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DEF.
Prima strofa: “ Recuerde el alma dormida,
abive el seso y despierte
contemplando
cómo se pasa la vida,
cómo se viene la muerte
tan callando,
cuán presto se va el placer,
cómo, después de acordado,
da dolor,
cómo, a nuestro parascer,
cualquiera tiempo pasado
.”
fue mejor
Nei primi due righi troviamo un’esortazione che riprende una lettera biblica, un invito al
risveglio successivamente motivato. Invita a ragionare a ciò che dà piacere, che è fuggitivo.
Le cose piacevoli spariranno dal dolore. Finisce con una sentenza, una percezione che il
passato è più piacevole del presente. Riferimento dantesco, V canto dell’Inferno.
Seconda strofa: “ Y pues vemos lo presente
cómo en un punto se es ido
y acabado,
si juzgamos sabiamente,
daremos lo no venido
por pasado.
No se engañe nadi, no,
pensando que ha de durar
lo que espera
más que duró lo que vio,
porque todo ha de pasar
.”
por tal manera
Ragiona molto sul presente, che scorre velocemente tanto che dà questa sentenza negli
ultimi due righi della strofa. La morte passa in qualsiasi momento (?).
Terza strofa: “ Nuestras vidas son los ríos
que van a dar en la mar,
que es el morir;
allí van los señoríos
derechos a se acabar
y consumir;
allí los ríos caudales,
allí los otros, medianos
y más chicos,
allegados son iguales
los que viven por sus manos
.”
y los ricos
L'immagine dei fiumi è di derivazione biblica. Tutti arriveremo alla morte, perché la vita è
un qualcosa che scorre verso il mare ed è l’unica cosa che conta.
Ottava strofa: “ Ved de cuán poco valor
son las cosas tras que andamos
y corremos,
que, en este mundo traidor,
aun primero que muramos
las perdemos.
De ellas deshaze la edad,
de ellas casos desestrados
que acontecen,
de ellas, por su calidad,
en los más altos estados
”
desfallecen
Tutte le cose che gli uomini inseguono non hanno valore. Il mondo ci inganna perché ci fa
credere che le cose di poco valore siano più importanti, che le cose positive e negative
hanno poco valore.
Quindicesima strofa: “ Dexemos a los troyanos,
que sus males no los vimos,
ni sus glorias;
dexemos a los romanos,
aunque oímos y leímos
sus vitorias;
no curemos de saber
lo de aquel siglo pasado
qué fue de ello;
vengamos a lo de ayer,
que tan bien es olvidado
como aquello.”
Storia di un passato su cui si ha più conoscenza, dove Manrique può esprimere dei giudizi.
Sedicesima strofa: “¿ Qué hizo el rey don Juan?
Los Infantes de Aragón,
¿qué se hizieron?
¿Qué fue de tanto galán?
¿Qué fue de tanta invención
que truxeron?
Las justas y los torneos,
paramentos, bordaduras
y cimeras,
¿fueron sino devaneos?
¿Qué fueron sino verduras
de las eras?”
Primo riferimento ai re di Castiglia, temi del “Dove sono” (ubi sunt). Riferimento alle
imprese militari, ai tornei. Le cimeras (cimieri) sono delle decorazioni al di sopra degli
elmetti, che identifica i cavalieri. Le eras sono le zolle sia di terra sia ai tornei militari, i
campi dei tornei militari.
Venticinquesima strofa: “ Aquél, de bueno abrigo,
amado por virtuoso
de la gente,
el Maestre don Rodrigo
Manrique, tanto famoso
y tan valiente,
sus grandes hechos y claros
no cumple que los alabe,
pues los vieron,
ni los quiero hacer caros,
pues el mundo todo sabe
.”
cuáles fueron
Ha inizio la parte dove Manrique dipinge il personaggio valoroso del padre, spiega come
mai prenderlo come esempio. Le imprese di Rodrigo sono così valorose che possono anche
non essere citate. Jorge assocerà alcune capacità del padre alle stesse capacità di altri
personaggi storici.
Trentaquattresima strofa: “ diziendo: “Buen cavallero,
dexad el mundo engañoso
y su hidalgo;
vuestro corazón de acero
muestre su esfuerço famoso
en este trago;
y pues de vida y salud
hezistes tan poca cuenta
por la fama,
esfuércese la virtud
para sofrir esta afruenta
que vos llama.”
Momento in cui viene introdotto il dialogo tra l’impersonificazione della Morte e Rodrigo.
La Morte riconosce la sua importanza e lo esorta ad intraprendere questa nuova cita (cioè, la
morte), richiesta che viene poi accettata riconoscendo così l’importanza della Morte.
Trentanovesima strofa: “[Del Maestre a Jesús:]
“Tú que, por nuestra maldad,
tomaste forma servil
y baxo nombre;
tú, que a tu divinidad
juntaste cosa tan vil
como es el hombre;
tú, que tan grandes tormentos
sofriste sin resistencia
en tu persona,
no por mis merescimientos,
mas por tu sola clemencia
.”
me perdona
Prima di morire Rodrigo fa una richiesta di perdono a Cristo per accrescere la sua figura
esemplare, ma anche perché così la sua anima si accinge a passare oltre.
Lezione 8, 21/03/2024
Il Cancionero general è stato pubblicato nel 1511 ma è stato scritto nella seconda metà del
‘400, è un libro a stampa di Cristobal Koffman, anche se colui che ha progettato l’opera è
Hernando de Castillo che si occupò dell’opera per circa un ventennio. È considerato un
progetto ambizioso in cui si propone un canone di scrittura per la letteratura dell’epoca,
composto da 500 pagine scritte in tre colonne, le quali contenevano più di mille
componimenti. Ebbe un enorme successo, tanto da essere ristampato per nove volte in
diverse zone della Spagna. Fu un’opera che suscitò molto interesse anche molti anni dopo le
sue pubblicazioni, finendo per rappresentare la linea originale della letteratura spagnola, il
modo concreto di fare la poesia del paese iberico. Un errore da non commettere è quello di
pensare che sia un’opera in cui ci sono i sonetti: in realtà, è un’opera ancora in metri, i
sonetti non sono presenti all’interno di essa.
Nelle prime cinque stampe Castillo era ancora in vita, in quelle seguenti l’opera era
svincolata dall’autore e vengono aggiunte all’interno di esse alcune coplas de Muerte de su
padre di Manrique. Inizialmente vennero escluse perché erano già ampiamente conosciute,
ma con la ristampa del 1535 vennero inserite forse perché era passato diverso tempo dalla
pubblicazione di Manrique.
Il contesto di riferimento è la corte, quindi un ambiente colto in cui si diffonde una
letteratura di divertimento. La poesia di quell’ambito è complessa per le forme, la metrica
che viene adottata si rifà alla poesia cancioneril, alla maniera della poesia del Cancionero.
È composto da coplas esparsa, vale a dire quando il componimento è composto da una sola
strofa.
Vi è un carattere fittizio dei componimenti fittizi del poema. Il tema è quello amoroso, il
quale è di particolare importanza perché è incentrato sul dolore dell’amante nei confronti
della donna. Vi ritroviamo figure retoriche complesse basate sul paradosso. Unico modo di
vivere è quello di non vivere la sofferenza d’amore. È un tipo di poesia concepita come
sfida spirituale, sentimento amoroso e una maniera di parlare d’amore e di fare poesia.
Fingere di essere innamorati, corteggiando falsamente le donne e quindi le sofferenze
descritte non sono vere.
Analisi del titolo:
Cancionero, sinonimo di antologia, florilegio (dal latino flos floris “fiore” e legere
“cogliere”: cogliere il fiore, il fiore della poesia). Vi sono vari tipi di canzonieri:
1. Canzonieri che circolavano in una cerchia molto ristretta di persone,
2. Canzonieri che vengono concepiti da qualcuno per essere dedicati a un signore.
Possono essere richiesti o meno, e hanno due finalità: o per parlare ad un singolo
individuo, oppure farla circolare solo nelle cerchie del signore. Hanno una forma
manoscritta,
3. Canzoniere progettato per la stampa, che diventa una macchina di produzione. Non
ha un pubblico preciso, e grazie al fatto che inizia ad essere prodotto ad un pubblico
più ampio inizia ad avere ripercussioni economiche, per cui questo tipo di opere
inizia ad assumere un valore economico sempre più evidente;
General, molto importante il prologo in cui spiega questo termine. È considerato
“generale” perché l’opera racchiude autori di circoli diversi, per cui è una raccolta
molto ampia. È un’innovazione importante perché i canzonieri erano organizzati
diversamente all’epoca. Fonde due modelli differenti, facendo sorgere un problema
di struttura. Adotta un triplice criterio:
1. Per autore;
2. Genere metrico;
3. Materia.
È una suddivisione che può avere dei problemi, perché è possibile che un determinato scritto
di un autore possa risiedere in più di un genere, ripetendo così lo scritto più di una volta
all’interno della raccolta.
Il successo ottenuto dal Cancionero General è dovuto anche perché successivamente
nascono nuovi canzonieri che si rifanno a questa raccolta.
Inoltre, nel corso del tempo gli fu attribuito più di un titolo:
1. Cancionero general de muchos y diversos autores;
2. Cancionero de burlas;
3. Cancionero general de obras nuevas, questo suddiviso in due blocchi e che utilizza
la poesia cancioneril, chiamata anche el arte española, e raccoglie anche la poesia
all’italiana, chiamata poesia del arte toscana.
Lezione 9, 22/03/2024
La maggior parte dei canzonieri dell’epoca avevano una struttura “nucleare”, vale a dire
che si era costituita una tradizione di canzonieri ognuno dei quali si era formato attraverso
l’aggiunta a un comune nucleo originario di un certo numero di poesie, la cui scelta era
subordinata a condizionamenti geopolitici, ossia a legami con la corte presso la quale il
singolo canzoniere nasceva. Verso la fine del secolo questo criterio risultò superato e venne
sostituito da più moderni criteri compositivi. Uno di essi dava origine al canzoniere
individuale, che raccoglieva la produzione poetica del singolo autore. Hernando de Castillo,
nel raggruppare le poesie antologizzate, utilizzò più di un criterio. Agli estremi iniziale e
finale del libro compaiono due sez