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VACCINAZIONI IN ETÀ PEDIATRICA

 Gli scopi delle vaccinazioni sono

Prevenzione primaria per proteggere l’individuo e l’intera popolazione rispetto a una

o specifica malattia

Prevenzione indiretta perché vediamo anche un’immunità di gregge quando la maggior

o parte della popolazione è vaccinata

L’eradicazione della malattia

o

 Non tutti siamo coperti rispetto alle malattie nello stesso modo per le malattie quindi quando c’è

un flusso migratorio siamo più esposti al rischio di prendere una malattia per cui non siamo

vaccinati, visto che normalmente questa non è presente

 Gli obiettivi

Mantenere lo stato polio free prima si offriva una vaccinazione con virus vivo attenuato

o dato per bocca perché mimava la via di ingresso naturale della malattia e quindi veniva

disseminato nell’ambiente attraverso le feci, mentre adesso si offre una vaccinazione con

virus inattivato per iniezione e anche se è meno efficace lo utilizziamo visto che abbiamo

lo stato polio free

Raggiungere e mantenere l’eliminazione di morbillo e rosolia il morbillo come la

o varicella da immunodepressione soprattutto se fatto da adulti, otite che si collega a

febbre, polmonite così detta interstiziale che può dare insufficienza respiratoria

soprattutto negli immunodepressi che si sovra infetta ad una polmonite batterica,

nell’immediato può dare una meningoencefalite (infezione del sistema nervoso centrale)

data del morbillo, a distanza di diversi anni può portare a panencefalite sclerosante

subacuta; la rosolia può portare a complicanze in gravidanza

Prevenzione sul HPV offerta agli adolescenti ma anche alle donne 25enni non vaccinate

o in occasione dello screening per la cervice uterina

Raggiungere e mantenere le coperture vaccinali

o Promuovere interventi vaccinali nei gruppi di popolazioni ad alto rischio come le

o persone no vax

Offerta della vaccinazione antimeningococcica quadrivalente (ACWY) al compimento del

o primo anno di età, al posto della monovalente (C)

Allargamento dell’offerta vaccinale per i soggetti a rischio

o Possibilità di inserire la vaccinazione contro il meningococco B nell’adolescente, in base

o alla situazione epidemiologica della singola Regione/Paese

Mantenimento della gratuità fino ai 18 anni compresi delle vaccinazioni raccomandate

o non obbligatori dell’infanzia e adolescenza

Mantenimento della gratuità delle vaccinazioni offerte all’adulto

o 6

 Calendario vaccinale

Hanno inserito il rotavirus perché è una delle cause aggressive di gastroenterite in età

o pediatrica, soprattutto sotto i due anni

RSV non è una vaccinazione ma un’immunoprofilassi, perché con la somministrazione

o dell’anticorpo monoclonale si vanno a dare anticorpi preformati mentre con la

vaccinazione si va a stimolare la produzione di anticorpi da parte del soggetto; è una delle

cause principale della bronchiolite che è un’infezione virale delle basse vie aeree che crea

una grave difficoltà respiratoria sotto i due anni di vita che può portare a ospedalizzazione,

intubazione e ricovero in terapia intensiva

 Domande che il genitore porta rispetto alla sua non volontà/non condivisione dell’importanza

delle vaccinazioni

Il miglioramento delle condizioni igienico-sanitarie e sociali di una popolazione è

o sufficiente per far scomparire le malattie?

Sicuramente le migliorate condizioni di vita hanno avuto una grande influenza sullo

 stato di salute della popolazione dei Paesi sviluppati

Prima del 20° secolo, praticamente tutti i bambini venivano infettati dal virus della

 poliomielite (PV) mentre erano ancora protetti degli anticorpi materni

Nel 1900, in seguito alla rivoluzione industriale della fine del 18° secolo e dell’inizio

 del 19° secolo, le pratiche igienico-sanitarie migliorate portarono a un aumento

dell’età in cui i bambini venivano esposti per la prima volta al virus, al punto che, al

momento dell’esposizione, non erano più protetti degli anticorpi materni

 Di conseguenza, emersero epidemie di poliomielite

In Europa la difterite è attualmente una malattia molto rara: significa che il batterio

o responsabile è scomparso?

Anche se è una malattia rara nel nostro paese, in altri paesi ci sono ancora casi

 comparsi di recente

Perché si inizia a vaccinare subito dopo il compimento dei due mesi? Non è troppo presto?

o Il programma di vaccinazione è iniziato a 2 mesi compiuti (ossia dal 60° giorno di

 vita) per tre ragioni ̀

 A 2 mesi il sistema immunitario del bambino è già in grado di rispondere

alla vaccinazione

 Aspettare non serve ad aumentare la sicurezza dell’atto vaccinale 7

 Ogni ritardo nell’inizio delle vaccinazioni prolunga il periodo in cui il

bambino è suscettibile alle infezioni prevenibili con il vaccino

̀

Un ritardo può comportare dei rischi

  Per esempio, sappiamo che la pertosse nel lattante si manifesta

costantemente in modo atipico, con crisi di apnea

Questo fatto rende la pertosse una malattia molto pericolosa,

o specialmente nei primi mesi di vita

Uno studio sui bambini da 6 a 24 mesi ha dimostrato che il rischio

o ̀

di ospedalizzazione è 10 volte più alto nei bambini mai vaccinati

contro la pertosse rispetto ai bambini parzialmente o

completamente vaccinati

 Poliomielite

Trasmissione

o Fecale-orale

Frequenza

o l’ultimo caso è stato notificato in Italia nel 1982, ma la malattia è ancora presente

 in Afghanistan, Nigeria e Pakistan

Attualmente ci sono focolai epidemici anche in altri Paesi come Guinea,

 Repubblica Democratica del Laos e Madagascar

Letalità

o Una percentuale compresa tra il 5% e il 10% dei bambini muore per paralisi della

 muscolatura respiratoria, mentre negli adulti la percentuale sale al 15-30%

Sintomi

o Febbre, mal di testa, nausea, vomito e faringite

 Nel 3% dei casi il virus causa una meningite non paralitica asettica

 Solo nell’1% delle persone infettate si assiste allo sviluppo della poliomielite

 paralitica: il virus invade il sistema nervoso portando a debolezza muscolare e

paralisi flaccida acuta che in 1 caso su 200 è irreversibile

Nei casi più severi si può avere anche insufficienza respiratoria

Caratteristiche particolari

o La sindrome post-polio (PPS) è una condizione che può colpire i soggetti portatori

 di esiti di poliomielite decenni dopo l’infezione iniziale

 Colpisce circa il 25-40% dei sopravvissuti alla polio

Essa è caratterizzata da debolezza muscolare, affaticamento (mentale e fisico) e

 dolore da deterioramento articolare, che esordisce da 15 a 40 anni dopo

l’infezione iniziale

In Italia non è più presente, ma ci sono zone dove ancora è presente

o Il poliovirus può essere facilmente importato in un paese libero dalla polio e può

o diffondersi rapidamente tra le popolazioni non immunizzate

 Difterite

Trasmissione

o Contatto diretto con secrezioni naso-faringee e/o lesioni cutanee o, più raramente,

 con oggetti contaminati da secrezioni di un soggetto infetto

In passato, anche il latte non pastorizzato ha rappresentato un veicolo di infezioni

Frequenza

o L’incidenza è massima tra i 2 e i 5 anni, ma può colpire qualunque età

 In Italia gli ultimi casi certi di difterite indigena risalgono agli anni ’90, mentre,

 grazie all’alta copertura vaccinale, pochi casi si verificano in Europa ogni anno 8

Letalità

o È del 5-10%, ma può raggiungere anche il 20% nei soggetti di età < 5 anni e > 40

 anni

Sintomi

o La malattia si caratterizza per la comparsa di un essudato e di “pseudomembrane”

 a livello faringeo, con ingrossamento dei linfonodi ed edema dei tessuti molli che

conferisce l’aspetto di collo taurino

Se la malattia si localizza a livello laringeo è possibile il restringimento delle vie

 aeree con difficoltà respiratorie fino all’ostruzione ed alla morte

Caratteristiche particolari

o Il batterio produce una tossina che, immessa nel circolo sanguigno, può rendersi

 responsabile di manifestazioni severe, in particolare e carico del cuore, del

sistema periferico e del rene

In Italia l’ultimo caso di difterite riassale al 1996 mentre in altri paesi è ricomparsa

o recentemente

In Spagna, nel 2015, dopo 30 anni di assenza di casi, un bambino di 6 anni, non

 vaccinato, ha contratto la malattia ed è poi deceduto

Nel 2016 è avvenuto un altro decesso di un bambino di 3 anni in Belgio

 Molti Paesi sono impreparati nell’assistenza clinica a questi casi, non disponendo

 della necessaria antitossina difterica

 Pertosse

Trasmissione

o Prevalentemente per via respiratoria attraverso le goccioline di saliva emesse con

 la tosse, gli starnuti o anche semplicemente parlando

Frequenza

o La pertosse è responsabile, nel mondo, di 50 milioni di casi tra i bambini di età < 5

 anni

In Italia, il numero di casi è notevolmente diminuito a partire degli anni 2000,

 attestandosi annualmente sotto i 1.000 per anno con un tasso di incidenza di 0,28

per 100.000 abitanti

Tuttavia, per quanto la segnalazione dei casi sia obbligatoria, si stima che la sotto

 notifica sia rilevante, soprattutto a causa di difficoltà diagnostiche

Letalità

o Nei Paesi industrializzati la letalità è molto bassa, inferiore ad un caso su 1.000,

 mentre nei Paesi in via di sviluppo è del 3,9% negli infanti e dell’1% tra 1 e 4 anni

Sintomi

o La malattia si caratterizza per parossismi violenti di tosse e stridore inspiratorio

 (motivo per cui è anche nota come tosse canina o abbaiante)

Particolarmente pericolosa nei bambini al di sotto del primo anno di vita, può

 essere responsabile di morte per asfissia e di gravi complicanze che avvengono nel

5-6% dei casi

Tra le più temibili ricordiamo la broncopolmonite e l’encefalopatia che, oltre a

 risultare letale in quasi un terzo dei casi, può lasciare danni neurologici

permanenti in circa la metà dei sopravvissuti

Caratteristiche particolari

o Il batterio esercita la sua azione patogena sia direttamente sia attraverso il rilascio

 di tossine che aumentano la produzione di muco nelle vie aeree, danneggiandole 9

La pertosse è una malattia potenzialmente pericolosa soprattutto nel bambino molto

o piccolo quando non ha ancora fatto la vacci

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Scienze mediche MED/45 Scienze infermieristiche generali, cliniche e pediatriche

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher daisyviola di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Infermieristica pediatrica e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Milano o del prof Bianchi Stefano.
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