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Estratto del documento

Balzac c porta dentro il romanzo attraverso un escamotage che fa si che noi entriamo nel

romanzo insieme ai personaggi. Lo sguardo che stiamo avendo è collocato sulla stessa prospettiva

ottica di Rastignac in questo caso. La facciata della pensione da sul giardino così che la casa

cada a angolo dritto sulla rue Saint Geneviève, in cui voi la vedete tagliata in tutta la sua

profondità (=appare il primo voi inteso come voi lettori). Mettere li un voi significa prendere il lettore

dalla camicia e rivolgersi direttamente a noi lettori trascinandoci dentro il testo.

Nella descrizione facciata- giardino vengono descritti i fiori uno ad uno piantati in grandi vasi =

attenzione al particolare inizia a farsi strada, si sofferma addirittura sulla porta in cui c’è scritto

pension bourgeois. Ci sta descrivendo millimetro per millimetro la porta, la pittura scrostata che si

trova sotto l’arco. Possiamo già capire che è un tipo di pensione non particolarmente altolocata

da piccoli tratti, ad esempio, l’arco dipinto in marmo verde fatto da un artista di quartiere = in

primo luogo è finto marmo dipinto, in secondo luogo è stato chiamato un artista di questo

quartiere che ci viene descritto. Ci fa capire già da subito chi saranno gli abitanti di questa

pensione con piccoli elementi descrittivi, semplicemente attraverso la descrizione degli oggetti (il

fato che sia stato dipinto da un artista di quartiere, oppure la vernice che sta venendo via) ci fa

comprendere che sia una pensione un po’ di terzo ordine.

Questo giardino attira gli occhi dei passanti. Siamo ancora in un quartiere che all’epoca era

immerso nella campagna addirittura ci sono delle vigne. Questo giardinetto con un’edera

nasconde un parco e attira gli occhi dei passanti.

Madame Vauquer prononce obstinement tieuilles prima connotazione linguistica, ci riporta

anche alla calata linguistica del suo paese di origine.

Il fatto che Madame Vaquer abbia un orto ci fa capire che non è un’aristocratica. È come se il

nostro sguardo di perone che stanno per entrare in questa casa, seguissero elemento per

elemento lo sguardo di qualcuno che sta entrando.

Sotto i tigli ce una tavola rotonda dipinta di verde con delle sedie tipica immagine di una casa

di vacanza con le sedie, immagine familiare che sicuramente tutti i lettori di B conoscono

perfettamente. Nel giro di tre pagine Balzac ci ha dato l’idea anche a distanza di secoli di un

posto in cui siamo realmente stati. Questa pensione sarà una sorta di microcosmo sociale, cioè non

tutti i pensionati godono dello stesso trattamento, chi ha più soldi può permettersi di fare colazione.

Esattamente come ci verrà detto più avanti le camere non saranno tutte uguali, quelle più in alto

sono le più povere. Ci descrive finalmente la facciata che è di quel colore giallo che da un

carattere orrendo a quasi tutte le case di Parigi

‘Naturellement…’ finalmente entriamo nel pian terreno a cui si può accedere attraverso una

stanza rischiarata dalla strada e a cui si può accedere attraverso una porta finestra. Questo salone

è comunicante con una sala da pranzo e separata dalla cucina attraverso una scala. Nulla è piu

triste da vedere (=dice Balzac che entra senza farci vedere, la nostra visione non è neutra ci

costringe a veder attraverso il suo tono), Zola invece si limita a dare la descrizione pura. Balzac

ritiene importante dare un’indicazione di lettura. C’è una tavola centrale ornata con un grande

vassoio di porcellana che si ritrova oggi spesso = l’immagine che possiamo avere di questo salone

è l’immagine delle vecchie zie, ambiente che cerca di essere dignitoso, non è una casa povera.

Siamo in una pensione che cerca di darsi un minimo di dignità non avendo i però i mezzi per essere

un meraviglioso palazzo. Altro elemento che B ci introduce ci sono dei quadri che raccontano le

principali avventure di un libro ‘Le avventure di Telemaco’, testo di fine 600 che sarà uno dei

romanzi più letti nella Francia le 700 e che evidentemente ancora a quest’epoca è conosciuto,

questo libro racconta le avventure di Ulisse alla ricerca del padre. C’è un quadro quindi che

rappresenta alcune scene di questo testo, tra cui la cena data da Calipso al figlio di Ulisse e ci

racconta che da 40 anni questo quadro che è evidentemente maldipinto, ci dà l’idea del fatto

che le persone che vivono in questo luogo sono spesso persone che non accettano la loro

posizione sociale, persone che si sentono superiori pur però vivendo alle condizioni a cui sono

costrette. C’è una sorta di scissione tra chi sei e quello che pensi migliore essere meglio per te. Tutti

questi pensionati che sono in un luogo non particolarmente lussuoso che però non riescono a

guardare loro stessi come facenti parti di questo luogo, e quindi possono permettersi di prendere in

giro il quadro, la cena, Mdme. Vacquer eccetera (quello che farà Rastignac). L’accumulazione di

particolari ci serve per denotare socialmente questo posto, ad esempio il fatto che il camino sia

pulito ci attesta che si accende il fuoco solo nelle grandi occasioni (legna costa). Balzac applica

una sorta di strategia definita da Moretti ‘strategia del paradigma indiziario’ da indizi che sono

particolari che se letti da una persona che sa mettere questo particolare in relazione ad altri

particolari produce un risultato. Il paradigma indiziario è il paradigma su cui si basa il genere

poliziesco. Balzac ci sta descrivendo questo interno con particolari che messi all’interno di una rete

di relazione ci raccontano ben altro. Il camino è ornato da due vasi di fiori artificiali altro indizio,

fiori artificiali rappresentano il fatto che madame Vacquer non si possa permette di cambiare i fiori

naturali tutti i giorni. Ci dà anche l’odore della pensione, ma non ci descrive questo odore in modo

particolare ma ce lo descrive dicendo che è un odore di pensione, è un odore umido e che ci

penetra nei vestiti e ha il gusto di una sala in cui abbiamo appena mangiare.

Lezione 5 – 15/03

Il narratore è esterno al testo, alla terza persona, punto di vista globale. Possiamo addirittura

entrare dentro alle sale e guardare da una stanza all’altra. Con il romanzo alla prima (ad esempio

nel romanzo fantastico) il punto di vista è costretto a seguire la prospettiva di un singolo

personaggio. Balzac utilizza da bravo realista la terza persona, quindi è uno scrittore che vuole

rappresentare un mondo composito nella sua mutevolezza e il lettore lo segue. Però all’interno di

questa struttura, in cui Balzac dall’alto ci rappresenta il suo mondo, fa in modo che all’inizio

adottiamo una prospettiva interna, stiamo entrando malgrado la terza persona attraverso uno

sguardo singolo. Utilizza all’inizio questo escamotage che fa sì che noi prendiamo questo avvio del

testo come un qualcosa che ci riguarda direttamente, perché siamo entrati nel testo insieme a

qualcuno che sta entrando nel romanzo. Le modalità descrittive balzachiane degli interni sono

estremamente articolate e utilizza questa descrizione così minuziosa secondo il metodo del

paradigma indiziario, la rappresentazione di questi particolari è un insieme di indizi da cui il lettore e

chiamato a far derivare uno schema generale, cioè nel momento in cui da questi indizi iniziamo a

fare una riflessione critica sul testo, vediamo che questi indizi ci conducono a formularci un’idea

ben precisa del livello sociale, culturale di questo luogo e dei suoi abitanti. Attraverso la descrizione

del salotto di Madame Vacquer sappiamo già di che persona si tratta. Questi oggetti non sono

soltanto elementi neutri all’interno della descrizione ma sono elementi che potremmo chiamare

parlanti, cioè ci raccontano ben di più di quello che apparentemente dicono. Balzac ci descrive

addirittura gli odori. Il valore più importante che circola all’interno del racconto e quindi della

società che Balzac ci sta descrivendo è il denaro, fin da queste prime pagine anche se non è

nominato capiamo che il tema del proprio sguardo è il denaro, che sarà il tema centrale in tutta la

Comedie Humaine perché e il tema centrale che anima la società nella prima metà dell’800 in cui

Parigi diventa il centro assoluto di un boom economico dovuto alle forme archeologiche di un

capitalismo industriale che sta ponendo le basi. Balzac con la Comedie Humaine vuole dare un

affresco il più reale possibile della società in cui sta vivendo. Lo guardo di b sul mondo è

abbastanza distopico, nel senso che per lui questo accumulo di denaro che accompagna le

sostanziali modifiche tecnologiche è un qualcosa di negativo. Père Goriot, infatti, è un romanzo

che condanna a un’infelicità eterna per tutti i personaggi. Nemmeno Rastignac che sembrerebbe

essere quello che ne esce meglio ma è comunque qualcuno che ha perso la sua ingenuità iniziale

ma si sta trasformando in un perfetto prodotto della società parigina, ovvero in un qualcuno

disposto a scavalcare chiunque per fare carriera. Quindi secondo Balzac nemmeno Rastignac è

un personaggio destinato alla felicità ma è un qualcuno che ha gia condannato se stesso a una

totale infelicità, perché secondo Balzac questo tipo di società del desiderio, accumulo e possesso

(valori del capitalismo). Secondo Balzac questa nuova concezione del desiderio smodato è una

condizione infernale, cioè Parigi nella Comedie Humaine è rappresentata con metafore

distopiche, cioè che rappresentano un mondo che è un baratro senza fine. [Voutrine descrive a

Rastignac come se fosse una foresta abitata da selvaggi che devono lottare all’ultimo sangue per

poter conquistare un posto nel mondo. Altra immagine che Balzac utilizza in un altro romanzo

descrive Parigi come un campo di grano in cui le spighe che viene via via falciato dalla morte ma

non importa perché nel momento in cui viene falciato ci sono già nuove spighe che ricrescono;

quindi, Parigi è come se fosse questa fornace che mangia le persone ma nel momento in cui

qualcuno muore ce già qualcuno a rimpiazzarlo.]

Totale effetto speculare tra Parigi e i suoi abitanti, se la città adesso è sempre più invasa dal fumo

(carbone prima fonte energetica dell’800) questa idea malsana si ripercuote anche nella moralità

dei cittadini perché hanno come unica logica il potere economico. in pere Goriot questa idea è

presentissima tanto che muore per comprare l’amore delle figlie che invece non lo amano affatto.

Vien

Dettagli
A.A. 2022-2023
48 pagine
SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-LIN/03 Letteratura francese

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Rositalamattinappunti di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Letteratura francese 3 e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Ferrara o del prof Mattazzi Isabella.