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Appaiono nuovi tentativi di sistematizzazione teorico-pratica della funzione di management sia nella gestione delle situazione
individuali problematiche sia nella gestione delle risorse umane ed economiche nelle organizzazioni.
Uno degli aspetti più significativi è l’abbandono di qualsiasi connotazione deterministica sia di origine psicodinamica che
comportamentistica; l’idea interazionista di una reciproca influenza, di una “relazionalità” tra individuo e ambiente, tra aspetti
innati e culturalmente acquisiti è profondamente radicata e orienta l’operatività professionale a intervenire non tanto e non solo
sull’uno o sull’altro aspetto, ma sulla loro relazione di reciprocità.
Il modello del servizio sociale “costruttivista” si muove sul fatto che la conoscenza della realtà può scaturire solo dalla “costruzione”
della situazione fatta tra operatore e utente attraverso il confronto, il dialogo, il linguaggio. L’operatore non può essere detentore di
un “sapere” teorico a priori da applicare, calibrare sulla situazione esistenziale della persona, può solo avanzare e confrontare con
l’utente ipotesi esplicative suggerite da assunti teorici da verificare nella realtà dei fatti, secondo la schema del realismo critico in
modo da evitare il rischio di soggettivismo e di relativismo.
Nasce la rivalorizzazione, il convincimento che la relazione di aiuto, punto centrale dell’intervento del servizio sociale individuale, è
dialogica, maieutica, è un processo di “costruzione sociale” di una realtà esistenziale difficile, è un processo di influenzamento
reciproco, di empowerment condiviso, di valorizzazione delle potenzialità di ognuno degli attori nell’ambito di un contesto
ambientale e istituzionale del quale è necessario tenere conto.
Gli assunti che sono alla base del modello cognitivo-umanistico, problem-solving, centrato sul compito dell'approccio di rete sotto il
profilo operativo e del modello relazionale-sistemico, sotto il profilo conoscitivo ed esplicativo.
-ella 5
Payne -> nella sua riflessione sulle moderne teorie del servizio sociale, sottolinea la validità intrinseca e attuale delle prospettive
umanistica, cognitivista, task-centred, relazionale-sistemica e insiste su assunti delle prospettive femministe, anti-discriminatorie,
anti-oppressive che puntano sull'empowerment e sull’advocacy come sostegno a utenti singoli o gruppi a rischio di emarginazione e
di discriminazione.
Porre attenzione alla crescente quantità di riferimenti teorici cumulati e sovrapposti, messi in luce in base alle urgenze del contesto
e alle provocazioni derivanti dai problemi via via affrontati; il baricentro disciplinare nel rapporto costruttivo persone/società, e il
radicamento nella concretezza storica delle vite vissute, tanto più la varietà dei riferimenti, porta ad accrescere la capacità di
comprensione e la capacità d’azione del servizio sociale.
…
Servizio sociale: realtà in movimento
Premessa
Il servizio sociale, uno degli strumenti di cambiamento della società nel clima di ricostruzione del dopoguerra, è stato sostenuto e
promosso da persone con alta carica innovativa, impegnate a elaborare e a diffondere una nuova cultura dell’assistenza superando
tradizionali schemi filosofici, scientifici e politici di tipo moralistico e residuale; ha dovuto confrontarsi con elementi di realtà che ne
rendevano ardua l’integrazione con la società reale, ossia l'arretratezza organizzativa e legislativa dell'apparato assistenziale; le
successivi trasformazioni socio-politiche verso un sistema di sicurezza sociale, la crisi della contestazione e la scarsità di strumenti
scientifici per la pratica dell’azione sociale.
La relativa letteratura professionale è ricca di contributi e dibattiti volti a definire le caratteristiche del servizio sociale, a sostenere i
principi, obiettivi e i valori che informano l’azione, a stabilire principi, obiettivi e funzioni in rapporto al sistema di welfare state.
Servizio sociale = azione organizzata sul territorio alla teoria, ai metodi e alle tecniche appare contenuto nell’ambito di indicazioni
generali o ancorato a modelli trasferiti da altre culture.
Anni 70’: ha determinato il rifiuto di teorie e prassi per un presunto tecnicismo dovuto a parziale e acritica assimilazione; anni 80’:
fenomeni culturali che producono il rinnovarsi dell’interesse professionale per l’elaborazione teorica e tecnica del servizio sociale
nel contesto e per un più maturo confronto con i contributi stranieri.
Il modo tradizionale di procedere nella pratica, focalizzando alcune priorità non sempre considerate nella prassi dei servizi, come ad
es: la necessità di un modello teorico di riferimento come guida all’azione pratica; l’opportunità di uno studio globale delle
situazioni a più livelli di analisi (psicosociale, sanitario, giuridico, economico, relazionale ecc), prima di promuovere qualsiasi
intervento concreto; l’indispensabilità di un lavoro di équipe professionale per progettare, gestire, verificare l’efficacia degli
interventi, specie se complessi e destinati a modificare, in senso evolutivo, il comportamento di un gruppo sociale.
Il servizio sociale = modello di operatività specifico dei servizi alla persona e avente alla base una filosofia dell’uomo sociale che
dovrebbe informare i programmi di politica sociale e guidarne l’azione; non riguarda la sola operatività dell’assistente sociale, ma
quella di un sistema di servizi, la sua filosofia e le sue procedure devono riferirsi a tutti coloro che operano in tale ambito.
!!! l’esistenza della difficoltà di delimitarlo, a motivo della pluralità di funzioni attribuite agli assistenti sociali.
L’assistente sociale è un operatore sociale che agendo le conoscenze, i principi e i metodi specifici della professione, svolge la
propria attività nell’ambito del sistema organizzato delle risorse messe a disposizione della comunità, a favore di individui, gruppi e
famiglie per prevenire e risolvere situazioni di bisogno, aiutando l'utenza nell’uso personale e sociale di tali risorse, organizzando e
promuovendo prestazioni e servizi per una maggiore rispondenza degli stessi alle particolari situazioni di bisogno e alle esigenze di
autonomia e responsabilità delle persone, valorizzando tutte le risorse della comunità.
Gli assistenti sociali non agiscono in modo autonomo e isolato, sono collocati in un sistema di servizi aventi pluralità di obiettivi che
esigono operatività mirata e coordinamento con altre professioni aventi, funzioni sociali; loro svolgono funzioni differenziate in
relazione al livello di responsabilità in cui si attiva il loro specifico ruolo (assistente sociale di base, di équipe specialistica,
coordinatore, addetto a funzioni amministrative, supervisore ecc) e del tipo di servizio in cui sono collocati (polivalente,
specialistico).
Processo di aiuto - elemento centrale, caratterizza la dimensione diffusa e poliedrica dell’attività dell’assistente sociale, ma anche di
altre professioni per il convergere delle diverse dimensioni di lavoro individuale, di gruppo, di comunità.
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Definizioni di servizio sociale, evoluzione storica
Gli elementi che sostanziano il servizio sociale:
• la professionalità - la formazione teorico-pratica, le competenze specifiche, il ruolo, il metodo di lavoro propri dell’assistente
sociale nell’ambito di un sistema di servizi alla persona;
• le funzioni - specifici obiettivi di aiuto a persone in difficoltà, di prevenzione del disadattamento sociale, di sviluppo comunitario;
• il fondamento scientifico - si rifà ai principi e alle teorie delle scienze sociali;
• la filosofia dell’azione sociale antropologica ed etica che pone al centro dell’interesse la dignità della persona umana nella sua
singolarità e socialità e con i suoi diritti personali e sociali;
• la dimensione politica - attività svolta nell’ambito di enti pubblici e privati in base a programmi di politica sociale.
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-ella 6
Complessità del concetto di servizio sociale
È opinione generale che ogni proposta si riveli non esaustiva sia per la difficoltà di integrare vari livelli concettuali e pratici che
attengono alla sfera della professione, dell’azione sociale, della scienza, sia per il carattere proprio del servizio sociale come attività
umana in evoluzione. Il concetto di servizio sociale è complesso e va considerato nell’ottica della complessità, l’oggetto di
conoscenza e di intervento è la società nella sua realtà dinamica, i cui fenomeni, prettamente umani, non possono essere ricondotti
a spiegazioni semplici e universali, né definiti un modo oggettivo e astorico.
Il carattere di complessità dei fenomeni umani ha influenzato lo sviluppo delle scienze sociali che a lungo sono state svalutate
rispetto alle scienze fisiche e naturali, che stabiliscono leggi semplici e universali, proprio per la loro presunta incapacità a liberarsi
da fattori ritenuti non scientifici come l’incertezza, il disordine, la contraddizione, la soggettività, contro l’ordine del determinismo e
del ragionamento lineare. La “...ha messo in crisi i miti della certezza, della completezza, dell’onniscienza che hanno indicato il
cammino e gli scopi della scienza”.
“Lo stato di un sistema caratterizzato da un numero elevato di relazioni componenti tali che non si dà o non è reperibile una unica
descrizione del sistema stesso. Complessità è quindi sinonimo di irriducibilità a un unico criterio di indagine conoscitiva o di
intervento pratico dato che una esplorazione di un sistema complesso - chiama in causa e mobilità la comprensione di una pluralità
di punti di vista, di prospettive esplicative, a rendere conto di aspetti particolari, i quali possono assumere un qualche significato
entro una logica relazionale di carattere sistemico”.
Ad es: i concetti di bisogno, di intervento, di normalità, di organizzazione sociale, presenti o sottesi nelle varie definizioni di servizio
sociale; si tratta di concetti complessi che non possono essere enunciati da un solo punto di vista. Il concetto di bisogno e intervento
- dal punto di vista di una istituzione, che tende a oggettivare la domanda e a standardizzare la risposta; o del soggetto reale che
sperimenta il bisogno col suo significato personale, le sue aspettative di intervento; o dell’assistente sociale che deve interpretare e
valutare il bisogno specifico e promuovere un intervento attraverso un processo in cui si articolano componenti teoriche, tecniche,
valoriali e di personale soggettività.