vuoi
o PayPal
tutte le volte che vuoi
PROCESS
Una volta selezionata una malattia con
un mercato favorevole, si procede con
la selezione del target biologico.
Quali sono i principali «bersagli» dei farmaci in commercio? ➢ Recettori 45%
➢ Enzimi 28%
Quindi, la maggior parte dei bersagli sono
proteine, ad attività enzimatica o recettoriale.
➢ Ormoni e fattori di crescita 11%
➢ Sconosciuti 7%
➢ Canali ionici 5%
➢ Acidi nucleici 2%
HIT IDENTIFICATION
HIT compound: un composto attivo primario dotato di proprietà di legame non promiscue e che supera un valore
soglia predeterminato in un dato tipo di saggio (RISULTATO DEL PRIMARY ASSAY).
HIT CONFERMATO è una sostanza attiva che presenta una certa affinità per il target e che soddisfa tutti i seguenti
criteri:
• • una struttura derivatizzabile,
attività riproducibile in un saggio biologico perché gli Hit
confermati rappresentano il punto di partenza per un
pertinente, processo di ottimizzazione. Il processo di ottimizzazione
• struttura confermata ed elevata purezza, presuppone delle modifiche strutturali, ma se la
• specificità per il bersaglio in studio, molecola non è chimicamente derivatizzabile allora si
• potenziale novità, presta ben poco a essere ottimizzata.
Quali sono le strategie per identificare Hit? →
1° strategia – Analog Design (mediante approccio “follow-on” o “me-too”) Sintesi di analoghi di molecole attive
esistenti.
2° strategia – Systematic Screening. Si può fare:
− Screening esteso → numerosi saggi biologici applicati a un piccolo numero di molecole.
− Screening casuale → tante molecole saggiate su un numero limitato di saggi biologici.
− High-throughput Screening → combinazione dei due approcci precedenti screening di milioni di composti in un
gran numero di saggi biologici. Possibile grazie alla robotica (anni ‘80) unitamente alla miniaturizzazione dei
metodi di test in vitro.
− Screening degli intermedi di sintesi.
− SOSA (Selective Optimization of Side Activities) Approach → interazione con target desiderato e con target
“indesiderati” → ottimizzazione della struttura al fine di massimizzare l’interazione con un target indesiderato
→ nuovo potenziale terapeutico.
3° strategia – Sfruttamento Di Dati Biologici
− Etnofarmacologia → studio delle medicine e terapie tradizionali di popolazioni indigene (es. medicina cinese).
− Osservazione clinica degli effetti avversi di determinati farmaci → Approccio simile al SOSA, ma con la
differenza per cui si valutano gli effetti avversi e collaterali indotti dai farmaci.
− Drug Repurposing → studio dei farmaci già approvati per l’uso clinico nell’uomo al fine di identificare nuove
indicazioni terapeutiche.
4° strategia – Ricerca Pianificata E Approcci Razionali
Tecniche Biofisiche: Metodi Computazionali:
• •
protein crystallization; Virtual screening;
• •
ligand-protein co-crystallization and soaking; Docking;
• •
NMR ; • Surface Plasmon Resonance; Dinamica Molecolare;
• •
Differential Scanning Fluorimetry; Modelli farmacoforici;
• •
Mass spectrometry Q-SAR;
• •
Thermal shift Scaffold hopping
Quindi, una volta che si ottiene l’HIT CONFERMATO entra all’interno di un primo processo di ottimizzazione definito
come HIT-TO-LEAD che porta all’identificazione del LEAD COMPOUND
Nel processo HIT-TO-LEAD l’obiettivo principale è quello di ottimizzare le proprietà farmacodinamiche, quindi, l’affinità
e la potenza.
HIT TO LEAD
Il LEAD compound è un composto attivo in vitro e dotato di attività in vivo su modelli di malattia:
➢ chiara relazioni struttura-attività (SAR);
➢ le proprietà fisico-chimiche di base e le proprietà ADME definite;
➢ deve essere brevettabile.
Quindi, il LEAD può essere definito come un composto prototipo che ha l'attività biologica o farmacologica desiderata,
ma può avere ancora altre caratteristiche indesiderate da ottimizzare nella fase successiva di lead optimization (scarsa
selettività del recettore, solubilità, stabilità metabolica, tossicità).
→
AFFINITA’ Misura la forza con cui il composto si lega al sito di binding del target → Si esprime come Ki (costante di
inibizione) ossia la concentrazione di ligando che lega il 50% dei siti di legame.
→
POTENZA Misura l’effetto che il composto è in grado di indurre a seguito del legame con il target → Si esprime come
IC50 (la concentrazione di inibitore che induce il 50% della risposta) o ED50 (concentrazione di agonista che induce il
50% dell’effetto massimo).
Approcci generali di ottimizzazione dell’hit Si tratta di un approccio basato sullo studio
delle relazioni struttura-attività sistematica che
porta alla sintesi di analoghi di cui si va a
valutare l’attività biologica, e sulla base dei
risultati si avranno informazioni circa le modifiche strutturali che consentono di mantenere l’interazione con il target, di potenziare
gli aspetti farmacodinamici e quelle da bandire perché se applicate portano a una riduzione o perdita di affinità. Quindi, si parte dal
LEAD sul quale si applicano delle modifiche strutturali in modo da avere degli analoghi che abbiano alcune modifiche strutturali
rispetto al composto di partenza. Questi vengono poi analizzati, si valuta l’attività biologica e sulla base del risultato ottenuto dal
saggio biologico di screening si comprenderà l’effetto della modifica strutturale applicata sull’attività biologica oggetto di studio.
Tale approccio
prevede la
sostituzione di
un gruppo
funzionale con
un altro gruppo funzionale che conservi la capacità della molecola di interagire con il target, e poi, sostituire un altro gruppo
funzionale con un gruppo bioisosterico. È un approccio che si presta
quando il composto HIT è una
molecola molto grande, quindi, è
possibile prendere tale molecola,
frammentarlo idealmente e
saggiare ciascuno frammento in
termini di capacità di interazione
con il target. Dunque, solo i frammenti che mostreranno capacità di interazione potranno
essere punto di partenza per lo sviluppo di un LEAD.
SAR, ISOSTERI E BIOISOSTERI
Relazioni struttura chimica – attività biologica (SARs)
Consistono nell’apporto di modifiche strutturali al composto d’interesse e
successiva valutazione delle attività biologica del nuovo derivato. Le modifiche
possono riguardare:
❖ semplificazioni della struttura di partenza
❖ variazioni delle catene alchiliche
❖ irrigidimenti strutturali
❖ Sostituzioni bioisosteriche, ecc.
→
ISOSTERI inizialmente definiti come atomi o gruppi di atomi che hanno lo stesso numero di elettroni di valenza (stesso
numero di elettroni nel guscio esterno)- di conseguenza presentano analoghe proprietà chimico e chimico-fisiche.
Il concetto di isosteri si è evoluto nel tempo, e, oggi si parla di isosteri non classici.
→
ISOSTERI NON CLASSICI definizione più moderna: raggruppamenti che possiedono caratteristiche steriche o di
ibridazione o di distribuzione di carica simili.
→
BIOISOSTERI Raggruppamenti con caratteristiche steriche ed elettroniche simili che, se sostituiti al gruppo originale
in una molecola, ne conservano il tipo di attività (inalterata la capacità della molecola di interagire con il target biologico-
Burger 1991).
SOSTITUZIONE BIOISOSTERICA: Sostituzione di atomi o gruppi di atomi che consente di mantenere la capacità della
molecola di interagire con il target.
❖ ❖
aumenta la potenza, diminuisce la tossicità diminuisce effetti
❖ aumenta la selettività, secondari non desiderati.
❖ aumenta la biodisponibilità, oppure Lezione 5
LEAD OPTIMIZATION
Nei processi di ottimizzazione, fatte salve le porzioni molecolari rilevanti ai fini dell’attività biologica (gruppi
farmacofori), vengono attuate modifiche strutturali in grado di migliorare biodisponibilità e proprietà ADMET
(Assorbimento, Distribuzione, Metabolismo, Escrezione, Tossicologia).
La biodisponibilità dipende da diversi fattori:
❖ →
solubilità se un farmaco non è idrosolubile non potrà essere biodisponibile perché nel nostro organismo si
trovano mezzi acquosi;
❖ capacità di superare le barriere biologiche (non solo la barriera EE, ma anche ad esempio la barriera gastrica
per l’assorbimento);
❖ →
Legame alle proteine plasmatiche una volta che il farmaco raggiunge il torrente circolatorio (perché vi è
immesso direttamente o perché assunto per via orale e assorbito dalla mucosa del tratto gastroenterico) vi è
una sorta di equilibrio tra farmaco libero e farmaco legato alle proteine plasmatiche; e la frazione di farmaco
libero rappresenta la frazione che viene sottoposta a metabolismo, che supera le membrane biologiche quindi
si distribuisce all’interno dell’organismo, che raggiunge il sito d’azione ed esplica l’azione per interazione con il
target.
❖ Sensibilità a modificazioni metaboliche;
❖ Modalità di escrezione. →
La biodisponibilità è strettamente legata all’efficacia in vivo se un farmaco non è biodisponibile allora non è efficace
in vivo, quindi, non ha futuro.
Uno dei principali problemi che si incontrano può essere la difficoltà di un lead compound (potente e selettivo in vitro)
a raggiungere l’opportuno sito d’azione in vivo.
La potenzialità terapeutica di un candidato-farmaco è compromessa, a meno che non si modifichi la formulazione o si
ricorra a derivati del farmaco (ad esempio profarmaci).
→
SVILUPPABILITA’ Insieme di parametri e criteri che permettono di far progredire con successo il candidato farmaco
→è
lungo la pipeline la potenzialità, nel caso di un LEAD, di progredire con successo e divenire un candidato farmaco
per la fase di studi clinici e scale up farmaceutico.
Affinché un farmaco sia sviluppabile esso deve avere le cosiddette proprietà drug-like.
Lipinski è stato il primo a introdurre il concetto di proprietà drug-like, definendo le proprietà strutturali che influenzano
le proprietà fisico-chimiche e il loro effetto sull'assorbimento del farmaco. Recentemente il concetto è stato ampliato,
inglobando tutte le proprietà che influiscono su ADME/Tox.
Queste proprietà includono:
− Proprietà strutturali (p