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FAMILY-CENTRED CARE

 Il benessere del bambino è inestricabilmente legato al benessere della sua famiglia e della

comunità in cui vive e quindi è avvenuta una modificazione dell’angolazione dell’assistenza

infermieristica: dal fare all’educare, guidare e sostenere

 Rappresenta il sostegno professionale al bambino e alla famiglia attraverso un processo di

coinvolgimento, partecipazione e partnership, basato sull’empowerment e la negoziazione

Principi

o Promozione e collaborazione fra famiglia e staff

 20

Famiglia come costante di vita del bambino

 Mutuo scambio di informazioni

 Riconoscimento e rispetto della specificità della famiglia

Implementazione

o Coinvolgimento

 Partecipazione

 Condivisione

 Giuda

Processi

o Negoziazione

 Potenziamento

 Ma cos’è la famiglia?

Nel mondo di oggi dobbiamo essere aperti a molti tipi di famiglie che incontriamo

o La nostra interpretazione dipende spesso dalla nostra esperienza di famiglia

o La famiglia è definita da sé

o

 Principi fondamentali

La famiglia rappresenta la costante nella vita del bambino

o Il personale sanitario rappresenta delle presenze transitorie

o Necessario un reale scambio direzionale di informazioni tra famigli e personale

o sanitario senza distorsioni e omissioni

Riconoscimento e rispetto dei punti di forza e delle caratteristiche specifiche di

o ciascuna famiglia (aspetti culturali, etnici, spirituali, economici, …)

Saper riconoscere e rispettare le strategie di coping (capacità di fronteggiare, gestire e

o risolvere i problemi) di ciascuna singola famiglia, valorizzarle, supportarle e includerle

nella pianificazione assistenziale

Incoraggiare il supporto tra le famiglie nelle attività assistenziale e tenere presenti le

o emozioni, le preoccupazioni, le aspirazioni della famiglia

 Partnership nursing

Implica la “parità” infermiere-famiglia

o L’assistenza può essere gestita dai genitori esperti in ogni aspetto mentre l’infermiere

o svolge un ruolo di tipo consultivo

Offrire alla famiglia la possibilità di prendersi cura del bambino ospedalizzato

 sotto la supervisione dell’infermiere attraverso un processo di coinvolgimento,

partecipazione e collaborazione

 Empowerment

Il processo è stato identificato come il dogma centrale della promozione della salute

o perché alle famiglie dovrebbe essere affidato il controllo delle proprie vite

 Negoziazione dell’assistenza

I genitori e i professionisti hanno dei contributi diversi e potenzialmente validi da offrire

o Ognuno arriva all’incontro con una prospettiva separata e diversa della propria

 situazione e il professionista ha la responsabilità di fornire un servizio e di

colmare il gap tra le diverse prospettive, cercando di capire quella del genitore

Occorre un dialogo ed una negoziazione bidirezionale

 Raccomandazioni

Trasmettere in modo inequivocabile il rispetto per i genitori, comprendere il

o comportamento e i bisogni dei loro figli, considerare le loro osservazioni e integrare

adeguatamente le preferenze della famiglia al piano di cura 21

Lavorare con la famiglia nel percorso decisionale e condividere le informazioni

o considerando l’autonomia del bambino e il suo diritto alla privacy e alla riservatezza,

se l’età lo consente

Quando possibile, offrire ai genitori la possibilità di essere presenti alle procedure

o mediche dei figli e sostenerli in tutte le fasi della procedura

In ogni incontro sanitario condividere le informazioni con i bambini e le famiglie;

o facilitare l’accesso di bambini e genitori alle informazioni e al sostegno nell’assistenza

Incoraggiare e facilitare il sostegno family-to-family e il networking, in particolare tra le

o famiglie che hanno figli con la stessa condizione patologica

Il paziente, piccolo o grande che sia, non vuole sentirsi soggetto passavo della cura ma

o desidera essere coinvolto nelle decisioni che riguardano il suo benessere, chiede di

essere informato e aiutato a capire e a gestire la propria cura

I genitori non sono personale di supporto o volontari e non dovrebbero mai essere

o tenuti a sostituire la carenza di personale

I genitori possono decidere se vogliono essere coinvolti o meno, mai dare per scontato

o che un genitore farà qualcosa

 Opportunità …

Accudimento da parte dei genitori

o Continuità con la quotidianità

o Mantenimento del ruolo genitoriale

o Focus professionale su elementi relazioni e comunicativi

o Elemento innovativo per l’organizzazione

o

 … Vs vincoli

Condizioni di ospitalità adeguate per la famiglia

o Elevati livelli di conoscente e competenze del personale

o Programmi di supporto alle famiglie e tra le famiglie

o Organizzazione personalizzata per l’assistenza

o

 Ruolo dell’infermiere pediatrico

Presentarsi al bambino e ai genitori

o Mostrare al bambino e ai genitori il reparto

o Spiegare la cura del bambino che riceverà nel turno

o Spiegare che cosa avete intenzione di fare

o Chiedere ai genitori come vogliono essere coinvolti

o Chiedere ai genitori se hanno la necessità di maggiori spiegazioni o domande

o

SEGRETO PROFESSIONALE E RISERVATEZZA

 Più volte ci si trova a parlare in luoghi pubblici non del tutto riservati e con la presenza indiretta

di altre persone che possono sentire le informazioni riservati

 Capo IV del Codice Deontologico – RAPPORTI CON LE PERSONE ASSISTITE

Articolo 19 – CONFIDENZIALITÀ E RISERVATEZZA

o L’infermiere garantisce e tutela la confidenzialità della relazione con la

 persona assistita e la riservatezza dei dati a essa relativi durante l’intero

percorso di cura

L’infermiere raccoglie analizza e utilizza i dati in modo appropriato, limitandosi

 a ciò che è necessario all’assistenza infermieristica, nel rispetto dei diritti della

persona e della normativa vigente

Articolo 27 – SEGRETO PROFESSIONALE

o 22

L’infermiere rispetta sempre il segreto professionale non solo per obbligo

 giuridico, ma per intima convinzione e come espressione concreta del

rapporto di fiducia con la persona assistita

La morte della persona assistita non esime l’infermiere dal rispetto del segreto

 professionale

 Capo V del Codice Deontologico - COUNICAZIONE

Articolo 28 – COMPORTAMENTO NELLA COMUNICAZIONE

o L’infermiere nella comunicazione, anche attraverso mezzi informatici e social

 media, si comporta con decoro, correttezza, rispetto, trasparenza e veridicità;

tutela la riservatezza delle persone e degli assistiti ponendo particolare

attenzione nel pubblicare dati e immagini che possano ledere i singoli, le

istituzioni, il decoro e l’immagine della professione

Articolo 29 – VALORI NELLA COMUNICAZIONE

o L’infermiere, anche attraverso l’utilizzo dei mezzi informatici e dei social

 media, comunica in modo scientifico ed etico, ricercando il dialogo e il

confronto al fine di contribuire a un dibattito costruttivo

CASI ETICI

1. “Andrea è un bambino di 5 anni ricoverato in pediatria per riscontro di varicella. Andrea è

affetto da deficit parziale immunitario congenito. È accompagnato dalla mamma che ha una

scarsa comprensione della lingua italiana. Terapia: immunoglobuline specifiche Anti-Zoster

endovena e antistaminico per os (= via orale). E.O. - Esame Obiettivo: Andrea si presenta

molto agitato, piange e tenta di trapparsi il catetere venoso periferico. L’infermiere pediatrica

di turno che ha in cura Andrea concorda con la mamma di utilizzare delle fasce contenitive ai

polsi di Andrea, in modo tale che non si strappi il catetere venoso periferico. Un’altra

infermiera pediatrica di turno invita Silvia a riflettere su quanto deciso, facendole notare che

non è un comportamento corretto. DILEMMA ETICO: L’infermiera pediatrica di turno,

presentando alla madre di Andrea l’impiego di fasce contenitive ai polsi come soluzione

all’avversione del figlio, ha agito in maniera eticamente corretta e rispettosa della dignità

umana?”

a. Principi

i. Autonomia: Andrea, essendo un bambino di 5 anni, non ha la piena capacità di

decidere autonomamente. Tuttavia, la madre, pur avendo la responsabilità

legale, ha una comprensione limitata della lingua italiana, il che potrebbe

compromettere la sua capacità di comprendere appieno le opzioni

terapeutiche e le implicazioni delle decisioni

ii. Beneficenza: L'infermiera che ha proposto l'uso delle fasce contenitive

potrebbe aver pensato di agire in favore del benessere di Andrea, cercando di

evitare che si strappasse il catetere e quindi rischiasse danni o complicazioni

iii. Non maleficenza: L’uso delle fasce contenitive potrebbe essere visto come

una misura che limita la libertà del bambino e potrebbe comportare un disagio

o un trauma psicologico

iv. Giustizia: Se la madre non è in grado di comprendere appieno la situazione a

causa della sua difficoltà con la lingua, potrebbe non essere stata trattata

equamente rispetto ad altri genitori che avrebbero avuto una maggiore

capacità di prendere decisioni informate

b. Articoli del Codice deontologico

i. Articolo 2 – AZIONE 23

1. L’infermiere orienta il suo agire al bene della persona, della famiglia e

della collettività. Le sue azioni si realizzano e si sviluppano nell’ambito

della pratica clinica, dell’organizzazione, dell’educazione e della

ricerca

ii. Articolo 5 – QUESTIONI ETICHE

1. L’infermiere si attiva per l’analisi dei dilemmi etici e contribuisce al loro

approfondimento e alla loro discussione. Promuove il ricorso alla

consulenza etica e al confronto, anche coinvolgendo l‘Ordine

Professionale

iii. Articolo 17 – RAPPORTO DELLA PERSONA ASSISTITA NEL PERCORSO DI CURA

1. Nel percorso di cura l’infermiere valorizza e accoglie il contributo della

persona, il suo punto di vista e le sue emozioni e facilita l’espressione

della sofferenza. L’infermiere informa, coinvolge, educa e supporta

l’interessato e con il suo libero consenso, le persone di riferimento, per

favorire l’adesione al percorso di cura e per valutare e attivare le risorse

disponibili

iv. Articolo 21 – STRATEGIE E MODALITÀ COMUNICATIVE

1. L’infermiere sostiene la relazione con la persona assistita che si trova

in condizioni che ne limitano l’espressione, attraverso strategie e

modalità comunicative efficaci

v. Articolo 35 – CONTENZIONE

1. L’Infermiere riconosce che la contenzione non è atto terapeut

Dettagli
Publisher
A.A. 2024-2025
34 pagine
SSD Scienze mediche MED/45 Scienze infermieristiche generali, cliniche e pediatriche

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher daisyviola di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Infermieristica pediatrica e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Milano o del prof Zannini Lucia.