PARETE SECONDARIA:
Nella parete secondaria sono presenti tutti gli elementi della parete primaria, in proporzioni diverse, e
un’altro elemento =la lignina.
L'evoluzione del legno ha permesso alla pianta di colonizzare le terre emerse.
Il legno dona resistenza a tensione e compressione, quindi la pianta può svilupparsi in altezza e aprirsi per
raccogliere il massimo della luce.
Il legno ha permesso inoltre lo sviluppo dei fasci vascolari.
La lignina è idrofobica, quindi, la cellula se lignifica completamente va incontro a morte cellulare
programmata, e diventa una cellula morta, perché, al momento che si completa la lignificazione, il citosol è
isolato.
Le cellule del legno sono morte e servono per la traslocazione dell’acqua.
La lignina è un polimero eterogeneo.
I suoi monomeri sono di natura fenolica
(benzene legato ad -OH + altri sostituenti);
gli -OH servono a legare i monomeri e creare
polimeri complessi, a seconda dei monomeri
utilizzati.
I legami fra monomeri attraverso gli -OH sono
legami random catalizzati da alcuni enzimi della
parete, chiamati perossidasi, che polimerizzano
i monomeri in maniera casuale legandoli tramite
legami carbonio-carbonio o carbonio-
ossigeno-carbonio che sono i legami etere.
Nell’immagine si vede la parete primaria e la
parete secondaria in cui la lignina viene
depositata dentro quasi a cementare tutte le
componenti già presenti e alla fine isolare la
cellula.
Funzioni:
Ha molte funzioni ma quella più importante è il trasporto intercellulare.
Il trasporto attraverso le cellule vegetali avviene in due modi:
-Se avviene liberamente attraverso la parete (grazie agli -OH è altamente idrofilica , vedi cotone) : via
apoplastica.
Insieme all’acqua, che si lega agli -OH, possono essere trasportati zuccheri, ioni minerali, ormoni.
I grandi spazi intercellulari che ci sono nei tessuti vegetali garantiscono una resistenza minima, della via
apoplastica, al flusso sia di acqua che di gas .
-Via simplastica: da cellula a cellula, avviene attraverso il citosol delle cellule.
Questa via è possibile nelle cellule vegetali, rispetto a quelle animali, perché sono tutte in comunicazione
fra loro attraverso delle discontinuità della parete chiamate plasmodesmi = ponti citoplasmatici.
I plasmodesmi hanno un determinato
diametro, quindi non possono passare
tutte le molecole.
I plasmodesmi hanno un limite di
esclusione di 1 kDa.
Le cellule possono scambiarsi ioni, piccole
molecole organiche, amminoacidi, piccole
proteine.
Struttura dei plasmodesmi:
La membrana è continua fra le due cellule,
è attraversata da citoplasma e in genere
una parte di reticolo endoplasmatico liscio
(desmotubulo) attraversa il plasmodesma, ci sono poi delle proteine intorno alla struttura che permettono la
contrazione e quindi la sua regolazione( più aperto o più chiuso).
Curiosità:
Si è evoluta prima la radice o la parte aerea?
450 milioni di anni fa: la prima specie vegetale
emerge dall’acqua, è simile alle alghe quindi
non ha radici ma una struttura di ancoraggio;
non ha né radici né foglie vascolarizzate (la
lignina non c’era ancora).
Dopo 40 milioni di anni: primo fossile di pianta
con solo parte aerea.
In seguito si sono sviluppate le radici, all’inizio
erano simili ai fusti sotterranei: i rizomi .
Da quel momento le piante hanno colonizzato
le terre emerse e dato vita alle catene
alimentari.
LA CELLULA VEGETALE E IL POTENZIALE DI MEMBRANA
La membrana cellulare ha tante funzioni.
Il più importante è il trasporto dei soluti!
La membrana cellulare è un filtro attivo e selettivo nei confronti
delle molecole , la cellula sceglie cosa deve passare.
Composizione della membrana: lipidi, proteine, zuccheri.
Lipidi
Nei lipidi troviamo: fosfolipidi,glicolipidi e steroli.
I fosfolipidi sono composti da glicerolo, acidi grassi, fosfato e
un residuo polare.
Il glicerolo è una piccola molecola, formata da tre carboni e tre
-OH, ed è perfetto per formare 3 legami estere con altri tipi di
molecole.
Questo rappresenta la struttura base del fosfolipide. Ai primi due -OH vengono legate due molecole di acidi
grassi (sono catene lineari di carbonio e idrogeno con un gruppo carbossilico terminale che è impiegato nel
legame estere).
Gli acidi grassi possono essere saturi e insaturi.
Gli acidi grassi saturi non contengono doppi legami e sono molto compattati;
le molecole stanno vicine e rendono L’acido grasso poco fluido, vedi burro.
Gli acidi grassi insaturi contengono dei doppi legami;
le molecole non sono lineari ma prendono delle forme strane e si scompattano, sono più fluidi dei saturi,
vedi olio.
Dopo i due acidi grassi legati ai primi due -OH del glicerolo, sul terzo -OH viene legato, ad esempio, un
ortofosfato e si ottiene l’acido fosfatidico.
Al quale si attacca un residuo polare, ovvero, una piccola molecola (ad esempio colina, etanolammina,
serena) che contenga un -OH così che si possa formare un legame estere che, come sappiamo, avviene
tra un alcol e un acido (il fosfato).
I fosfolipidi vengono chiamati glicolipidi se il residuo polare è uno zucchero.
Altri lipidi sono gli steroli, derivati dal nucleo del colesterolo, che sono planari invece che tridimensionali.
Gli steroli hanno sia la parte idrofobica sia la parte idrofilica.
Tutti i fosfolipidi e i lipidi di membrana sono
molecole anfifiliche e grazie a questo si
assemblano in un modo specifico: la parte
idrofila è rivolta all’esterno e all’interno mentre
la parte idrofobica verso l’interno della
membrana.
Le membrane sono più o meno fluide a
seconda del tipo di fosfolipidi che contiene
(insaturi =fluida, saturi=meno fluida).
Gli steroli regolano molto la fluidità, a seconda
di come si intercalano nella membrana la
rendono più o meno fluida.
Proteine
Nelle membrane ci sono le proteine che
possono essere:
-integrali o intrinseche se attraversano
la membrana, quindi dette
transmembrana, o se sono legate in
modo covalente ad un lipide di
membrana.
-periferiche o estrinseche se sono solo
adese alla membrana.
Le proteine di membrana hanno sempre
un orientamento caratteristico, cioè, si
mettono sempre nella stessa posizione
data dall’idrofobicità dei loro domini
transmembrana o data dalla presenza di
glicosilazioni (gli zuccheri sono tutti
idrofili) che saranno rivolte dalla parte
idrofilica, quindi rivolte verso il citosol o verso la parte extracellulare.
L’orientamento è fondamentale per la funzione delle proteine (la fotosintesi funziona perché le proteine di
questo processo hanno un determinato orientamento).
Funzioni delle proteine di membrana:
Catene redox= le proteine di membrana possono passarsi gli elettroni, questo è fondamentale per la
fotosintesi in cui le proteine transmembrana si passano gli elettroni (un po' come succede nella
respirazione mitocondriale).
Assemblamento:
Le proteine sono immerse nella membrana, ci sono glicosilazioni dalle parti idrofile del citosol e della
matrice extracellulare.
Le proteine si muovono, sono dinamiche, così come i fosfolipidi, non sono una struttura rigida come invece
è la parete.
Le membrane biologiche e il trasporto
Il funzionamento del trasporto è fondamentale per capire l'assorbimento dell’acqua.
Le membrane biologiche hanno permeabilità selettiva alle differenti molecole, alcune passano (ovvero
quelle simili alla membrana stessa), ad esempio piccole molecole idrofobiche, altre non passano.
Fra queste, alcune possono passare tramite proteine, altre non passeranno mai perché troppo grandi.
Le molecole si possono dividere in:
-passano la membrana liberamente (ovvero diffondono liberamente)=molecole lipofile piccole (benzene,
gas) oppure molecole piccole polari non cariche (l'acqua, il glicerolo, l etanolo).
-non passano la membrana=molecole medie polari non cariche e ioni (glucosio, amminoacidi, nucleotidi),
molecole cariche di natura lipofila, grandi molecole di qualsiasi natura.
Le molecole che non sono permeabili sono fatte passare attraverso opportuni trasportatori.
La cellula sceglie sempre attivamente ciò che deve portare dentro o fuori e lo fa attraverso trasportatori.
I trasportatori di membrana sono: canali, carriers e pompe.
Esempio: citosolol= poche molecole fuori e tante molecole.
Le pompe portano, a spese di energia di vario tipo sempre derivata da atp, qualcosa fuori contro gradiente.
Quando si porta qualcosa secondo gradiente si parla di canali per gli ioni e carriers per le molecole
organiche.
I soluti che non permeano la membrana vengono trasportati contro il loro gradiente di concentrazione, la
cellula sceglie di accumulare o di portare fuori quello che è necessario per specifiche funzioni, non è
passiva, sceglie sempre cosa tirare fuori o dentro.
Il trasporto contro gradiente di concentrazione può avvenire solo se ai due lati della membrana
esiste una differenza di potenziale elettrico.
Il potenziale di membrana è importante, grazie a esso i soluti possono essere accumulati contro il loro
gradiente, ad esempio la cellula può continuare a tirare dentro potassio anche se la sua concentrazione
all’interno nel citosol è maggiore di quella fuori nell'apoplasto.
Così per molte altre molecole: ioni, molecole organiche ecc
Ma com’è possibile generare un potenziale elettrico transmembrana?
Prendiamo in considerazione le due parti di una membrana= ci sono tante cariche di un tipo (negativo)
all’interno della cellula, all’esterno invece ci sono tante cariche del tipo opposto (positive).
Quindi il potenziale elettrico transmembrana sono le cariche separate da una distanza rappresentata dalla
membrana cellulare.
Ddpdm( sigla per indicare la differenza di potenziale elettrico di membrana) è generata dalla distribuzione
asimmetrica di molecole con carica elettrica.
Per calcolarlo ci servono due concetti: potenziale chimico dei soluti che ,insieme a qualcos'altro, forma
l’equazione di nernst.
Potenziale chimico di un soluto
Rappresenta la sua energia, la sua capacità di fare un lavoro e di spostarsi.
Il potenziale chimico di un soluto i si definisce con:
μ μ
= * + RTlnC + zFE
i i i
Dato da:
μ * = potenziale chimico della specie (i) alle condizioni standard (T, P, misurate con elettrodo di riferimento).
i
+
due fattori che tengono conto della concentrazione e della carica:
-RTlnC = componente della concentrazione (attività)
i
R = costante universale dei gas (8.31J/molK)
T = temperatura assoluta (in kelvin)
C = concentrazione (in mol)
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Lezione 3 - Fisiologia vegetale
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Lezione 4 - Fisiologia Vegetale
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Lezione 2 - Fisiologia vegetale
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Lezione 5 - Fisiologia vegetale