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L’ANTIDISPENSA
Appunti del corso di Medicina di Laboratorio
Biochimica e Patologia Clinica
Cap 1 – introduzione alla biochimica clinica
Cap 2:
Curva di taratura
o Tecniche immunoanalitiche, immunoenzimatiche, ottiche,
o elettroforetiche, cromatografiche
Cap 3 – enzimologia clinica ed enzimi del siero
Cap 4 – proteine del plasma
Cap 5 – valutazione assetto lipidico
Cap 6 – omeostasi glucidica
Cap7 – valutazione dell’uricemia
Cap 8 – valutazione funzionalità renale:
Esame urine
o Equilibrio acido-base
o Emogasanalisi
o Azotemia, uremia, creatinemia, creatininemia
o Equilibrio idro-elettrico
o
Cap 9 – valutazione ipertensione arteriosa
Cap 10 – esami di laboratorio nelle malattie allergiche
Cap 11 – la costellazione antigenica dei tumori, i markers tumorali
Antigeni oncofetali tumorali
o Antigeni associati a tumori e markers di turn-over
o Ormoni e recettori
o Proteine
o Enzimi
o Marcatori immunitari
o Marcatori immunoematologici
o Acidi nucleici
o Metabolici urinari
o Risposte immunitarie
o
Cap 12 – esame emocromocitometrico
Cap 12.1 – anemie
Cap 13 - emostasi ed emocoagulazione
Sistema e fattori della coagulazione
o
o Sistema fibrinolitico
o Esami di laboratorio nello studio dell’emostasi (I e II livello)
o Screening della fase fibrinolitica
Cap 14 – valutazione funzionalità ormonale
Cap 15 – valutazione funzionalità epatica
redatta sulla base di quella che circola dai fotocopiatori
Introduzione alla biochimica clinica – cap 1
La biochimica clinica è una scienza applicata che studia l’effetto delle patologie sui
processi biochimici dell’organismo, prendendo in esame qualsiasi tessuto o fluido
biologico e misurandone sostanze o proprietà indicative.
Il fine della biochimica clinica è quello di prevenire, diagnostica ed, eventualmente,
curare uno stato di malattia.
Questa scienza offre diversi contributi importanti:
1: offre spiegazioni su base puramente biochimica (enzimatica, proteica,
dislipidemica etc…).
2: offre una classificazione nosografica ezio-patologica che affianca quella clinica.
3: offre reperti statisticamente significativi.
4: controlla i fattori di rischio ambientali e di lavoro.
Caratteristiche generali delle misurazioni
Attendibilità
L’attendibilità o bontà di una misurazione è il grado di concordanza tra il valore
“vero” oggetto della misura, e la stima che l’analisi biochimica determina. Questo,
ovviamente, può essere influenzato dal metodo, che rappresenta l’insieme dei metodi
di misura, dell’esperienza del personale, delle influenze ambientali etc…
Precisione
La precisione è il grado di concordanza tra misure replicate effettuate sullo stesso
campione; questo è un valore non esprimibile in termini numerici, ma lo è il suo
reciproco, definita imprecisione; quest’ultima è una misura del grado di discordanza
tra più misure replicate, ed è espressa dal valore della deviazione standard (DS),
espressa nella stessa unità di misura in cui è espresso il valore della singola misura.
L’imprecisione può essere calcolata, inoltre, come DS relativa, anche definta
oefficiente di variazione, calcolata come segue:
CV = (DS/media) x 100
Che cos’è la deviazione standard DS?
La media è un indicatore di tendenza centrale. Dà, infatti, una misura del valore del centro
dei dati. È molto importante avere anche una misura di quanto i dati siano distanti dalla
2 .
media. Si utilizza la varianza indicata con
2
La sua radice = è la deviazione standard o scarto quadratico medio. Questo nome
indica l'operazione per calcolarla: lo scarto dalla media è la distanza tra il dato e la media |
- < > |; lo scarto quadratico è il
i
quadrato dello scarto; dei numeri così ottenuti si considera la media (si sommano e il totale
si divide per il numero dei dati); la radice quadrata di questo numero dà una misura (in
media) di quanto i dati si discostino dalla media.
É già stato detto che fonti di variazione sono presenti in ogni misurazione di un
carattere biologico. Tale variabilità non è tuttavia del tutto imprevedibile: infatti,
molti fenomeni naturali seguono un modello teorico definito «curva di distribuzione
normale» o «gaussiana».
Questo modello è particolarmente utile, in quanto possiamo impiegarlo conoscendo
soltanto la media e la deviazione standard. Infatti, in una gaussiana il 95% dei dati
cade nell'intervallo media ± 2 volte la deviazione standard.
Più precisamente, si può dimostrare che l'intervallo (media ± deviazione standard)
comprende il 68% circa dei dati; l'intervallo (media ± 2 deviazioni standard) ne
comprende il 95% e l'intervallo (media ± 3 deviazioni standard) comprende pressoché
tutti i dati (99.7%).
Ripetibilità
È la misura della deviazione dei risultati dal valore medio.
Riproducibilità
È la misura della deviazione dei dati dal valore medio nel corso di più settimane
effettuata da tecnici che non conoscono l’identità del campione.
Accuratezza
È il grado di concordanza tra la migliore stima (grado medio trovato) ed il valore
1 Questo è un concetto astratto e si considera come
vero (conosciuto) della grandezza.
il più probabile valore ottenibile con metodi differenti che richiedono apparecchiature
complicate, che danno, però, risultati complicati.
(fi)
Specificità -
È la caratteristica del metodo di dosare solo ed interamente la sostanza studiata senza
subire interferenza positive e negative da parte di altre sostanza presenti nel
1 Si osservi che precisione e accuratezza sono due caratteristiche tra loro indipendenti.
materiale; non ha valore numerico. Le tecniche radioimmunologiche hanno, ad
esempio, alta specificità perché le reazioni Ag-Ab sono altamente specifiche.
La specificità diagnostica è usato per indicare l’incidenza di risultati negativi che si
ottengono applicando il test a soggetti non portatori di malattia. Se il test applicato a
100 persone sane offre 100 risultati negativi, la specificità sarà del 100%.
Specificità = VN / (VN + FP) x100
Limite di Rivelabilità
È la più piccola sostanza che il metodo riesce a dosare.
(psi)
Sensibilità -
È l’attitudine del metodo a dosare piccole quantità del componente studiato; non ha
valore numerico. -4 -6
a 10 , cioè dai mg ai g.
Le tecniche ottiche hanno una sensibilità che va da 10 -10 , cioè
Le tecniche radioimmunologiche hanno una sensibilità nell’orgine di 10
degli Å.
La sensibiltà diagnostica indica l’incidenza di risposte positive che si ottengono
applicando il test a pazienti affetti da una malattia. Se un test ha sensibilità del 100%,
2
fornisce 100 risposte positive se effettuato su 100 persone malate.
Sensibilità diagnostica = VP / (VP + FN) x 100
Prevalenza
Rappresenta il numero di pazienti su 100.000 affetti da una malattia in un
determinato momento.
Incidenza 3
È il numero di pazienti su 100.000 che in un anno contraggono la malattia.
Valore Predittivo
Il valore predittivo di un risultato positivo è la percentuale di veri positivi, rispetto ai
positivi totali, che si ottengono quando il test è applicato ad una popolazione mista
(malati + sani). Valore predittivo = VP / (VP + FP) x 100
Analogamente il valore predittivo di un risultato negativo è la percentuale di veri
negativi rispetto ai negativi totali. (veri negativi + falsi negativi)
2 Un buon test deve essere molto sensibile e poco specifico. Si deve tener presente, però, che sensibilità e specificità
sono interdipendenti ed inversamente proporzionali.
3 Risulta chiaro che per le patologie croniche la prevalenza è alta e l’incidenza è bassa, mentre vale il contrario per le
forme acute. Curva di taratura
È la premessa a qualsiasi metodica di laboratorio, perché ne permette
l’interpretazione.
È la rappresentazione grafica della densità ottica in funzione della concentrazione
della sostanza in esame.
Si costruisce effettuando una serie di misurazioni con concentrazioni note della
sostanza e, conoscendo le corrispondenti densità ottiche, si ottiene, in un sistema di
assi cartesiani, una retta, definita retta di interpolazione; questa è una risposta
lineare. Qualora non fosse possibile ottenere una linearità della risposta, significa che
la reazione chimica non segue la legge di Lambert-Beer; in questo caso occorre
tracciare una curva di taratura, da preparare eseguendo un maggior numero di
concentrazioni.
Una volta stabilite la retta o curva di interpolazione, è possibile misurare tutti i
campioni con concentrazioni comprese tra i due limiti, mediante il metodo grafico,
ovvero tracciando rette perpendicolari, e mediante il metodo algebrico.
Cc : Cst = DOc : Dost
Cc = (Cst x DOc) / DOst
Dove:
Cc: concentrazione del campione.
Cst: concentrazione standard.
DOc: densità del campione.
DOst: densità standard.
Se la densità ottica del campione in esame cade al di fuori dei limiti, si possono
operare concentrazioni o diluizioni; in tal caso, però, il risultato dovrà essere per
quanto è stato concentrato, o moltiplicato per quanto è stato diviso.
La curva di taratura definisce, pertanto, i limiti di utilizzazione, ovvero il range di
valori a noi più utili; per esempio le proteine sieriche, in concentrazione media di 7
grammi/100 ml, avrà un range da 1 a 10 grammi/100 ml, corrispondente ai valori
minimi e massimi compatibili con la vita.
È chiaro, inoltre, che il range di concentrazione deve essere quanto più ristretto
possibile per minimizzare al massimo il margine d’errore.
Tecniche immunoanalitiche
L’Immunometria comprende tutte le tecniche che utilizzano una reazione Ab-Ag
per misurare la concentrazione di un dato analita. Tra di esse alcune utilizzano isotopi
radioattivi, altre utilizzano reazioni colorimetriche o reazioni enzimatiche. Il
complessi Ab-Ag possono essere sia in fase liquida che su supporto; gli Ab, a loro
volta, possono essere monoclonali o policlonali.
RIA – Dosaggio Radioimmunologico (Radio Immuno Assay)
È di largo impiego per il dosaggio di ormoni ed altre sostanze di interesse (ferritina,
antigeni virali, CEA). La condizione essenziale