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LA SERA DEL DÌ DI FESTA
una lirica di Giacomo Leopardi. È contenuta nella raccolta "Canti" ed è un idillio, in particolare è un piccolo idillio.
I 2 temi principali di questo componimento sono:
- l'infelicità della vita, espressa anche grazie all'immagine di una donna indifferente nei suoi confronti e lontana
- il passare del tempo
Leopardi ci presenta un paesaggio notturno, che procura come un senso di indeterminatezza e che fa da sfondo a ciò che il poeta ha da confessare sulla donna che ha preso il posto nel suo cuore, rendendolo preda di un amore non ricambiato.
In seguito, viene descritta la donna la quale dorme tranquilla e incurante delle sofferenze del poeta. Magari la donna, appena tornata dalla festa del villaggio, pensa ad un ragazzo che ha incontrato e ciò provoca in Leopardi sofferenza.
A tutto questo Leopardi attribuisce la colpa alla natura come se questo amore non corrisposto fosse frutto del fatto che Leopardi,
E con lui tutti gli uomini, è stato messo al mondo solo per soffrire. La natura lo sta quindi escludendo da tutte quelle che sono le gioie dell'esistenza. Appare qui una prima sensazione uditiva: il canto di un artigiano che torna a casa dopo la serata di festa. Nell'ultima parte della poesia, Leopardi fa una riflessione sul tempo in quanto ha un potere distruttivo sull'operato dell'uomo. Il tempo è arrivato a cancellare anche le sue più grandi gesta come, per esempio, quelle dell'antica Roma.
IL SOGNO
È una poesia di Leopardi. È contenuta nella raccolta "Canti" ed è un idillio, in particolare è un piccolo idillio. In questo canto Leopardi descrive dei suoi diversi sentimenti provati con la lettura di 2 opere di Petrarca. Il poeta immagina un dialogo tra lui e una giovane donna, forse Teresa Fattorini, morta pochi mesi prima, di tubercolosi. Nel sogno, la giovane donna si avvicina al poeta e gli chiede se
Lui si ricorda ancora di lei. Il poeta le risponde che si ricorda di lei e le chiede che cosa la tormenti. La donna gli risponde che lui l'aveva vista morire e che era morte nel fiore della sua giovinezza quando è inutile sapere che cosa la natura nasconde ai giovani ancora inesperti della vita. Il poeta, sull'orlo del pianto, le domanda se qualche volta avesse provato qualche sentimento di amore per lui. Se questo fosse stato vero, il loro futuro era ormai spezzato. Lei lo ammette. Il poeta allora la prega di avvicinare la sua mano destra al suo petto e lei gentilmente corrisponde alla richiesta. Il poeta allora la bacia. La giovane donna gli dice che ormai lei è priva di bellezza fisica e lui è ancora innamorato inutilmente. A questo punto il poeta, piangendo, si risveglia dal sonno anche se gli sembra di vedere la fanciulla ancora negli occhi e nella luce della stanza. Il canto sintetizza ed armonizza, in forma poetica, il mondo interiore e sentimentale del poeta.
In una forma poetica e culturale simile a quella di Petrarca. Il messaggio della poesia è la presa di coscienza da parte del poeta che nel sogno riceve la terribile verità che non avrà più un amore nella sua vita. Infatti, la morte della fanciulla, che in giovane età aveva mostrato amore per il poeta, costituisce l'evento più terrificante e devastante per Leopardi che sperava di potere amare la giovane Teresa e di esserne ricambiato. Invece, la morte prematura della ragazza, costringe il poeta a rinchiudersi in sé stesso e a disperarsi ancora di più contro la natura e contro il destino. Il linguaggio poetico della poesia è molto alto e raffinato. Ma il sogno non è l'unico componimento che dedica a Teresa Fattorini. A lei, infatti, dedica anche "A Silvia". A SILVIA è una lirica di Leopardi contenuta nella raccolta "I Canti" ed è un "Canto pisano-recanatese" o
grazie alla menzione della "Natura matrigna" che ha stroncato la figura di Silvia. La poesia esprime quindi il senso di disillusione e pessimismo che pervade l'intera opera leopardiana. Utilizzando i tag html, il testo formattato sarebbe il seguente:grandeidillio.“A Silvia” segna il ritorno alla poesia di Giacomo Leopardi, dopo la scrittura delle Operette morali.
La poesia inaugura una nuova stagione poetica, quella dei Grandi Idilli dove elabora il pessimismocosmico.
Leopardi rievoca una figura femminile della sua giovinezza, identificabile con Teresa Fattorini,coetanea del poeta e figlia del cocchiere di casa Leopardi, morta prematuramente di tubercolosi, diecianni prima.
Silvia diventa il simbolo della disillusione propria dell’età adulta.
Il poeta ripercorre con la memoria un tempo in cui la vita offriva dolci promesse.
E ricorda la ragazza nel fiore degli anni, le emozioni che suscitava e, soprattutto, la fiducia in un futuro.
Questa fiducia, a causa della "Natura matrigna" è venuta meno.
Essa infatti ha stroncato la figura di Silvia, ponendo fine a tutte le speranze e ai dolci progetti futuri.
Il tema principale è quello della memoria MA possiamo riscontrare anche il tema della natura, grazie alla menzione della "Natura matrigna" che ha stroncato la figura di Silvia. La poesia esprime quindi il senso di disillusione e pessimismo che pervade l'intera opera leopardiana.
Vista appunto come matrigna. LA VITA SOLITARIA è una lirica di Giacomo Leopardi. È contenuta nella raccolta poetica "Canti" ed è un idillio, in particolare un piccolo idillo. Il componimento si suddivide in 4 strofe di versi endecasillabi privi di rima. La scena descritta nella prima strofa è quella di una mattinata piovosa, in cui il poeta si sveglia e ammira il paesaggio circostante dal proprio balcone. Ai suoi occhi si palesa uno spettacolo davvero suggestivo, portato dal sole che fa capolino tra le nubi cariche di pioggia. Questa immagine positiva si tramuta però in un sentimento di profonda inquietudine. L'autore si rivolge alla natura esprimendo la propria sofferenza e in qualche modo la rimprovera per averlo abbandonato. Egli NON avverte più la gioia di vivere. Inoltre, l'ambiente naturale NON lo aiuta a risollevarsi. Successivamente l'io poeta ci racconta di come sia affascinante ammirare la quiete pomeridiana del paesaggio.
Rurale da un'altura. La tranquillità della natura in quella fase della giornata permette all'essere umano di abbandonare ogni forma di dolore e inquietudine.
Nella terza strofa Leopardi affronta il tema dell'amore. Egli afferma che questo fortissimo sentimento è ancora in grado di far sussultare il suo cuore, solo che ormai non gli appartiene più.
Infine, il poeta si rivolge alla luna. Dopo averla elogiata per la sua bellezza e per tutte le sue caratteristiche, egli le promette lodi ogni volta che spezzerà la sua solitudine.
In questo componimento la natura inizialmente benevola nei confronti dell'essere umano, diventa poi una specie di traditrice che volta le spalle al poeta e lo lascia nella sua solitudine.
2. LE CANZONI
La canzone è la più antica forma metrica italiana. Le Canzoni di Leopardi seguono uno schema classico ma sono comunque un'innovazione dal punto di vista dei temi e dei contenuti. Il linguaggio è aulico.
Lo stile è elevato in quanto subisce l'influenza di Dante, Petrarca e Alfieri. Le "Canzoni" affrontano temi civili, storici e filosofici.
ALL'ITALIA è una lirica di Leopardi. È contenuta nella raccolta "I Canti" ed è una canzone.
SOPRA IL MONUMENTO DI DANTE è una lirica di Leopardi. È contenuta nella raccolta "I Canti" ed è una canzone.
AD ANGELO MAI è una lirica di Leopardi. È contenuta nella raccolta "I Canti" ed è una canzone. La canzone "Ad Angelo Mai" tratta il contrasto tra la grandezza degli antichi e la viltà dei contemporanei, tra i quali il poeta è un'eccezione. Durante tutta la canzone il poeta dialoga con alcune grandi figure esemplari di uomini: Dante, Petrarca, Cristoforo Colombo, Ariosto, Tasso e Alfieri. Con loro ragiona sul tema della noia e del nulla come condizione reale dell'uomo. Nella lirica
vi è quindi uno stato di disagio esistenziale. Questo disagio viene accresciuto dal clima della Restaurazione che Leopardi soffre. "NELLE NOZZE DELLE SORELLA PAOLINA" è una canzone contenuta nella raccolta "Canti". È un canto patriottico, qui però il poeta si concentra sull'educazione da impartire alle future generazioni. Egli spera che i giovani ricevano un'educazione eroica, opposta a quella cristiana che invece promuove la passività. Alla sorella Leopardi dice che i suoi figli saranno infelici perché i costumi corrotti hanno creato un'incongruenza tra la fortuna e il valore. Inoltre le augura che siano infelici perché così la loro virtù sarà glorificata nei secoli successivi in quanto non può accadere che il loro valore sia riconosciuto prima della morte. "A UN VINCITORE NEL PALLONE" è una canzone di Giacomo Leopardi contenuta nella raccolta "Canti". Leopardi presenta la
Leopardi esalta NON tanto la figura del calciatore quanto l'atto stesso del gioco, nel suo agire sempre in onore di una patria più volte onorata da valorosi guerrieri narrati da storici del passato.
BRUTO MINORE
È una canzone di Giacomo Leopardi contenuta nella raccolta "Canti". Leopardi dispiega il suo atto di accusa contro l'indifferenza degli Dei. Lancia l'ipotesi che gli uomini siano oggetto degli ozi degli dei. Denuncia la codardia degli uomini comuni e afferma con forza il diritto al suicidio. Inoltre muove una critica alla natura che NON guida più la felicità degli uomini.
ALLA PRIMAVERA O DELLE FAVORE ANTICHE
È una canzone di Giacomo Leopardi contenuta nella raccolta "Canti". La canzone parla dell'origine del mito (le favole antiche) e già nel titolo stabilisce un paragone fra la primavera, stagione in cui rinasce la natura, e il mito.
che segna la nascita dell'umanità. Leopardi dichiara che, da quando la scienza e la filosofia hanno rivelato la falsità dei miti, gli uomini non possono più credere in una Natura viva, attenta e partecipe alle vicende dei mortali. Questa terribile consapevolezza distrugge ogni illusione e condanna i mortali all'infelicità. Il poeta termina il suo canto con un'invocazione alla vaga natura perché gli restituisca la capacità d'immaginare. ULTIMO CANTO DI SAFFO è una canzone di Giacomo Leopardi contenuta nella raccolta "Canti". Il testo di "Ultimo canto di Saffo" è un monologo lirico in quanto a parlare è Saffo, una poetessa greca. Leopardi riprende la leggenda narrata da Ovidio per la quale Saffo si sarebbe innamorata del giovane Faone, non corrisposto.