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Violante, la figlia dei Marchesi d'Ondariva
Il suo nome completo è Violante ed è figlia dei Marchesi d'Ondariva, vicini della famiglia di Cosimo. Ha un carattere incostante, in alcune occasioni è infantile ed in altre è molto matura. È opportunista e spesso Cosimo e i suoi amici non sanno se manterrà le sue promesse. Si fa desiderare, si mette in mostra ed è estremamente viziata. Sarà però l'unico vero amore di Cosimo, fin dal primo giorno che la vedrà. Tornata dal collegio sembra cambiata, sarà fedele al Barone, fino a quando lo abbandonerà a causa di gelosie e incomprensioni tra i due. Per la creazione di Viola, Calvino ha dichiarato in un'intervista a Maria Corti del 1985, di essersi ispirato a Pisana, la giovinetta di cui è innamorato il protagonista de Le confessioni d'un italiano, di Ippolito Nievo. Biagio Fratello di Cosimo, minore di quattro anni, è suo fedele e assiduo compagno di giochi e di vita, continuando ad.assecondarlo e ad assisterlo. Non ha un'indole ribelle e obbedisce agli ordini senza lamentarsi; è inoltre altruista e molto attaccato al fratello. Nel romanza ha sempre una posizione neutrale o irrilevante. Per creare Biagio, Calvinosi è ispirato al proprio fratello minore Floriano.
Arminio Piovasco di Rondò Padre di Cosimo, barone d'Ombrosa. È un uomo distinto, ma anche schizzinoso e ambizioso, tuttavia "fuori del tempo" in un modo che ai figli sembra ridicolo, alla luce dei cambiamenti politici in corso. È preoccupato della successione del suo titolo e tiene molto alla propria immagine. Aspira alla carica di duca d'Ombrosa, ma non riuscirà ad ottenerla. Dopo che il suo primogenito si arrampica sugli alberi è restio a farsi vedere per la vergogna e teme per le conseguenze dinastiche che il fatto avrebbe provocato. Qualche mese prima della sua morte, viene a conoscenza, da parte di molti Ombrosotti, di voci assai gentili.
E di rispetto devoto verso il figlio primogenito, tanto che, in un secondo tempo, apprezza la creatività del figlio, regalandogli una pregiata spada, preziosissima e originaria della Dinastia dei Piovasco di Rondò. Dopo quest'episodio passa l'ultima parte della sua vita perdendo ogni attaccamento ad essa, chiuso in casa fino a trovare pace nella morte. Per creare Arminio, Calvino si è ispirato al proprio padre Mario.
Generalessa Corradina Von Kurtewitz. Madre di Cosimo, ha vissuto l'infanzia al seguito del padre che se la portava dietro quando andava in battaglia. È autoritaria e usa modi a volte bruschi, ma è premurosa e si prende cura, a distanza, del figlio, con amore materno, e con lui specie negli ultimi anni cerca e crea un forte rapporto. Muore in seguito ad un attacco d'asma. Per creare Corradina, Calvino si è ispirato a sua madre Eva.
Battista. Sorella di Cosimo, è stata costretta a vivere da "monaca di casa" da
suo padre, dopo il fallimento del suo fidanzamento col "Marchesino", accusato di averla aggredita, anche se il giorno della presunta aggressione fu lui, e non la ragazza, a gettare un grido di terrore. È anche essa una ribelle, a suo modo, ed esprime la frustrazione per il stato in cucina, dove prepara minuziosamente pietanze, la maggior parte delle volte disgustose ed esibizioniste, con ingredienti insoliti e volutamente indigesti. Sposerà anni dopo il Contino d'Estomac. Abate Fauchelafleur Vecchietto sciupato e raggrinzito che viveva con la famiglia dei Rondò. Si prendeva cura come insegnante dei due fratelli, ma senza una vera disciplina, per cui i ragazzini riuscivano, con lui, sempre a farla franca. Finisce la sua vita fra carcere e convento, in quanto viene scoperto in possesso di libri proibiti, destinati a Cosimo, cui faceva da intermediario nell'acquisto di pubblicazioni legali o meno. Cavalier Avvocato Enea Silvio Carrega Amministratore deiPoderi dei Piovasco di Rondò e fratellastro di Arminio. Sta sempre sulle sue, non si conosce molto del suo passato tranne che ha soggiornato per molto tempo alla corte del sultano ottomano, che è diventato un esperto di idraulica ed è coinvolto in diverse vicende. Sembra che non abbia la parola perché parla raramente e si mostra assai distaccato. Complice coi pirati turchi che razziano regolarmente le navi di Ombrosa, riesce a scappare dall'assalto guidato proprio da Cosimo contro la base dei pirati. Morirà decapitato mentre cerca di salire su una barca dei pirati turchi, sognando di raggiungere Zaira, forse una donna, forse la figlia, lasciata nell'Impero Ottomano.
Gian dei Brughi
Brigante che viene salvato da Cosimo, il quale, vedendolo inseguito dai gendarmi, lo invita a nascondersi sull'albero con lui. Da questo incontro nasce un rapporto simile all'amicizia tra i due. Il brigante, stanco di essere tale, si fa prestare libri da Cosimo.
cheinizialmente glieli dà volentieri, ma successivamente inizia a stancarsi della petulanza delle richieste e del pessimo stato in cui Gian glieli riconsegna. Verrà giustiziato per impiccagione dopo un fallito tentativo di rapina.
Narratore
Il narratore è Biagio, il fratello minore di Cosimo, quindi il libro ha un narratore interno