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Estratto del documento

Derivazione del passivo

NB: - Caso strutturale all'agente in (1), ma inerente (PP da) in (2) - Sollevamento del paziente in posizione di soggetto: cf. inaccusativi - Cambiamento della morfologia del verbo

Dal punto di vista dei ruoli tematici non cambia sia se si parla di frasi passive o di frasi inaccusative; Cambia la forma del verbo; cambia la diatesi del verbo; il soggetto della frase passiva diventa quello che era il complemento oggetto

Il verbo alla diatesi passiva non è più capace di dare il caso accusativo; ciò che avrebbe il caso accusativo, diventa senza caso; il verbo viene promosso alla posizione del soggetto, dove può prendere il caso nominativo

Lo scopo comunicativo è evidenziare quello che sarebbe stato il paziente Quello che era soggetto della frase attiva gli si dà un caso attraverso la preposizione "da"; l'agente ha il caso obliquo

Derivazione del passivo: - Il cambiamento della morfologia del verbo rende impossibile assegnare caso

accusativo al paziente, che quindi si sposta a prendere caso nominativo in SpecIP >>> diventa Soggetto;

- Il Soggetto profondo non può più prendere caso né per accordo, né per reggenza: per questo viene introdotta una Preposizione, che gli attribuisce un caso obliquo (complemento d'agente)

- La trasformazione passiva prova l'indipendenza tra ruolo tematico e Caso

Come per gli inaccusativi, un paziente, non legittimato dal caso accusativo, si muove per prendere caso nominativo diventando il Soggetto superficiale della frase

- Le pizze sono mangiate da Gianni

Gianni mangia le pizze

- Il treno per Padova è partito alle 8

Francesca [ guarda [ l'amica [ con gli occhiali ]PP ]DP ]VP

Francesca [ guardava [ l'amica ]DP [ con gli occhiali ]PP ]VP ]Circostanziale satellite della frase principale→

- se espandiamo il sintagma verbale con una suddivisione ulteriore

Come si rappresentano i verbi trivalenti?

La "periferia

sinistra” della frase: il CP (sintagma del complementatore)

Indizi per un livello sintagmatico ulteriore: presenza di elementi (effettivamente pronunciati -1- o no-2-) che introducono le dipendenti e segnalano la subordinazione:

  1. Gianni vuole CP[che IP[Luisa parta subito
  2. Caesar dicit CP[Ø se victurum esse (C. dice che vincerà) non c’è il complementatore, ma è→come se ci fosse
  3. Cesare ordinò ai soldati CP[di partire

spazio sintattico per ospitare complementatori (dipendenti completive) sintagma del→ →complementatore

Disegnare il sintagma del complementatore!!!

Posto dove mettere i complementatori

  • what (specificatore del sint. del complem.)
  • did
  • John
  • say

Dove mettere i verbi e pronomi interrogativi nelle frasi interrogative

Ospitare elementi dalla posizione originaria più in alto per particolare enfasi→- segnalare elementi della frase che hanno una particolare importanza comunicativa

Il complementatore

Il chel'elemento complementatore che può introdurre principalmente due tipi di proposizioni subordinate, che vanno distinte con attenzione:

  1. Frasi completive: sono argomentali, cioè rappresentano un argomento della frase reggente
    • a) che gli esami siano vicini non ci preoccupa
    • b) la maestra chiede che gli studenti leggano il manuale
  2. Frasi relative: sono attributive, cioè rappresentano un'espansione di un DP della frase principale (come se fossero aggettivi, perché modificano uno dei due elementi della frase reggente; aggiungono informazioni)
    • a) l'argomento che sto spiegando non mi piace è una relativa restrittiva: limita la referenza del DP che essa espande
    • b) il libro, che tutti avete già letto, è un manuale è una relativa appositiva: aggiunge un contenuto in più al DP, senza restringerne l'interpretazione

13/12 Elementi di linguistica storica (variazione diacronica) e di sociolinguistica

(variazione diastratica)Le variazioni delle lingue Nel linguaggio convivono elementi naturali insieme ad elementi culturali (natura mutevole e differenziata che prende il linguaggio quando si concretizza). Le lingue non possono fare altro se non tendere a modificarsi. 4 assi principali di variazioni: - diacronica (tempo) - diatopica (luogo) - diastratica (stato sociale) - diafasica (contesto comunicativo) La variazione diacronica Anche quando ci sono dei fatti ereditari molto chiari, la fonetica può provocare profondi cambiamenti. Le lingue cambiano inevitabilmente nel tempo: se il cambiamento avviene su aree molto vaste, può produrre frammentazione linguistica. Ad esempio, il 'Padre nostro' (Matteo, VI,9) in gotico (IV sec. d.C., lingua germanica orientale, estinta): atta unsar þu in himinam, weihnai namo þein. qimai þiudinassus þeins. wairþai wiljaþeins, swe in himina jah ana airþai. È difficile capire la parentela con la lingua.inglese- For example, Latin evolution > Romance languagesLat. focum: it. fuoco, fr. feu, sp. fuego, port. fogo, occ. fuoc, rom. focThus, very complex "linguistic families" can be created, where a mother language can "produce" daughter languagesDiastratic variation (based on the social group to which a person belongs)Internal articulations within the linguistic community influence the forms of the language, producing variation. For example, a whole series of words, pronunciations, and structures that are very common in all Romance languages were absent in "high" Latin, but emerge from inscriptions, low-level texts, and school manuals where they were corrected (two different ways to indicate the same thing, the same word):- basium 'kiss' ... compared to osculum- casa 'house' ... compared to domus or villa- fécerunt 'they did' ... compared to fecérunt- plus claruscosa gli hanno detto a loro7. Non so mica che cosa gli hanno detto a loro, eh8. Non so mica che cosa gli hanno detto a loro, eh, sai9. Non so mica che cosa gli hanno detto a loro, eh, sai, insomma10. Non so mica che cosa gli hanno detto a loro, eh, sai, insomma, capisci La variazione diastraticaLa lingua cambia in relazione al gruppo sociale di appartenenza, cioè a ‘chi-parla’ (….e di che cosa…).Un esempio: il «continuum» italiano (concetto di Gaetano Berruto):1. Non sono affatto a conoscenza di che cosa sia stato loro detto[polo alto: italiano standard letterario]2. Non sono affatto a conoscenza di che cosa sia stato detto loro[polo basso: italiano popolare]3. Non sono affatto a conoscenza di che cosa sia stato detto a loro[polo basso: italiano popolare]4. Non sono affatto a conoscenza di che cosa sia stato detto a loro, eh[polo basso: italiano popolare]5. Non sono affatto a conoscenza di che cosa sia stato detto a loro, eh, sai[polo basso: italiano popolare]6. Non sono affatto a conoscenza di che cosa sia stato detto a loro, eh, sai, insomma[polo basso: italiano popolare]7. Non sono affatto a conoscenza di che cosa sia stato detto a loro, eh, sai, insomma, capisci[polo basso: italiano popolare] La variazione diatopicaLa lingua cambia in relazione alla zona geografica, cioè a ‘dove-si-parla’ (….e di che cosa…).Un esempio: il «continuum» italiano (concetto di Gaetano Berruto):1. Non sono affatto a conoscenza di che cosa sia stato loro detto[polo alto: italiano standard letterario]2. Non sono affatto a conoscenza di che cosa sia stato detto loro[polo basso: italiano popolare]3. Non sono affatto a conoscenza di che cosa sia stato detto a loro[polo basso: italiano popolare]4. Non sono affatto a conoscenza di che cosa sia stato detto a loro, eh[polo basso: italiano popolare]5. Non sono affatto a conoscenza di che cosa sia stato detto a loro, eh, sai[polo basso: italiano popolare]6. Non sono affatto a conoscenza di che cosa sia stato detto a loro, eh, sai, insomma[polo basso: italiano popolare]7. Non sono affatto a conoscenza di che cosa sia stato detto a loro, eh, sai, insomma, capisci[polo basso: italiano popolare]cosa gli han detto [italiano colloquiale]7. Non so mica cosa gli han detto8. Non so mica cosa ci han detto9. So mica cosa che ci han detto [italiano regionale popolare]In base a cosa scegliamo? In base alla situazione in cui ci troviamoConta dove mi metto io nella società, ma anche il contesto in cui ci troviamohttps://navigais-web.pd.istc.cnr.it/La variazione diacronica: perché le lingue cambiano?Quali sono le circostanze che innescano il cambiamento?Tendenze che portano le lingue a cambiareDifficile proporre un'unica 'causa' del mutamento linguistico, al di là dell'intuizione secondo cui l'usoaccompagna il cambiamento. Alcuni fattori sono interessanti:1) attrizione (= indebolimento, erosione) tendenza che porta le lingue a cambiare; fattore che→agisce fisicamente erodendo la lingua- Fenomeno fonologico per cui col tempo in alcune posizioni della parola le distinzioni trasuoni diventano meno rilevanti indebolimenti, cadute,

confusioni (conseguenze→generali)

La pronuncia non rimane mai identica, anche in una stessa lingua

Alcune costrizioni ci obbligano a seguire una certa norma; se non ci sono più, la lingua tende a cambiare molto velocemente

Quando non c’è più una struttura sociale che blocca l’evoluzione del parlato, la lingua evolve molto più velocemente

Dal punto di vista del sistema fonologico, ci sono delle distinzioni in termine di tratti che non ci sono più, che non sono più importanti; non verranno più pronunciati quei suoni

Ad es.: lat. rosā «rosa; ablat.sing.» vs. rosă «rosa,vocat.sing.», vs. rosās «rosa, accusat.plur.» > it. rosa

Caduta di consonanti finali, perdita della quantità delle vocali eliminazione sistema dei→casi > cambio ordine delle parole

Alcune volte, le consonanti finali delle parole non viene più pronunciata non ci sono più → distinzioni di caso;

la distinzione può passare solo attraverso la posizione sintattica

2) Le innovazioni come varianti: produzione e propagazione- L'acquisizione è il momento chiave per la 'nascita' di varianti linguistiche: potenzialmente ogni bambino può ricostruirsi un codice leggermente diverso dalla lingua target, ma quello che conta è il modo in cui si propagano le varianti: solo quelle socialmente rilevanti si consolidano, le altre si perdono/non continuano

In biologia, è assolutamente pacifico che ogni nuova generazione di individui possa avere delle mutazioni casuali che cambiano il codice genetico rispetto a quello dei genitori- non tutte le mutazioni fanno cambiare tutti coloro che verranno dopo; alcuni cambiamenti sono irrilevanti- altre mutazioni possono invece provocare dei danni a chi ce le ha- mutazioni fortuite che sono un vantaggio per chi ce le ha[cf. studi di W. Labov, D. Lightfoot]

Ci possono essere due varianti della stessa cosa; si imita

chi ha più potere, chi è più influente- le varianti possono sempre succedere, ma si propagano solo se riescono ad espandersi in una popolazione prestigiosa- punto di riferimento per tutti

La variazione diacronica: come cambiano le lingue?

Vi sono processi concreti di cambiamento linguistico molto frequenti; alcuni sono dovuti al contatto con altre lingue, altri invece legati a mutamenti 'autonomi' dei singoli sistemi linguistici

Fattori esterni e fattori interni

Fattori esterni dovuti al contatto con un'altra lingua: il prestito e l'interferenza

Il contatto (non necessariamente con sostituzione, o scambio di popolazione) tra due lingue (chi parla più lingue oppure se si è esposti ad una lingua che non viene parlata da quella persona) può portare a:

  1. Prestiti lessicali:
Dettagli
Publisher
A.A. 2022-2023
96 pagine
SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-FIL-LET/12 Linguistica italiana

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher saracarr di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Istituzioni di linguistica e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Padova o del prof Bertocci Davide.