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Con un segno... patria vera: gesto generico

E così esisti: l'aggrapparsi di Dora Markus a una qualsiasi certezza fittizia; lei ripone in questo talismano tutte le possibilità del suo esistere. È una possibilità di esistenza autogenerata.

Simmetrie tra I e II parte: la triglia moribonda e la carpa.

II

Ormai: tempo già finito. Concetto ribattuto dall'avverbio tardi, ripetuto diverse volte.

Dora: viene nominata quando forse non si parla più di lei.

Uomini che hanno fedine: gli antenati.

Terza strofa: la storia è scritta nel passato.

Abbuia: non solo il giorno, ma la civiltà europea.

Ravenna è lontana: chiave allusiva e metaforica. Non è lontana solo fisicamente, ma nel tempo, in tutto ciò che è trascorso tra allora e adesso.

Veleno: l'Europa è invasa da questo veleno causato dalla fede feroce.

Allo specchio... non giunge: passaggio dall'aspetto descrittivo all'aspetto

Lago d’indifferenza - errori imperturbati. la storia che stiamo vivendo adesso. annerito: il tempo, la storia che non può essere cancellata. È li la tua leggenda. non sono solo oggetti, ma alludono a una verità piùampia. dramma della mancata presenza. trasfigura un elemento della natura in un elemento umano; tuoni ei lampi diventano fuochi d’artificio. espressione frequente in montale. valore indeterminativo dei determinativi. morbido è un aggettivo collegato al tatto, mentre il fumo è alquanto intoccabile. rappresentazione favolistica. Vetri: la separazione fra interno e esterno. M’intorbidano: intorbidano a me. C’è un tratto di pronunciata soggettività raggiunta attraverso il pronome troncato. Ti scrivo di qui: scrivo di questo posto, complemento di argomento. Si crea l’idea dell’attesa semplicemente nella consapevolezza che c’è un destinatario. Romperai: ti mostrerai, sarai presente. Icona: immagine. Fondo luminoso: ricorda il fondo oro delle icone sacre. Schiude... fondo luminoso: due possibilità di lettura, ponendo a soggetto o l’icona, o il fondo luminoso. La speranza di pure rivederti (144) Punto in cui la poetica della memoria come lampo si presenta in maniera più radicale. Pure: coesistono in questa parola due significati diversi, che danno forza alla poesia e la rendono più ambigua; significa “ancora” oppure “anche solo”. M’abbandonava: tempo che ha una continuità nel passato. Mi chiesi:

Un attimo nel tempo, è l'attimo che genera la poesia.

Schermo: richiama Forse un mattino andando. È l'ingannevolezza del mondo.

Distorto e fatto labile: non è esattamente come accade.

Non c'è nessun elemento testuale che ci permetta di identificare il tu come femminile. Diciamo che è femminile, ma questo tu femminile ha elementi contraddittori. Potrebbe trattarsi della fanciulla morta dai tempi degli Ossi. Però la presenza degli sciacalli ci dice che potrebbe trattarsi di Clizia, poiché amava gli animali buffi. (a Modena... guinzaglio): fa strofa a sé ed è racchiuso tra parentesi, come se si volesse porre una distanza, o creare una sorta di stupore o oggettivare quella scena. Epifania, un'occasione, un ricordo di un incontro con Clizia che appare improvviso; un keepsake: il ricordo di lei si attiva grazie al ricordo di quell'immagine.

Servo gallonato: i galloni sono i gradi militari che si mettono

sul braccio. Il servo in divisa è il portiere d'albergo. Contemplazione di un'assenza, della figura stessa dell'assenza. Il balcone (111) Enunciazione della poetica delle occasioni. Mutare in nulla: nichilismo. "Mutare la tua accensione nella mia noia, spegnere e annichilire il tuo fuoco". Si spunta: perde la punta, la possibilità di uccidere. Presenza di una figura angelica e salvatrice. Barlumi: luci intermittenti, occasioni. La vita... scorgi: poetica della memoria. Sola: solamente, o da sola? Rime al mezzo, disseminate nella poesia, che danno filigrana e compattezza alla poesia. Verso Vienna (123) Schiuma: un materiale, con cui si fanno le pipe bianche. Adombrava... lente: tipico montaliano. Indecisione sulla cosa che si vede; l'attuazione sensoriale di un forse. Descrizione precisa della precarietà della visione. Zenzero: tratto esotico. Nuotatore: Montale sta creando dei personaggi; la sua è una poesia di personaggi. Personaggio misterioso.

non sappiamo nulla di lui.

Chiese... oltre confine: inquietudine; si ha l'impressione che il nuotatore non sia un essere di questa terra.

Nostro viaggio: la vita.

Additò il ponte: richiamo a Dora Markus.

Emerse... corrente stessa: infinita precisione della lettera, che allude a un sovra-senso. Il testo preso alla lettera è molto chiaro, ma il modo in cui è detto lascia qualche dubbio sul fatto che ci sia qualcosa oltre il senso letterale.

Fu la corrente stessa: come se si rimmergesse in ciò che è stato. Il fiume è simbolo del tempo.

Scalino: verso spezzato perché si spezza il discorso.

Un bassotto... afa: in tutto quel caldo si sente solo il guaire del bassotto. Correlativo oggettivo.

Bassotto: richiamo fonico con biscotto e barocco. Questi richiami fonici chiudono la poesia in un unico cerchio fonico.

Rimanti: rime che inducono alla scelta di certe parole piuttosto che altre.

Il carnevale di Gerti (124)

Spesso con la poesia di Montale ci trova

di fronte a una poesia che si può definire di tipo narrativo, nella quale sono presenti personaggi, storie, intrecci. Nessun componimento in Montale fa storia a sé, le sue poesie sono relazionate tra loro. Un elemento rilevante è il modo in cui queste narrazioni procedono, il modo in cui sono presentate al lettore. Il procedimento di Montale è un procedere ellittico, con la messa in evidenza di alcuni tratti e l'omissione di altri tratti. L'inizio presenta una serie di immagini che sembrano separate l'una dall'altra, ma in realtà sono legate da una correlazione che si rivela solo procedendo nella lettura. Non tutte le informazioni necessarie al lettore sono espresse da subito. Prima strofa: presentazione di una serie di immagini dove sta succedendo qualcosa, ma non è chiaro cosa. Una serie di istantanee che servono a ricreare una molteplicità del punto di vista. Immagini diverse montate insieme che danno il senso della

simultaneità dell'accadere. Piombo fuso: si riferisce al divinare il futuro attraverso i disegni del piombo nell'acqua. Un filtro... i suoni: i suoni arrivano attutiti, nella loro essenza. Il paese... mani: tipico montaliano, immagine semplice. Immagine di sogno.

Terza strofa: elencazione arbitraria. Questa strofa è molto diversa dalle due che l'hanno preceduta: c'è un cambio di registro. Questa strofa ci proietta su un Montale futuro, quello di Satura. Rimbombano le ruote dei carriaggi: riprende la ruota dell'inizio. Carriaggi parola pascoliana. Ove è negato pur morire: dove il tempo è talmente sospeso che anche morire è vietato. Tempo che ti batte al polso: richiama l'immagine precedente dell'orologio. Piombo raggelato: riprende il piombo fuso. È il piombo una volta caduto nell'acqua, dopo che hai indicato il futuro.

Nuove stanze (184) Si avverte l'incombenza della guerra. Satura Satura è un libro

Storicamente fondamentale. Sulle scie dell'avanguardia e della sperimentazione, Montale scioglie il linguaggio della poesia in un modo che nessuno aveva praticato. Satura è una sorta di glossa di Montale fatta dal poeta stesso.

Piove (345)

Riferimenti a D'Annunzio.

Il nulla che si fa: neanche il nulla ha una sua definitiva inconsistenza.

Piove sugli ossi di seppia: piove su ciò che sono stato.

Piove sul Parlamento: Montale era stato nominato senatore a vita.

Piove su via Solferino: sede del Corriere della Sera, di cui Montale era redattore.

Piove in assenza di Ermione: D'Annunzio, La pioggia nel pineto.

Nichilismo assoluto.

Epistema: fondamento della scienza. Piove sulla nuova scienza.

Indiato: diventato dio.

Teologi in tuta: i leader del movimento operaio.

Cipresso: D'Annunzio.

Sgocciola sulla pubblica opinione: alla pubblica opinione restano i rimasugli della pioggia, il cittadino non prende neanche la pioggia piena.

Piove ma dove non appari non è acqua.

sei tu il centro di tutto. Oppure negazione dell'aldilà. Piove perché se non sei è solo la mancanza, e può affogare: si dice "affogare in un ricordo", quindi è un ribaltamento dei modi di dire.

Il tu (283) Montale ha fatto credere ai critici che il tu sia chissà cosa. In me i tanti sono uno anche se appaiono moltiplicati dagli specchi: veloce immobilità, ribaltamento.

Lui: nome di una specie di uccello. Gioco di parole.

Botta e risposta II (354) Montale elenca personaggi delle proprie opere: il nome agisce all'interno dell'opera.

I pressepapiers (581) Riferimento a Buffalo e Keepsake. Qui Montale spiega cosa sono i keepsake e perché sono speciali per lui. Non ho torri... e si spengono: non ha i souvenir e le cianfrusaglie, ma ha lampi che si accendono e si spengono. Questi lampi sono i suoi veri ricordi intermittenti. Nella scelta della parola lampi c'è un riferimento all'opera Flash e dediche.

che fa parte della raccolta La bufera e altro. Un critico illustre: è Alfredo Gargiulo, il quale è cosi affezionato al primo libro di Montale (gli Ossi) da non riconoscere la novità del secondo (Le Occasioni). La poetica degli oggetti trova una sua assolutezza nelle Occasioni, mentre negli Ossi era un procedimento ancora occasionale e non fondativo. Le Occasioni recidono il rapporto con la tradizione poetica tardo-ottocentesca. Carenza di sentimento: Secondo Gargiulo c'è carenza di sentimento perché c'è eccesso di ricordo, e ricordo e sentimento sembrano incompatibili. I ricordi in Montale vengono quasi tutti mostrati a presente, come colti nel momento esatto in cui diventano passato. Il ricordo non è gerarchico. Precedenze/susseguenze: susseguenze termine inventato. Abbuia l'importante: la memoria cancella ciò che è importante.
Dettagli
Publisher
A.A. 2022-2023
18 pagine
SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-FIL-LET/10 Letteratura italiana

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher effe_11 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Letteratura italiana e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Roma Tor Vergata o del prof Titomanlio Raffaele.