REAZIONI DOMINO
Le reazioni domino (anche note come reazioni a cascata e reazioni tandem) sono definite
come processi di due o più reazioni che formano legami sotto le stesse condizioni di reazioni,
in cui le reazioni successive avvengono a livello dei gruppi funzionali ottenuti nelle precedenti
trasformazioni. Le reazioni domino permettono di eseguire sintesi efficienti di molecole
complesse, a partire da substrati semplici in modo ecologico ed economico.
Pertanto, le reazioni domino sono reazioni che coinvolgono massimo due reagenti (o centri
reattivi), che avvengono in un singolo step operazionale e che prevedono due o più processi
in successione che coinvolgono le funzioni ottenute durante il processo.
Un esempio di reazione domino è l’ossidazione / ciclizzazione (diidrossilazione /
lattonizzazione):
Un ulteriore esempio è la condensazione di Knoevenagel seguita da una etero Diels-Alder:
REAZIONI MULTICOMPONENTI
Una reazione multicomponente (MCR, “multicomponent reaction”) utilizza un minimo di tre
reagenti (o tre centri di reazione), e la maggior parte del contenuto dei materiali di partenza
viene incorporato nelle strutture dei prodotti. Tutti i reagenti vengono miscelati insieme per la
reazione, e non vengono introdotti reagenti addizionali durante il processo di reazione. 13
A differenza delle reazioni one-pot, che vengono condotte a step in un unico pallone di
reazione, una reazione multicomponente avviene in un singolo step operazionale, perciò è
simile ad una reazione domino, ad eccezione del fatto che quest’ultima prevede di utilizzare
un numero di reagenti inferiore a tre. A differenza di una sintesi multi-step, le reazioni
multicomponenti altamente convergenti hanno una efficienza sintetica intrinseca,
semplicità operazionale e dunque ottima atom-economy e step-economy.
Pertanto, le reazioni multicomponente sono reazioni che coinvolgono un minimo di tre
reagenti (o tre centri reattivi), che avvengono in un singolo step operazionale e che sono
caratterizzate dal fatto che il prodotto finale incorpora la maggior parte del contenuto dei
reagenti.
A differenza delle reazioni multicomponente, le reazioni one-pot prevedono più step
operazionali.
Esempio 1: reazione di Strecker per la sintesi di amminoacidi (3-CR).
Esempio 2: reazione di Passerini (3-CR).
La reazione condotta in un solvente polare avviene attraverso un meccanismo ionico: 14
Al contrario, se la reazione viene condotta in un solvente apolare ad alta concentrazione, il
meccanismo è concertato:
Esempio 3: reazione di Ugi (4-CR). 15
Esempio 4: sintesi di diidropiridine (e piridine) di Hantzsch (4-CR).
NOTA: le 1,4-diidropiridine (DHP) possiedono proprietà redox, e sono potenziali antiossidanti
con capacità bioprotettive. Inoltre, sono agenti riducenti blandi, usati nelle idrogenazioni di
doppi legami C-C attivati, gruppi carbonilici e legami C=N nelle immine. In presenza di
catalizzatori chirali, le idrogenazioni per trasferimento possono essere enantioselettive. 16
STRATEGIE LOGICHE PER L’ANALISI RETROSINTETICA
POSTULATI E NOMENCLATURA – CLASSIFICAZIONE DEI SINTONI
Le reazioni polari sono le più comuni: un sito nucleofilo o donatore (d) e un sito elettrofilo o
accettore (a) reagiscono con formazione e rottura di legami (combinazioni acido-base di
Lewis).
La maggior parte delle molecole target contengono eteroatomi (N e O) come gruppi funzionali
(ammino, immino, idrossi, etere, carbonile, …). Questi eteroatomi determinano un sistema di
reattività alternato accettore/donatore sullo scheletro degli atomi di carbonio:
Può essere utile considerare lo scheletro come un aggregato ionico in base ai gruppi
funzionali. Le lettere “a” e “d” (o i simboli “+” e “-”) indicano un sito con potenziale reattività
elettrofilica o nucleofilica. In base al loro ruolo nucleofilo/elettrofilo, i sintoni possono essere
classificati come elettron donatori (d) o accettori (a), e vengono numerati in base alla
posizione relativa del gruppo funzionale (FG) e dell’atomo di carbonio reattivo. I sintoni
possono perciò essere a , a , a , a , … o d , d , d , d , …
0 1 2 3 0 1 2 3 17
ATTENZIONE! Il carattere eterolitico delle disconnessioni associato ai FG non può essere
applicato a tutte le reazioni; ad esempio, non può essere applicato ad alcune trasformazioni
catalizzate da organometalli e a tutte le reazioni pericicliche e radicaliche.
La relazione fra due gruppi funzionali (FG) dipende dalla loro distanza
e dalla polarizzazione che inducono sullo scheletro
Le relazioni fra due gruppi funzionali matched sono più semplici da analizzare: 18
RELAZIONI MISMATCHED – UMPOLUNG
Le relazioni mismatched, invece, in genere richiedono un’inversione di polarità (umpolung)
di uno dei reagenti; pertanto, in tal caso è necessario ricorrere a disconnessioni “illogiche”.
Ricordiamo che con il termine “umpolung” ci si riferisce all’inversione della polarità “normale”
di un reagente/sintone. 19
20
ORGANOCATALISI
INTRODUZIONE ALL’ORGANOCATALISI
L’organocatalisi è l’utilizzo di una quantità sub-stechiometrica di una molecola organica per
aumentare la velocità di una reazione chimica. Una molecola organica è perciò una molecola,
usata come catalizzatore, che non presenta atomi di metalli. L’aumento della velocità di
reazione dovuta all’impiego di un catalizzatore consiste nell’abbassamento della barriera
energetica di attivazione.
Il Premio Nobel per la Chimica del 2021 è stato assegnato a David W.C. MacMillan e Benjamin
List “per lo sviluppo dell’organocatalisi asimmetrica”. In particolare:
• MacMillan ha riportato una reazione di Diels-Alder organocatalitica enantioselettiva
• List ha riportato una reazione aldolica intermolecolare asimmetrica catalizzata dalla
prolina
Dall’anno 2000, è avvenuta una crescita esponenziale dell’interesse in questo nuovo campo
della chimica; dal 2010 in poi, vi sono state più di 1300 pubblicazioni all’anno. Ad ogni modo,
vi sono stati alcuni report pioneristici della catalisi senza metalli antecedenti all’anno 2000,
che hanno costituito le fondamenta per i successivi sviluppi.
Il manoscritto di MacMillan ha concettualizzato il campo dell’organocatalisi per la prima volta
in 3 diversi modi:
• Con l’introduzione, per la prima volta, dei termini “organocatalitico” e “organocatalisi”
• Con il sottolineare i potenziali benefici dell’utilizzo delle molecole organiche come
catalizzatori asimmetrici per scopi industriali e accademici
• Con l’introduzione del concetto di un modo di attivazione generico per i catalizzatori
organici, che può essere usato per molte tipologie di reazioni
L’utilizzo di molecole organiche come catalizzatori ha molteplici vantaggi: si tratta di piccole
molecole, generalmente già pronte, non tossiche, utilizzabili anche in presenza di ossigeno
21
nell’aria. Al contrario, i catalizzatori metallici richiedono leganti enantiopuri e necessitano di
condizioni di reazione più drastiche, ad esempio possono richiedere basse temperature e
ambienti privi di ossigeno. Anche gli enzimi, benché abbiano massima selettività, hanno vari
svantaggi: ad esempio, sono altamente specifici per un substrato e devono essere utilizzati in
ambiente acquoso, in quanto il solvente organico può provocarne la denaturazione; inoltre,
permettono di ottenere soltanto uno dei prodotti enantiomerici.
Il modo generico di attivazione descrive una specie reattiva che può partecipare in più tipi di
reazioni, inducendo alta enantioselettività. La specie reattiva si forma dall’interazione di un
unico catalizzatore chirale con un gruppo funzionale, in modo altamente organizzato e, in
alcuni casi, prevedibile. 22
ORGANOCATALISI VIA ENAMMINA
REAZIONE ALDOLICA INTERMOLECOLARE ASIMMETRICA CATALIZZATA DALLA
PROLINA DI LIST
List, ad esempio, ha riportato la sintesi di un β-idrossichetone tramite una reazione aldolica
intermolecolare asimmetrica catalizzata dalla prolina:
MECCANISMO GENERALE E CICLO CATALITICO
Il meccanismo generale ed il ciclo catalitico sono di seguito riportati: 23
FORMAZIONE DELL’ENAMMINA
Focalizziamo adesso la nostra attenzione sul controllo nella formazione e conformazione
dell’enammina:
L’enammina derivata dal chetone si forma in modo preferenziale rispetto a quella derivata
dall’aldeide. L’enammina anti (anti rispetto al carbossile), in particolare, è l’unica
termicamente stabile.
ORIGINE DELL’ENANTIOSELETTIVITÀ
Durante la reazione, può formarsi la conformazione pseudo-sedia che comprende il legame
idrogeno intramolecolare; questa conformazione stabilizza lo stato di transizione e attiva
l’aldeide, in quanto il carbonio del carbonile diviene più elettron-povero.
In tale conformazione, il gruppo ingombrante isopropilico dev’essere collocato in posizione
pseudo-equatoriale per abbassare l’energia. 24
ALTRI ESEMPI DI STEREOSELETTIVITÀ
Consideriamo la reazione di Michael fra il propanale e il metil-vinil chetone, catalizzata da un
derivato ingombrato della prolina. In questa reazione organocatalitica, il propanale reagisce
con l’organocatalizzatore per dare l’enammina; essa agisce come donatore nei confronti del
metil-vinil chetone per dare come prodotto finale l’1,5-dichetone enantiopuro.
Razionalizziamo dunque il risultato stereochimico della reazione:
Durante la reazione, si forma la conformazione in cui il gruppo ingombrato blocca la faccia Re
dell’enammina; pertanto, l’elettrofilo si avvicina alla faccia Si dell’enammina, e ciò determina
l’enantioselettività.
Osserviamo adesso la differenziazione delle facce dell’enammina per effetto sterico nel caso
in cui si utilizzi la prolina e nel caso in cui si utilizzi il prolinol etere (sfruttando, in entrambi i
casi, l’azodicarbossilato come elettrofilo accettore):
Nel caso della prolina, l’attacco sulla faccia Re dell’enammina da parte dell’elettrofilo
azodicarbossilato è guidato dal legame a idrogeno con il gruppo carbossilico della prolina.
25
Nel caso del prolinol etere, uno dei gruppi 3,5-bistrifluorometil fenile ingombra la faccia Re
dell’enammina, per cui si forma il prodotto S. 26
ORGANOCATALISI VIA IONE IMMINIO
REAZIONE DI DIELS-ALDER ORGANOCATALITICA ENANTIOSELETTIVA DI
MACMILLAN
MECCANISMO GENERALE E CICLO CATALITICO
Il meccanismo generale ed il ciclo catalitico sono di seguito riportati: 27
ORIGINE DELL’ENANTIOSELETTIVITÀ
Si osservi come l’interazione π-π dell&
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
-
Laboratorio 2
-
Laboratorio di progettazione e sintesi organica - Reazioni di sintesi dei composti organici
-
Laboratorio di progettazione e sintesi organica - Strategie di disconnessione
-
Appunti laboratorio Chimica Organica II