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Fonti del diritto
Cosa si intende per fonte del diritto? Come vengono distinte le fonti del diritto? Qual è l'obbiettivo verso cui deve tendere l'orientamento?
Cosa si intende per fonte del diritto? Questa è la piramide delle fonti del diritto. Piramide vuol dire che ci sono delle fonti più importanti di altre e il vertice della piramide è rappresentato dalla costituzione e dalle leggi costituzionali.
Della costituzione ne abbiamo parlato prima; le leggi costituzionali sono una tipologia di leggi particolari in cui noi troviamo anche le leggi di revisione, cioè sono delle leggi che hanno una procedura rafforzata per la loro approvazione e che servono o a modificare la costituzione o ad integrarla. Quindi diciamo che un sottoinsieme delle leggi costituzionali è dato dalle leggi di revisione, che è dato dall'art. 138. Ovviamente la costituzione non è importante solo perché è la fonte più alta in grado.
La costituzione è più in alto. Quindi la legge formale e gli atti equiparati alla legge, così come i regolamenti e le leggi regionali, devono necessariamente rispettare la Costituzione. Se una legge in una o più norme viola i parametri costituzionali, la legge sarà parzialmente affetta da una patologia, questa patologia può essere rilevata solo dalla Corte Costituzionale che è l'unico organo di garanzia giuridica competente a giudicare l'illegittimità costituzionale delle leggi e degli atti equiparati alla legge. Quando si parla di illegittimità costituzionale, ci si riferisce ad una patologia che riguarda la norma contenuta in un atto. Quindi la legge approvata dal Parlamento, contiene una o più norme che legano uno o più parametri costituzionali. Quindi una legge che vive al principio di eguaglianza formale è una legge che è viziata però non è che arrivo al tribunale e dico al
Giudice che questalegge è viziato, poiché il Giudice non può fare nulla poiché non ha il potere di dichiarare illegittima questa norma, bisogna andare alla Corte Costituzionale. Il giudice a quo quindi si ritiene fondata la questione, scrive alla corte costituzionale ed emette un'ordinanza di remissione e riinvia la questione di legittimità costituzionale alla corte e gli dice: guarda corte, questa che io devo necessariamente utilizzare per il mio caso, è una norma che, se interpretata in questo senso, viola la costituzione e viola l'art. 3 comma 1 cost.; siccome tu sei l'unico organo competente nel giudicare, io ti rimetto la questione. La corte costituzionale se ritiene che la questione sia ammissibile e sia caratterizzata da tutti gli elementi necessari, giudica se quella norma sia o meno compatibile con la costituzione. Se non è compatibile, la corte costituzionale emette una sentenza che è una sentenza
La illegittimità costituzionale è una non compatibilità tra una o più norme e la carta costituzionale. In generale, la corte costituzionale impiega un po' di tempo ad emettere una sentenza, ha un discreto arretrato e sulle questioni più controverse, trattandosi di 15 Giudici, spesso è in dissenso all'interno, quindi deve trovarsi una posizione che è giuridicamente sostenibile e metta d'accordo dal punto di vista giuridico tutti i membri della coorte perché poi arrivino ad una sentenza.
Sotto le leggi formali si trovano i regolamenti. I regolamenti sono delle fonti rimesse al potere esecutivo. Il potere esecutivo si compone di Governo e strutture periferiche. La Prefettura è un organo di Governo ma è sul territorio. Il Governo si compone, invece, a livello centrale di Consiglio dei ministri, Presidente del Consiglio dei Ministri e singoli di Casteri o Ministeri divisi.
per questioni tematiche. La legge 400 dell'88 include i regolamenti che il Governo può adottare. Li può adottare il singolo ministro, possono essere regolamenti adottati da due o più ministri, possono essere regolamenti del Presidente del Consiglio. Siccome, anche per i regolamenti dell'esecutivo vige il principio di gerarchia, la regola successiva è che il regolamento esecutivo non può violare la legge formale perché più è alta la fonte, più è importante di quella sotto ordinata. Quindi, il regolamento dell'esecutivo dovrà rispettare la legge e gli atti equiparati alla legge e dovrà rispettare ovviamente la Costituzione. Ogni volta che scendiamo di un gradino, tutti i gradini che lo precedono sono fonti sovraordinate e implicano un rapporto di gerarchia. Se un regolamento dell'esecutivo contrasta con una legge formale sovraordinata, questo regolamento è invalido,
quindi ricadiamo nella patologia. Qui la patologia è diversa perché è un regolamento annullabile, cioè la fonte secondaria ossia il regolamento esecutivo che contrasta con una fonte primaria non è costituzionalmente illegittima, ma è annullabile, ciò vuol dire che non è la corte costituzionale a giudicare l'invalidità di questo atto ma è il tribunale amministrativo (TAR). La corte costituzionale giudica della legittimità delle leggi e dei decreti legge e dei decreti legislativi, non giudica della legittimità delle fonti secondarie. Per queste fonti secondarie sottoordinate alla legge il giudice competente a dichiarare l'annullabilità è il TAR. Alla fine della piramide si trovano le consuetudini che sono una fonte fatto. Mentre la costituzione, legge formale e regolamento sono fonti atto cioè sono degli atti normativi, la consuetudine è un fatto giuridico. Ad esempio quandoandiamo in posta ci mettiamo in fila e quella è una consuetudine che vale anche per il diritto in particolari circostanze, servono però due elementi: diuturnitas cioè la ripetizione nel tempo di quel determinato comportamento, opinio iuris cioè la credenza che quel comportamento sia vincolante. La consuetudine non è sempre presente nell'ordinamento costituzionale, ci sono dei casi in cui le stesse norme richiamano le consuetudini ad esempio in maniera bancaria quando si parla di interessi bancari, si richiamano gli usi negoziali, cioè lì non ho una norma approvata dal parlamento, ma ho delle prassi che vengono ripetute nel tempo che vengono praticate dagli istituti bancari che hanno valore vincolante. Tendenzialmente le consuetudini si hanno quando non si ha una norma e in particolare nel settore dell'ordinamento vengono richiamate dalla legge. FONTE DEL DIRITTO: ogni atto o fatto riconosciuto dall'ordinamento come idoneo aprodurreeffetti giuridici al suo interno ossia rinnovarlo. Una delle fonti che pre determina le fonti del diritto è la costituzione. La costituzione non trova solo la definizione degli organi costituzionali, ma anche quello che fanno, le fonti che adottano, le procedure mediante le quali si arriva alla produzione di norme giuridiche. Le fonti interne sono quelle prodotte dell'ordinamento, le fonti esterne sono quelle prodotte all'esterno dell'ordinamento. Sono fonti cosiddette etero prodotte: il regolamento dell'unione europea, la direttiva dell'unione europea il trattato internazionale, i Patti lateranensi. I Patti lateranensi sono una fonte esterna all'ordinamento perché non è che l'ordinamento italiano o il Parlamento italiano ha il potere di adottare un trattato internazionale da solo, però il fatto che si sia verificato quel fatto giuridico al di fuori dell'ordinamento implica comunque che io lo debba ricevere. Quello chenon è prodotto all'interno da noi, cioè dal Parlamento e dal governo, è unafonte esterna; quindi tutto ciò che è prodotto dall'ordinamento e dall'ordinamento europeo sonofonti esterne, però possono essere utilizzate come riferimenti e fonti di informazione per le decisioni prese internamente.