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L. consiste nel vago e

nell’indefinito e si manifesta

sottoforma di immagini

come quelle elencate nella

teoria della visione e del

suono. L. aggiunge anche

una

considerazione importante:

queste immagini ci appaiono

cosi suggestive per le

emozioni che ci hanno

suscitate da bambini. La

“rimembranza” diviene

pertanto essenziale al

sentimento poetico. Poetica

dell’indefinito e della

rimembranza si fondono: la

poesia non è che recupero

della visione immaginosa

della

fanciullezza attraverso la

memoria, nascono così

capolavori come le

“Ricordanze” e “a Silvia”.

Il bello poetico

A questo punto della

meditazione di L. si verifica

la svolta fondamentale e la

teoria fondamentale del

vago e

dell’indefinito si aggancia

alla teoria poetica.

Nell’ottobre 1821 riprende il

discorso affermando “quello

che

ho detto sull’idea dell’infinito

si deve intendere non solo

nel naturale ma nelle loro

imitazioni fatte dalla

pittura, dalla musica e dalla

poesia”. Il bello poetico per

L. consiste nel vago e

nell’indefinito e si manifesta

sottoforma di immagini

come quelle elencate nella

teoria della visione e del

suono. L. aggiunge anche

una

considerazione importante:

queste immagini ci appaiono

cosi suggestive per le

emozioni che ci hanno

suscitate da bambini. La

“rimembranza” diviene

pertanto essenziale al

sentimento poetico. Poetica

dell’indefinito e della

rimembranza si fondono: la

poesia non è che recupero

della visione immaginosa

della

fanciullezza attraverso la

memoria, nascono così

capolavori come le

“Ricordanze” e “a Silvia”.

Il bello poetico

A questo punto della

meditazione di L. si verifica

la svolta fondamentale e la

teoria fondamentale del

vago e

dell’indefinito si aggancia

alla teoria poetica.

Nell’ottobre 1821 riprende il

discorso affermando “quello

che

ho detto sull’idea dell’infinito

si deve intendere non solo

nel naturale ma nelle loro

imitazioni fatte dalla

pittura, dalla musica e dalla

poesia”. Il bello poetico per

L. consiste nel vago e

nell’indefinito e si manifesta

sottoforma di immagini

come quelle elencate nella

teoria della visione e del

suono. L. aggiunge anche

una

considerazione importante:

queste immagini ci appaiono

cosi suggestive per le

emozioni che ci hanno

suscitate da bambini. La

“rimembranza” diviene

pertanto essenziale al

sentimento poetico. Poetica

dell’indefinito e della

rimembranza si fondono: la

poesia non è che recupero

della visione immaginosa

della

fanciullezza attraverso la

memoria, nascono così

capolavori come le

“Ricordanze” e “a Silvia”.

Il bello poetico

A questo punto della

meditazione di L. si verifica

la svolta fondamentale e la

teoria fondamentale del

vago e

dell’indefinito si aggancia

alla teoria poetica.

Nell’ottobre 1821 riprende il

discorso affermando “quello

che

ho detto sull’idea dell’infinito

si deve intendere non solo

nel naturale ma nelle loro

imitazioni fatte dalla

pittura, dalla musica e dalla

poesia”. Il bello poetico per

L. consiste nel vago e

nell’indefinito e si manifesta

sottoforma di immagini

come quelle elencate nella

teoria della visione e del

suono. L. aggiunge anche

una

considerazione importante:

queste immagini ci appaiono

cosi suggestive per le

emozioni che ci hanno

suscitate da bambini. La

“rimembranza” diviene

pertanto essenziale al

sentimento poetico. Poetica

dell’indefinito e della

rimembranza si fondono: la

poesia non è che recupero

della visione immaginosa

della

fanciullezza attraverso la

memoria, nascono così

capolavori come le

“Ricordanze” e “a Silvia”.

Il bello poetico

A questo punto della

meditazione di L. si verifica

la svolta fondamentale e la

teoria fondamentale del

vago e

dell’indefinito si aggancia

alla teoria poetica.

Nell’ottobre 1821 riprende il

discorso affermando “quello

che

ho detto sull’idea dell’infinito

si deve intendere non solo

nel naturale ma nelle loro

imitazioni fatte dalla

pittura, dalla musica e dalla

poesia”. Il bello poetico per

L. consiste nel vago e

nell’indefinito e si manifesta

sottoforma di immagini

come quelle elencate nella

teoria della visione e del

suono. L. aggiunge anche

una

considerazione importante:

queste immagini ci appaiono

cosi suggestive per le

emozioni che ci hanno

suscitate da bambini. La

“rimembranza” diviene

pertanto essenziale al

sentimento poetico. Poetica

dell’indefinito e della

rimembranza si fondono: la

poesia non è che recupero

della visione immaginosa

della

fanciullezza attraverso la

memoria, nascono così

capolavori come le

“Ricordanze” e “a Silvia”.

Il bello poetico

Il bello poetico per L. consiste nel vago e nell’indefinito e si manifesta sottoforma di

immagini come quelle elencate nella teoria della visione e del suono. L. aggiunge

anche una considerazione importante: queste immagini ci appaiono così suggestive

per le emozioni che ci hanno suscitate da bambini. La “rimembranza” diviene pertanto

essenziale al sentimento poetico. Poetica dell’indefinito e della rimembranza si

fondono: la poesia non è che recupero della visione immaginosa della fanciullezza

attraverso la memoria, nascono così capolavori come le “Ricordanze” e “a Silvia”.

Antichi e moderni

Per Leopardi i maestri della

poesia vaga e

indefinita erano proprio gli

antichi, mentre i moderni

hanno perso questa

capacità immaginosa è

fanciullesca.Egli inoltre

riprende la distinzione

tra poesia di immaginazione

e poesia sentimentale

proposta da Schiller.

Ai moderni, che si sono

allontanati dalla natura per

colpa della ragione,

la poesia dell’immaginazione

è preclusa; ciò che gli resta

soltanto una

poesia sentimentale, che

nasce dalla consapevolezza

del vero e

dell’infelicità. Nonostante

tutto Leopardi non si

rassegna ad escludere

il carattere immaginoso dei

suoi versi.

Per Leopardi i maestri della poesia vaga e indefinita erano proprio gli antichi, mentre i

moderni hanno perso questa capacità immaginosa è fanciullesca. Egli inoltre riprende

la distinzione tra poesia di immaginazione e poesia sentimentale proposta da Schiller.

Ai moderni, che si sono allontanati dalla natura per colpa della ragione, la poesia

dell’immaginazione è preclusa; ciò che gli resta soltanto una poesia sentimentale, che

nasce dalla consapevolezza del vero e dell’infelicità. Nonostante tutto Leopardi non si

rassegna ad escludere il carattere immaginoso dei suoi versi.

Funzione sociale della poesia

– Romantici e Leopardi

• Leopardi: la poesia deve

tenere desti dei modi di

sentire caratteristici

dell’uomo e ben sviluppati

nel

mondo

antico(immaginazione, virtù,

valori morali), che

rischierebbero di atrofizzarsi

nel mondo moderno .

• Romantici: la letteratura

deve essere introdotta nel

generale bisogno del

rinnovamento. La letteratura

è

al servizio del cambiamento,

facendone uno strumento di

trasformazione. Ciò implica il

coinvolgimento del

pubblico che deve essere

conquistato per mezzo di

nuovi mezzi espressivi.

Funzione sociale della poesia – Romantici e Leopardi

• Leopardi: la poesia deve tenere desti dei modi di sentire caratteristici dell’uomo e

ben sviluppati nel mondo antico (immaginazione, virtù, valori morali), che

rischierebbero di atrofizzarsi nel mondo moderno.

• Romantici: la letteratura deve essere introdotta nel generale bisogno del

rinnovamento. La letteratura è al servizio del cambiamento, facendone uno strumento

di trasformazione. Ciò implica il coinvolgimento del pubblico che deve essere

conquistato per mezzo di nuovi mezzi espressivi.

Nella polemica tra classicisti e romantici, Leopardi si schiera a favore dei primi,

rimproverando ai romantici italiani il predominio della ragione e l'aderenza al vero.

Egli, tuttavia, assume una posizione che si può definire di classicismo romantico,

poiché prende le distanze dal classicismo accademico e pedantesco mostrando

un’ammirazione per i poeti antichi, che porga sul vagheggiamento nostalgico,

tipicamente romantico, di una dimensione ingenua, cioè non contaminata dalla

razionalità.

Giacomo Leopardi i canti

La produzione poetica di Leopardi è raccolta nei canti. L'opera è pubblicata per la

prima volta a Firenze nel 1831, poi a Napoli nel 1835 e infine nuovamente a Firenze

nel 1845, 8 anni dopo la morte del poeta. Il titolo è indicativo del carattere lirico e

soggettivo di queste poesie caratterizzate da un'estrema varietà dal punto di vista

formale.

Gli idilli

Nel periodo compreso tra il 1818 e il 1823 Leopardi scrive le canzoni, componimenti di

impianto classicistico che riproducono lo schema metrico tradizionale e adottano un

linguaggio aulico e ricercato. Le prime canzoni sono composte tra il 1818 e il 182. Esse

affrontano temi di tipo civile e sono caratterizzate dal cosiddetto pessimismo storico,

che si traduce in una violenta critica contro l'età presente, inerte e corrotta e

nell'esaltazione delle età antiche, generose e magnanime. Nel Bruto minore e

nell'ultimo canto di Saffo due canzoni risalenti agli anni 1821 1822, si delinea l'idea

dell'infelicità umana come condizione assoluta imposta dal fato maligno. In esse sono

protagonisti due celebri personaggi, rispettivamente il romano Bruto, uccisore di

Cesare e la poetessa greca Saffo. Entrambi affermano la propria libertà commettendo

suicidio considerato dal poeta un gesto di titanismo eroico. Le ultime canzoni

composte da Leopardi tra il 1822 e il 1823, si concentrano sulla rievocazione

nostalgica della civiltà antica e sulla celebrazione dell'immaginazione umana. Allo

stesso periodo delle canzoni risalgono gli idilli tra cui è compreso anche l'infinito. In

essi compaiono tematiche

Dettagli
Publisher
A.A. 2024-2025
20 pagine
SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-FIL-LET/11 Letteratura italiana contemporanea

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher daniela-m03 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Letteratura contemporanea e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Roma La Sapienza o del prof Martino Mario.