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ANTAGONISTI
Oltre agli agonisti ci sono gli antagonisti, i quali interagendo con il recettore hanno una funzione inibitoria, dunque non
hanno un effetto biologico. Ci sono diversi tipi di antagonismo: Lezione 6
*Modulatori allosterici
Esempi:
Esempio:
antagonismo
irreversibile. Confronto di 4 agonisti con la medesima efficacia
Curve dose-risposta di agonisti (A-D) dotati della medesima
efficacia (stesso Emax) ma con differente potenza (diversa
EC50) Il composto A, che è il più potente, possiede il valore
più basso di EC50, il composto D, che è il meno potente,
presenta il valore più alto di EC50.
Confronto di 3 agonisti con diversa efficacia
Curve dose-risposta di agonisti (A-c) dotati della medesima
potenza (uguale EC50- composti equipotenti) ma di diversa
efficacia (diverso Emax).
Il composto A, che è il più efficace, il composto C è il meno
efficace. Lezione 6
Torniamo alla teoria di Clark:
*gli Agonisti parziali sono quei composti che interagendo con il recettore producono un effetto che non sarà mai pari
a quello dell’effetto massimo raggiungibile dal ligando endogeno.
→ la teoria di Clark consente di spiegare in modo razionale l’antagonismo competitivo, consente di spiegare abbastanza
bene quello di agonista pieno; mentre, risulta difficile spiegare gli agonisti parziali, e l’antagonismo non competitivo.
A causa di queste lacune, la teoria di Clark venne implementata da Ariens che introdusse due nuovi parametri che
governano l’interazione ligando-recettore. • Ariens disse che non è
detto che un composto che
interagisce con il sito di
binding recettoriale produca
necessariamente un effetto
biologico perché un conto è
l’affinità, un conto è la forza
con cui si lega al sito di
binding recettoriale, un altro
conto è ciò che questa
interazione produce a valle
come effetto biologico.
Quindi, con l’implementazione fatta da Ariens e Stephenson viene definita un’equazione per descrivere l’effetto
secondo la quale l’effetto è dato dal contributo dell’attività intrinseca e dal numero di recettori occupati.
TEORIA DELL’ADATTAMENTO INDOTTO (INDUCED FIT)
Principi: l’effetto biologico prodotto da un farmaco deriva da una perturbazione reversibile della struttura terziaria della
proteina recettoriale determinata da un mutuo adattamento conformazionale del recettore e dell’agonista. Il recettore
(enzima) ritorna alla conformazione iniziale dopo il distacco del farmaco (substrato).
Su tali basi, Belleau ha elaborato negli anni Settanta la teoria della perturbazione macromolecolare. Lezione 6
Per il recettore possono
esistere due stati che
sono tra loro in
equilibrio:
• Lo stato del recettore
inattivo R;
• Lo stato del recettore
attivo R*.
L’agonista è una sostanza che sposta, stabilizza l’equilibrio verso lo stato attivo del recettore R*, che è la forma che
produce la risposta biologica→ quindi, l’agonista produce una risposta biologica perché stabilizza lo stato attivo del
recettore spostando l’equilibrio dallo stato inattivo a quello attivo.
L’agonista inverso fa esattamente il contrario, cioè stabilizza lo stato inattivo del recettore spostando l’equilibrio verso
→
la forma R inattiva dà una risposta antipodale.
L’agonista e l’agonista inverso forniscono, quindi, due risposte antipodali ,cioè due risposte opposte.
Tale teoria riesce a spiegare bene anche il concetto di agonisti e antagonisti allosterici.
La teoria del recettore
a due stati si applica
bene anche ai recettori
che controllano i flussi
ionici
transmembranari. Lezione 6
Lezione 7
Vediamo ora le diverse tipologie
recettoriali e la loro localizzazione.
Innanzitutto, in base alla
localizzazione i recettori vengono
classificati in:
• Recettori di membrana:
sono posizionati sul o
attraverso doppio strato
fosfolipidico; sono
principalmente:
o Canali ionici
(ionotropi)→sono
recettori che
controllano il flusso di ioni attraverso il doppio strato fosfolipidico membranale sfruttando un canale;
o Recettori accoppiati a proteine G (metabotropici)
o Recettori enzimatici→di solito la componente enzimatica si trova rivolta verso il lume intracellulare.
• Recettori intracellulari: sono:
o Recettori ionotropi;
o Recettori accoppiati a proteine G;
o Recettori collegati ad attività enzimatica;
o Recettori intracellulari.
Tipi di recettori di membrana
→
o Canali ionici possono essere omo- o etero-oligomeri proteici, in genere costituiti
da cinque subunità, ognuna con quattro domini transmembrana.
→
o Recettore enzima sono tirosin-chinasi o guanilato ciclasi: caratterizzato da una
catena polipeptidica che attraversa la membrana in un unico punto.
→
o Recettore accoppiato a PROTEINE G sono glicoproteine monomeriche con sette
domini transmembrana che trasmettono il segnale mediante l’azione di secondi
messaggeri.
C’è un agonista o ligando endogeno o
neurotrasmettitore che interagisce con un
recettore→il recettore è accoppiato alla proteina
G che ha la funzione di trasduttore, cioè utilizza un
secondo messaggero che porta all’ottenimento di
una vera e propria amplificazione del segnale, cui
segue una risposta cellulare.