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Cos'è lo shock?
Lo shock è una sindrome in cui c'è pressione bassa con tachicardia e il paziente è confuso. È una risposta smodata del nostro organismo nei confronti di un agente esterno, riportando a delle ripercussioni.
Ci sono quattro tipologie di shock:
- Shock ipovolemico: il paziente in seguito ad emorragia perde il sangue e di conseguenza diventa freddo, ipoteso, tachicardico e probabile perdita di sensi; il paziente in questo tipo di shock ha perso molti liquidi. Il paziente a livello della cute appare pallido e suda freddo, la pressione è bassa (ipotermica), il cuore va veloce (tachicardico), inizia a chiudere gli occhi, a non rispondere alla chiamata e si contrae la diuresi, proprio perché la pressione non è tale da perfondere l'encefalo e il rene.
- Shock cardiogeno: riguarda il cuore, ad esempio un infarto miocardico acuto. Questo tipo di shock prende il cuore e il sangue non arriva più ai tessuti.
- Shock ostruttivo: il cuore non...
probabilità di uscirne fuori;se passa il momento della reversibilità si va verso una condizione che prende il nome di MOF(insufficienza multiorgano), in cui più organi sono compromessi e più difficile sarà tornare indietro.
La terapia è quella di iniziare entro un’ora l’antibiotico; il medico spiega all’infermiere prima disomministrare l’antibiotico innanzitutto di chiedere al paziente se è allergico all’antibiotico, ma lacosa più importante è effettuare un EMOCOLTURA o OROCOLTURA. Per emocoltura si intendela coltura di un campione di sangue ottenuto in condizioni di sterilità; è un'importantissima tecnicaper la diagnosi microbiologica di batteriemia o sepsi per dare così un norme al germe.
Lo shock anafilattico riguarda ad esempio la puntura di insetto o anche l’utilizzo di antibiotico.
Frequenza degli shock:-shock distributivo: 62%;-shock circolatorio detto anche
collasso cardiocircolatorio: è una sindrome clinica che risulta da una inadeguata perfusione dei tessuti dell'organismo; -shock ipovolemico: 16%; -shock cardiogeno: 16%; -shock ostruttivo: 2%. Radiologia interventistica: attraverso l'incanalamento delle arterie si entra dentro con dei cateteri e si buttano dei tappi laddove il vaso perde. Paziente fluid responder: sta a significare che è stata trovata la giusta terapia per il paziente in cui ha perso i fluidi ed ha reagito nel modo giusto. Paziente non responder: sta a significare che il paziente non risponde nella maniera giusta alla terapia e bisogna così dare dei farmaci, i vasocostrittori, i quali aumentano la pressione media e facendo ciò portano il sangue al cervello e al rene e il paziente riprende coscienza. Pressione: Esiste una funzione che cerca di autoregolare la pressione degli organi, proprio per questo motivo i pazienti non vanno subito in shock, perché esiste un periodo in cuiL'organismo riesce a compensare fino a quando la pressione non arriva ad un punto critico.
Pressione arteriosa media: è pericolosa nel momento in cui si trova sotto i 65 ma anche per quanto tempo ci rimane. Rappresenta la media pressoria all'interno delle arterie durante tutto un ciclo cardiaco.
Modo per misurare la pressione arteriosa: il paziente in shock in terapia intensiva viene monitorato tramite un catetere introdotto in arteria; questo catetere si aggancia ad un trasduttore e sul display fuoriesce il continuo battito per battito la pressione arteriosa.
Cuore: il cuore è una pompa; se vengono dati dei fluidi costantemente il cuore li prende e li butta avanti, mantenendo una perfusione di tutti gli organi e una pressione media buona; tutto questo prende il nome di PRELOAD.
Se al cuore vengono dati dei fluidi troppo velocemente soprattutto al cuore destro, esso si sfianca sia per la velocità che per la quantità dei fluidi.
Se la pressione è alta il
cuore si sfianca perché il cuore spinge contro delle resistenze molto forti eva a scompensarsi. Un ulteriore elemento che può dare fastidio al cuore è la frequenza cardiaca; i pazienti che hanno delle aritmie con frequenze elevate non fanno in tempo a riempirsi.
Ventilazione meccanica
Cos'è: La ventilazione meccanica è il supporto vitale a breve termine più utilizzato in tutto il mondo; essa non è curativa ma dà la possibilità di superare quel momento in cui il paziente è in crisi. La ventilazione meccanica non è un trattamento ma permette di avere il tempo per recuperare dall'insufficienza respiratoria.
La ventilazione si divide in:
- non invasiva: la forma più frequente sono gli occhialini nasali ad alto flusso, essi fanno sì che il paziente riceva l'aria (50-60 L) con una minima pressione positiva.
- invasiva: si fa con tutto ciò che porta all'intubazione del
paziente;-ventilazione nel domicilio: prevede l'utilizzo delle maschere sul viso del paziente con l'aggiunta di un ventilatore. Tutto questo nasce da un'esigenza di alcuni pazienti (obesi, cardiopatici), i quali sono stati i primi a beneficiare di questo tipo di servizio. Si distingue in ventilazione pedalata assistita, in cui i muscoli respiratori fanno la minima attività necessaria; è il supporto alla respirazione che i medici riservano alle persone totalmente, o parzialmente, incapaci di respirare spontaneamente e poi c'è la ventilazione meccanica controllata in cui il muscolo è completamente a riposo.
Paziente con insufficienza respiratoria:
Normalmente l'essere umano respira a pressione negativa perché quando il soggetto respira il diaframma (principale muscolo della respirazione) si contrae provocando una pressione negativa all'interno della gabbia toracica; ad un certo punto il diaframma si rilassa e quindi la
La respirazione è una fase passiva in quanto l'aria esce fuori fino a quando le due pressioni non si equivalgono. Se il paziente presenta insufficienza respiratoria viene intubato e portato in terapia intensiva mettendolo a pressione positiva, questo non è fisiologico perché l'aria viene spinta all'interno potendo provocare dei danni. La complicanza maggiore è se il polmone si rompe in seguito a pressione positiva, questo prende il nome di bolotrauma (dovuto al fatto che si mette o troppa aria nel pallone) oppure barotrauma (si fa troppa pressione nel pallone). Se la ventilazione meccanica non viene effettuata nel modo giusto i polmoni vengono distrutti.
Paziente messo a pancia in giù per migliorare la ventilazione: con la parte dorsale appoggiata a letto fa sì che il peso del polmone e l'acqua vadano giù così che le aree dorsali si riaprono sempre se il trattamento viene fatto precocemente.
Catetere venoso centrale
(CVC)Cos'è: Il catetere venoso centrale è un catetere venoso che viene introdotto in un grosso vaso; a differenza delle cannule periferiche che hanno un solo canale, i CVC possono avere due o più canali prendendo il nome di MULTILUME. Il CVC permette la somministrazione in sicurezza di farmaci che possono richiamare molta acqua e di chemioterapici evitando il pericolo di infiammazione di una vena, riduce gli effetti collaterali da ripetute iniezioni endovenose, permette l'utilizzo della nutrizione parenterale, consente di eseguire trasfusioni e infusioni continue di farmaci.
Quando si immette un catetere nel collo all'interno di un grosso vaso bisogna utilizzare tutte le norme igieniche applicabili:
- igiene delle mani;
- utilizzare barriere di precauzione;
- effettuare l'antisepsi della cute e del sito: l'antisettico maggiormente utilizzato è la clorexidina;
- indossare i giusti DPI: mascherina, occhiali protettivi, cappellino, camice sterile.
guanti sterili, etc. - il paziente viene coperto con un telo e in questo telo c'è la presenza di un piccolo buco trasparente in cui viene inserito il catetere. Grazie alla presenza dell'ecografia in sala operatoria l'introduzione del catetere è diventata meno pericolosa, in quanto permette di visionare nello specifico la presenza del vaso. I grossi vasi sono:
- l'aorta
- la vena giugulare
- la vena cava superiore
- la vena succlavia: si trova sotto la clavicola
- la vena femorale: utilizzata in urgenza
Controllo per visionare se il catetere è nel posto giusto: per visionare se il catetere è stato introdotto nel giusto modo si effettua un RX del torace andando a visionare dove è la punta. In genere, un corretto posizionamento del CVC è quando la punta si trova a livello della vena cava superiore.
PICC (Peripherally Inserted Central Catheter): è un catetere centrale con ingresso in periferia; è un catetere inserito nel
avevo, viene inserito un catetere venoso centrale nel sistema venoso centrale. Questo catetere viene posizionato tramite una vena periferica, solitamente l'arteria succlavia o la vena giugulare interna. Il catetere venoso centrale è utilizzato per l'amministrazione di farmaci, la somministrazione di liquidi o sangue, la misurazione della pressione venosa centrale e per prelevare campioni di sangue per analisi.