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LA SCUOLA E L’ORDINAMENTO GIURIDICO ITALIANO

Il principio dell’istruzione di massa, come bene nazionale, iniziò a diffondersi nel corso del XVIII secolo con il

diffondersi delle idee illuministiche.

La LEGGE CASATI # cercò di regolamentare la materia e rimase in vigore, salvo alcune modifiche, fino al

1923. Prevedeva un sistema centralizzato di tipo piramidale, con a capo il Ministro coadiuvato da

un’organizzazione rigida e autoritaria. L’ordinamento degli studi prevedeva l’istruzione elementare

articolata in 2 gradi (inferiore e superiore) della durata di 2 anni ciascuno; l’istruzione secondaria (classica,

tecnica e normale) e l’istruzione superiore impartita nelle università. #

Gli anni successivi alla prima guerra mondiale hanno visto lo Stato impegnato a dare un assetto organico al

sistema scolastico. La RIFORMA GENTILE # R.D. 6-5-1923, n. 1054, ha apportato queste modifiche:

 estensione dell’obbligo scolastico fino al 14° anno di età (5 anni di scuola elementare, un corso di

avviamento professionale di 3 anni per coloro che non accedevano alla scuola media);

 l’istituzione di scuole speciali per persone con problemi alla vista e all’udito; 41

 l’insegnamento obbligatorio della religione cattolica;

 l’istituzione di un corso apposito (istituto magistrale) per la preparazione dei maestri elementari.

La COSTITUZIONE ITALIANA # ha dedicato numerosi articoli all’istruzione:

 libertà di insegnamento (art 33, comma 1 Cost.);

 presenza di scuole statali (art 33, comma 2 Cost.);

 libero accesso all’istruzione senza alcuna discriminazione (art. 34, comma 1 Cost.);

 l’obbligatorietà e gratuità dell’istruzione dell’obbligo (art. 34, comma 2 Cost.);

 il riconoscimento del diritto allo studio a coloro che sono privi di mezzi mediante borse di studio (art. 34,

comma 3 Cost.);

 l’ammissione per esami, ai vari gradi dell’istruzione scolastica e dell’abilitazione professionale (art. 33,

comma 5 Cost.);

 la libera istituzione di scuole da parte di privati.

La LEGGE 18-3- 1968, N. 444 ha istituito la scuola materna statale per accogliere bambini nell’età

prescolastica dai 3 ai 6 anni e si propone fini di educazione e di sviluppo della personalità infantile, di

assistenza e di preparazione alla scuola dell’obbligo.

La L. 24-9-1971, n. 820 ha istituito la scuola a tempo pieno per adeguarsi al cambiamento della famiglia

impegnata per l’intera giornata lavorativa.

L’art. 21, L. 59/1997 ha segnato i principi che il legislatore deve seguire per una scuola moderna ed

efficace. La riforma ha optato per un sistema orizzontale e non piramidale nel quale la scuola è un centro di

erogazione di servizi, un soggetto che progetta, programma percorsi didattici, elabora nuovi metodi. La

dimensione ottimale di ciascuna istituzione scolastica è definita in relazione a: popolazione residente

 

nell’area territoriale di pertinenza; caratteristiche demografiche del bacino di utenza; estensione della

criminalità minorile.

D.P.R. 275/1999 # ha abrogato i programma ministeriali “sostituendoli” con i “curricula”. Per ogni corso di

studi vengono riportate le indicazioni da seguire. Il Piano dell’offerta formativa (POF) è il documento

attraverso il quale ogni singola istituzione scolastica rappresenta la propria identità culturale e progettuale

delineando gli itinerari curricolari conformi all’indirizzo degli studi e al contesto nel quale opera la scuola. #

Viene elaborato dal Collegio dei Docenti e definisce: • i curricoli obbligatori; • le discipline e le attività

aggiuntive; • programmi di sostegno.

La L. 10-12- 1997, n. 425 ha riformato l’esame conclusivo (cd. esame di maturità). È stato articolato in 3

prove scritte, di cui una carattere multidisciplinare, ed una prova orale introducendo un nuovo sistema di

valutazione del rendimento calcolato in centesimi e introducendo il credito scolastico (relativo

all’andamento degli studi per un totale di 20 punti).

RIFORMA MORATTI

La L. 28-3-2003, N. 53 (RIFORMA MORATTI) # ha modificato la legge Gentile: #

 nuova articolazione degli studi e della formazione che prevede la scuola d’infanzia, primo ciclo # ( scuola

) con esame di Stato alla fine del ciclo; e un

primaria di 5 anni e scuola secondaria di primo grado di 3 anni

secondo ciclo ( ) ed esame di Stato. #

sistema dei licei ed il sistema dell’istruzione e della formazione professionale

 Il D. Lgs. 17-10-2005, n. 226 # ha riformato il ciclo di scuola secondaria superiore. È stato istituito il

sistema dei licei, tutti di durata quinquennale con 2 bienni e un 5 anno accanto al sistema di istruzione e

formazione professionale #; istituzione di nuovi licei # (artistico, classico + scientifico, economico,

tecnologico, musicale, linguistico, delle scienze umane);

 introduzione del sistema scuola lavoro per assicurare (ai giovani tra i 15 e i 18 anni) l’acquisizione di

competenze spendibili nel mercato del lavoro. 42

Inoltre questa riforma definisce i livelli essenziali di prestazione cui tutte le scuole (statali e paritarie) sono

tenute ad uniformarsi; ogni istituzione scolastica conserva la potestà di conseguire gli obiettivi generali del

processo formativo mediante piani di studio personalizzati (responsabilità diretta); hanno acquistato valore

gli obiettivi generali e quelli specifici di apprendimento. Per i docenti c’è sempre più impegno di

interpretare i bisogni degli alunni, di assecondare le aspettative del successo scolastico. Le unità di

apprendimento devono essere progettate dai docenti stessi, facendo riferimento agli obiettivi generali.

Si passa dal diritto-dovere di studiare per 8 anni, poi 10 poi 12 (gli ultimi due non sono necessari, 18 anni

d’età). #

Il D.M. 22-8-2007, n. 139 cd. # Regolamento sul nuovo obbligo di istruzione contiene le Indicazioni nazionali

sulle competenze e i saperi che tutti i giovani devono possedere a 16 anni indipendentemente dalla scuola

frequentata. I saperi e le competenze essenziali sono riferiti a 4 assi culturali: • linguaggi • matematico •

scientifico-tecnologico • storico-sociale. I saperi sono articolati in abilità, capacità e conoscenze con

riferimento al sistema di iscrizione previsto per l’adozione del Quadro Europeo dei Titoli e delle Qualifiche

(EQF)

D.P.R. 17/2009 # sono istituiti in ciascun capoluogo di Regione gli Uffici scolastici regionali che 

sostituiscono i Provveditorati e le Sovrintendenze scolastiche regionali. I compiti degli USR sono: vigilare

sul rispetto delle norme generali sull’istruzione e sull’attuazione degli ordinamenti scolastici; esercita la

vigilanza sulle scuole non statali paritarie e non paritarie e sulle scuole straniere in Italia; assegna alle

istituzioni scolastiche ed educative le risorse di personale ed esercita tutte le competenze.

RIFORMA GELMINI

RIFORMA GELMINI - IL D.L. 25-6-2008, # n. 112 ha dettato disposizioni programmatiche in materia di

organizzazione scolastica. Gli ambiti di intervento sono stati: # varare un piano di intervento

programmatico volto ad una maggiore razionalizzazione dell’utilizzo delle risorse umane e strumentali

disponibili; revisione complessiva del sistema scolastico.

I criteri operativi # a cui si è ispirata la normativa sono stati: • razionalizzazione ed accorpamento delle

classi di concorso; • ridefinizione dei curricoli vigenti; • revisione dei criteri vigenti in materia di formazione

delle classi; • rimodulazione dell’attuale organizzazione didattica della scuola primaria; • revisione dei

criteri e dei parametri vigenti per la determinazione degli organici del personale docente; • ridefinizione

dell’assetto organizzativo-didattico dei centri di istruzione per gli adulti; • definizione i criteri, tempi e

modalità per la determinazione e articolazione dell’azione di ridimensionamento della rete scolastica.

Obiettivi della norma: # adottare un piano programmatico con l’intento di ripensare l’impianto del sistema

scolastico attraverso una revisione e un riordino dell’intero quadro normativo per realizzare un riassetto

della spesa pubblica e per favorire lo sviluppo del sistema. Le azioni da intraprendere sono:

1. Revisione degli ordinamenti scolastici; La necessità è quella di armonizzare i diversi interventi di riforma

avuti negli anni. Il piano programmatico prevede essenzialmente una revisione dei piani di studio e

l’adozione di nuovi quadri orario di durata più contenuta, con il superamento della duplicazione degli

indirizzi corrispondenti e la revisione delle eventuali compresenza.

2. Riorganizzazione della rete scolastica; All’art. 2 del D.P.R. 18 giugno 1998, n. 233 si prevede quale

requisito per conseguire o mantenere la personalità giuridica da parte degli istituti di istruzione una

popolazione compresa tra i 500 e i 900 alunni, per almeno 5 anni al fine di assicurare l’ottimale impiego

delle risorse professionali. Tali standard possono, eccezionalmente, essere compresi tra i 300 e i 500 alunni

in determinate zone montane o nelle piccole isole.

3. Razionale ed efficace utilizzo delle risorse umane delle scuole; Il processo di razionalizzazione dell’utilizzo

delle risorse prevede interventi volti ad eliminare sprechi e sottoutilizzi. Per raggiungere l’obiettivo si dovrà:

 

definire nuovi criteri per la determinazione delle dotazioni organiche; ridefinire i criteri e i parametri per

43

 

la formazione delle classi; ricondurre a 18 ore tutte le cattedre di scuola di I e II grado; sostegno allo

sviluppo di sistemi di istruzione a distanza.

Scuola dell’infanzia – Riforma Gelmini

La L. 18-3-1968, n. 444 ha definito la scuola materna nel nostro ordinamento scolastico con la finalità di

educare, di sviluppare la personalità infantile, di assistere e di preparare alla frequenza della scuola

dell’obbligo, integrando l’opera della famiglia. La frequenza era gratuita e ad ogni insegnante era garantita

la piena libertà didattica. Alle sezioni di scuola materna sono assegnati 2 docenti. Le sezioni non possono

superare il numero di 9: ciascuna sezione può avere la massimo 25 bambini e un minimo di 15 ridotti a 20

per le sezioni con bambini portatori di handicaps.

Attuale ordinamento: La L. 28-3-2003 (Riforma Moratti) e il D.Lgs 19-2-2004, n.59 hanno rinominato la

scuola materna come scuola dell’infanzia. Con la riforma Gelmini, attraverso le modifiche delle disposizioni

normative vigenti, si provvede ad introdurre misure di riorganizzazione e qualificazione al fine di assicurare

migliori opportunità di apprendimento e di crescita educativa. La scuola dell’infanzia concorre

all’educazione e a

Dettagli
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A.A. 2022-2023
47 pagine
SSD Scienze giuridiche IUS/09 Istituzioni di diritto pubblico

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher LisiBisi di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Istituzione di diritto pubblico e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università telematica "e-Campus" di Novedrate (CO) o del prof Turco Arnaldo.