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DANNO CON IL DOPPIO

Importante: Le cose rubate non possono essere usucapite (l'usucapione richiede la giusta causa).

Punto 22 regola che riguarda le testimonianze; colui che si è prestato come testimone negli atti per bronzo e bilancia o colui che ha tenuto la stadera nella mancipatio, se è chiamato a rendere la sua testimonianza, a testimoniare che quella cosa è avvenuta e si rifiuta, viene escluso per sempre dalle testimonianze. È considerato un atto deplorevole quello di non riferire rispetto agli atti ai quali ha partecipato un testimone 22.

CHI ABBIA PARTECIPATO COME TESTIMONE O TENUTO LA BILANCIA (nella mancipazione), SE NON [RENDE] TESTIMONIANZA, NON (Cfr. Tav. 2.3).

TENGA PIÙ LA BILANCIA E NON SIA PIÙ TESTIMONE.

Quindi: Sia i testimoni, sia colui che tiene la bilancia, devono testimoniare, altrimenti a questi verrà preclusa per sempre la possibilità di testimoniare.

Punto 23: Chi rende una testimonianza falsa la

testimonianza è punita in maniera molto grave. Colui che testimonia il falso viene buttato giù dalla rupe Tarpea.23. Credi tu che vedremmo tanti falsi testimoni, se la pena prevista dalle Dodici Tavole per la falsa testimonianza non fosse caduta in desuetudine, e se ancor oggi, come prima, si precipitasse dalla rupe Tarpea chi ha testimoniato il falso ed è stato riconosciuto colpevole? 24a. SE IL DARDO SFUGGI' DI MANO PIÙ Punto 24 a. omicidio involontario CHE LO SCAGLIO', si offre un ariete. Omicidio volontario e involontario (due leggi regie che risalgono a Numa) Il significato delle parole, Parricidii quaestores6) Festo, s. v. (periodo dello scrittore II secolo d. C.) omicidio volontario, con dolo, con inganno vendetta privata è legittimata se qualcuno ha ucciso volontariamente un uomo libero (per l'uccisione del pater interviene la comunità, per l'uccisione di un uomo libero c'è la vendetta

(privata)…una legge di Numa Pompilio è formulata in questi termini: “Se uno volontariamente con dolo (inganno) diede la morte a un uomo sia parimenti ucciso”. Commento a Virgilio Bucoliche 7) Servio, 4.43 (periodo dello scrittore IV secolo d.C.) omicidio involontario stabilisce che se qualcuno ha involontariamente ucciso un uomo libero, non può essere esercitata la violenza privata, ma per poter placare gli dèi bisogna che il reo offra un ariete alla famiglia della persona uccisa. Nelle leggi di Numa fu stabilito che, se uno avesse involontariamente ucciso un uomo, offrisse ai suoi agnati in una riunione un ariete a favore della persona uccisa. TAVOLA 9 (procedura per la punizione dei crimini): novità introdotte dai decemviri appello al polo (PROVOCATIO AD POPULUM) Vediamo il potere del rex prima e poi del magistrato. Il rex nella monarchia etrusca inizia ad avere l’imperium, il comando militare. Il pretore console

Dell'età repubblica ha l'imperium del comando militare. Connaturata all'imperium c'è la coercizione (coercitio) cioè il potere di farsi ubbidire. Si può anche decidere di mettere a morte un cittadino disobbediente. Anzitutto la coercizione riguarda i militari, che sono sotto l'imperium del comandante, ma anche i cittadini sono sottoposti alla coercizione, infatti il console ha sia il potere militare che il potere civile. Il magistrato poteva punire in vari modi i cittadini che riteneva disobbedienti. Questo provocava anche degli abusi di potere. Chi ha l'imperium ha un potere molto significativo. Dunque, si comincia ad introdurre un principio: Regola 1 tavola 9 non si può condannare a morte un cittadino senza un processo! La condanna deve avvenire in un processo, che avviene davanti all'assemblea centuriata. Non propongano leggi speciali (privilegia). Non decidano la messa a morte di un cittadino, se non

tramite l'assemblea centuriata. Dunque, ci vuole un processo, ma chi faceva il processo? Si istituisce il processo comiziale, si introduce il comizio centuriato. Il comizio centuriato non siamo certi quando sia nato, ma certamente è stato elaborato da Servio Tullio. Il comizio centuriato si crea sul modello dell'ordinamento centuriato, ha competenze di carattere civile, funziona tramite votazione. Uno dei compiti attribuiti al comizio è di accertare le condanne a morte, che decide se assolvere il condannato o condannarlo definitivamente. Questo principio per la prima volta viene espresso nelle 12 tavole. Ci sono altre 4 leggi che parlano della provocatio: - 509 a.C. (caduta della monarchia) Lex Valeria - 443 a.C. Legge Valeria Orazia - 300 a.C. Altra legge Valeria Orazia - Leggi Porce dopo il 200 a.C. Tutte le sopracitate leggi ribadiscono questo principio: Un magistrato non può condannare a morte senza aver sentito il parere del popolo. Un principio.ribadito così tante volte sembra un principio molto labile, che o non veniva ottemperato oppure c'è stato bisogno di reiterarlo tante volte per farlo rispettare. Diventerà una colonna portante della cittadinanza: un cittadino romano ovunque sia può chiedere il parere del popolo, davanti a qualsiasi tribunale (un cittadino romano ha il diritto di essere giudicato da un tribunale romano). Il principio della provocatio, fissato nelle 12 tavole, rappresenta un argine all'imperium del magistrato. Ovviamente il popolo può solo confermare la condanna oppure può assolverlo. Con le leggi Porce si stabiliscono sanzioni contro i magistrati che rifiutano l'appello al popolo. 4. I questori del parricidio (erano) menzionati Questori del parricidio - Punto 4 anche dalla legge delle Dodici Tavole. 5. La legge delle Dodici Tavole impone di applicare la pena capitale a chi abbia incitato il nemico e a chi abbiaconsegnato un cittadino al nemico. 6. Le norme delle Dodici Tavole vietarono che fosse giustiziato qualunque uomo (libero) non condannato. Si ribadisce un concetto espresso nel punto 1. TAVOLA 10: la saltiamo TAVOLA 11, punto 1: si scrive nelle 12 tavole che i plebei non hanno la capacità matrimoniale. Si ribadisce una norma consuetudinaria risalente, andando contro i plebei. TAVOLA 12, punto 5: nelle Dodici Tavole la norma che tutto ciò che il popolo avesse da ultimo stabilito fosse giuridicamente valido (ius ratumque esset). Questa novità prevede una nuova funzione del popolo, il popolo nel comizio centuriato acquista potere legislativo. Al comizio verranno presentate proposte di leggi, che verranno discusse e poi votate, se passano vanno a

Finire al senato per la ratifica e il senato dà luogo a una legge pubblica (lex rogata). Questa è l'attività legislativa del comizio centuriato. Al punto 5 in questo modo si prevede la modifica del diritto delle 12 tavole! Lo hanno fissato i decemviri, che il diritto delle 12 tavole è un diritto che può essere abrogato tramite leggi pubbliche. È un diritto che può essere cambiato. La legge più recente abroga la legge più antica (lex posterior derogat priori). Il diritto delle 12 tavole può cambiare e cambierà tramite le leggi pubbliche e attraverso anche i giuristi.

1° marzo 2022

PROCESSO PRIVATO:

Nelle TAVOLE 1-2-3 troviamo alcune regole importanti sullo svolgimento del processo privato, che ha avuto una evoluzione completamente consuetudinaria.

FASE DI ACCERTAMENTO (è la prima fase del processo che si divide a sua volta in due parti: prima parte fase in iure; seconda parte fase apud iudicem):

Nelle tavole 1 e 2 ci sono le linee generali del procedimento di accertamento nell'ambito di una controversia/lite. L'accertamento viene fatto da una persona dotata del potere chiamato "ius", il potere di dire cosa è lecito e cosa non lo è. La controversia o lite, da accertare, si svolge nella prima parte davanti a un magistrato che ha lo ius. C'è una prima fase e sempre in questa fase di accertamento c'è la seconda parte del giudizio della sentenza, che avviene davanti a un giudice privato. È un processo quindi bipartito: 1. fase in iure davanti al magistrato (pretore massimo, pretore console), colui che ha lo ius. 2. fase apud iudicem davanti ad un giudice, che è un privato cittadino. Alla fine delle due fasi abbiamo la sentenza di colpevolezza o meno. Si accerta se una persona ha un debito nei confronti dell'altra, oppure si accerta chi è il proprietario ad esempio. Fino a tutto il Principato.

Il processo sarà bipartito.

Magistrato: è il pretore console, ha l'imperium (comporta il fatto di possedere la iuris dictio = capacità di dire lo ius, giurisdizione).

Prima il potere di ius ce l'aveva il rex.

FASE DI ESECUZIONE (seconda fase): TAVOLA 3 esecuzione, deve essere pagata la pena pecuniaria comminata dal giudice. Il condannato o paga o subisce le conseguenze (piuttosto cruente nel diritto arcaico).

Questa procedura si chiama LEGIS ACTIO (actio = azione). L'azione viene compiuta da colui che ha subito un danno, che vuole dar luogo a qualcosa che consenta l'accertamento. Alcuni specialisti intendono legis come legge, ma qui non vuol dire legge. È vero che i romani conoscono il termine lex (leggi regie), ma i romani hanno basato il diritto arcaico sui rituali quindi lex vuol dire rito: è un azione che si basa sui rituali/riti. Sono riti che servono per accertare. La legis actio più antica è la legis actio sacramento.

Cioè una azione rituale che avviene tramite un giuramento (sacramento = giuramento). La legis actio per giuramento avviene davanti a un magistrato e il rituale è diverso a seconda dell'oggetto della controversia, che può essere di due tipi:

  • Controversia che riguarda diritti reali / la proprietà di un bene: la proprietà di un terreno (cosa immobile), di uno schiavo (cosa mobile) - PROCEDURA IN REM, riguarda solo problemi di proprietà, sono controversie esclusivamente nascenti da una lite sulla proprietà di una cosa mobile/immobile (anche le controversie di carattere potestativo rientrano nella legis actio in rem). È una controversia che ha un carattere assoluto, il diritto di proprietà viene rivendicato dal proprietario nei confronti di chiunque. Da qui deriva il termine diritti assoluti.
  • Oggetto d
Dettagli
Publisher
A.A. 2021-2022
115 pagine
SSD Scienze giuridiche IUS/18 Diritto romano e diritti dell'antichità

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher brigittasuto di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Istituzioni di diritto romano e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi di Genova o del prof Viarengo Gloria.