Estratto del documento

Significato della parola Lex

Cominciamo col significato della parola lex. In italiano, il corrispondente è "legge" e facciamo riferimento a una norma giuridica. Tuttavia, dal punto di vista etimologico, siamo di fronte a una metafora, a una metonimia. Infatti, probabilmente, la parola etimologicamente nasce come il contenitore, qualcosa che contiene un contenuto. Non c'è dubbio che l'etimologia ha fatto grandi passi in avanti e, quindi, si può essere certi di questo significato attendibile.

Partendo dal presupposto di una possibile derivazione, non si può mai essere certi quando si fa l'etimologia delle parole. Ciononostante, se si parte dal presupposto di una derivazione di una lingua accadica, seguendo l'indicazione molto ben supportata di Giovanni Semerano, possiamo dire che gli specialisti hanno trovato dei riscontri. In effetti, c'è una parola della lingua accadica, che è portatrice del significato di "tavola scritta che reca un documento". Troviamo parole di analoga morfologia nella lingua di El-Amarna, risalente circa al XIV secolo a.C., in ebraico e in aramaico ed etiopico. Il significato originario rinvia dunque alle antiche tavole della legge, come quelle di Mosè e le 12 tavole a Roma.

Etimologicamente, la parola può aver rappresentato, in origine, come detto, un contenente non un contenuto. Le fonti dimostrano che, sul piano storico, questo modo di vedere la legge in senso materiale andrebbe bene anche per descrivere la realtà di Roma arcaica e repubblicana. Non è un particolare insignificante, perché questo vuol dire che "lex" non è soltanto nella parola che può essere cercato in valore originario del concetto di diritto. Questa metafora geometrica di ascendenza pitagorica, e ancor più remota egizia, continua ad essere sfuggente. Così come anche la parola "ius" risulta sfuggente. L'idea del diritto sembra quasi evidente e molto probabile, che si sia sviluppata fuori da quella della legge, allo stesso modo in cui il vino è fuori dalla bottiglia che lo contiene. Questo significa che possiamo cercare il valore originale del concetto di legge come diritto, non solo nella parola ma anche in una dimensione esterna, anche se non estranea al diritto. Religio, giustizia, ma anche una verità filosofica o religiosa.

Tavole della legge

Abbiamo ipotizzato una derivazione etimologica di "lex" come parola latina, da una lingua di ceppo semitico molto risalente. Abbiamo fatto riferimento alla lingua ebraica, una lingua anche questa molto antica. Ebbene, per questa ragione, si propone un quadro sinottico delle tavole della legge. Possiamo cominciare da Ur Nammu, re sumero che risale al XXI secolo a.C. Abbiamo poi i codici babilonesi: in particolare, il Codice di Hammurabi, i Codici Ittiti, Codici Assiri, i Codici Neobabilonesi. Un percorso che parte dal XXI secolo a.C. e che arriva al IX/VIII secolo a.C. Questo ci permette di appoggiare questa proposta etimologica di una risalenza così remota, che non sarebbe quindi un'eresia.

Inoltre, con i progressi degli studi archeologici, i ritrovamenti di questi codici normativi, le tavolette su cui sono state trovate le norme incise e anche i ritrovamenti di testi che abbiamo di questi antichissimi codici normativi, ci permettono di presentare come plausibile un accostamento di questo tipo. Tuttavia, non è così perché l'Antico Testamento, il libro dell'Esodo, il Deuteronomio sono dei testi la cui tradizione risale al VI/V secolo a.C., anche se si riferiscono a degli avvenimenti che risalgono al 1300/1200 a.C.

Per quanto riguarda la nostra materia, il riferimento alle XII Tavole romane è inevitabile. Collocate a metà del V secolo a.C., anche queste sono ammantate di un certo mistero. In effetti, le XII Tavole romane non sono mai state viste da un autore antico. Nessuno ha mai dubitato dell'esistenza e della realtà storica delle giravolte, ma materialmente nessuno mai le ha potute vedere. Cercheremo anche di dare una chiave di lettura che possa spiegare questa anomalia. La ricostruzione che abbiamo delle XII Tavole è una ricostruzione che, probabilmente, storicamente non può andare oltre la versione di tripartita di Sesto Elio che risalgono, secondo studi molto ben documentati, al 200 a.C.

È importante avere una visione più allargata dell'esperienza storica per evitare che si possa pensare che la nostra cultura cominci solamente con l'esperienza greca e poi romana, con qualche riferimento più turistico che altro, alle piramidi egiziane. È molto interessante dare un'occhiata, per esempio, alla Stele del Codice di Hammurabi del Museo del Louvre. Parliamo di leggi dell’VIII secolo a.C., tuttavia, fortunatamente, ci sono degli studi, soprattutto quelli di Claudio Saporetti, in cui c'è una ricostruzione molto precisa e accurata del contenuto di questa stele. Ebbene, una presenza molto cospicua di norme sulla cosiddetta legge del taglione.

Ad esempio, se un uomo accusa un altro di omicidio senza provare la sua accusa, viene condannato a morte nel caso in cui non dovesse riuscire a provare la sua affermazione in giudizio. Un altro esempio lo troviamo nel paragrafo 218, secondo l'edizione di Savoretti: in caso di esito negativo di un'operazione chirurgica, la pena prevista era il taglio della mano del chirurgo. Nel caso di percosse a una donna che provoca l'aborto e la morte, la sanzione è l'uccisione della figlia del colpevole. Ancora, al paragrafo 230, nel caso in cui dovesse crollare una casa con morte del figlio del proprietario, la pena prevista era quella dell'uccisione del figlio del costruttore.

Anche se il Codice di Hammurabi sembra una cosa remota e di un'altra dimensione, tuttavia è come se non fossero mai passati diciotto secoli perché si tratta di rappresentazioni della vita che poi non è neanche tanto distante da quella che viviamo noi. Venendo alla realtà che più ci interessa, in diritto romano, non si può non parlare delle XII tavole. È molto importante tenere presente che, secondo la tradizione, le 12 tavole furono promulgate nel V secolo a.C., che è un contesto dove l’influenza della cultura greca arcaica e non l'ellenismo. Una profonda influenza viene già da queste epoche più remote e lo dimostra anche sul piano giuridico, come dimostrano i famosi legislatori della Grecia.

  • Licurgo per Sparta;
  • Caronda per Catania;
  • Zaleuco per Locri;
  • Fedone per Argo;
  • Filolao per Corinto;
  • Pittaco per Mitilene;
  • Teseo per Atene.

Leggi scritte

  • Dracone 624 (omicidio);
  • Solone 5945-3 (riforma territoriale, sistema timocratico, leges sumptuarie);
  • Creta (anonimo del codice di Gortina VI a.C.);
  • Clistene 508 a.C.;
  • Aristide V a.C. (sorteggio della magistratura);
  • Pericle 429 a.C. (riforma arcontato e strategia);
  • Efialte 350 a.C. (riforma dell’Aeropago).

Tavolette della legge nel mondo romano

Abbiamo parlato di un contenitore relativamente a un contenuto, cioè la norma giuridica che viene contenuta da questo contenitore, che sarebbe praticamente la lex. Effettivamente, compulsando le fonti, si vede molto bene come gli atti normativi, le norme e tanto altro ancora, sin da età più risalente, risulta attestato che queste norme giuridiche e eventi di particolare importanza venissero registrati proprio su delle tavolette. Le più antiche leggi dei Romani erano scritte su tavolette, che erano dei piccoli rettangoli, quasi sempre di legno, rivestiti o trattati con la cera o il cuoio su cui le lettere venivano incise con uno stilo.

Le leggi pubbliche di una certa importanza venivano anche scritte su tavole imbiancate o incise nel bronzo. Di questo ne parla Plinio nella monumentale opera che è veramente un'esperienza notevole. Queste tavole imbiancate o tavole incise erano così redatte per essere affisse in modo che tutti le potessero vedere, una specie di strumento di promulgazione della legge un po’ che svolgeva la funzione dell'affissione in un luogo pubblico, la stessa funzione che assolve la Gazzetta Ufficiale oggi per le leggi che entrano in vigore nello Stato italiano.

Continuiamo con queste tavolette e con la voce del vocabolario di Festo dove c'è la notizia che gli auguri avevano nei templa delle tavole o strisce di lino su cui erano soliti scrivere i loro cerimoniali. La notizia viene anche confermata da Servio nel suo commento ad Eneide e da Frontino, dove si legge "Praeterea multi libri lintei, quod ad sacra adtinet”. Questi libri lintei, di cui parla anche Livio, erano formati da strisce, fettucce di lino rilegate in forma di codice. Ne parlano Simmaco e Claudiano, i quali testimoniano che i libri Sibillini, su cui venivano scritti i resoconti della Sibilla, erano fatti con lino.

Inoltre, troviamo anche la notizia della registrazione degli eventi prodigiosi, tra cui le vittorie militari, gli eventi notevoli della vita politica. Per esempio, si ha notizia che fu registrato l'attentato alla vita di Antonio, il rifiuto della carica di re da parte di Giulio Cesare, la messa in stato di Scauro, le pubbliche orazioni di dignitari, la sostanza normativa dei decreti senatoriali, le nascite, i divorzi e funerali delle persone più importanti. Livio parla delle dittature, di azioni rituali e delle secessioni plebee. In aggiunta, sulle tavole delabatae, ogni anno, venivano pubblicati anche gli editti del pretore e poi dei governatori delle province ed anche il calendario. Anzi, Petronio testimonia l’esistenza di una versione privata del calendario romano che Trimalcione aveva affissa sulla porta di casa con l’indicazione anche dei giorni buoni e meno buoni per il suo benessere personale.

Gli editti dei predatori erano dei documenti di particolare importanza perché contenevano le norme giuridiche che sarebbero state a disposizione dei cittadini romani per poter per l'amministrazione il diritto. Quindi, l'editto includeva le norme che sarebbero state nel corso del suo anno di carica, applicate nell'amministrazione del diritto. Come è stato per le XII tavole, anche gli editti del pretore avevano questo tipo di trattamento dal punto di vista della pubblicità, come potremmo dire noi oggi in un gergo moderno. Ancora, sulle tabulae publicae, si registravano i provvedimenti dei censori, che era una specie di catasto.

I censori erano coloro i quali svolgevano importanti mansioni amministrative per Roma, regolando le questioni di censimento e registrando importanti eventi pubblici.

Anteprima
Vedrai una selezione di 3 pagine su 7
Lex Pag. 1 Lex Pag. 2
Anteprima di 3 pagg. su 7.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Lex Pag. 6
1 su 7
D/illustrazione/soddisfatti o rimborsati
Acquista con carta o PayPal
Scarica i documenti tutte le volte che vuoi
Dettagli
SSD
Scienze giuridiche IUS/01 Diritto privato

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Maria161097 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Istituzioni di diritto privato e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi della Campania "Luigi Vanvitelli" o del prof Sacchi Osvaldo.
Appunti correlati Invia appunti e guadagna

Domande e risposte

Hai bisogno di aiuto?
Chiedi alla community