Anteprima
Vedrai una selezione di 15 pagine su 69
Introduzione alla storia contemporanea  Pag. 1 Introduzione alla storia contemporanea  Pag. 2
Anteprima di 15 pagg. su 69.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Introduzione alla storia contemporanea  Pag. 6
Anteprima di 15 pagg. su 69.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Introduzione alla storia contemporanea  Pag. 11
Anteprima di 15 pagg. su 69.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Introduzione alla storia contemporanea  Pag. 16
Anteprima di 15 pagg. su 69.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Introduzione alla storia contemporanea  Pag. 21
Anteprima di 15 pagg. su 69.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Introduzione alla storia contemporanea  Pag. 26
Anteprima di 15 pagg. su 69.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Introduzione alla storia contemporanea  Pag. 31
Anteprima di 15 pagg. su 69.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Introduzione alla storia contemporanea  Pag. 36
Anteprima di 15 pagg. su 69.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Introduzione alla storia contemporanea  Pag. 41
Anteprima di 15 pagg. su 69.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Introduzione alla storia contemporanea  Pag. 46
Anteprima di 15 pagg. su 69.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Introduzione alla storia contemporanea  Pag. 51
Anteprima di 15 pagg. su 69.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Introduzione alla storia contemporanea  Pag. 56
Anteprima di 15 pagg. su 69.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Introduzione alla storia contemporanea  Pag. 61
Anteprima di 15 pagg. su 69.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Introduzione alla storia contemporanea  Pag. 66
1 su 69
D/illustrazione/soddisfatti o rimborsati
Disdici quando
vuoi
Acquista con carta
o PayPal
Scarica i documenti
tutte le volte che vuoi
Estratto del documento

“SQUADRISMO” CONTRO GLI OPPOSITORI

Il fascismo-movimento si a erma attraverso fenomeni anche che disturbano l’ordine pubblico e

sociale, come il famoso fenomeno dello squadrismo, in cui le squadre fasciste che indossavano la

camicia nera hanno l’obiettivo di colpire gli oppositori, quindi principalmente le sinistre, socialisti e

comunisti, ma anche liberali. Pensiamo che negli anni 20 già un socialista liberale come Piero

Gobetti viene ucciso a 25 anni, quindi ecco lo “squadrismo” contro gli oppositori. Il clima sociale

e politico in Italia si radicalizza e si polarizza tra queste due componenti, coloro che intendevano

a ermare il partito fascista e gli altri partiti.

L’ASSASSINIO DI GIACOMO MATTEOTTI (1924) - IL FASCISMO-REGIME

Nell’ottobre del 1922 Mussolini organizza la famosa “marcia su Roma”, ovvero un atto

dimostrativo, una grande manifestazione che percorre l’Italia, giunge a Roma e poi fermato

dall’esercito italiano, ma con lo scopo in qualche modo di incidere sull’andamento del governo. È

in seguito alla marcia su Roma che il re decide di a dare il governo a Benito Mussolini, il quale

aveva diretto la marcia su Roma da Milano. Quindi di fatto, la marcia su Roma diviene un atto

dimostrativo w un atto di forza, che dimostra anche la capacità del fascismo di radicarsi a livello

popolare.

Nel 1924 si svolgono le elezioni, che avvengono in un clima intimidatorio, molto violento, perché

c’è l’azione delle squadra fasciste. Da queste elezioni il perito fascista risulta tra i più forti ma è

qui che Giacomo Matteotti, deputato socialista, denuncia in parlamento i metodi che hanno

segnato la propaganda elettorale. Matteotti dopo questa denuncia, tre giorni dopo, viene ritrovato

cadavere nella periferia romana; era chiaro chi era il mandante. È un momento di crisi del

fascismo perché l’assassinio di Matteotti era talmente evidente, seppure non si vegano le prove,

era talmente evidente la motivazione. Allora Mussolini, che da giornalista aveva una certa

capacità di cogliere il sentire dell’opinione pubblica, lascia passare dei mesi. La reazione

all’assassinio di Matteotti è molto forte, perché le forze politiche cioè socialisti, comunisti, liberali,

abbandonano il parlamento ed è la vicenda del cosiddetto Aventino. Di fatto, se da un lato

emerge questa forte opposizione al fascismo e ai suoi metodi, dall’orrore l’Aventino lascia il

parlamento nelle mani del fascismo, tanto che Mussolini poi nel gennaio del 1925 torna in

parlamento, pronuncia un famoso discorso in cui si assume la responsabilità politica e morale di

tutti i fatti accaduti (ammettendo le proprie responsabilità nella vicenda Matteotti); di fatto, inizia la

costruzione del regime totalitario, dal 25 cominci il totalitarismo fascista.

Nel 1926 le prime leggi che vengono emanate dal fascismo vengono chiamate fascistissime,

perché

- sopprimono i partiti politici (tranne il Pnf)

- molti antifascisti fuggono all’estero, soprattutto in Francia, dove gli antifascisti continuano a

lavorare ed impegnarsi per la propaganda contro il fascismo

- molto antifascisti vengono arrestati e con nati in luoghi isolati, mandati al con no politico

Quindi, dal 26, quello stato liberale, che era stato duramente provato dalla prima guerra mondiale,

si svuota totalmente e quindi tutto il sistema liberale che era stato creato nei decenni a partire dal

1861 si sfalda sotto i colpi della guerra da un lato e l’a ermarsi del fascismo, quindi l’idea di uno

stato forte, che potesse rinvigorire le sorti dell’Italia dall’altro.

Mussolini lancia l’idea della “quota 90” cosiddetta, per risollevare l’economia italiana nel giugno

del 26 punta ad aumentare il valore della lira. Questo implica tutto un aumento del costo della

vita.

ff ff fi ff ffi ffi ff fi fi

LA RICERCA DEL “CONSENSO” - CHIESA E FASCISMO: PATTI LATERANENSI (1929)

Il fascismo ha bisogno del consenso. Mussolini coglie l’importanza di allargare la base di

consenso degli italiani e qui entra in gioco la questione dei rapporti con la chiesa cattolica, perché

l’Italia è cattolica, maggioranza dei cattolici, e quindi Mussolini punta ad ottenere il consenso dei

cattolici, ma questo non era possibile se non si giungeva ad una riconciliazione con lo stato

italiano, quello stato con cui la chiesa aveva rotto i rapporti nel 1870 e che erano rimasti interrotti.

Questa è una grande operazione politica di Mussolini, ai giunge dopo svariate trattative nel 1929

ai Patti lateranensi. La riconciliazione tra lo Stato e la Chiesa risolve la “questione romana” che

era rimasta sospesa, era rimasta una questione nodale di decenni post-unitari. Si giunge a questa

rma degli accordi per diversi motivi.

- Mussolini, infatti, rmò gli accordi perché aveva bisogno di ampliare sempre di più il proprio

consenso soprattutto nel mondo cattolico. Non a caso, le elezioni che si tennero

successivamente si conclusero a favore del duce, che ottenne con un ampi consensi. Inoltre, lo

stesso ponte ce Pio XI de nì Mussolini “uomo della provvidenza”, per aver risolto il contrasto

tra Stato e Chiesa.

- Gasparri, invece, rmò gli accordi perché la preoccupazione da parte della Chiesa era quella di

garantirsi uno spazio di azione autonoma in un regime che assumeva sempre di più i connotati

di un regime autoritario e dittatoriale, che negli anni 30 diventerà un vero e proprio totalitarismo;

inoltre, vi è l’idea che i patti lateranensi possano restituire alla chiesa cattolica quel ruolo

pubblico che aveva perso nel 1870; in più, il fascismo veniva visto in funzione anti-comunista,

per bloccare l’avanzata del comunismo nell’Europa occidentale

LA FORMAZIONE DELL’”UOMO NUOVO”

Se da un lato o patti lateranensi conciliano Stato e Chiesa, dall’altro il rapporto con il fascismo è

un rapporto contraddittorio. La chiesa non si appiattisce sugli obiettivi del regime, in particolare

riguardo alla formazione delle giovani generazioni, sul piano dell’educazione. Proprio a questo

proposito emergono i primi contrasti, perché la Chiesa non è d’accordo con questo

inquadramento giovanile e con gli obiettivi anche culturali del fascismo, tanti che nel 1931

vengono assaltate alcune sedi dell’azione cattolica dalle squadre fasciste, proprio su questo tema

dell’educazione dei giovani. Siamo nel 30, il fascismo punta alla formazione dell’”uomo nuovo”,

l’uomo fascista, a partire dalle giovani generazioni che devono essere inquadrate in organizzazioni

speci che. Fin dalla tenera età ad esempio vengono inquadrati ne i “Figli della Lupa” (6-8 anni),

associazione sia maschile che femminile, a cui il fascismo dà un ruolo.

Queste giovani generazioni vengono educate all’idea e all’uso della forza, quindi c’è tutta

un’esaltazione del detto latino “mens sana in corpore sano”, ma è un’esaltazione che insiste

molto sul vigore sico, quindi accentua molto il ruolo della mascolinità.

GIOVANI “AVANGUARDISTI” E GRUPPI UNIVERSITARI FASCISTI

Le associazioni fasciste includono un po’ tutte le fasce d’età, abbiamo i giovani “avanguardisti, i

l’età dell’adolescenza e poi i gruppi universitari fascisti. Esisteva il tesseramento.

LA GRANDE CRISI DEL 1929

Il fascismo, come anche il resto dell’Europa occidentale, si scontra con questa grande crisi del 29.

La crisi del 29 esplode negli Stati Uniti, quegli Stati Uniti che erano stati in ascesa no alla prima

guerra mondiale ed anche nei primi anni 20, Stati Uniti che rappresentavano la nazione più forte

nel panorama internazionale, che aveva determinato la vittoria della guerra. Negli Stati Uniti c’è

una crisi di sovrapproduzione, la produzione industriale non riesce ad essere assorbita dal

mercato e quindi questo crea uno scompenso economico, crea disoccupazione. Il dollaro si

svaluta fortemente, si entra in quella fase chiamata della “recessione”, cioè quando la

svalutazione supera i limiti e produce degli e etti devastanti.

IL CROLLO DELLA BORSA DI WALL STREET: IL “GIOVEDÌ NERO” (24 OTTOBRE)

Negli Stati Uniti la nanza aveva acquisito un ruolo molto forte tanto che molti cittadini americani

avevano investito sulla nanza. Questi investimenti, nel famoso giovedì nero del 24 ottobre,

vengono azzerati, quindi i cittadini americani perdono tutto ciò che avevano investito. Ci sono casi

di suicidio per questo giovedì nero.

LO SPETTRO DELLA DISOCCUPAZIONE: “UNEMPLOYED” E LA PERDITA DELLA CASA

fi fi fi fi fi fi fi fi fi ff fi

La disoccupazione cresce in maniera esponenziale. Si creano degli u ci appositi per la ricerca del

lavoro, per l’assistenza. Si parla di “unemployed” cioè disoccupati.

Molti cittadini americani perdono il lavoro e perdono anche la casa; si di ondono dormitori

pubblici e baraccopoli, sorte a ridotto delle grandi costruzioni urbane.

IL PRESIDENTE ROOSEVELT E IL “NEW DEAL”

Come reagiscono gli Stati Uniti in questa situazione? È il presidente Roosevelt che ha l’intuizione

di trovare una via di ripresa economica a partire dalla circolazione del denaro, cioè occorreva

rimettere in circolo il denaro, quel denaro che si era svalutato in maniera molto visibile. Allora

invenga il “New Deal”, ovvero il nuovo corso, che consisteva principalmente in programmi di

lavori pubblici, cioè la costruzione di infrastrutture di cui gli Stati Uniti necessitavano e che

ricreano posti di lavoro. Rimettono in circolazione il denaro, tanto che c’è una riforma monetaria e

poi viene abrogato il fenomeno del proibizionismo, quel divieto di importare alcolici, proprio per

favorire questa ripresa del mercato.

GLI EFFETTI DELLA CRISI IN EUROPA: LA DISCESA DELLA PRODUZIONE INDUSTRIALE

Questa crisi è uno dei grandi eventi globali del 900 e che dimostra in qualche modo innanzitutto

che il capitalismo non era un sistema infallibile, mostra i limiti del cosiddetto mercato e della

produzione industriale ad ampio raggio. La crisi dagli Stati Uniti si trasmette immediatamente in

Europa. I paesi meno colpiti dalla crisi furono il Regno Unito, la Svezia, l’Ungheria, la Bulgaria e

l’URSS; quest’ultima paradossalmente si fondava su un sistema collettivista, quindi era un

mercato chiuso, non aveva concorrenza, e questa chiusura garantisce e protegge l’unione

sovietica dagli e etti devastanti di questa crisi, tanto che Stalin avvia i famosi piani quinquennali,

sull’industrializzazione dell’Unione Sovietica.

Nel giro di pochi anni il New Deal riesce a risollevare l’economia americana e in quel momento

vengono sospesi gli a

Dettagli
A.A. 2023-2024
69 pagine
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-STO/04 Storia contemporanea

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher eleonorabordoni_ di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Storia contemporanea e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università Cattolica del "Sacro Cuore" o del prof Borruso Paolo.