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INTERVENTI:

2 obiettivi:

  • Ridurre il rischio - ridurre i fattori di rischio, prevenire le riacutizzazioni e prevenire l'evoluzione della malattia
  • Ridurre i sintomi - alleviare i sintomi, migliorare la tolleranza all'attività fisica e migliorare la qualità di vita

Ossigenoterapia: nei pazienti va prescritta, si somministra a bassi flussi e si utilizzano alti flussi in condizioni critiche, e deve permettere una saturazione tra 88-92%. Non si deve mai superare il 92% perché la CO2 è alta e il centro del respiro non risponde ai cambiamenti di CO2 perché è pieno. Ad un certo punto cambia lo stimolo del centro di respiro in un paziente dove abbiamo già raggiunto un certo livello di CO2, il centro del respiro non risponde più ai cambiamenti di CO2 ma alle variazioni di ossigeno. Quindi lo teniamo ipossico così che riesce a respirare, senno il centro del respiro non risponderebbe più.

Lo stimolo respiratorio del BPCO è...

l'ipossiemia. Se si somministra troppa O2 può anche riuscire a riceverlo quindi trasportarlo nel circolo ma non riuscirà a buttarlo fuori per l'ostruzione respiratoria (si può arrivare al coma). Si somministra in maniera continuativa, solo sotto sforzo (stroller) oppure durante l'alimentazione. Ci sono varie tipi di sorgenti:

  • Bombole di O2 gassoso: durano poco e viene usato solo in ospedale
  • Contenitori di O2 liquido: sono quelli più convenienti, sono bombole grandi formati da un'unità base e poi uno stroller (unità più piccola) che si ricarica con il concentratore.
  • Concentratori: utilizzati in pazienti allettati

L'ossigeno deve stare lontano da calori, fonti infiammabili, fiammiferi, accendi sigari. Quelli liquidi attenzione alle ustioni devono rimanere verticali.

Terapia farmacologica:

  • Mucolitici
  • Corticosteroidi
  • Anticolinergici (terminano in -opio)
  • Beta2-antagonisti (terminano in -olo)

Classe di farmaci

che vanno a stimolare (agonizzano) con il recettore Beta 2 adrenergico e si trova sulla muscolatura liscia dei bronchi e quando è stimolato provoca un'inibizione della broncocostrizione. È un broncodilatatore. Si somministra per varie vie ma la più utilizzata è la via inalatoria. Andando ad agire sui recettori beta 2 adrenergici possono provocare vasodilatazione e tachicardia. I beta 2 si suddividono in:

  • Azione rapida - sono i SABA, azione rapida ed utilizzati in fase acuta (Ventolin, Broncovaleas)
  • Azione lunga - sono i LABA, agiscono per 12-24h e sono il Salmeterolo (Servent) e Striverdi Respimat

anticolinergici

I recettori muscarinici sono recettori che stanno sulla muscolatura liscia e se stimolati provocano una broncoostruzione, per questi si somministra un antagonista che sono gli anticolinergici che provocano broncodilatazione. La somministrazione è inalatoria e tra gli effetti collaterali possiamo avere secchezza delle fauci. Si suddividono in:

  • Anticolinergici ad azione rapida - esempio ipratropio (Atrovent)
  • Anticolinergici ad azione lunga - esempio tiotropio (Spiriva)
azione rapida (SAMA) utilizzati in fase acuta e se necessario sifa più somministrazioni- lunga azione (LAMA) durata d’azione lunga quindi si fa unasola somministrazione la malattia e il più utilizzato è ilTiotropio (spiriva.Cortisonici inalatoriRiducono la risposta infiammatoria a livello polmonare, si danno infase acuta per via endovenosa ma si somministrano anche per viaorale e inalatoria.Il più utilizzato è il Clenil, esistono in commercio erogatori già concombinazioni di farmaci.MuscoliticiIl più utilizzato è il Flumocil che aiuita a sciogliere l’espettorato.Questi farmaci si somministrano tramite dispositivi inalatori ma intutti questi è necessari scegliere con il medico il dispositivo piùadeguato e bisogna educare il pz ad auto-somministrazione.Dispositivi I nebulizzatori sono gli “aerosol”, pMDI sono di due tipitradizionali o arrivati dal respiro, DPI sono monodose o mono-multisoe e

SMI.pMDI sono inalatori predosato e pressurizzati, sono di due tipi: quelli tradizionali (Ventolin) oppure attivati dal respiro dove basta aspirare dal beccuccino. Quando si utilizza questo tipo di erogatore, il paziente deve trattenere un po' il respiro. Si utilizzano i distanziatori o camere con valvola che sono camere che aumentano la distanza tra l'erogatore e il paziente così da superare la problematica della coordinazione, migliorando così l'efficacia della terapia.

DPI sono a polvere secca e sono attivati dal respiro. Un problema che può insorgere è che il flusso respiratorio, perché si attivi, deve essere veloce e profondo. Ci sono 3 tipologie di DPI:

  • Monodose
  • Mono-multidose: ogni volta che apro il dispositivo mi rilascia una dose
  • Multidose: sempre attivati dal respiro

SMI inalatori a nuvola sono multidose e contengono un farmaco liquido che poi viene erogato sotto forma di aerosol.

Il paziente con BPCO può essere malnutrito, quindi bisogna pianificare pasti piccoli e frequenti.

adeguata informazione sui rischi del fumo e sugli eventuali benefici di smettere. Inoltre, è importante incoraggiare l'attività fisica regolare e fornire consigli sulla gestione dello stress. Promuovere uno stile di vita sano e bilanciato, con una dieta equilibrata e ricca di frutta e verdura, può contribuire a migliorare la salute generale del paziente. Infine, è fondamentale monitorare costantemente lo stato di salute del paziente, effettuando controlli periodici e valutando l'efficacia delle terapie adottate.

Consigli per promuovere la motivazione.

Infine, ARRANGE, ovvero pianificazione follow up, quindi seguire il percorso.

ASSISTENZA INFERMIERISTICA AL PAZIENTE NEFROPATICO

Nefropatico = rene mal funzionante

Accertamento: neurologico - fa filtrare le informazioni in base all'attendibilità del paziente. Il paziente nefropatico ha il neurologico alterato perché c'è accumulo di sostanze di scarto come l'urea, livello di sodiemia che se alto (maggiore di 145) è confuso e se basso è soporoso.

Sintomi neurologici:

  • Letargia, apatia, astenia
  • Cefalea - dovuta all'ipovolemia
  • Confusione, disorientamento
  • Convulsioni, coma

Sintomi respiratori:

  • Dispnea, tachipnea
  • Crepiti - in condizioni di ipovolemia con corrente ematica ridotta e trasporto di ossigeno ridotto, l'organismo aumenta la frequenza respiratoria per prendere più ossigeno. I crepiti sono rumori respiratori umidi e si presentano per accumulo di liquidi perché il rene non riesce a filtrare.
  • Respiro di Kussmaul

Caratterizzato da respiri rapidi o profondi e viene utilizzata dal paziente in modo inconscio così da liberare anidride carbonica in condizioni di acidosi.

Cardiologico:

  • Tachicardia - causato da ipovolemia
  • Aritmie - aumentano i livelli di potassio perché non viene escreto (range potassio tra 3-5)

Turgore delle giugulari:

  • PV - Ipoteso perché ipovolemico
  • Iperteso per sodio elevato oppure perché i liquidi si accumulano nel torrente
  • Tachicardico per ipovolemia e aumento di potassio
  • Desatura per accumulo di liquidi nel polmone (difficoltà negli scambi), ipovolemia quindi meno apporto di ossigeno
  • Tachipnoico come meccanismo di compenso
  • Bradipnoico per alterazione dello stato neurologico quando si è soporosi, coma
  • Febbrile perché c'è infezione del glomerulo
  • Peso-BMI perché un eccesso di liquidi aumenta il peso, per capire la quantità di urina che deve produrre, per capire se l'intervento che mettiamo in atto
funziona o no. Anamnesi Fattori di rischio: Cause pre-renali - DM – IPA - Patologie/interventi cardio-o vascolari (deficit di valvole, aneurismi che riducono apporto di sangue a livello renale) - Traumi – shock (emorragici, settici) - Farmaci (atb, ct, mdc, fans): antibiotici, mdc, FANS, chemioterapici - Sostanze tossiche (metalli pesanti, veleni) o droghe - Emorragie, ustioni Cause renali - IVU ricorrenti – pielonefriti – difetti arteriosi renali - Patologie renali (rene policistico, calcoli, tumori) Cause post-renali - IPB - vescica neurologica - Nefrolitiasi (calcoli renali) - Allergie Ispezione Edemi: malleolari, sacrale, periorbitali (per misurare edema segno di fovea o circonferenza) Cute calda e sudata --> quando il paziente è ipervolemico Cute asciutta e disidratata --> quando il paziente è ipovolemico Pallore --> il rene non riesce a secernere eritropoietina quindi non c'è stimolazione a produrre globuli rossi quindi il pazientesarà anemico. Cute grigio-bronzeo causato da deposito di cataboliti azotati, ovvero particelle di scarto dalla produzione di azotati che danno colore grigio dovuto all'accumulo. Ecchimosi dovuta a pelle sottile per disidratazione, piastrinopenia oppure le piastrine sono adeguate ma non riescono a svolgere la loro funzione. Cristalli uremici depositi di urea sull'arcata sopraciliare. Lesioni da grattamento (prurito) per accumulo di cristalli uremici. Xerostomia tagli sulla lingua in caso di ipovolemia. Scialorrea aumentata produzione di saliva per ipervolemia. Gastro-enterico degli elettroliti portano a nausea, vomito e diarrea. Anoressia, inappetenza, nausea, vomito, dolori addominali causati da alterazioni elettrolitiche. Stipsi, diarrea pz ipovolemico quei pochi liquidi che ha li porta nel torrente ematico e quindi sarà stitico al contrario se pz ipervolemico cerca di eliminare i liquidi con.

diarrea

Variazioni di peso --> causate da inappetenza

Fetore uremico (alito urinoso) --> una parte dell’urea sono cataboliti volatili il nostro organismo cerca di liberarli tramite il respiro

Gusto metallico --> causata da tossicità dell’urea a livello neurologico

Singhiozzo

Urinario

Anuria (diuresi < 50ml/die)

Oliguria (diuresi < 0,5ml/kg/die)

Colore --> per vedere la concentrazione

Odore --> odore forte indica se c’è

Dettagli
Publisher
A.A. 2022-2023
50 pagine
SSD Scienze mediche MED/45 Scienze infermieristiche generali, cliniche e pediatriche

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher alemgg01 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di infermieristica clinica in area medica e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Libera Università Vita-Salute San Raffaele di Milano o del prof Anceschi Martina.