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PAGANO
Altro importante personaggio fu Giuseppe Pagano, “establishment” della cultura artistica del ventennio
fascista, direttore con Eduardo Persico di “Casabella” che, storicamente parlando, si è salvato passando
da sostenitore del regime a partigiano, morendo per la causa anti-fascista.
Fu un architetto molto attivo, realizzando importanti progetti quali l’Istituto di Fisica della Città
Universitaria di Roma e, con Giò Ponti, la Motrice Breda.
Inoltre, fu un personaggio fondamentale per il dibattito teorico, nel quale promuoveva una
modernizzazione del pensiero architettonico con un occhio alla tradizione.
Uno dei concetti principali espressi da Pagano, lo troviamo in un suo saggio sugli scavi romani di Ostia
Antica, nel quale mette in evidenza le corrispondenze tra l’opera antica e l’opera razionale, osservando
in particolare gli effetti chiaroscurali e il rapporto tra i volumi, similitudini che lo portarono ad affermare
che il Razionalismo discende dall’Architettura Romana.
OPERE
Nel 1933, per la V Triennale di Milano, Pagano, Albini, Camus, Mazzoleni, Minoletti e Palanti
realizzarono una
CASA A STRUTTURA DI ACCIAIO • sorta di esperimento delle moderne tecnologie costruttive.
• Basata su criteri razionalisti europei, l’impianto risulta molto
sollevato dal terreno, sorretto da tralicci d’acciaio e legato al
suolo esclusivamente dal corpo scala.
• Forte è la relazione esterna tra elementi verticali ed
orizzontali, mentre l’interno mostra pianta libera, seppur non
quanto quella di Le Corbusier, e l’utilizzo del corridoio, ritenuto
invece inutile da Gropius.
LIBERA
Tra il 1938 e il 1940, Curzio Malaparte commissionò ad Adalberto Libera
OPERE
CASA MALAPARTE • Capri.
• Curzio Malaparte, scrittore e giornalista, fu inizialmente favorevole
al regime fascista, prendendone in seguito le distanze, collaborando
con gli Alleati, consulente principale del colonnello Henry Cummings.
• Villa Malaparte mostra un impianto a barricata, caratterizzato da
una copertura a gradonata che permette di percorrere e vivere il tetto
giardino.
• Doveva essere utilizzato per l’attività ginnica, pratica essenziale per
i regimi totalitari.
• L’edificio è intonacato di rosso, estraneo all’architettura caprese, in quanto, legato
maggiormente al Liberty di Anacapri e all’architettura anarchica della Capri ottocentesca.
• Gli interni sono essenziali, caratterizzati da sedute in legno o in pietra lungo le mura e da
aperture che come quadri mostrano scorci fantastici della natura caprese.
• La Villa fu utilizzata nel 1963 per la realizzazione di Le Mépris (il disprezzo), film di Jean-Luc
Godard con Brigitte Bardot.
NAPOLI DURANTE IL VENTENNIO FASCISTA
Durante il Ventennio fascista, la situazione dell’architettura partenopea riprende schematicamente
quella dell’intera penisola, che vede contrapposti filone razionalista e filone conservatore. Negli anni
'30 nasce a Napoli la facoltà di Architettura, sulla scia di quella romana.
COSENZA
Il “Terragni” partenopeo fu Luigi Cosenza, ingegnere internazionale, laureato nella facoltà di
ingegneria di Roma, che tra il 1929 e il 1935 realizzò il Mercato Ittico del porto di Napoli, opera che
segna l’ingresso del razionalismo alle falde del Vesuvio.
Dal punto di vista funzionale è legato agli schemi dell'architettura industriale. L’edificio iconico mostra
una superficie intonacata di bianco, degli enormi finestroni vetrati, simili alle termali romane, e una
copertura a botte, richiamo all’italianità classica, molto comune nel periodo fascista.
Si cela un attento studio dei percorsi, sia pedonali che carrabili. Funzionalmente, la struttura presenta
una rampa d’ingresso carrabile, un blocco pieno per gli uffici e, nel complesso, una volumetria
talmente chiara da ispirare artisti come Vanessa Beecroft, che nel 2010 creò un’opera d’arte vivente, la
Vb66, bronzando e posizionando in modo diverso decine di donne.
OPERE
VILLA ORO • edificio panoramico sito su un costone di Posillipo, in un lotto
stretto e lungo, di difficile gestione.
• L’ingegnere optò per un’aggregazione longitudinale di volumi
bassi, che dialogassero con il contesto, non allineati ma gestiti con
numerose terrazze che danno respiro alla composizione.
• Il tutto avviene su di un alto basamento in tufo, molto caratteristico,
che oltre a contenere ambienti (un primo livello dell'edificio è proprio in tufo a vista), mostra
un’apertura rettangolare molto particolare, che non priva neanche l’orto della vista panoramica.
• Altrettanto particolare è il volume semi-sospeso della camera patronale, retto esclusivamente
da due esili colonnine, che chiude idealmente e spazialmente l’edificio, godendo di una vista
strepitosa sul Golfo di Napoli.
• La ricerca di radici autoctone, tipica del periodo fascista, in questo caso trova sfogo
nell’architettura mediterranea o, più precisamente, nelle costruzioni rurali tipicamente partenopee.
Nel 1926, la Commissione Giovannoni realizzò il tanto atteso Piano Regolatore Generale di Napoli,
ipotizzando una nuova rete viaria e ferroviaria che legasse definitivamente la zona orientale della città
con quella occidentale.
Si pensò al risanamento dei vari quartieri degradati, tagliando i Quartieri Spagnoli con una parallela a
via Toledo, che la superasse in sezione, e abbattendo parte dell’urbanizzato intensivo del Rione Sanità.
Il Piano non fu mai completato ma, nel 1934, gli venne applicata una variante che interessava il Rione
Carità, nuova cittadella direzionale, caratterizzata dalla realizzazione dell’attuale via Armando Diaz e di
Piazza Matteotti, una sistemazione urbanistica che gestisse i nascenti Palazzi delle Poste, della Provincia,
degli Uffici Finanziari e dei Mutilati.
PALAZZO DELLE POSTE • fu indetto un concorso dove ha vinto in I grado da
Giuseppe Vaccaro manovrato da Piacentini
• monumentalità dell’edifici
• tra le più grandi opere del Ventennio fascista, caratterizzato
da linee classicheggianti e da un andamento curvo, adatto alla
sistemazione urbanistica circostante.
• Il progetto definitivo, quello di Gino Franzi, fu realizzato tra il 1931e il 1936, caratterizzato da un
coronamento razionale, ottenuto con una lunghissima finestra a nastro, e un portale gigante
interamente vetrato che, come tutte le vetrate del pianterreno, risulta interrotto da una colonna in
marmo nero.
• Il cornicione di coronamento è costituito da un leggero elemento a sbalzo.
• L’interno è molto luminoso e risulta da una lecorbusiana compenetrazione di spazi, impreziosita
da oggetti di design realizzati dallo stesso Vaccaro e caratterizzata dal salone degli sportelli, ottenuto
incurvando il solaio.
• Dal punto di vista urbano, la moderna struttura si adatta perfettamente al contesto, facendo da
fondale prospettico di via Cervantes e da elemento caratterizzante di piazza Matteotti.
• Su via Monteoliveto la monumentalità viene a mancare, in quanto, l’edificio fa da semplice
cortina stradale. Molto interessante, infine, è la cerniera creata da Franzi per legarsi alla corte
dell’edificio adiacente: un doppio sistema di arcate in piperno grigio.
Durante il ventennio fascista vengono istituite le Province ed è in questo periodo che sorgono i tanti
"palazzi della Provincia" italiani. CANINO
OPERE
PALAZZO DELLA PROVINCIA • entità governativa substatale istituita proprio durante il periodo
fascista. Canino, preside della facoltà di Architettura, ritenuto dalla
critica poco abile, realizzò il palazzo nelle vicinanze dell’edificio delle
Poste, su piazza Matteotti, contestualizzando la struttura in maniera
quasi barocca.
• La pianta irregolare, quasi un trapezio è dovuta alla natura del lotto.
Pensò, infatti, ad una facciata laterale concava, capace di dialogare con
l’edificio adiacente.
• Il prospetto principale, al contrario, mostra una forma pura, rettangolare, caratterizzata da un
portale a tutt’altezza, tipico del periodo fascista, impreziosito da bande verticali, bassorilievi, inseriti per
la legge del 3%, e ampie vetrate, elementi che ne sottolineano la magnificenza. L'edificio è segnato da
un chiaro asse di simmetria che segue il portale.
PALAZZO DEGLI UFFICI FINANZIARI
• struttura meno pesante del Palazzo della Provincia ma ugualmente
monumentale, caratterizzata da facciate diverse, gestite da un gioco
di volumi.
• Il prospetto su via Diaz risulta simmetrico, caratterizzato da un
portale gigante posto in una nicchia essenziale, mentre quello che dà
sulle Poste mostra un risalto centrale convesso, quasi a restituire la
massa rimossa dalla citata nicchia.
• Tale gioco di concavità e convessità la ritroviamo nelle due corti
centrali, aree che danno respiro alla movimentata struttura, non regolare, dalle facciate laterali
impreziosite da giochi lineari, quasi scultorei, ottenuti con l’uso di mattoni rossi e di disegni astratti.
GUERRA
OPERE
PALAZZO DEI MUTILATI DI GUERRA
• struttura anticlassica caratterizzata da un alto basamento in pietra
scura e da un portale gigante asimmetrico, figlio del posizionamento
defilato dell’edificio rispetto alla piazza adiacente (Piazza Matteotti).
• Manca la totale simmetria nello schema compositivo dell'edificio,
anche a causa della posizione leggermente defilata rispetto alla piazza.
BAZZANI
OPERE
STAZIONE MARITTIMA DEL PORTO DI NAPOLI
• voluta da Mussolini, il duce, che considerava la città
partenopea un importantissimo ponte con le colonie, polo sia
commerciale che turistico.
• L’edificio, a pianta rettangolare, è caratterizzato da due ali,
legate da tre blocchi ponte, e da prospetti simmetrici che fanno
da fondale prospettico da Piazza Municipio e dal mare. In
particolare, il prospetto sul mare è stato reso particolarmente
monumentale con la realizzazione di due edifici cilindrici
sporgenti.
• Forte innovazione tecnologica nell'utilizzo di travi in acciaio così che i corpi-ponte che
attraversano l'edificio siano a due livelli.
• L'immagine complessiva della stazione marittima è quella di una composizione classicista, con
ordini a tutto sesto e facciata rivestita in travertino.
• La Stazione Marittima, nel 1938, durante la visita di Hitler, fu il simbolo della modernizzazione di
Napoli, ricoperta di simboli nazisti come aquile e svastiche.
• Una composizione dinamica asimmetrica conferisce all'opera un carattere di grande modernità.
FUORIGROT