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Viene indicato il formalismo cioè il prevalere nell’attività dei privati delle forme sulla
sostanza dell’atto compiuto, dobbiamo pensare che in età arcaica è preminente da
parte della comunità romana l'attività primaria.
L’idea di veicolare la volontà all’interno di una forma scritta o formalizzata è
importante.
Epoca pre-classica: da 367 a.c. al 27 a.c.
Nel 27 c’è il cambio di regime, augusto diventa capo unico dell’impero. C’è il diritto di
famiglia e della tutela giurisdizionale. Il pretore urbano è importante per la tutela
giurisdizionale.
I romani scrissero libri e opere dedicate alla risoluzione di casi concreti.
L’epoca classica in cui i protagonisti sono giuristi
Nell’epoca post classica dal 305 a.c. al 565 a.c.
In Italia questo aggettivo post classico è spesso sostituito con un altro e si parla di
periodo tardo imperiale o tardo antico.
Fonti di diritto: da dove il diritto nasce, da quali atti, documenti possiamo pensare che
un determinato prodotto crei diritto.
Le istituzioni di Giustiniano dicono che esistono due diritti: diritto pubblico e diritto
privato, definito tripartito perché frutto di tre complessi di norme che sono diritto
naturale, diritto civile (diritto scritto e non scritto) e diritto delle genti.
Teocrito e Doroteo (due professori) per loro era assolutamente normale usare gli scritti
precedenti dei giuristi.
Ulpiano diceva che c’è un diritto privato degli animali (tutti gli esseri animati).
La parte che esclude gli esseri animati inferiori ma che tiene insieme tutti i popoli e
che riguarda il diritto privato si chiama diritto delle genti. Ulpiano sostiene che una
parte del diritto privato è comune a tutti i popoli.
Aggiunge subito che esiste un settore di diritto privato che riguarda solo cittadini.
Nell’età arcaica l’ordinamento giuridico è fatto da quattro fonti che si compenetrano
alla pari.
Il diritto è l’arte del buono e del giusto, questa è l’unica definizione che i giuristi
abbiano trasmesso della loro materia di studio.
Boni et equi, Ius et ars
Il latino si è imposto perché è una lingua povera.
Adversus hostes eterna auctoritas
Nei confronti degli stranieri
Possono essere nemici solo gli stranieri.
Non è il diritto di rivalsa questa auctoritas, significa il diritto di garanzia.
Nei confronti degli stranieri sia eterno il diritto di garanzia.
Siccome gli stranieri non hanno lo ius civile
Quando nel 1967 esce un libro che vince un premio e comincia con ‘i romani odiavano
gli stranieri, guardate cosa scrivevano nel primo codice delle loro leggi’ la persona che
scrisse questo libro era ignorante di diritto romano.
Ius et ars, un po’ i giuristi sono artisti, nel senso che nel loro operare sono un po’
creativi e devono possedere un sistema, una tecnica perché l’arte senza tecnica non si
esplica.
Questa parola ‘ars’ significa arte ma anche tecnica, del ‘buono’ perché il giurista mira
sempre al buono, deve dal punto di vista deontologico mirare al bene e ‘equi’, questo
aggettivo non è proprio giusto, in italiano noi diciamo equo per dire giusto perché sono
sinonimi e a proposito dell’equità è giustizia come dicono i romani. L’equità è giustizia
nel singolo caso, cioè che applica il giudice e in alcune circostanze il diritto deve
essere applicato con giustizia ma modulandolo, in qualche caso bisogna fare degli
aggiustamenti, quindi quello che può essere giusto tra due persone può non esserlo in
un’altra situazione.
Ius in latino, diritto in italiano
Diritto oggettivo: complesso delle norme giuridiche che regolano la vita dello stato
(diritto pubblico, privato, civile, pretorio…), si occupa anche dei rapporti tra i privati,
“Norma agendi”
Diritto soggettivo: potere (pretesa) di esigere un certo comportamento da altri (diritto
di proprietà, di credito…)
Diritti soggettivi assoluti: nei confronti di tutti (erga omnes), azioni in rem esperibili
contro tutti (erga omnes)
Diritti soggettivi relativi: nei confronti di una persona determinata, azioni in personam
esperibili contro una persona determinata.
Il processo che eventualmente ne scaturisce deve essere rivolto verso una persona.
(Solitamente sono i diritti di credito)
I romani non dicevano diritto soggetto assoluto in quanto concepivano il diritto in
termini di esperibilità.
Atio in rem, il diritto di proprietà
Diritti status sono i diritti assoluti, come il fatto che ognuno di noi abbia un nome e un
cognome o che qualcuno appartenga a una famiglia.
Diritti assoluti (a. In rem)
Potestà familiari: potere del pater su schiavi, figli, moglie, persone in mancipio
Diritti reali: insistono cioè riguardano alle cose come il diritto di proprietà cioè il diritto
di disporre di un bene e in modo pieno ed esclusivo e diritti reali limitati, su cosa altrui.
Il processo privato romano (composto da concittadini): complesso di atti compiuti per
la difesa di un diritto soggettivo
Il quarto libro delle esecuzioni di Gaio è dedicato al processo dei romani
Gaio ci spiega che la prima grande differenza della dimensione è di natura logica, il
processo in effetti serve ad accertare l’esistenza di un diritto o a far applicare una
sentenza.
Processo di cognizione (conoscenza) e processo di esecuzione
Si instaura attraverso l’azione (tante azioni tipiche, prima l’azione poi il diritto)
In diritto romano vi sono una serie di azioni tipizzate e il processo romano ha
conosciuto tre grandi fasi
1. Processo per azioni di legge
2. Processo formulare
3. Cognitio extra ordinem
5 diverse procedure con cui far valere tutte le pretese: 3 di cognizione (per accertare il
fondamento della pretesa avanzata), 2 esecutive (per dare soddisfazione al vincitore
quando la sentenza non era eseguita, oppure al creditore per crediti immediatamente
esigibili).
Davanti al processo c’erano delle formalità: sacramentum (in latino si può tradurre con
l’italiano sacramento), il sacramento va tradotto come giuramento, azioni
sacramentali cioè che si fondano su un giuramento
Questa promessa aveva anche un altro aspetto, cioè di essere una scommessa
Il diritto alla proprietà
Il pater, il capofamiglia aveva un potere sulle cose e sulle persone che era
sostanzialmente indistinto o difficilmente distinguibile ma questo potere era sempre
esercitato in favore della famiglia perché la famiglia era composta non solo da persone
ma anche da quello che noi chiameremo patrimonio familiare.
Dopo i nostri padri si sono accorti che un conto erano le persone familiari, un conto le
res familiares (patrimonio).
Patrimonio quando nasce?
L’altra faccia della moneta si chiama matrimonio.
In pratica quello che ci dice la società dal 4 secolo è che il pater ha il ruolo del
patrimonio, invece del matrimonio ne compete la moglie.
La civitas dice che esiste un organo deputato che si occupa di queste vicende e la città
è nuovamente fondata attraverso il processo.
L’abriter dovrebbe essere terzo e questa è una forma proprio minima di giustizia
arbitrale, nucleare.
La plebe chiede certezza del diritto, i plebei erano i meno abbienti ed erano meno
colti.
Nel 509 a.c. viene scacciato l’ultimo dei re degli etruschi Tarquinio il superbo e al posto
suo, intanto il popolo giura che non permetterà mai di prendere il potere da solo e
allora si vota, ma si decide che il potere sia diviso tra due persone che si spartiscono
lo stesso potere del re (imperium) come convocare il senato
L’imperium offre anche la possibilità di convocare i comizi.
Anche per questo motivo i plebei hanno questo modo di ribellione che ci mette un paio
di generazione per maturare, nel 509 si dice eleggiamo due persone (consoli che sono
eletti e non possono essere rieletti) che hanno lo stesso potere del re (imperium).
Ce richiesta di risolvere alcune controversie del processo
Gaio ci racconta i motivi per i quali le actiones cominciarono a chiamarsi legis actiones
prodotte per via di legis cioè se una procedura era introdotta da una lex perchè erano
formulata secondo le parole delle leggi stesse e perciò venivano praticate senza
poterle mutare come le leggi
Le legis actiones entrano nella quotidianità del civis perchè sono le leggi ad introdurre
nell’ordinamento.
Leggi delle dodici tavole
Sarà istituito al posto dei due consoli la commissione dei decemviri
I plebei chiedevano la certezza del diritto perchè la giustizia venisse amministrata
sempre in un senso a favore dei patrizi.
Come dice l’articolo 5.
I patrizi introducono e fanno diventare le actiones introdotte dai costumi e dal
momento in cui vengono introiettate nel codice le cose cambiano con un bel guadagno
perchè i plebei si trovano queste actiones legis controllate anche da loro.
La base di questo concetto di legis actio è l’esistenza di un giuramento e atti solenni
Azioni di legge di cognizione
Gaio dice che la legis actio sacramento è generale e periculosa (espone chi la
esperisce a rischio di perdere la causa)
Siccome queste legis actiones ripetevano un testo inciso e scritto implicava il fatto che
chi esprimesse a voce questo giuramento dovesse ripetere esattamente quelle parole.
Iudicia per certa verba cioè esprime per certi giudizi che si esprimono per certe parole
fisse e non si possono mutare e cambiare.
Questo concetto decreterà la caduta delle legis actiones, in quanto una legis action
sacramento in rem.
Davanti all’autorità si era chiamati in ius vocatio, atto di citazione a processo
esercitata da un individuo nei confronti di un altro. I magistrati supremi a Roma dopo
la cacciata dei re si chiamano Pretori (predire exercitum). Sarebbero dunque loro i
primi magistrati supremi di Roma. Il processo, in una legis actio sacramento in rem,
che riguarda i diritti assoluti, si svolge in due fasi:
1.
Davanti al pretore→ fase in iure (avviene in tribunale di fronte un magistrato) → i due
contendenti rivendicano un bene, per cui si ha la “lis” o “res litigiosa”. Le parti si
sfidano al sacramentum, e vince colui che ha pronunciato il sacramentum iustum,
“giuramento secondo diritto”. Il magistrato ascolta, ma è una parte della cittadinanza.
A fiuto sa spesso chi ha ragione o meno. Se si tratta di un bene suscettibile, assegna
ad uno dei due litiganti il possesso provvisorio del bene in base a chi sembrasse
avesse più ragione, in base al fumus bonis iuris (se c’è fumo vuol dire che il fuoco
arde). Egli impone dei ga