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Le fasi dell'iter legis
- Fase di iniziativa o di proposta
- Fase di deliberazione o di discussione del progetto di legge e può avvenire in assemblea o attraverso le commissioni che costituiscono gli organismi interni alla camera distinti per ciascuna materia.
- Fase integrativa di efficacia, vuol dire che la legge è stata approvata da ciascuna camera, è redatta per articoli, ha un titolo, è numerata in modo progressivo ma necessita di un ulteriore passaggio, questo è finalizzato a far conferire efficacia alla legge. Quindi, l'atto già c'è ma deve essere conferito efficacia. In questa fase vi sono due passaggi: la promulgazione della legge da parte del capo dello stato e la pubblicazione sulla gazzetta ufficiale. La promulgazione serve a far in modo che il capo dello stato verifichi la presenza di tutti gli elementi costitutivi dell'atto normativo approvato dalle camere.
effettua un esame formale e sostanziale sulla possibile presenza nel tempo di contrasti con i parametri costituzionali, ossia, verifica prima della Corte costituzionale se il testo è compatibile con la costituzione. Se vi sono profili di illegittimità, rinvia l'atto alle camere, se non vi sono problemi di illegittimità, l'atto viene pubblicato su gazzetta ufficiale e la pubblicazione è di competenza del ministro della giustizia. La pubblicazione su gazzetta ufficiale è preliminare alla vacatio legis. Quando parliamo di promulgazione, in caso in cui il capo dello stato riscontri casi di illegittimità, egli deve dare luogo al rinvio dell'atto alle camere. Le camere, essendo organi sovrani, potrebbero rinviare l'atto al capo dello stato. In questo caso il capo dello stato deve per forza promulgare l'atto a meno che la promulgazione dell'atto non comporti per lui una responsabilità penale. Il capo dello statoPuò opporre rifiuto, l'unico caso limite è stato il decreto Englaro, qui il capo dello stato ha opposto rifiuto all'emanazione del decreto-legge. Nel nostro ordinamento la promulgazione riguarda le leggi, l'emanazione riguarda i decreti e i regolamenti.
Eluana Englaro: donna italiana che, a seguito di un incidente stradale, ha vissuto in stato vegetativo per 17 anni, fino alla morte sopraggiunta a seguito dell'interruzione della nutrizione artificiale. Il Consiglio dei ministri aveva approvato un disegno di legge che obbligava l'alimentazione e idratazione per soggetti non autosufficienti: il presidente Napolitano non aveva apposto la firma.
Solo se vi erano criticità palesi, il presidente Ciampi, rinviava il testo. Ma se non vi fossero state criticità palesi, avrebbe promulgato. Il capo dello stato prende il testo, e in un messaggio chiuso nel testo, spiega le motivazioni del rinvio; quindi, si parla di un rinvio con un messaggio.
motivato e le motivazioni sono di natura giuridica. L'esercizio del potere del rinvio delle leggi al parlamento è un potere in disuso: il rinvio delle leggi al parlamento da parte del capo dello stato è una sanzione giuridica forte, anche se il parlamento può non tener conto della decisione del capo dello stato. Napolitano, Bertini e Mattarella tendono quasi sempre a non esercitare il potere del rinvio ma tendono a promulgare l'atto con un messaggio dissenziente, ossia loro autorizzano questo disegno di legge, quindi promulgano l'atto ma ti dicono che quella legge potrebbe violare i limiti europei. Per me lo puoi fare però sappi che, visto che io rappresento la nazione, vorrei ricordarti che ci sono i vincoli europei e gli obblighi internazionali, pertanto, puoi incorrere in una loro violazione. L'ordinamento accorda centralità allo strumento legislativo per tutte le forme di forma e di sostanza: trasparenza del procedimento,
partecipazione della maggioranza e della minoranza e sindacabilità sia della procedura e sia dell'atto normativo perché non ci dimentichiamo che la legge può essere oggetto di giudizio di costituzione davanti alla corte.
Il campo della tutela della salute è un campo in cui abbiamo grande centralità della legge. Se è importante il valore da tutelare, deve esserci uno strumento di tutela altrettanto importante e in materia della salute, i costituenti hanno fatto questo ragionamento.
Ad esempio, di fronte all'articolo 32 che garantisce la tutela della salute nel nostro ordinamento, ci troviamo una riserva di legge, ossia la circostanza che la costituzione affidi la disciplina di tale materia soltanto alla legge, cioè a quella approvata ai sensi dell'articolo 70 e seguenti della carta costituzionale, perché è importante che la salute venga disciplinata dalla fonte più garantita.
La salute viene tutelata sia come
direttamente. Questo garantisce l'accesso alle cure anche alle persone più svantaggiate dal punto di vista economico. Nel secondo comma si sottolinea che nessuno può essere obbligato a un determinato trattamento sanitario se non per disposizione di legge. Questo significa che ogni individuo ha il diritto di decidere autonomamente riguardo alle cure mediche che desidera ricevere, a meno che non ci siano leggi che impongono un trattamento specifico. Infine, si afferma che la legge non può violare i limiti imposti dal rispetto della persona umana. Questo significa che qualsiasi legge riguardante la salute deve essere in linea con i principi fondamentali di rispetto e dignità della persona. In conclusione, il diritto alla salute è un diritto fondamentale che riguarda sia il singolo individuo che la collettività. La sua definizione si è ampliata nel corso degli anni, includendo non solo la salute fisica, ma anche la salute psichica, sociale e il diritto a lavorare in un ambiente salubre. La Costituzione italiana garantisce la tutela della salute come diritto fondamentale e prevede cure gratuite per gli indigenti, rispettando sempre i limiti imposti dal rispetto della persona umana.ed èuna garanzia effettiva per tutelare il principio di eguaglianza. Il secondo comma è il cuore della riserva di legge. Dove leggiamo legge, nel secondo comma, è sempre una riserva di legge, ossia solo la legge approvata dal parlamento può imporre le condizioni per l’erogazione di un trattamento sanitario obbligatorio. Il DPCM da solo non potrebbe imporre un trattamento sanitario. L’articolo 32 impone che il parlamento si esprima. Questa è la prima riserva. La seconda riserva è che solo il parlamento può intervenire ma quando lo fa, deve rispettare un vincolo di contenuto nel rispettare la persona umana. Questa seconda riserva è sempre una riserva di legge ma è una riserva che cade nel contenuto, pertanto, si chiama riserva di legge rinforzata per contenuto. Nella piramide delle fonti vi sono gli atti equiparati alla legge, ossia atti aventi forza di legge, ossia gli atti che hanno la stessa forza di una legge ordinaria.Cioè una legge approvata dal parlamento è la stessa resistenza di una legge all'abrogazione. La forza di legge è la forza dell'atto, un decreto-legge ha una forza di legge perché ha la stessa posizione della legge tra le fonti del diritto, cioè è sempre forza primaria, con il decreto è possibile modificare l'ordinamento giuridico così come posso fare con una legge ordinaria e inoltre il decreto-legge può abrogare una legge preesistente. Questo vuol dire che ha la stessa forza passiva di una legge perché ha la stessa capacità di resistere all'abrogazione al pari della legge. Le fonti ordinarie sono fonti caratterizzate dalla stessa posizione e dalle stesse caratteristiche della legge, sia in senso attivo (come modificabilità dell'ordinamento), sia in senso passivo (come resistenza all'abrogazione). Il decreto-legge è un atto che viene adottato dal governo in condizioni
Straordinarie di necessità e di urgenza. Questo ce lo dice l'articolo 77 della carta costituzionale. La costituzione abilita il governo a fare questo in condizione di determinate circostanze, ma la titolarità del potere legislativo rimane a capo delle camere e quello che passa al governo è solo l'esercizio della funzione in condizioni di necessità. Fuori da quelle condizioni, il governo non può esercitare la funzione decretale, ossia il ricorrere al decreto-legge. Se in condizioni d'urgenza, il governo esercita la funzione, sta derogando la tripartizione dei poteri perché sta facendo quello che dovrebbe fare il potere legislativo ecco perché la costituzione prevede al governo di fare questo solo in condizioni di necessità o di emergenza.
Ma quali sono queste condizioni di urgenza? Alluvioni, epidemie, ossia casi di necessità di carattere assoluto, ossia quando tutta la popolazione è colpita da qualcosa.
Invece si parla di carattere relativo quando solo particolari soggetti sono colpiti da qualcosa, ad esempio il caso di Eluana Englaro. Il consiglio dei ministri approva il decreto-legge e lo invia al quirinale, poi il capo dello stato procede all'emanazione dell'atto e poi l'atto entra subito in vigore. Ma la carta costituzionale ci dice che siccome il potere legislativo spetta al parlamento, il governo non può esercitare illimitatamente questa funzione ma il tuo decreto-legge ha un'efficacia limitata nel tempo, pari a 60 giorni e lo stesso giorno dell'approvazione dell'atto in consiglio dei ministri, il governo deve presentare al parlamento il disegno di legge per la conversione dell'atto. Quindi il consiglio dei ministri adotta un decreto-legge in presenza di condizioni di necessità, questo decreto ha una vigenza di 60 giorni e dopo i 60 giorni il parlamento può anche non convertire questo decreto legge in legge. Ma è.Importante la conversione in legge perché solo questo procedimento stabilizza gli effetti del decreto. Esempio: alluvione a Catania
- il governo Draghi adotta un provvedimento d'urgenza
- questo provvedimento entra in vigore immediatamente dopo l'emanazione
- questo provvedimento avrà una vigenza di 60 giorni
- decorsi questi due mesi, o il parlamento converte in legge questo decreto prima della scadenza e stabilizza gli effetti prodotti da quella legge, o il parlamento non converte il decreto in legge perché ritiene inesistenti i presupposti di quest'urgenza oppure converte il decreto in legge e apporta delle modifiche al testo.
Ma se il parlamento non converte il decreto-legge in legge, il pericolo è la perdita degli effetti del decreto. Ma se il parlamento non converte, può comunque adottare una legge sanatoria che va a sanare, ossia va a dare una regola giuridica ai rapporti sorti sulla base del decreto-legge non convertito in legge.
ma che il decreto-legge veniva comunque applicato. Questo causava una situazione di incertezza legale, in quanto le norme contenute nel decreto-legge non erano ancora state approvate dal Parlamento. Con l'introduzione della legge sanatoria, invece, si è stabilito che i decreti-legge non convertiti in legge entro un determinato termine vengono automaticamente abrogati. Ciò significa che le norme contenute in tali decreti-legge non hanno più validità e non possono essere applicate. La legge sanatoria, però, ha un effetto retroattivo. Questo significa che essa va a coprire gli effetti che sono stati prodotti durante il periodo in cui il decreto-legge era in vigore. In pratica, le situazioni create in base alle norme del decreto-legge vengono riconosciute come valide e non possono essere modificate o annullate. In conclusione, la legge sanatoria ha lo scopo di garantire la certezza del diritto, evitando situazioni di incertezza legale causate dall'applicazione di decreti-legge non convertiti.