vuoi
o PayPal
tutte le volte che vuoi
CONFORNTO-CONTRASTO.
Paragrafo organizzato per CITAZIONE.
Paragrafo organizzato per ESEMPLIFICAZIONE.
Paragrafo organizzato per NARRAZIONE.
Paragrafo organizzato per PROBLEMATIZZAZIONE.
Paragrafo organizzato per DESCRIZIONE.
2. Seconda esercitazione
Esercizio: riscrivere il testo che si trova su Virtuale, rendendolo innanzitutto corretto, e poi più adeguato ed
efficace. Si tratta di uno stralcio di una tesina universitaria.
Inserire direttamente la nostra riscrittura. Inserire un file che si possa modificare.
6.04
I testi argomentativi
Sono testi che si propongono di convalidare o confutare una tesi, servendosi di ragionamenti che riescano
a convincere l’interlocutore a cui ci si rivolge.
Argomentare significa elaborare, strutturare ed esporre organicamente i propri pensieri e le proprie
conoscenze, secondo modalità che siano funzionali al sostegno di un’opinione.
Hanno delle caratteristiche sia strutturali sia formali ben precise:
- Dal punto di vista formale, si segnala l’uso della prima persona plurale o della costruzione
impersonale, un massiccio impiego di connettivi, un lessico di registro medio-alto e, quasi sempre,
la neutralità emotiva con la quale è trattato l’argomento.
- Dal punto di vista strutturale, è possibile individuare uno schema ricorrente: il percorso
argomentativo.
Il percorso argomentativo
Schema tradizionale:
- Premessa
- Tesi
- Argomentazioni
- Prove di autorità e/o prove scientifiche
- Conclusioni
Variante molto comune:
- Anticipazione delle obiezioni
- Controargomentazioni
Un esempio
Studiare latino a scuola, oggi.
Le premesse
- Breve descrizione dei legami della lingua italiana con quella latina.
- Il latino come palestra di ragionamento sulle strutture della lingua italiana.
- Permanenza di molte parole ed espressioni latine nell’italiano contemporaneo.
La tesi
- Lo studio del latino nella scuola secondaria è ancora un momento formativo e non inutile per la
crescita culturale dei giovani. Dunque va difeso.
L’anticipazione delle obiezioni
- Lo studio delle lingue classiche è una inutile perdita di tempo: al termine del percorso scolastico, i
ragazzi dimenticheranno tutto o quasi.
- È molto più utile che il tempo dedicato a una lingua morta come il latino venga invece occupato
dallo studio di lingue straniere.
Le (contro)argomentazioni
- Anche se i ragazzi rimuovessero tutto quello che hanno imparato, avrebbero comunque acquisito
una formazione mentale che renderà loro più semplice lo studio di altre discipline.
- Lo studio del latino non impedisce, anzi facilita l’acquisizione di nuove lingue vive.
Le prove
- Riferimento a studi sperimentali di scienze cognitive e di linguistica acquisizionale.
- Pareri di studiosi e personalità autorevoli.
- Esempi concreti di professionisti a cui lo studio del latino è servito come base di comprensione per
affrontare i problemi diversi.
Le conclusioni
- Lo studio del latino nella scuola secondaria va mantenuto, ma occorre rinnovare l’insegnamento, i
metodi e i programmi.
- Bisogna imparare a vedere l’utilità di uno studio al di là dell’immediato: l’apparente di
«gratuità»
questa lingua morta si rivela generalmente uno strumento conoscitivo molto potente.
Alcune osservazioni
- Non sempre gli elementi che compongono lo schema argomentativo compaiono tutti
esplicitamente e contemporaneamente in un testo.
- In un testo argomentativo si fa spesso riferimento a testi altrui, riportandone interi passaggi o
limitandosi a citarne i titoli . per questo motivo si parla di testi documentati.
- Un buon testo argomentativo è indice di maturità intellettuale ed etica.
11.04
I metodi argomentativi
Esistono diversi modi di articolare i ragionamenti tra loro; i più noti sono tre:
1. Il metodo analogico si basa si basa sull’applicazione di un argomento a una situazione che si
presume simile a quella considerata.
2. Il metodo deduttivo, si basa sulla inferenza di argomenti individuali a partire da principi generali.
3. Il metodo induttivo si basa sull’osservazione di casi e situazioni particolari da cui vengono ricavati
dai principi validi in generale.
Esempi di metodi Metodo DEDUTTIVO.
Metodo ANALOGICO.
Metodo INDUTTIVO.
Metodo induttivo
- Bisogna prestare molta attenzione per evitare di tratte conclusioni o regole generali non vere.
- Occorre scegliere i casi specifici con estrema cautela e consapevolezza.
- È necessario accertarsi della tenuta del rapporto di causa-effetto.
Il caso del tacchino induttivista
Un quarto metodo: l’abduttivo
È un caso particolare di metodo induttivo, che si basa su un campione contenuto ma ritenuto
particolarmente significativo.
È molto comune nell’attività scientifica, quando si va alla ricerca della causa di un fenomeno sperimentale.
Ma è altrettanto comune nella vita quotidiana: spesso eseguiamo ragionamenti abduttivi per cercare una
giustificazione di un determinato fatto.
→
Es. L’auto non parte. Si sarà scaricata la batteria.
L’efficacia di un testo argomentativo dipende anche, se non soprattutto, da un’articolazione logica rigorosa
degli argomenti.
Le fallacie logiche
Sono errori nella formulazione di un ragionamento che rendono le argomentazioni non valide dal punti di
vista logico. Sono spesso nascoste, volontariamente o meno.
Possono essere dovute a:
- Intenzionalità: quando non si rappresentano correttamente i fatti per vincere in un dibattito o per
guadagnare qualcosa dal convincere l’altra persona.
- Superficialità: per un atteggiamento mentale incurante, non vigile, che non mete a fuoco
chiaramente la questione.
- Visioni dl mondo: credenze, atteggiamenti, tradizioni e valori che ci condizionano.
10 tra le fallacie più comuni
Nel testo pdf “PARLARE”
- Ad hominem: quando, invece di confutare una tesi, si attacca chi la sostiene. Es. Mi dici che devo
smettere di fumare; proprio tu che bevi tutte le sere.
- Vaghezza: mancanza di un criterio rigoroso nella scelta e nell’uso di una parola o di una
espressione, con conseguente imprecisione semantica. Es. Ho scelto di studiare Scienze della
comunicazione per passione e non solo.
- Composizione: quando si inferisce erroneamente la qualità dell’intero a partire dalla qualità delle
sue parti. Es. Il Real Madrid ha i migliori giocatori del mondo in ogni ruolo. Dunque è la squadra
migliore del mondo.
- Divisione: quando si attribuiscono a una parte le caratteristiche che ha l’intero. Es. Mario ha
studiato Scienze della comunicazione, dunque è un ottimo comunicatore.
- Petitio principii: si tratta di un ragionamento circolare, in cui la conclusione è implicitamente già
contenuta nelle premesse. Es. La giustizia impone che nessuno possa comprare un alto uomo,
perché non è giusto che un uomo possa essere messo in vendita.
- Dello scommettitore: convinzione errata che eventi passati abbiano una qualche influenza su
eventi futuri, quando in realtà di tratta di attività governate dal caso. Es. Il rosso era uscito sei volte
di fila alla roulette, così Aldo sapeva che quasi certamente la volta successiva sarebbe uscito il nero.
- Falso dilemma: far credere che esistano solo due alternative e costringere a scegliere tra una di
esse, quando in realtà le possibilità sono di più. Es. Mentre cercava sostegno per il suo progetto di
ridurre i diritti dei cittadini, il primo ministro chiese alla gente se fosse dalla sua parte o da quella
dei suoi avversari.
- Aneddotica: citare un aneddoto o un esempio della propria esperienza personale per confutare
una tesi ì, spesso basta su statistiche solide. Es. Alberto disse che suo nonno fumava 3 sigarette al
giorno ed era vissuto fino a 97 anni, quindi non credeva ai dati sulle morti causate dal fumo.
- Della brutta china: supporre una reazione a catena che deriverebbe dalla prima premessa senza
che tra le varie premesse ci sia una corretta conseguenza logica. Es. Se oggi non sto attento, non
capirò la lezione, perderò il filo del corso, non riuscirò più a recuperare e verrò bocciato all’esame.
- Ad ignorantiam: dimostrare una tesi affermando che il suo contrario non è dimostrabile. Es. Non
dico di essere Batman, dico solo che nessuno ha mai visto me e Batman nella stessa stanza.
12.04
Elementi di scrittura accademica: citazioni e bibliografia
Come possono essere:
- Dirette: quando la fonte dell’informazione è riportata utilizzando le stesse parole del testo.
- Indirette: quando la fonte dell’informazione è riportata parafrasando o sintetizzando, con altre
parole, le parole del testo.
- Utili: bisogna essere sicuri che la citazione dica qualcosa di nuovo o che confermi in modo
autorevole quel che si è detto. Es. le comunicazioni di massa sostituiscono, come dice McLuhan,
«uno dei fenomeni centrali del nostro tempo». NO (perché oggi è banale).
- Fedeli: si devono trascrivere le parole così come sono. Non si devono eliminare parti del testo
senza segnalarlo. L’ellissi si indica così: […].
Es.
Come vanno indicate:
Quando una citazione non supera le tre righe si indica così:
Quando la citazione è più lunga di tre righe si indica così: La citazione deve essere scritta in una
grandezza di 1pt più piccola del testo. Deve
essere “inserita” in un blocco: rientro a
destra e a sinistra, paragrafata prima e dopo.
Dalle citazioni alla bibliografia
Esistono due diversi sistemi di citazione. In base al sistema adottato nel testo, la bibliografia sarà impostata
in un determinato modo. →
- Sistema citazione-nota bibliografia analitica
→
- Sistema autore-data bibliografia sintetica
Il sistema citazione-nota
È il sistema adottato nella letteratura, nelle scienze umane, nella storia e nella filosofia.
I rimandi bibliografici si riportano per intero in nota:
4
Dumas A.; I tre moschettieri, Torino, Einaudi, 1998, p.74.
Per evitare di riportare un riferimento così ampio ogni volta che si cita un testo, si ricorre a ibidem, ivi o op.
cit. (opera citata), a seconda dei casi.
- «Ibidem» si usa se in una serie continua di citazioni ricorre la stessa opera e la stessa pagina citata
precedentemente:
4
Capucci P. L. (a cura di), Il corpo tecnologico, Bologna, Baskerville, 1994, p.24.
5
Ibidem (nello stesso luogo)
- «Ivi» si usa quando si cita di seguito la stesa opera, ma un pagina diversa; naturalmente, il numero
di pagina va indicato:
4
Capucci P. L. (a cura di), Il corpo tecnologico, Bologna, Baskerville, 1994, p.24.
5
Ivi,