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10/11/2022 LE MOYEN ÂGE IN FRANCIA

• Accezione negativa la critica ha trovato una soluzione a ciò: non ce mai una rottura

à

brusca tra i periodi ma c’è continuità con il precedente, man mano si sfumano e danno

posto ad elementi tipici del nuovo periodo.

• Momento intermedio tra antichità e il rinascimento e ha avuto storicamente questa

lettura di periodo oscuro, buio.

Perché?

• Data dai posteriori per opporsi-distinguersi dal passato, screditandolo (Renaissance

à

Française). Il vero equilibrio venne raggiunto solo nell’antichità, gli intellettuali del

tempo hanno saltato l’età di mezzo, individuandola come buia.

Nonostante ciò, la critica indica vari aspetti positivi (Renaissance Carolingia).

Perché la Renaissance conosce gli antichi?

Durante il medioevo si studiano i testi antichi, reinterpretandoli e facendo in modo che la

à

cultura ereditata venisse adattata al nuovo periodo, soprattutto dal punto di vista religioso, per la

nuova società cristiana.

La Renaissance, invece, non voleva leggere le opere reinterpretate, ma le opere originali. Il

medioevo conosceva i classici latini e greci, a tal punto da reinterpretarli, come l’Ovide Moralisé.

La letteratura medievale, per la gran parte è in lingua latina, perché la cultura veniva veicolata

attraverso una istituzione fondamentale, ovvero la chiesa. Nel frattempo, iniziano comunque a

sorgere i primi dialetti (volgare) e la cosiddetta lingua rustica (di un determinato paese e cultura).

Pierre Le Gentil, La littérature française du moyen âge, Paris, Colin, 1968

***

L’immense chemin parcouru par le français, du XIe au XVe siècle, des Serments de Strasbourg à

François Villon, montre que la vaste période, aux contours plus ou moins nets, qui, à tort ou à

raison, fut et reste dénommée moyen âge, est une longue suite de renouvellements, et de

renouvellements féconds. On ne sera pas surpris de constater que ce qui s’est passé dans le

domaine de la langue -même si le parallélisme n’est pas toujours rigoureux- a son correspondant

dans le domaine de la littérature. La production des auteurs médiévaux ne s’est pas toujours en

effet enfermée dans les mêmes formules. Tout en présentant certaines constantes, elle a

perpétuellement changé de visage, et modifié ses orientations. Aussi s’explique-t-on qu’elle n’ait

pas seulement tenu ses promesses, mais qu’elle ait encore ouvert la voie au monde nouveau qui

devait bientôt, très injustement, la renier.

Pierre Le Gentil, La littérature française du moyen âge, Paris, Colin, 1968, p. 16.

Il testo insiste su alcuni punti importanti:

• pone dei parametri

Du XIe au XVe siècle, des Serments de Strasbourg à François Villon à

al periodo medievale: dall’800 al 1400. Elemento cronologico e primi testi in lingua

volgare.

• Renouvellements termine molto importante, soprattutto perché accostata al

à

periodo medievale. Si parla di rinnovamenti fecondi, perché non si sono racchiusi nelle

stesse formule, c’è stata varietà.

• Domaine de la langue/Monde nouveau la lingua evolve continuamente, ma la cosa

à

più interessante è che tutto quello che è successo nella lingua dal latino al volgare p

strettamente legato alla letteratura (legame lingua letteratura inscindibile).

• Injustement la Renaissance ha voluto distinguersi ma in maniera ingiusta,

à

condannando l’età medievale, nonostante abbia permesso il rinnovamento delle

stesse Renaissances.

DATE IMPORTANTI DA RICORDARE (a ritroso)

14 février 842 Charles le Chauve et Louis le Germanique échangèrent les fameux Serments

à

de Strasbourg. La version française est le plus ancien document écrit en français.

È la prima opera citata da Le Gentil. Il primo testo in lingua francese è di tipo giuridico, redatto in

lingua volgare perché doveva essere compreso da tutti. Si tratta di un patto / atto giuridico che

sanciva il giuramento tra i nipoti (eredi) di Carlo Magno, Carlo il Calvo e Luigi il Germanico contro

Lotario, affinché individuassero confini dei propri regni.

In questo periodo, il latino cominciava a non essere più capito da molte più persone rispetto

à

al passato; ci fu il bisogno di ricorrere alla lingua francese. Questo patto, in particolare, doveva

essere chiaro anche ai sudditi, motivo per il quale non doveva essere redatto solo in latino.

Nei Sermons de Strasbourg emerge una nuova lingua, diversa dal latino. Vengono redatte due

à

versioni:

• Una in romana lingua, per quanto riguarda la Francia

• Una in renana lingua, per la Germania

Testimonia il bisogno di comunicare al vasto pubblico delle comunicazioni importanti.

à

881 Séquence de Sainte Eulalie, première œuvre littéraire, par un moine anonyme, d’après un

à

modèle latin*.

È la prima opera in campo letterario e non più giuridico, di un monaco anonimo – non interessava

mettere il nome all’opera fino a tardo medioevo, non se ne sentiva la necessità -. È un testo che

veniva cantato (cantilena legata all’istituzione religiosa) e seguiva un modello latino*.

Il manoscritto, che ci porta a conoscere questa sequenza, contiene il testo latino e poi quello in

volgare. È un aspetto importante perché:

• Dimostra che, in quel territorio, è stata famosa la Santa Eulalia ma anche in quel

contesto il latino non era più sufficiente per comunicare e si propone una versione in

francese.

• Si aggiungono delle informazioni in questo testo perché le persone non la conoscono

e hanno bisogno di più informazioni.

813 Concile de Tours recommanda d’employer la lingua rustica partout où la chose se

à

révélerait nécessaire, dans les sermons destinés aux laïques.

Non si parla di francese ma di una lingua rustica: latino parlato che ha seguito una certa

evoluzione e che ormai è diventata la lingua degli illetterati, di chi non ha studiato: non è più il

latino parlato. Gli uomini danno le indicazioni su come comportarsi: si rivolge al clero nei sermoni

destinati ai laici, nel concilio si indica che si deve utilizzare la lingua rustica altrimenti i messaggi

non vengono compresi.

Francien, ou français de Paris et de sa région, l’a finalement emporté sur ses brillants rivaux,

normand, anglo-normand ou picard.

Ogni regione ha la sua parlata, la sua lingua rustica, ma poi con i secoli prende il sopravvento la

regione di Parigi e da avvio al suo periodo di potenza.

LA LINGUA DELLA CULTURA: l’importanza della scrittura e dei testi

Molto spesso si pensa che la lingua della cultura sia quella scritta, ma le opere medievali di

qualunque genere passavano e si tramandavano oralmente. Ad esempio, la poesia, sia latina che

romanza, viene tramandata attraverso il canto per lo più;

La lettura non esisteva come la intendiamo oggi, era a voce alta, cera in tutta la letteratura la

à

cosiddetta dimensione teatrale molto pronunciata che per noi è difficile da cogliere perché ormai

non si è più abituati alla teatralità e all’oralità.

Tra i testi scritti, però, c’è un testo che esprime la sua autorevolezza, ovvero la Bibbia.

à

11/10/2022 LA SÉQUENCE DE SAINTE EULALIE

La Séquence de Sainte Eulalie venne ritrovata alla fine del IX secolo, in una raccolta di discorsi in

latino di San Gregorio (scriveva le sue riflessioni; molto spesso in questo periodo i grandi manuali

raccoglievano diversi documenti nei manoscritti). In un faldone delle sue omelie vi erano anche

dei poemi: alcuni in latino, altri in lingua romana e germanica (copresenza lingue nuove con il

latino, come nei Sermons de Strasbourg).

La Sequenza si trova all’interno di un manoscritto che raccoglie dei testi latini legati alla liturgia:

à

da questa copresenza si intuisce che, all’interno della liturgia cristiana, si sentisse il bisogno di

raggiungere un pubblico più ampio (come nel Concilio di Tour, in cui si indirizzava l’uso della

lingua rustica nelle prediche).

La Sequenza di Santa Eulalia è presente nello stesso manoscritto anche nella versione latina,

à

ma non si tratta di un mot à mot: la versione in volgare è molto più lunga - nonostante sia breve -

, perché aggiunge informazioni. Il giorno di Santa Eulalia, chi organizzava la liturgia, già

conosceva l’inno ma, per farlo conoscere a chi non la conosceva, aggiungeva elementi

contenutistici per il pubblico meno colto e preparato.

Essa fa parte della liturgia: è intervallata dal canto dell’alleluia solo in un secondo momento la

à

poesia prende autonomia rispetto alla religione. Questo passaggio risulta molto chiaro nel teatro

- nasce sempre all’interno della liturgia -. Anche in quel momento, si operava in questo modo per

raggiungere un pubblico più vasto e spiegare dogmi fondamentali che dovevano raggiungere

tutti i fedeli.

Queste forme esplicative durante la liturgia si staccheranno solo successivamente, poiché

avranno bisogno di un nuovo e diverso spazio rispetto a quello della chiesa (l’istituzione che ha

in mano la cultura nel medioevo).

LA SÉQUENCE DE SAINTE EULALIE ADAPTATION FRANÇAISE

1. Eulalie était une bonne jeune fille ;

1. Buona pulcelle fut Eulalia ; 2. Son corps était beau, son âme plus belle encore.

2. Bel avret corps, bellezour anima. 3. Les ennemis de Dieu voulurent la vaincre,

3. Voldrent la veintre li Deo inimi ; 4. Et lui faire servir le Diable.

4. Voldrent la faire diavle servir. 5. [Mais] elle n'écoutait pas les mauvais conseillers

5. Elle non eskoltet les mals conselliers, 6. [Qui voulaient] qu'elle renie Dieu qui demeure au

6. Qu’elle Deo raniet chi maent sus en ciel. ciel.

7. Ne por or ned argent ne paramenz, 7. Ni pour de l'or, ni pour de l'argent ou des parures,

8. Por manatce, regiel, ne preiement, 8. Ni pour des menaces, des caresses ou des prières,

9. Neule cose non la povret omque pleier 9. Nulle chose ne pouvait forcer (plier)

10. La polle sempre non amast lo Deo menestier ; 10. La fille à toujours n'aimer le service de Dieu.

11. Et por o fut presentede Maximiien, 11. Et pour cela, elle fut présentée à Maximien,

12. Chi rex eret a cels dis sovre pagiens . 12. Qui était e

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Publisher
A.A. 2022-2023
6 pagine
SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-LIN/03 Letteratura francese

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher elisamatt di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Letteratura francese III e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Perugia o del prof Mariani Francesco.