condizioni a contorno sono tutte a z=0 per entrambi i fluidi.
Fa terminare la simulazione.
B1:Profiles, plot temperatures
Nel menu ad albero in con lo strumento (nella barra
home): scegliamo di diagrammare entrambi i fluidi per la lunghezza del letto.
Abbiamo un tipo di profilo dove la temperatura aumenta da sinistra verso destra. Il
profilo cresce per tutta la lunghezza del reattore per entrambi i fluidi.
Nelle lezioni precedenti abbiamo richiesto che il reattore sia isotermo: per far questo
abbiamo introdotto un fluido di servizio. Stiamo però osservando un profilo del fluido di
processo crescente, il che significa dire che il fluido di servizio fornito ha una portata
troppo bassa.
Questo non è l’unico profilo da considerare, dobbiamo considerare anche i profili dei
reagenti e prodotti, così da avere info sulla conversione.
B1:profiles:process stream molar composition
Nella voce di scegliamo di vedere
summary. plot composition
anziché Prendiamo (sempre in home, reactor mole
composition e spunto i componenti).
I profili sono delle rette e non delle curve con punto a derivata nulla: si tratta di una
reazione irreversibile, volendo possiamo arrivare a conversione 1.
Per fare questo possiamo aumentare il tempo di residenza: possiamo pensare di
incrementare la lunghezza dei tubi o aumentare il numero dei tubi (sto aumentando la
massa di catalizzatore o la velocità del fluido all’interno dei tubi).
Adesso vediamo il caso controcorrente. B1:setup:specifications
Cambiano le condizioni a contorno. Cambiamo in e nella voce
reactor type prendiamo reactor with counter current thermal fluid.
Nella finestra viene richiesto un basso la temperatura di uscita del fluido di servizio. A
questo punto ho una condizione nota a z=0 e un’altra a z=L.
Contrariamente a quanto fanno altri software che richiedono la temperatura di
ingresso di entrambi i fluidi, Aspen richiede la temperatura di ingresso del fluido di
processo e quella di uscita del fluido di servizio.
next run.
Abbiamo determinato tutto, premo poi e
Riplottiamo la temperatura in funzione della lunghezza del reattore. Abbiamo una
situazione diversa: abbiamo un aumento per il profilo del fluido di processo e poi una
diminuzione. Per la temperatura di uscita ipotizzata, in questo caso, la temperatura di
ingresso non è quella della traccia per il fluido di servizio: ovviamente per iterazione
cerchiamo di raggiungere la temperatura iniziale.
A noi interessa la parte finale del profilo che deve essere piatta.
In generale la T massima del fluido di servizio non deve superare la temperatura
massima permessa per il catalizzatore e dobbiamo avere che le perdite di carico non
superino il valore imposto.
results stream
In per il blocco B1 trovo le caratteristiche di temperatura, mentre in
results verifico le perdite di carico valutando la pressione iniziale e finale delle correnti.
Cosa possiamo aggiustare se la resa a prodotti non è sufficiente? Posso agire sul
tempo di residenza (numero e lunghezza dei tubi) avendo però conseguenze sulle
perdite di carico, posso modificare la temperatura: una temperatura molto bassa
potrebbe penalizzare le cinetiche e richiedere tempi di permanenza molto alti.
Si consiglia di ragionare su una grandezza per volta.
reset
(possiamo usare il per errori temporanei del software per riavviare la run dopo)
Questa unità è più complessa per il numero di gradi di libertà: possiamo pensare di
analisi di sensitività,
progettare andando ad usare preliminarmente l’ variando una
design specification.
variabile indipendente e valutando gli effetti oppure usiamo
Nel caso del reattore multitubolare non si consiglia di partire con il reattore
completo, inserendo fluido di servizio e condizioni operative ma si consiglia di valutare
le cinetiche. Se abbiamo ad esempio tante reazioni, si parte con un reattore
tubolare semplice, si analizzano le cinetiche in condizioni isoterme, valutando gli
effetti della temperatura sulla velocità di reazione.
Fatta una progettazione di massima, possiamo passare al reattore multitubolare.
Abbiamo diverse configurazioni possibili per realizzare un reattore a temperatura
controllata.
Abbiamo un reattore multitubolare catalitico e altre configurazioni tra cui il reattore a
stadi adiabatici con raffreddamento intermedio.
Il raffreddamento intermedio è realizzato o tramite un fluido di servizio o per
miscelazione diretta con parte dell’alimentazione alle condizioni di ingresso (reattore
quench).
Se volessimo schematizzare un reattore a stadi adiabatici con raffreddamento
intermedio:
Possiamo riportare un grafico di conversione contro temperatura. Il reattore qui
riportato è utile per le reazioni esotermiche reversibili, perché permette di riportarci al
caso isotermo e al caso degli ottimi di velocità (conversione più alta).
(costruzione a dente di sega sul grafico x-T)
Possiamo anche aumentare il numero di stadi per avvicinarci meglio all’ottimo;
avvicinandoci meglio alle massime velocità, possiamo utilizzare meno catalizzatore e
arrivare alla conversione desiderata.
Seppur ottimizzando il reattore, dovrò tenere conto delle altre unità operative. In
particolare, consideriamo l’effetto sui costi:
questi sono funzione del numero di stadi. Per quanto riguarda il costo del catalizzatore
la curva sarà decrescente. Diversamente, quella dello scambiatore sarà crescente.
I costi totali sono riportati in verde: dobbiamo cercare di lavorare in prossimità del
minimo, quindi lavorare con un numero ottimale di stadi (tipicamente compreso tra 3 e
5 stadi).
Quali sono i gradi di libertà che abbiamo a disposizione per il dimensionamento del
reattore?
Prendendo in considerazione 3 stadi, avrò fissato T0 e x0 e xfin.
Ho sicuramente dei vincoli (la temperatura deve essere in un range conciliabile con
l’attività del catalizzatore).
Posso calcolare il tempo di permanenza, la massa del catalizzatore e la temperatura
iesima (equazioni di dimensionamento degli stadi catalitici):
Per gli stadi di raffreddamento consideriamo le seguenti equazioni di
dimensionamento:
Complessivamente:
La funzione obiettivo deve essere scritta