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LESSEMI/LEMMA
Lessemi: è un elemento dotato di un significato lessicale, ad esempio AMICO significa persona con cui si ha un legame di affetto e amicizia.
Astratto
Lemma: sarebbe la forma di citazione di una parola, quando cerchi una parola sul dizionario dobbiamo ricondurre la parola alla sua forma di citazione = lemma.
Concreto
I MORFEMI
I morfemi sono la più piccola parte di una lingua dotata di significato. Un morfema è un 'segno linguistico' ed è quindi costituito da un significante e un significato.
Esempio: prendiamo la parola 'DENTALE'
Dent- (significato 'organo della masticazione') -al- (significato '(aggettivo) relativo a') -e (significato 'singolare (uno solo)') è stato scomposto in 3 pezzi, tre morfemi.
L'aggettivo 'dentale'
Ciascuno dei tre morfemi è suscettibile di entrare come componente di altre parole
- dent- = dente
- dentatura
- dentista
- -al- = stradale
mortale - globale- -e = gentil-e, abitabile, pelle, studente ecc.
Un morfema può essere costituito da un solo fonema.
Distinzione :
- Monomorfemica: il morfema può coincidere con la parola, una parola può essere cioè formata da un solo morfema.
- Bimorfemiche : La parola può essere il risultato di una combinazione tra due morfemi= gatto-o, veloce-mente, ragazz-e
- Plurimorfemiche : La parola può essere il risultato di una combinazione tra più morfemi = croc-e-ross-in-a
MORFEMI - Lessicali e grammaticali
Morfemi lessicali = morfemi in cui il significato non dipende dal contesto. Es. Lenzuol-o, astut-o
Morfemi grammaticali = morfemi che esprimono funzioni grammaticali. Es. bambin-a, boll-e, parl-i, anello di platino, odore di fumo.
MORFEMI - Classe chiusa e classe aperta.
I morfemi lessicali formano una classe aperta, mentre quelli grammaticali formano una classe chiusa.
I morfemi lessicali sono una classe aperta a cui si possono aggiungere nuovi
elementi (per esempio i termini dell'informatica sono per lo più prestiti recenti in italiano) mentre i morfemi grammaticali sono una classe chiusa (anche se non completamente, perché possono essere aggiunti nuovi elementi ma molto raramente e in tempi lunghi.
MORFEMI - Liberi e legati
I morfemi possono essere liberi quando possono concorrere da soli all'interno di una frase. Es. ieri, per, già. O in inglese: boy, dog, run.
I morfemi possono essere legati quando invece sono obbligati a cooccorrere con altri morfemi all'interno della stessa parola. Es. -tore (brucia-tore); -ura (fritt-ura, calzat-ura)
MORFEMI - Derivazionali e flessivi
1) I morfemi derivazionali sono usati per formare parole complesse nuove; i morfemi flessivi si limitano ad aggiungere un'informazione di carattere molto generale (tempo, modo, aspetto, numero, genere). I morfemi derivazionali dunque cambiano significato a una parola. Ad esempio: da FUTURO a FUTURISMO.
flessivi invece mantengono il valore fondamentale della parola. Es. parlo,parli, parla, parliamo, parlate, parlano.
2) I morfemi derivazionali possono cambiare la categoria della parola. Computer (nome)Computer + izzare = computerizzare ( verbo )I morfemi flessivi non possono farlo.
LIVELLO ASTRATTO VS CONCRETO
In fonologia si è visto che un fonema può essere realizzato in vari modi, ma che queste differenze non sono distintive; anche in morfologia ritroviamo lo stesso fenomeno: il termine morfema indica un'unità astratta che è rappresentata concretamente da un (allo)morfo, cioè un morfema che può essere realizzato in diversi modi:
fonologia morfologia
livello astratto fonema morfema
livello concreto allofoni allomorfi
In inglese, le parole 'fish', 'cup' e 'key' hanno tutte lo stesso morfema del plurale (-s) ma tutti allomorfi diversi; -s, -z, -iz.
Quindi il morfema del plurale -s è rappresentato da
più allomorfi.
Morfo = morfema inteso come forma, dal punto di vista del significante.
Morfema = è la più piccola parte di una lingua, portatore di significato.
Allomorfo = è la variante formale di un morfema.
I morfemi di negazione dell’aggettivo in italiano non sono 8, ma 4, e sono a- in-, s- dis-.
FORMAZIONE DI NUOVI LESSEMI: DERIVAZIONE E COMPOSIZIONE
prefissazione suffissazione infissazione
DERIVAZIONE : si suddivide in , eprefissazione
Prefisso, processo si chiama :1. fortunato - sfortunato
2. fare - disfare suffissazione
Suffisso, processo si chiama :1. dolce - dolcemente
2. fiore - fiorista infissazione
Infisso, processo si chiama :1. kuhbil - kuhkabil ( coltello- del coltello )
COMPOSIZIONE : La composizione forma parole nuove a partire da due parole esistenti.
1. Capo, stazione = capostazione
2. Dolce, amaro = dolceamaro
3. Alto + piano = A + N = N ( altopiano )
4. Lava + piatti = A + N = N ( lavapiatti )
LA FLESSIONE
1. Numero : singolare o plurale
2. Genere :
maschile / femminile
3. Persona : codifica se il riferimento è diretto verso uno degli attori della comunicazione ( o il parlante, o l'ascoltatore o nessuno dei due )
4. Caso : esprime la funzione sintattica di un complemento ( tipo nominativo/genitivo/accusativo/vocativo ecc in latino )
5. Tempo : passato, presente o futuro.
6. Modo : indica l'atteggiamento del parlante rispetto all'evento denotato
7. Aspetto : indica punti di vista diversi rispetto allo svolgimento del processo/azione denotato dal verbo. La principale distinzione aspettuale è quella fra aspetto perfettivo o imperfettivo. Nel primo caso il parlante pone l'accento sul fatto che esiste un momento temporale in cui il processo denotato dal verbo è chiuso e terminato. Viceversa, l'aspetto imperfettivo non denota l'esistenza di un punto temporale in cui è soggettivamente possibile 'vedere' la fine del processo. Es. a) Mario ha mangiato la mela. b) Mario mangiava
la mela
8. Diatesi: categoria grammaticale che descrive la relazione tra l'azione che il verbo esprime e i partecipanti identificati dagli argomenti. In italiano abbiamo tre diatesi: attiva, passiva e riflessiva.
LEZIONE 12 - REGOLE DI FORMAZIONE DI PAROLA
La derivazione è un processo attraverso cui, a partire da unità esistenti, si formano unità nuove: questo processo è governato dalle REGOLE DI FORMAZIONE DI PAROLA (RFP).
La composizione e la derivazione sono i due processi che rientrano nella formazione delle parole:
- capo+stazione
- utile+ità
I due processi si differenziano perché la prima combina due forme libere mentre la seconda combina una forma libera e una legata.
- Categorie in entrata sono N, V, Agg, mentre in uscita si possono avere anche Avv.
- L'italiano non ammette avverbi e preposizioni come basi di derivazione, ne preposizioni come categoria d'uscita.
- La sola possibilità di formare avverbi derivati è
data dalla suffissazione con -mente.
Diagrammi ad albero N = V+N- Es. V:porta + N:ombrelli = N : portaombrelli - NomeA=N +Suf- Es. N: Inverno + Suf: ale = A: invernale - AggettivoV = Pref+V- Es. Pref: ri + V:vedere = V: rivedere - Verbo
I processi di formazione non sono completamente liberi, ma soggiacciono a restrizioni.
LA CONDIZIONE DELLA BASE UNICA
Il suffisso -zione forma nomi combinandosi coi verbi, ma non può combinarsi ad aggettivi oa nomi.
Es. Celebrazione = celebrare + zione
Collaborazione = collaborare + zione
*Fortezione
*Tavolazione
*Amicazione
BLOCCO slide 8 lez.12
Il blocco, secondo una definizione generale, avviene quando una parola complessa non viene formata, perché esiste già un altro lessema nel lessico che copre il significato che la parola complessa in questione andrebbe a rivestire.
Esempio : Comandare diventa comandante, NON *comandatore
Fama diventa famoso, NON *famosità
LA COMPOSIZIONE permette di formare una singola parola, unendo due parole;
è il processo più vicino alla sintassi. Perchè: - capostazione = capo della stazione - sottoscala = sotto la scala Quando si mettono insieme due elementi per formare una costruzione linguistica più complessa, i due elementi non sono sullo stesso piano: uno è ‘più importante’ dell’altro, un elemento attribuisce a tutta la costruzione la categoria lessicale e moltre altre proprietà -TESTA Camposanto: campo è la testa del composto. Specifica il significato della parola Composti endocentrici = dotati di testa. Es. Chiave inglese, capostazione LA DERIVAZIONE: all’interno possiamo distinguere varie forme di affissazione ovvero suffissazione, prefissazione, infissazione. Suffissazione: X + Suff. Prefissazione: Pref. + X Infissazione: all’interno della parola Suffissazione e infissazione sono simili perché in entrambi i casi abbiamo la formazione di una parola tramite l’aggiunta di una forma legata a una
I suffissi si comportano come teste perché attribuiscono al derivato la categoria lessicale. Es. fama - famoso.
I prefissi invece non sono normalmente teste perché non cambiano la classe grammaticale. Es. elegante - inelegante rimane sempre AGG. Scrivere - riscrivere rimane sempre VERBO.
Come si scompone una parola?
- Si individua la base lessicale. (Questa base deve essere una parola astratta ma possibile, non un pezzo di parola.)
- Si determina la categoria della base e la si segna in basso sotto la parentesi quadra. (Aprire e chiudere SEMPRE parentesi in numero uguale)
LEZIONE 13 - SINTASSI
La sintassi analizza come le parole si combinano per formare sintagmi, i sintagmi sono unità intermedie tra parole e frasi e i sintagmi vanno a formare le frasi.
La sintassi quindi studia come si strutturano le frasi.
I costituenti/sintagmi vanno a formare le frasi. Un costituente è un'unità composta da più parole che si formano attraverso regole.
combinatorie (merge, salda) ricorsive. Ricorsivo perché posso applicare merge al risultato dell'operazione precedente.
SN = Sintagma nominale
Es. Il, Ragazzo = SN(Il ragazzo), ride = ((il ragazzo) ride )
Come capire quali sono i costituenti?
- Il mio cane bianco e nero mangia carne macinata con le verdure.
Il mio cane bianco e nero è un sintagma
TEST DI COSTITUENZA = I costituenti possono essere individuati applicando dei test, però questi test di sufficienza non sono tutti necessari. Con alcuni costituenti i test non funzionano. Ci permettono però di avere dei criteri oggettivi attraverso i quali possiamo stabilire se una parte di una frase è costituente o meno.
- test di movimento
- t