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LINGUA E CULTURA

In questo impero prevalevano due lingue :il latino ( la lingua del potere e della legislazione) e il greco

(lingua della cultura , dell scienza , della filosofia) .

Personaggi importanti ,come imperatori , di solito erano bilingue : parlavano entrambe

correntemente.

I contadini , la massa delle persone umili, no : in qualche caso non sapevano nemmeno una delle

due lingua ufficiale ,in particolare a oriente , mentre a occidente la latinizzazione era stata massiccia.

In oriente invece ci sono civiltà molto più antiche dell’impero romano : l’ellenismo era arrivato nelle

città , ma non nelle campagne ; per esempio in Egitto , fuori dalle città , la massa dei contadini

parlava il copto ( una derivazione della lingua egiziana ) , in Siria l’aramaico.

STRUTTURA DELL’IMPERO

Questo impero era un impero a base mediterranea e strutturato come un’enorme configurazione di

città , civitates.

La cultura , la politica avveniva nei centri urbani : infatti l’impero romano aveva migliaia di municipia

che ricalca cavano nella loro realizzazione l’Urbe , cioè Roma (quindi c’erano tanti sentai quanti

erano i municipi).

La maglia urbana era più densa nelle zone mediterranee , le città più grandi e il reticolo urbano più

denso si trovavano più nella porzione orientale che occidentale.

L’talia è in assoluto una del zone più densamente urbanizzata.

Le città più grandi erano quelle dell’Asia minore , della Siria , dell’Egitto , metropoli in rado di

rivaleggiare con Roma :

- Antiochia ( città greco fa a , di cultura ellenistica , fondata da uno dei generali di Alessandro Magno)

- Alessandria (sede di un’importante scuola scientifica)

Un’altra area densamente urbanizzata era quella dell’Africa proconsolare , l’Odierna Tunisia vi era la

città romana di Cartagine , una metropoli.

(Chi vive in questa parte dell’Africa ha stili di vita ,modi di pensare ,ambientazioni , vestiario molto più

simile all’Italia , rispetto al nord dell’impero.

La maglia urbana della cultura greco romana è forte nelle zone mediterranee , più ci allontaniamo dal

mediterraneo e piu la maglia urbana si rarefà e meno grandi sono le città.)

La città è la struttura portante dell’impero.

L’impero romano è un impero che controlla migliaia di centri urbani.

In città risiedono le élite dominanti : questa è un’altra grande differenza tra la civiltà classica e la

civiltà medievale ( nella civiltà medievale le élite vivono in campagna nelle loro dimore fortificate ).

Le élite dominanti stanno in città perché la città :

- è centro della cultura

- // dell’amministrazione

- // degli uffici fiscali

- Ci sono le scuole

Nell’impero romano è nelle città che si organizza il tempo libero : fu dato luogo alla costruzione di

edifici immensi :

- anfiteatri , costruiti per ospitare la metà della popolazione

- Teatri , gli odeon , per ascoltare a musica

- Stadi per le corse dei carri

- Le terme

- Le biblioteche ( terme di Caracalla , terme di diocleziano )

ECONOMIA

Le basi comiche di questa città non sono tipicamente urbane , cioè di imprenditoria .

Le basi economiche dell’impero romano sono soprattutto legate al settore primario : all’agricoltura ,

all’allevamento del bestiame.

Abbiamo questa dicotomia : il ceto dominante , di grandissimi proprietari terrieri , che vive però in

città.

Questa dicotomia ha portato un problema non di poco conto , perché se il ceto dominante non ha a

che fare con l’imprenditoria , è chiaro che l’innovazione in campo economico sarà molto modesta ,

perché non c’è incentivo.

Quello che manca è l’applicazione : trasformare una conoscenza scientifica in tecnologia applicata ,

questo mancava perché non c’erano incentivi.

Quello a cui miravano le persone di un certo livello era diventare Randi proprietari terrieri , ricoprire

cariche pubbliche , distinguersi di fronte ai propri concittadini con forme di evergetismo ( cioè

donazione liberale , es : soldi per fondare una biblioteca ).

Chi operava all’evergetismo era un rande proprietario terriero , che si dava poi anche alla politica.

Otia letterari e negotia politici ( negotium : impegnarsi nell’attività politica , non darsi al commercio )-

Tutto ciò creava squilibri > grandi città , ma un’economia agricola

Per esempio :

In Italia all’apice dell’espansione demografica imperiale intorno al ii secolo , 8 milioni di individui.

Di questi , 2 milioni viveva in città , cioè il 25% di urbanizzazione (un tasso alto)

Roma è una città che conta 1 milione di persone > megalopoli

FONTE : De officis , Cicerone

(Per comprendere l’etica economica dominante)

Per Cicerone il lavoro manuale è spregevole : l’ideologia dominate del mondo classico è che lavorare

con le mani appartiene a una classe sociale inferiore , idea ripresa poi dagli umanisti.

Anche oggi in Italia è diffusa questa concezione del lavoro manuale.

Quanto alla mercature, cioè al commercio è da considerarsi come qualcosa che non va bene.

Se uno fa lo speculatore allora va bene , ma a una condizione , solo se questo viene atto per

procacciarmi i mezzi per il lavoro , la produzione.

Questa non è un’etica capitalistica , è la negazione dell’etica capitalistica.

Non c’è il piacere del guadagno per il guadagno , non c’è il culto dell’impresa.

Devi convertire quella ricchezza in terre , e quelle terre ti daranno il prestigio necessario per essere

considerato e per ottenere le cariche pubbliche.

Si vive di rendita , non di reddito.

Nell’impero , sopratutto a partire dal III secolo quando l’impero inizia a faticare , si registrano delle

forme di squilibrio.

Uno ha a che fare con la voce principale della spesa dell’impero : l’esercito.

Con i limes da difendere bisognava pagare soldati su soldati.

Soprattutto perché nel III secolo tra le lotte interne tra i generali e pretendenti al trono imperiali e le

continue incursioni delle popolazioni germaniche il problema dell’esercito diventa un problema

difficile da gestire , cioè ci vogliono sempre più soldati.

Più passa il tempo più questi soldati non sono nemmeno sudditi dell’impero , perché sono persone

arruolate al di fuori dell’impero.

Quanti sono questi soldati arruolati dall’impero romano ?

All’inizio del IV secolo , dopo questa fase di crisi , si stima che i soldati dell’impero fossero circa

600000.

Sono soldati stipendiati

Un’altra fonte di spesa era la burocrazia.

La burocrazia nell’impero romano è una burocrazia ipertrofica rispetto a quella degli stati medievali.

Per avere una burocrazia one quello dell’impero romano bisogna arrivare agli sati assoluti del 600.

Altri capitoli di spesa molto importati , legati alle città , sono i servizi annonari : cioè quei sevizi che

dovevano provvedere al vettovagliamento , soprattutto nei grandi centri urbani.

Questo era un problema economico e sociale che si è creato nelle grandi città dove c'è una plebe

molto numerosa , e in tempo di carestia lo stato si deve occupare di fare delle distribuzioni gratuite di

grano , le cosiddette "frumentationes" .

> Per questo si parla della politica del "panem et circensem" : distribuzione di grano e spettacoli

nell'anfiteatro.

Questo Stato con tutti questi oneri conosce delle difficoltà.

Cosa si fa se le spese superano le entrate ? Si fa deficit , e lo faceva pure l'impero romano.

Cioè faceva debiti con privati e poi doveva impegnarsi a restituire queste somme con gli interessi.

Quando non riusciva a ripagare gli interessi : si alzano le tasse , oppure si svaluta , ovvero si produce

inflazione > le monete conservano lo stesso valore , però conterranno meno argento , meno oro ,

meno rame.

Conseguenza della svalutazione è poi l'aumento dei prezzi.

RIFORMA DELL’IMPERO

Quindi il III SECOLO è un periodo turbolento > guerre civili , incursioni dei popoli germanici ,

aumento della spesa pubblica

Come si salva l’impero romano da questa fase turbolenta (50 anni circa di anarchia militare) ?

Si salva con una riforma sostanziale dell’impero stesso , che ne altera le caratteristiche.

Queste riforme connotano l'impero in una maniera molto più "asiatica" che non romana.

Dalla fine del III , poi dal IV secolo , l’imperatore comincia a essere considerato e a operare come se

fosse una specie di riproduzione in terra di un dio > Infatti il culto dell'imperatore conosce uno

sviluppo dalla fine del II secolo e spesso questo culto dell'imperatore veniva associato ad un altro

culto , di origine orientale , il culto mitriatico solare , il culto del dio sole.

Di questo restano anche delle testimonianze : a Roma nella basilica di san Clemente , sotto il piano

di calpestio della chiesa , si trova un mitreo , cioè un tempio per il culto mitriatico solare

Quindi utilizzando suggestioni orientali del potere , quelle asiatiche , l'imperatore romano è sempre

più un despota.

Sempre più dominus che impero.

Lo stato poi viene completamente militarizzato.

Questo ha a che fare con il modo in cui si esce dal periodo di anarchia militare.

Dalla fine del III secolo emerge una zona dell'impero che sfornava soldati : Illirico > che corrisponde

alla ex Iugoslavia ( Balcani occidentali ).

Queste zone fornivano soldati e generali , tra cui colui che cambierà la conformazione dell'impero

alla fine del III secolo : DIOCLEZIANO

Diocleziano era originario di Salona.

Diocleziano rende più autoritario l’impero :

• diminuisce il potere del senato , mentre aumenta quello dei generali (dell'esercito) ;

• cerca di gestire l'impero in maniera molto rigida , molto burocratizzata ( per esempio > emana una

serie di editti per ereditare i mestieri , in modo da eliminare la mobilità sociale e rendere certo il

gettito fiscale)

• allo stesso modo cercherà di regolamentare i prezzi , i salari ...

Organizza l’impero in una maniera amministrativamente nuova > alla fine di questa lunga guerra civile

, Diocleziano si rende conto che l'impero non può più essere gestito da un solo centro.

Infatti l'impero è troppo grande , le comunicazioni sono troppo lente , gli spostamenti dell'esercito e

dei funzionari sono difficoltose.

Allora arriva l'idea

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Publisher
A.A. 2023-2024
10 pagine
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-STO/01 Storia medievale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Giuliaflor212 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Storia medievale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Cagliari o del prof Cazzani Antonio.