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OGGETTO DELLA LINGUISTICA

“L’oggetto della linguistica è la lingua parlata (Saussure, Cours, p.17)”

Saussure si chiede anzitutto quale sia l’oggetto della linguistica. Questione non

semplice, se si pensa che di fronte a una parola, poniamo nudo, si può

focalizzare l’attenzione su aspetti differenti:

● sugli aspetti acustici o sugli aspetti della produzione vocalica;

● sulla corrispondenza che c’è tra il suono, in quanto unità complessa

acustico-vocale, e l’idea che esso porta con sé;

● sugli aspetti individuali o sugli aspetti sociali, e quindi condivisi;

● sugli aspetti più stabili di questa parola o sugli aspetti che riguardano la

sua evoluzione.

Insomma il linguaggio è un oggetto estremamente complesso e lo si può

affrontare da molte prospettive: “da qualunque lato si affronti il problema,

da nessuno ci si presenta l’oggetto integrale della linguistica; dovunque ci

imbattiamo in questo dilemma: o noi ci dedichiamo a un solo aspetto

d’ogni problema, rischiando di non percepire le dualità segnalate più su;

oppure, se studiamo il linguaggio sotto parecchi aspetti in uno stesso

momento, l’oggetto della linguistica ci appare un ammasso confuso di

cose eteroclite senza legame reciproco.” [CLG: 18

“Qualunque sia il punto di vista adottato, il fenomeno

linguistico presenta eternamente due facce” (Saussure,

Corso di linguistica generale, tr. it. p. 17)

COMPONENTE INDIVIDUALE COMPONENTE SOCIALE

C’è il suono e l’articolazione della bocca; il il contesto generale in cui la lingua viene usata e

movimento degli organi vocali e l’impressione tutte quelle strutture linguistiche (lessico,

acustica che il suono emesso produce grammatica) che i parlanti non inventano, ma

nell’ascoltatore, cioè la componente trovano già costituite come retaggio culturale del

individuale, l’uso che il singolo parlante fa loro ambiente

della lingua; non le inventa il singolo parlante ma si

imparano..nella lingua madre si impara da piccoli

seguendo l’applicazione delle regole che ci

vengono grammaticalizzate in seguito..

la stessa frase detta da me e da qualcun altro è la stessa frase perché c'è un

fenomeno linguistico simile nella costituzione della frase eppure c'è una

componente individuale che è legata al tono della voce, al inclinazione

regionale ecc..

LANGUE PAROLE

● ●

La lingua (parlata) è il “prodotto sociale L’atto linguistico individuale è definito

della facoltà del linguaggio e l’insieme di invece parole e riguarda la comunicazione

convenzioni necessarie adottate dal corpo in contesti di individui concreti,

sociale per consentire l’esercizio di questa coinvolgendo i loro fatti psichici, fisici,

facoltà negli individui” (p. 19): deriva da fisiologici (onde sonore, fonazione e

una storia, ogni lingua ha la sua storia ma audizione, immagini verbali e concetti)

che è un prodotto sociale..non possiamo ●

cambiare senza certe condizioni..è quella La parole è l’esecuzione, sempre

che studiamo nelle nostre grammatiche..e individuale, di un atto linguistico, della

solo studiata abbastanza si comincia a dire lingua collettiva

qualcosa nella lingua straniera ● la langue è comunque la base

● la “lingua non è una funzione del soggetto

parlante” (p. 23), ma una specie di

“organismo” che possiamo studiare anche

quando non viene più usato. Esempio: le

cosiddette “lingue morte”. sono regole che

possiamo studiare anche se non ci sono più

parlanti

● La lingua non è a completa disposizione

del soggetto parlante: è il prodotto che

l’individuo “registra passivamente”, la

mettiamo in atto ma non ne siamo

completamente padroni... “La lingua è per

noi il linguaggio meno la parole. Essa è

l’insieme delle abitudini linguistiche che

permettono a un soggetto di comprendere

e di farsi comprendere”..è fondamentale

l’analisi della langue

LINGUISTICA INTERNA ED

ESTERNA

● Fattori esterni: si può studiare la lingua in base a fattori esterni:

istituzioni, condizioni sociopolitiche, collocazioni geografiche, ecc.;

ma in questi campi è molto difficile trovare dei criteri

comuni…come le lingue interagiscono tra loro..rispetto a 50 anni fa

l’italiano è stato contaminato tantissimo da termini anglofoni,

inglesi..questo dipende dai rapporti sempre più stretti con ambiti

diversi, la collocazione geografica..questi fattori esterni fanno si che

le lingue siano più vicine..ma è difficile trovare criteri comuni

perché i fattori esterni sono incontrollabili..possono esserci troppe

variazioni

● La linguistica interna considera viceversa la lingua come “un

sistema che conosce soltanto l’ordine che gli è proprio” (Saussure,

Cours, p. 33) Esempio del gioco degli scacchi…

Io posso analizzare un fenomeno dal punto di vista esterno posso ricostruire

come in italia è arrivato questo gioco degli scacchi (viene dall oriente..poi in

medio oriente e poi in italia e via così)..quindi vedere l’evoluzione e come

arrivato da noi, nel nostro contesto è un punto vista esterno.. (punto di vista

linguistica esterna)

per linguistica interna invece significa descrivere le regole del gioco stesso, la

messa in atto..quindi come si deve muovere il cavallo, il re, la regina e via

così..è un elemento di spiegazione, analisi interna..ovvero come si gioca..e non

necessariamente chi gioca conosce come è arrivata in italia…sono competenze

diverse..se però non si conoscono le regole nessuno riesce a giocare..

(linguistica interna)

regole degli scacchi: langue..solo se si conoscono le regole della

linguistica interna si riesce a fare un atto di parole ovvero a giocare a

scacchi

Linguistica e Semiologia

Secondo Saussure..la linguistica si occupa del linguaggio parlato e scritto

(per lui è più importante il parlato) ma bisogna capire che ci sono altri sistemi di

segni, linguistici…ad esempio linguaggio dei sordo muti..non usano il

linguaggio parlato..non si usa la lingua ma delle regole importanti..Ad esempio

anche il gioco degli scacchi non è un esempio linguistico..Lui dice che da

linguista si occuperà della lingua però coi deve essere una disciplina che si

occupa di tutti gli altri sistemi segnici, che studia la vita dei segni nel quadro

sociale ovvero LA SEMIOLOGIA..questo perché i sistemi segnici sono più

ampi..le cui regole devono valere anche per la linguistica..Essa potrebbe dirci in

che consistono i segni, quali leggi li regolano. La linguistica è solo una parte di

questa scienza generale, le leggi scoperte dalla semiologia saranno applicabili

alla linguistica e questa si troverà collegata a un dominio ben definito

nell’insieme dei fatti umani.

Saussure definisce un oggetto di semiologia..che è il segno..ovvero secondo lui

possono esistere dei segni linguistici (la parola, la cosa scritta) e dei segni non

linguistici (ad esempio alzare la mano per parlare)..

Ferdinand de Saussure (1857-1913), ad esempio, definì “segno” ciò

che è composto di due proprietà imprescindibili:

un significante, ovvero la forma materiale che questo segno

❖ assume; tutto quello che permette di riconoscere un

elemento..parte in cui si esplicita un concetto..

un significato, ovvero il concetto che rappresenta, contenuto del

❖ messaggio..ciò che il segno esprime

A Saussure interessa non il suono nella sua essenza fisica, ma le FORME

SONORE che ogni lingua seleziona rispetto alla grande varietà di suoni

potenziali che l’apparato fonatorio umano è in grado di produrre. In questo

senso egli parla di immagini acustiche. I suoni possibili nel nostro

apparato vocale fonologico sono molti di più di quelli che mettiamo in

atto..le forme sonore sono molte di più che ogni lingua utilizza…

ad esempio i vari suoni in inglese il “th” , le “s” francesi ecc che viene

parlata imparata ma che comunque non si riesce a dire bene..perché esiste

come dire un insieme di suoni possibili che ogni lingua ne seleziona solo

alcuni… sono tutti elementi che caratterizzano la formazione di una

parola, frase che in qualche modo vengono esse in atto nel atto di

parole…per questo usa il termine immagini acustiche per il significante…

Il segno per lui è il retro e il verso di un figlio eppure non riesco a

separarlo..il significato e il significante vanno di pari passo.. e solo per

motivi di studio che le facciamo separatamente…

esempio del retro e verso della moneta..ma è una moneta e non la posso

dividere..un euro è sempre un euro..

Per approfondire fa questo schema..che questo rapporto stretto tra

significato e significante e quindi bisogna capire come le singole lingue

mettono insieme il pensiero con il suono della lingua..e tira fuori questa

idea delle masse amorfe..è come se ci fossero degli insiemi di pensieri

vaganti e poi dei suoni vaganti..come si forma il segno? si forma solo

quando una parte della massa amorfa del pensiero si collega a una parte

della massa amorfa del suono…secondo lui parlare senza pensare non è

segno..se parliamo dicendo cose senza rapporto con il pensiero nessuno

capisce, non c'è comunicazione…si riesce a produrre dei segni solo

quando mettiamo insieme una parte del pensiero coerentemente con una

parte del significato dei suoni o delle parole..è come se ogni lingua

,mettesse insieme in modo diverso questo insieme di pensieri e suoni..e

quando le mette insieme il singolo parlante può usare solo quello..il

concetto legato all'oggetto ha una sua organizzazione significante

specifica..non posso alzarmi un giorno e chiamare una borsa finestra..in

qualità di singolo parlante non posso inventare qualcosa su una parola che

ha già avuto un organizzazione..

CARATTERISTICHE FONDAMENTALI

● ARBITRARIETA’. Il segno è arbitrario perché il rapporto tra

significante e significato è immotivato (nessun motivo per cui una parola

esprima un concetto se non è stato deciso collettivamente che quella

parola è riferita a quel concetto) , anche se il singolo parlante non può

cambiarlo (immutabilità del segno) : una volta che una lingua ha deciso

che quello che si chiama cosi si chiama così..esistono delle

eccezioni..ovvero delle parole che corrispondono maggiormente al

pensiero che si vuole esprimere..LE ONOMATOPEE: succede che ch

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A.A. 2023-2024
28 pagine
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-FIL/05 Filosofia e teoria dei linguaggi

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher bardhecirrezarta di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Semiotica generale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia o del prof Bianchi Cinzia.