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Estratto del documento

L’incapacità non può esser superata neppure dalla volontà del testatore, mentre l’indegnità è

sanabile attraverso l’istituto della riabilitazione.

Fondamento giuridico dell’indegnità

 La dottrina si è a lungo interrogata sul fondamento giuridico dell’istituto dell’indegnità, essa

in genere prescinde da una condanna penale. 5

Perché salvo il caso della falsa testimonianza e calunniosa denuncia “art 463 (3) “,

l’indegnità prescinde da una condanna penale.

 E l’indegnità nemmeno si può considerare come una pena accessoria rispetto alla

condanna penale, perché sopravvive all’estinzione del reato.

4 Art 14 codice civile: 1. Le associazioni e le fondazioni devono essere costituite con atto pubblico. 2. La fondazione

può essere disposta anche con testamento.

5 Art 463 punto 3 c.c : E' escluso dalla successione come indegno:

3) chi ha denunziato una di tali persone per reato punibile con l'ergastolo o con la reclusione per un tempo non inferiore

nel minimo a tre anni, se la denunzia è stata dichiarata calunniosa in giudizio penale; ovvero ha testimoniato contro le

persone medesime imputate dei predetti reati, se la testimonianza è stata dichiarata, nei confronti di lui, falsa in giudizio

penale;

 Nemmeno il fondamento dell’indegnità è di natura privatistica non si basa sulla presunta

volontà del defunto di escludere l’indegno dalla successione perché l’indegno è escluso non

solo dalla successione testamentaria ma anche legittima e viene anche ad essere privato

dei diritti che gli spettano in quanto legittimario.

Per questo la dottrina prevalente ritiene che l’indegnità costituisca una sanzione civile e abbia

un fondamento pubblicistico, perché è socialmente riprovevole far conseguire un vantaggio

patrimoniale nei confronti del soggetto passivo di un fatto un illecito o di una condotta antigiuridica

tenuta nei confronti della vicenda successoria di quel soggetto.

 Si può rinvenire un fondamento pubblicistico perché il de cuius può riabilitare come ad

esempio nel caso della remissione di querela nel pubblico, la quale non priva del

fondamento pubblicistico.

 La ripugnanza sociale a consentire che chi abbia gravemente offeso la persona del de cuius o

la sua libertà testamentaria possa poi trarre profitto dall’eredità dell’offeso. Sanzione civile

per l’atto posto in essere che ha carattere di pena.

L’indegnità può colpire sia erede che legatario e i casi sono tassativi e disciplinati dall’”art 463”

c.c.  oltre l’ipotesi del genitore decaduto dalla responsabilità genitoriale in essa non reintegrato

ex 330 c.c.

si può dividere in 3 gruppi i casi di indegnità:

attentati alla persona fisica del de cuius

Gruppo I: .

Chi ha ucciso o tentato di uccidere volontariamente il testatore, il coniuge, un discendente,

 un ascendente. Insieme al caso chi abbia commesso a danno di queste persone un fatto

diverso ma punibile con le stesse pene previste per l’omicidio.

attentati all’integrità morale del de cuius

Gruppo II:

Colui che abbia calunniosamente denunciato queste persone o testimoniato falsamente

 contro di loro per reati punibili con ergastolo o con reclusione non inferiore a minimo 3

anni.

: attentati alla libertà di testare del de cuius.

Gruppo III

Chi ha indotto il defunto con dolo o violenza a fare, mutare, revocare testamento o l’abbia

 impedito. Poi il caso di chi abbia soppresso o celato il testamento e l’ipotesi di chi abbia

formato un testamento falso o ne abbia fatto coscientemente uso.

Codice civile

Art 463. L’indegnità.

E' escluso dalla successione come indegno:

1) chi ha volontariamente ucciso o tentato di uccidere la persona della cui successione si tratta, o il coniuge, o un

discendente, o un ascendente della medesima, purchè non ricorra alcuna delle cause che escludono la punibilità a norma

della legge penale;

2)chi ha commesso, in danno di una di tali persone, un fatto al quale la legge dichiara applicabili le disposizioni

sull'omicidio;

3) chi ha denunziato una di tali persone per reato punibile con l'ergastolo o con la reclusione per un tempo non inferiore

nel minimo a tre anni, se la denunzia è stata dichiarata calunniosa in giudizio penale; ovvero ha testimoniato contro le

persone medesime imputate dei predetti reati, se la testimonianza è stata dichiarata, nei confronti di lui, falsa in giudizio

penale;

3-bis) chi, essendo decaduto dalla potestà genitoriale nei confronti della persona della cui successione si tratta a norma

dell'articolo 330, non è stato reintegrato nella potestà alla data di apertura della successione della medesima;

4) chi ha indotto con dolo o violenza la persona, della cui successione si tratta, a fare, revocare o mutare il testamento, o

ne l'ha impedita;

5) chi ha soppresso, celato o alterato il testamento dal quale la successione sarebbe stata regolata;

6) chi ha formato un testamento falso o ne ha fatto scientemente uso.

Gli Effetti prodotti dall’ indegnità:

prima della sentenza 6

L’indegno chiamato all’eredità ha tutti i poteri previsti dall’ “art 460 ”:

 potrà accettare l’eredità

 agire in qualità di erede con le relative azioni acquisterà automaticamente il legato.

Prima della sentenza l’indegno si trova in una condizione assimilabile al delato sotto condizione

risolutiva.

Dopo la sentenza

1. In primo luogo deve restituire l’eredità.

2. In secondo luogo deve restituire i frutti, viene parificato ad un possessore in mala fede.

3. In terzo luogo perde il diritto di usufrutto legale e di amministrazione dei beni provenienti

ai suoi fini da quella successione in via di rappresentazione.

 La sentenza che dichiara l’indegnità ha effetto retroattivo, pertanto l’indegno è

considerato come se non fosse mai stato erede.

 L’eredità e il legato si devolveranno ad altri soggetti, come nell’ipotesi in cui il primo

chiamato non possa o non voglia accettare il lascito.

 L’indegnità ha sempre carattere relativo, non si può divenire indegni di succedere in via

generale, ma il diritto si perde solo verso il soggetto che si è offeso o di cui si voleva carpire

l’eredità.

La riabilitazione 7

Sugli effetti dell’indegnità può incidere la riabilitazione che consiste nell’eliminazione

dell’indegnità dalla persona offesa, la quale conoscendo la causa di indegnità intende perdonare

l’offensore e permettergli di acquistare o di conservare i diritti successori.

6 Art 460 c.c: 1. Il chiamato all'eredità può esercitare le azioni possessorie a tutela dei beni ereditari, senza bisogno di

materiale apprensione. 2. Egli inoltre può compiere atti conservativi, di vigilanza e di amministrazione temporanea, e

può farsi autorizzare dall'autorità giudiziaria a vendere i beni che non si possono conservare o la cui conservazione

importa grave dispendio. 3. Non può il chiamato compiere gli atti indicati nei commi precedenti, quando si è

provveduto alla nomina di un curatore dell'eredità a norma dell'art. 528.

7 Eliminazione dell’indegnità da parte della persona offesa la quale intende manifestare una volontà di perdonare

l’offensore.

 8

La riabilitazione è un negozio giuridico unilaterale, non una semplice dichiarazione di

intenti. E’ un negozio irrevocabile, è un negozio post mortem ossia efficace e rilevante

per i terzi solo dopo la morte dell’autore ed è un negozio personale che dunque non

ammette la rappresentanza legale o volontaria e può rivolgersi solo verso un soggetto

determinato.

 È un negozio formale che deve esser fatto con atto pubblico e o testamento, può esser

totale o parziale.

Può avvenire con dichiarazione del de cuius espressa nel testamento o atto pubblico.

Parziale:

quando l’indegno viene contemplato in un testamento successivo al verificarsi della causa di

indegnità, questa non elimina l’indegnità ma conferisce validità ed efficacia alla disposizione

testamentaria fatta dalla persona lesa.

A rigore questa non è una vera riabilitazione perché la riabilitazione è definitiva se il testamento che

contiene il lascito viene revocato cade il vantaggio per l’indegno.

Totale:

Il riabilitato non può ottenere la legittima se il lascito è inferiore e nemmeno può usufruire del

diritto di accrescimento se succede con altri. L’indegno è ammesso a succedere solo per le

disposizioni a suo favore. Non può ottenere la legittima del lascito interiore, non può usufruire del

diritto di accrescimento se succede insieme con altri.

La diseredazione

La diseredazione è la clausola testamentaria con cui il de cuius dichiara di non voler fare

alcun lascito a favore di un certo soggetto.

Non è ammessa nei confronti dei legittimari e va correttamente inquadrata.

Excurusus storico:

Oltre all’indegnità il diritto romano conosceva anche la diseredazione che nel diritto romano

rappresentava una sanzione civile di fonte privata, si risolveva nel potere riconosciuto al pater

familias di escludere dalla successione i propri eredi verso i quali nutrisse qualche risentimento per

torto subito. La facoltà del pater familias inizialmente era illimitata e poi è stata ridotta da

Giustiniano a cause determinate. Non era più un istituto che il testatore poteva usare con libero

arbitrio, ma soltanto una sorta di pena che poteva esser usata per cause determinate.

Essa in questo modo si mantenne nel diritto intermedio, ma poi scomparve nel codice di

napoleone e scomparve nei nostri codici.

La diseredazione nel nostro ordinamento

Un istituto come quello del diritto romano non sarebbe ammissibile nel nostro ordinamento, non è

consentito al testatore escludere chi abbia diritto ad una quota di riserva. Anzi se il testatore non

8 Il negozio giuridico può essere definito come la dichiarazione di volontà con la quale vengono

enunciati gli effetti perseguiti ed alla quale l'ordinamento giuridico ricollega effetti giuridici

.

conformi al risultato voluto

contempla un legittimario nel testamento il preterito potrà soddisfare i suoi diritti attraverso l’azione

di riduzione.

La clausola testamentaria con cui si disponesse la diseredazione espressa di un legittimario secondo

alcuni sarebbe priva di difetto. Secondo altri sarebbe addirittura nulla perch&e

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Publisher
A.A. 2023-2024
10 pagine
SSD Scienze giuridiche IUS/01 Diritto privato

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher V3777 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Diritto civile e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Padova o del prof De Belvis Elisa.