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La differenza fondamentale tra il modello transazionale e quello relazionale sta nella natura dei rapporti con i

mercati di fornitura e di vendita. Mentre il modello transazionale si concentra sulla minimizzazione dei costi

e sulla massimizzazione dei ricavi attraverso la negoziazione e il potere di mercato, il modello relazionale

pone l'accento sulle partnership, sulla collaborazione e sulla fiducia reciproca per costruire relazioni a lungo

termine che portano a un vantaggio competitivo sostenibile. L'ODG rappresenta l'ordine del giorno, che

guida l'impresa verso obiettivi strategici allineati con la sua visione relazionale. L'impresa relazionale cerca

di crescere non solo in dimensioni, ma anche in termini di qualità delle relazioni e dell'impatto socio-

economico, puntando a un equilibrio tra profitto e contributo alla società. Questo modello è più flessibile e

adattabile, in grado di rispondere meglio alle esigenze di un mercato in continua evoluzione. Nell'attuale

mercato automobilistico, dominato dalla domanda, la differenziazione dei prodotti si basa meno sulla

componente materiale e più sui servizi e sul valore immateriale che essi offrono. La decisione di acquisto di

un'auto non è più guidata principalmente dal prezzo o dalle caratteristiche fisiche del veicolo, ma da una

serie di fattori immateriali che rispondono ai bisogni e alle preferenze individuali del consumatore.

La pubblicità, il design, il marchio e i servizi post-vendita come la garanzia sono diventati elementi chiave

nella scelta di un'auto. Questi aspetti immateriali influenzano la percezione del valore e sono spesso decisivi

nel processo decisionale. In questo contesto, il consumatore è attratto non solo dal prodotto in sé, ma

dall'esperienza complessiva che l'acquisto e il possesso dell'auto possono offrire. La componente dei servizi,

quindi, non giustifica necessariamente un prezzo più alto, ma è fondamentale per soddisfare le esigenze del

consumatore in un mercato altamente competitivo. L'auto diventa così un mezzo attraverso il quale il

consumatore può esprimere la propria identità e il proprio stile di vita, e le aziende automobilistiche si

adattano a questa tendenza offrendo soluzioni personalizzate che vanno oltre la semplice funzionalità del

veicolo. Nel contesto dell'impresa relazionale, le risorse immateriali come la conoscenza, la fiducia e il

lavoro intellettuale sono fondamentali. Queste risorse non sono tangibili come i macchinari o i materiali

fisici, ma sono essenziali per l'innovazione e la competitività. Durante i colloqui di lavoro, i potenziali datori

di lavoro cercano di valutare non solo le competenze tecniche, ma anche le capacità relazionali e di problem-

solving dei candidati. La laurea e i voti sono importanti, ma le aziende oggi tendono a considerare i laureati

come "risorse grezze" da sviluppare attraverso processi di formazione e crescita personale, spesso descritti

come "people building". Questo processo mira a valorizzare le potenzialità individuali e a integrare le

competenze tecniche con quelle trasversali, come la capacità di lavorare in team, la creatività e l'affidabilità.

In sintesi, l'impresa relazionale moderna ricerca collaboratori che possano contribuire non solo con le loro

competenze tecniche, ma anche con la loro personalità e il loro carattere, elementi che sono sempre più

rilevanti in un mercato del lavoro in continua evoluzione. Il panorama lavorativo di oggi richiede un

approccio dinamico e flessibile, dove l'innovazione e la capacità di adattamento sono essenziali. Le imprese

si confrontano con un ambiente complesso, caratterizzato da una varietà e variabilità dei fenomeni, che

richiede un pensiero non più solo verticale e rigido, ma anche orizzontale, fluido e creativo. Le imprese

moderne cercano collaboratori che possano adattarsi e crescere in un ambiente in rapida evoluzione,

contribuendo con la loro unicità al successo dell'organizzazione. La gestione delle imprese, quindi, si

allontana dalla ripetizione e si orienta verso l'innovazione continua, riflettendo la necessità di rispondere con

agilità alle sfide di un mercato sempre più complesso e in costante cambiamento. La transizione dal concetto

di profitto a quello di valore economico-sociale riflette un cambiamento fondamentale nell'approccio delle

imprese alla creazione di valore. Mentre in passato l'obiettivo era massimizzare il profitto per garantire la

sopravvivenza dell'impresa, oggi si pone l'accento su un valore che integra considerazioni economiche con

responsabilità sociale e ambientale. Questo approccio allarga la definizione di profitto per includere benefici

sociali e ambientali, oltre agli oneri associati a queste responsabilità. In questo nuovo paradigma, i clienti e i

fornitori non sono visti semplicemente come entità esterne con cui effettuare transazioni, ma come co-maker,

o co-creatori di valore, all'interno di un sistema di relazioni. Questo sistema enfatizza la collaborazione e la

co-creazione di valore, piuttosto che la competizione e il potere negoziale. L'impresa moderna, quindi, si

basa su una rete di relazioni che contribuiscono alla creazione di un valore condiviso, che beneficia non solo

l'impresa stessa, ma anche la società e l'ambiente in cui opera. Nel contesto dell'impresa relazionale, il

concetto di confine dell'impresa si estende oltre lo stabilimento produttivo per includere l'intera rete di

relazioni che contribuiscono alla creazione di valore. In questo modello, i fornitori e i clienti non sono

semplicemente entità esterne, ma diventano co-maker, parte integrante del sistema imprenditoriale che

collabora alla co-creazione di valore. Il soggetto di governo in questo contesto non è più un'entità che

impone ordini dall'alto, ma piuttosto un coordinatore che facilita le relazioni e le interazioni tra i vari attori

del sistema. Questo approccio enfatizza l'importanza dell'abitudine e della fiducia reciproca, riconoscendo

che ogni contributo è essenziale per il successo dell’impresa. Nel modello transazionale, i confini

dell'impresa sono definiti e rigidi, Nel modello relazionale, i confini sono fluidi e permeabili, indicando che

l'impresa è un sistema aperto che interagisce costantemente con il suo ambiente. In conclusione, l'impresa

moderna è vista come un sistema di relazioni in cui la collaborazione e la co-creazione di valore con tutti gli

stakeholder sono fondamentali. Questo sistema si basa sull'innovazione continua e sull'adattabilità,

richiedendo un approccio al governo che sia flessibile e orientato alla crescita collettiva e al benessere

sociale. L'impresa relazionale rappresenta un modello organizzativo che pone al centro le relazioni e le

interazioni tra una varietà di attori, con l'obiettivo di creare valore non solo economico ma anche sociale.

Questo modello si distingue per la sua struttura reticolare, dove l'ego, o il soggetto di governo dell'impresa,

agisce come coordinatore centrale delle relazioni. In questo sistema, l'ego identifica e interagisce con vari

interlocutori, quali fornitori, clienti e altri stakeholder, che sono considerati co-creatori di valore. Le relazioni

stabilite possono essere transazionali o relazionali, ma nel contesto dell'impresa relazionale, si tende a

privilegiare relazioni di qualità, che vanno oltre la semplice transazione commerciale. La prospettiva

osservazionale di un'impresa relazionale è quindi centrata sull'ego, che non è solo un organo formale di

governo ma anche un soggetto sostanziale che guida l'interazione e la co-creazione di valore. Questo

approccio sistemico e centrato sulle relazioni riflette un cambiamento nel modo in cui le imprese si

approcciano alla creazione di valore, enfatizzando l'importanza delle dinamiche sociali e della

collaborazione. L'impresa relazionale, come descritta, si configura come un'entità centrata sulle relazioni,

dove il soggetto osservatore, o l'ego, è il fulcro attorno al quale si costruisce e si interpreta la realtà

imprenditoriale. Questa visione soggettiva enfatizza l'importanza delle interazioni personali e intersoggettive

tra gli attori coinvolti, che sono visti non solo come risorse o entità funzionali, ma come persone con le quali

stabilire relazioni significative. La prospettiva dell'impresa relazionale non pretende di essere l'unica o la

migliore, ma offre un modo di interpretare l'impresa che pone l'accento sulla costruzione di una realtà

condivisa attraverso la relazione. Questo modello si distacca da approcci più meccanicistici o cibernetici,

come quello sistemico-vitale, preferendo una visione più umanistica e dinamica, in linea con i principi della

sociologia dei sistemi sociali di Luhmann. In questo contesto, l'impresa è vista come un sistema aperto e

centrato sulle relazioni, che si evolve e si adatta in risposta alle dinamiche del suo ambiente e alle esigenze

dei suoi stakeholder. La visione relazionale riconosce la pluralità di prospettive e contributi che possono

arricchire la comprensione dell'impresa e la sua capacità di generare valore in modo sostenibile e

responsabile. Il senso esistenziale dell'impresa relazionale è intrinsecamente legato alla co-creazione di

valore economico e sociale. Questo modello di impresa si distingue per la sua capacità di tessere una rete di

relazioni significative che trascendono la semplice transazione commerciale, mirando a un impatto più ampio

e profondo che coinvolge sia l'ambito economico che quello sociale. L'impresa relazionale si configura come

un sistema di relazioni, dove il confine tra l'impresa e il suo contesto specifico è definito dalla natura delle

interazioni con gli altri attori: se queste sono relazionali, allora fanno parte integrante dell'impresa; se sono

transazionali, appartengono al contesto in cui l'impresa opera. Il contesto specifico è quindi quell'ambiente

immediato in cui l'impresa, attraverso l'ego, stabilisce contatti e rapporti per acquisire risorse. La distinzione

tra contesto specifico e ambiente generale diventa più chiara quando consideriamo la portata dei contatti e

delle relazioni che l'impresa è in grado di stabilire e mantenere. Questi confini, sebbene possano sembrare

oggettivi, sono in realtà percepiti soggettivamente dall'ego, che interpreta e dà forma alla realtà

imprenditoriale circostante. Possiamo dire che l’impresa relazionale è un'entità dinamica che si evolve in

risposta alle sue interazioni, con l'obiettivo di sopravvivere e prosperare attraverso la creazione condivisa di

valore, non solo per sé stessa ma anche per la socie

Dettagli
Publisher
A.A. 2020-2021
9 pagine
SSD Scienze economiche e statistiche SECS-P/07 Economia aziendale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher ciccio201 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Economia aziendale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Salerno o del prof Valentino Daniela.